Quando Filippo Giorgi tornò dal funerale, aveva il cuore a pezzi. Un genitore non ama il proprio figlio a seconda della sua intelligenza o del suo carattere: è un amore incondizionato. Mentre Laura si chiudeva in camera a piangere, Filippo rispettò il dolore della moglie ed entrò nella stanza di Ettore. Mille ricordi si affacciarono alla sua mente: un bambino che gli correva incontro per abbracciarlo, un bambino buono e dall’animo limpido. Crescendo, Ettore non gli aveva regalato molte soddisfazioni; ma Filippo aveva sperato che prima o poi la crisalide si trasformasse in farfalla. E in ogni caso, era “suo” figlio. Osservò lo scaffale dei libri, sorrise malinconicamente alla vista di un orsacchiotto che gli aveva donato quando aveva compiuto sei anni, e dal quale Ettore non si era mai separato.
Il pc acceso attirò la sua attenzione.
C’era un’e-mail che non era stata ancora spedita.
Sentendosi vagamente in colpa, la lesse.
Cara Michela, sto per morire. Ho un male incurabile. Io voglio dirti che ti amo. I tuoi occhi profondi, i capelli biondi, quelle tue grosse tette. Mi hai sempre fatto impazzire! E adesso se saprei dirti quello che…
Non aveva fatto in tempo a finirla.
Filippo la rilesse, mentre gli occhi gli si colmavano di lacrime. Andò alla finestra. Pioveva e il cielo era attraversato da grandi nuvole nere.
Quel giorno avrebbe dovuto scrivere un elzeviro per il quotidiano presso il quale lavorava. “The show must go on”, pensò mestamente. Uscì dalla camera, diretto al suo studio.
All’improvviso, si fermò.
Tornò sui suoi passi, rientrò nella cameretta di Ettore e guardò a lungo quella lettera d’addio per una ragazza che non era venuta neppure al funerale. La conosceva di vista, e non immaginava che suo figlio la amasse.
I tuoi occhi profondi, i capelli biondi, quelle tue grosse tette. Mi hai sempre fatto impazzire! E adesso se saprei dirti quello che…
Corrugò la fronte. Rimase fermo, immobile, a osservare lo schermo del pc. Poi si sedette. Esitò per un istante, quindi cancellò quelle parole.
Incominciò a scrivere, quasi senza rendersene conto.
Forse questa e-mail ti farà del male, più probabilmente la accoglierai con indifferenza. Quando la riceverai io sarò morto: lo avrai già appreso dal giornale e a scuola si sarà parlato di me. Mancavo da molto, e ora non tornerò mai più. Stai tranquilla, non sono un fantasma; molto più semplicemente ho incaricato un mio amico fidato di entrare in camera mia, di accendere il computer e di provvedere all’invio.
Vedi, Michela, sentivo la necessità di “parlarti” per l’ultima volta, che poi in fondo è anche la prima, dato che sono state rare le occasioni in cui ci siamo scambiati qualcosa in più dei soliti convenevoli. Inoltre, io ero lo “scemo” della classe, mentre tu ne eri la regina: sarebbe stato impossibile che le nostre strade potessero incontrarsi; ma non me ne dolgo più di tanto. Il destino ci vuole diversi, e la natura, questa enigmatica entità che potrebbe essere Dio, una sua emanazione, oppure un semplice meccanismo scaturito dal nulla, ha stabilito che tu fossi bella, intelligente, sensibile.
Di contro, si è dimenticata, forse volutamente, di forgiarmi con la dovuta cura. Come uno scultore distratto o un pittore indolente si è limitata a creare un ragazzo scarsamente dotato, che pur studiando con impegno faticava a raggiungere la sufficienza in tutte le materie, con l’eccezione dell’italiano dove ero abbonato al quattro fisso. Ero deriso dai compagni perché mi comportavo in maniera goffa e impacciata, le ragazze mi ignoravano a causa del mio aspetto fisico, così comune da apparire insipido. L’insegnante di lettere era fin troppo indulgente con me: aveva capito che, malgrado tutti i miei sforzi, non ero in grado di scrivere senza commettere una quantità di errori di grammatica e di sintassi. In più mi mancava la fantasia. Bontà sua, alla fine dell’anno trovava sempre un modo per aiutarmi, e immeritatamente mi promuoveva.
Ma non è di questo che voglio parlarti.
Desidero, invece, confidarti un sogno. Io ti ho sempre amata, fin dal primo giorno in cui ti vidi, e, sebbene sapessi di non avere alcuna speranza, ho coltivato il mio sentimento, simile a un bravo giardiniere che vede crescere con orgoglio i suoi fiori. Alla sera, quando mi coricavo, lasciavo la mente vagare, in attesa dell’oblio del sonno. Erano i minuti più felici della mia giornata, perché in quel sogno a occhi aperti, trovavo sempre il sentiero che mi avrebbe condotto a te.
Immaginavo un bosco ombroso, un limpido ruscello dalle acque gorgoglianti che scendeva dalla collina, uno spiazzo erboso, che sarebbe stato il nostro punto d’incontro. Ci saremmo seduti su quel soffice tappeto, tu avresti incrociato le gambe con la tua eleganza innata, e io ti avrei raccontato le fiabe che da sempre mi appartengono. Storie sicuramente ingenue, tuttavia colme dello stupore di un cuore che ha sempre cercato, senza trovarlo, un significato che desse un senso alla sua vita; e perciò quello stupore, nel buio della mia stanza, riusciva a trasformare le sbiadite ore che mi erano toccate in sorte per renderle luminose e ricche di eventi fantastici.
Sarei stato l’intrepido cavaliere che salvava la principessa dal drago, il poeta che riusciva a raggiungere l’animo dell’amata in virtù della sublime bellezza dei suoi versi. Mi sarei trasformato in uno scrittore, e il mio romanzo si sarebbe incentrato sulla tua figura, disegnandola a tutto tondo e conducendola per mano, pagina dopo pagina, verso il più dolce degli epiloghi. Esauriti i miei racconti, avrei ripreso fiato, mentre il vento di settembre sarebbe sceso complice a guardarci, suggerendomi di parlarti di Faramir e di Eowyn: e naturalmente io sarei stato l’uno, e tu l’altra, bionda fanciulla di Rohan, ansiosa di guerre e di battaglie, ma che in ultimo seppe donare il suo cuore al figlio di Gondor.
Non sarei stato io a baciarti per primo, troppo timido per farlo; ma, a un tratto, le tue labbra si sarebbero posate sulle mie. Il tuo abbraccio avrebbe svelato l’amore che anche tu nutrivi per me, non in virtù di un fascino e di un’intraprendenza di cui sono privo, ma perché avresti saputo leggere nella mia anima, cogliendone la purezza e la pacata forza che ti avrebbero protetta per sempre, in un tripudio di giorni illuminati dal sole, riflessi nel cielo di un blu intenso. All’ora del tramonto, saremmo stati ansiosi di donarci reciprocamente l’estasi dell’atto d’amore, quando esso è veramente tale, lontano da ogni inganno e privo di lascivia o di lussuria fine a stessa: ma celebrazione infinita di un’intimità complice, che solo chi ama veramente può provare, gioendone fino al culmine dell’emozione più intensa.
Ti avrei portata al mare e avrei raccolto conchiglie per farti ascoltare il canto delle sirene. Avremmo nuotato, e riso, e giocato. Sul far della sera avrei acceso un fuoco, i cui bagliori avrebbero messo in risalto l’avvenenza del tuo viso. Saremmo tornati sulla collina, e rientrando in casa tu mi avresti detto: “Ti amo!” E io sarei stato il più fortunato fra gli uomini.
Ti auguro una vita felice, mia amata, e ti chiedo solo un unico favore.
Non importa quando, se ora o fra dieci anni, se in un giorno di sole o in un pomeriggio di pioggia, se leggendo un libro o ascoltando il suono del vento notturno, ma per una volta, un’unica volta, pensami.
Tuo, Ettore.
L’indomani il cielo si era rasserenato. Dopo pranzo, Laura andò al cimitero per pregare e accudire i fiori. Filippo sedeva nel suo studio, con la mente vuota, incapace di concentrarsi sul lavoro. Suonarono alla porta. Per un momento pensò di non aprire; la lugubre successione di parenti e di amici che volevano rinnovargli le condoglianze gli era venuta a noia: benché sapesse che si trattava di un gesto sincero, il risultato era quello di acuire la sua angoscia. Suonarono di nuovo. A malincuore si alzò, attraversò il soggiorno e aprì la porta.
La riconobbe subito. Malgrado l’avesse vista soltanto in un paio di occasioni, non era il genere di ragazza che passava inosservata. Tuttavia, quel giorno era pallida, struccata, vestita con dei semplici jeans e una felpa sportiva. Gli occhi arrossati rivelavano che doveva aver pianto. Filippo la ricordava attraente, curata e sicura di sé. La giudicava la classica ragazza ricca e viziata. Michela gli tese la mano. Filippo restituì la stretta, notando un leggero tremore. La invitò ad accomodarsi, lei lo seguì in casa ma rimase in piedi. “Volevo scusarmi per non essere venuta al funerale.”, disse. “Ma è più forte di me: anche quando morì mio nonno mi rintanai nella mia camera. Preferivo restare sola, a pensare a lui. I funerali sono solo una grande occasione di ipocrisia; la gente parla dei propri affari, c’è perfino chi ride e scherza.” Alzò il mento, come in un atteggiamento di sfida.
Filippo annuì, facendo un gesto vago con la mano. “Capisco il tuo punto di vista. E devo dire che in gran parte lo condivido. Perché non ti siedi? Vuoi qualcosa da bere?”
“No, grazie. Adesso scappo. Sono venuta per farle le mie condoglianze e…” Era inquieta, e sembrava imbarazzata.
Ha ricevuto l’e-mail.
“E?”, la sollecitò in modo burbero. Gli riusciva difficile decifrare la personalità di quella ragazza: era bella e sexy, consapevole di avere il mondo ai suoi piedi. Sicuramente non aveva mai degnato di uno sguardo Ettore. Tuttavia ora appariva a disagio, e dava una sensazione diversa. Era come se stesse soffrendo anche lei. Forse l’aveva giudicata male. Spesso si guardano le persone soltanto in superficie: noncuranza e pigrizia impediscono di vedere “dentro”.
“E”, rispose lei, “volevo dirle che Ettore era un ragazzo eccezionale. Un po’ troppo chiuso, se ne stava sempre per i fatti suoi. Credo che fosse insicuro. Ma… io gli volevo bene.” Sorrise, e in quel sorriso c’era un senso di profonda tristezza.
E’ sincera.
Michela si avviò alla porta. “Domani andrò a trovarlo. Buona giornata, signor Giorgi.”
Filippo tornò in studio. Rifletté su quel breve incontro. Aveva fatto bene a mandare l’e-mail, perché quello che aveva scritto rivelava un lato di Ettore che era ancora nascosto. Gli era mancato il tempo, ma era convinto che suo figlio un giorno si sarebbe trasformato in farfalla e avrebbe trovato una ragazza capace di amarlo. Che fosse Michela o un’altra non contava.
Però, con quelle parole, era riuscito a mostrarle il “vero” Ettore.
Ciò che un giorno sarebbe diventato.
E questo era importante.
O, almeno, in quel momento così gli sembrò.
La lettura mi ha emozionato, perché ho compreso il padre e il grande amore che provava per il figlio. Un amore che ha trasformato una crisalide in farfalla.
Ettore lo sarebbe diventato? Non lo so, ma credo di no. Probabilmente una mail così ben costruita e dispiegata forse non sarebbe stato in grado di confezionarla. Ci voleva la sensibilità e l’esperienza di Filippo per realizzarla.
Complimenti, complimenti.
Un grande abbraccio
"Mi piace""Mi piace"
Quanta Delicata tristezza Ale, quale profondità di Anima può rivelarsi nei momenti in cui la Via è all’ultima svolta. Ho letto più volte il corso dei sentimenti raccontati e sfiorati tra le parole, dentro le parole e oltre le parole scritte … dal pensiero di un padre affranto, a quello di un figlio Non Sconfitto e ancora capace di graffiare il muro di una vita che si spegne.
E’ come se mi spettasse una parte in queste parole e non so perché. Mi sento come ad un fatale incrocio di esistenze, incapace di andare oltre e di guardare al di là dell’apparente oggi. Mi hai regalato uno spunto per non tornare Indietro. Non so se sia un bene o un male, nel prossimo futuro saprò dirti con certezza cosa ha acceso questa “e.mail” nel mio strano cammino personale.
Avercela la Forza di Ettore, il Coraggio della Verità rende liberi … e questo è vero … trovarlo è tutt’altra faccenda.
Ho divagato e ti chiedo perdono. Mi sono semplicemente commossa e di questo ti ringrazio. Da tempo non guardavo dentro i giorni, restavo in superficie … più che altro per temere di affogare.
Davvero un racconto commovente e Profondo.
I Miei Rispetti
Ni’Ghail
Slàn
"Mi piace""Mi piace"
racconto lugubremente commovente!!!
"Mi piace""Mi piace"
@ NEWWHITEBEAR no, Ettore non ci sarebbe mai riuscito, se non nel cuore di suo padre.
Grazie infinite!
Un caro abbraccio.
"Mi piace""Mi piace"
@ Nì Ghail
il tuo commento mi ha commossa ed emozionata.
Se questo racconto, in qualche modo, ti ha aiutata (è cio che spero, leggendo le tue parole), non posso che dichiararmi felice!
Ti ringrazio, cara amica mia.
Slàn*
"Mi piace""Mi piace"
@ MAIPISENSA mi piace come definizione.
A presto… sulla Croisette ^^
"Mi piace""Mi piace"
Un gran racconto. Particolarmente bello.
Io non avrei mandato la mail, ma questo conta poco. E non c’è figlio che non dia soddisfazioni ad un genitore…anche se a volte a quest’ultimo scappa di dire il contrario, quando è arrabbiato. Quindi, Ettore riposi in pace. Mail o non mail… i suoi genitori l’avrebbero amato comunque.
"Mi piace""Mi piace"
@ BRUM per quel che vale il mio parere (sono l’ultima a poter parlare, essendo io l’autrice), nemmeno io avrei mandato la mail.
Ma, giustamente, questo ha un’importanza relativa.
Sono felice che il racconto ti sia piaciuto!
Felicissima, direi.
"Mi piace""Mi piace"
Come sempre sei un piacere
il piacere di leggere qualsiasi cosa Tu possa scrivere!
Triste e commovente storia letta in un baleno
che mi ha stretto il battito…
Un abbraccio cara e dolcissima serata!
Michelle
"Mi piace""Mi piace"
Nell’amore di Filippo ci ho visto tanto del mio essere madre, è un amore puro, semplice che ci fa vedere i figli come i migliori al mondo…nei suoi limiti Ettore era, nel cuore di padre, come Filippo ha scritto….
e sai cosa ti dico? io sì, l’avrei mandata….baci!
"Mi piace""Mi piace"
@ VENTIDIPRIMAVERA come sempre sei carinissima!
Un bacio grande e l’augurio di sogni d’oro * __________ *
"Mi piace""Mi piace"
@ MARI e forse la ragazza era sincera, chi può dirlo?
In un certo senso, Filippo ha fatto rivivere Ettore. Quell’Ettore che lui sperava diventasse.
Ti ringrazio e ti abbraccio ^^
La tua strega personale 😛
"Mi piace""Mi piace"
Grazie a te! Mia strega….. 😉
"Mi piace""Mi piace"
@ MARI ****
"Mi piace""Mi piace"
* :-D* ❤
"Mi piace""Mi piace"
@ MARI 🙂
"Mi piace""Mi piace"
complimenti,
non è facile mettere a nudo un tormento interiore in modo così equilibrato e coinvolgente
TADS
"Mi piace""Mi piace"
Dolce e commovente questo racconto, hai veramente il dono della scrittura, Alessandra!
"Mi piace""Mi piace"
@ TADS ti ringrazio di cuore!
"Mi piace""Mi piace"
@ FAUSTA68 sono lusingata, cara.
Un sorriso per una notte serena!
"Mi piace""Mi piace"
E’ la seconda volta che mi capita, leggere ed aspettare per chiarirmi con me stessa. Dopo aver letto questo racconto, presa da una forte emozione, perchè sei capace di catturare chi ti legge e farlo immedesimare, ho capito che dovevo riflettere.
E’ uno tra i più tristi dei tuoi racconti, anche questo è da leggere con i giovani. Tutti noi ci siamo lamentati dei nostri genitori perchè ci avevano sempre visti e voluti secondo schemi programmati e predigeriti. Visti con amore sotto la clausola del voler bene. Ma voler bene è voler il bene del proprio figlio o è voler il bene del genitore con il figlio? Studi, amici, percorsi di vita e relazioni sono sempre scelti dal figlio o il figlio è indotto a seguire quello che gli suggerisce la famiglia?
Questo padre, che ha suscitato la mia sympathy (comprensione, solidarietà, compassione, condoglianza, compatimento, affinità, empatia), lo hai reso così bene che sembra proprio un eroe vendicatore, e lo è in effetti ma a modo suo. Ha avuto il coraggio di cambiare il percorso voluto dal ragazzo.
Secondo me non doveva invadere la privacy di suo figlio. Pensando con la sua testa ha agito ancora come quando da bimbo lo prendeva in braccio per evitargli che si affaticasse, ma ora è solo amarezza per tutti.
Quando il tempo avrà attutito il dolore, Filippo si ritroverà a riflettere e a chiedersi se Ettore lo avrebbe approvato. Non so se nei confronti di Michela non avrà mai un rimorso per aver alterato la sua realtà, e poi era sicuro che Ettore avrebbe voluto finire la mail e non cancellare tutto?
Mi hai coinvolta, solo questo 🙂
Un abbraccio
"Mi piace""Mi piace"
Un genitore che ha saputo e voluto, attraverso una e mail, onorare il
proprio figlio trasformandolo in una delicata farafalla
Grazie, Alessandra
Baci
Mistral
"Mi piace""Mi piace"
Questo non capirsi da vivi ed aprire gli occhi a morte avvenuta è terribile. La tua narrazione è delicata come un sottile ricamo bianco su bianco.
"Mi piace""Mi piace"
Ci coinvolgi sempre con le tue scorribande descrittive, e non solo. Saluti da Salvatore.
"Mi piace""Mi piace"
Non so se l’avrei fatto oppure no. Forse no. Anzi credo di no. Ma la prima cosa che mi viene in mente è che quella mail ha fatto bene soprattutto a una persona: Michela. E non ha fatto male a nessuno.
"Mi piace""Mi piace"
Sono contento che il padre abbia mandato quella mail. Un atto dovuto, nel riconoscere un figlio divenuto uomo, che ha messo a nudo i suoi sentimenti, dimostrando una maturità conseguita, attraverso esperienze dolorose. Perché crescere é anche quello: dolore e sofferenza, ma il ragazzo ne ha tratto l’insegnamento più giusto ed é cresciuto e si stava affacciando alla vita già con la pelle d’uomo.
Un racconto che entra di diritto nell’empireo dei tuoi migliri pezzi e sicuramente il migliore dell’anno.
"Mi piace""Mi piace"
@ CLE REVERIES il tuo commento, a mio giudizio, supera il post. E’ di una profondità incredibile.
Come ho già detto e ridetto, è bello avere amici (e amiche) lettori che LEGGONO, riflettono e contribuiscono con i loro interventi ad arricchire cospicuamente il mio blog. E’ sufficiente dare una scorsa ai commenti relativi a questo post per rendersene conto.
Thank you, darling!
"Mi piace""Mi piace"
Thanks to you too, my dear. We love you and your stories!!!!
Have a joyfull weekend, but don’t forget, we are waiting for the new episode of “Il Crepuscolo della Lubjanka”! 😀
"Mi piace""Mi piace"
@ CLE REVERIES quiet dear, tomorrow will come on time. Lots of love 😛
"Mi piace""Mi piace"
@ OMBREFLESSUOSE grazie a te, cara Mistral.
Filippo ha sicuramente agito nel modo da te descritto. Ho notato che alcuni approvano ciò che ha fatto, e altri invece no: devo dire che questo mi piace.
Baci e bacini ^^
"Mi piace""Mi piace"
@ DOMENICA LUISE le tue parole hanno il suono di una poesia.
Buona serata, cara!
"Mi piace""Mi piace"
@ SALVATORE RIZZI e tu mi segui sempre con attenzione, “vecchio” Sar!
Ciao 😛
"Mi piace""Mi piace"
@ KRIS preciso! Anche se era un inganno, era un inganno a fin di bene. Poi, come ho gà scritto, alcuni approvano la scelta e altri la disapprovano. Io sono sempre contenta quando un mio racconto viene recepito in vari – e diversi – modi.
Un bacio… dove dico io…
"Mi piace""Mi piace"
@ CAPEHORN il migliore dell’anno? Allora non sto diventando vecchia e decrepita! 😀
Scherzi a parte, ti ringrazio moltissimo!
E con me “I Ragazzi” che, entusiasti, stanno brindando con enormi boccali di birra ^^
Spero che domani siano in grado di lavorare bene al “Crepuscolo della Lubjanka” 😦
Baci alla Leonessa*
"Mi piace""Mi piace"
Sì, ma non abusare del “Gerovital”
😛
"Mi piace""Mi piace"
@ CAPEHORN beh, i quaranta sono quasi vicini 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Appunto … quasi. Ne riparliamo quando li avrai, ma soprattutto te li sentirai.
🙂 😛 😀
"Mi piace""Mi piace"
@ CAPEHORN Хм, мы увидим 😀
"Mi piace""Mi piace"
Я уверен, что вы не будете
"Mi piace""Mi piace"
Я забыл
🙂
"Mi piace""Mi piace"
Quando ho iniziato la lettura, arrivata al punto in cui il ragazzo scrive ” se io saprei…” ho pensato di aver sbagliato blog. Ale non farebbe mai un errore così madornale. Poi mi sono detta che eri tu, lo stile era il tuo, c’eri tu dentro quelle righe. Andando avanti poi ho capito il perchè di quell’errore. Perchè nonostante quello ho continuato la lettura. Volevo vedere come andava a finire, perchè sentivo che, a parte l’atmosfera triste, c’era qualcosa dentro al racconto che faceva dire: “sì, d’accordo, il ragazzo è morto però è stata lasciata aperta una porta, uno spiraglio dal quale vedere una piccola luce in fondo. Non che il ragazzo resusciti, questo no, Però l’atto d’amore del padre verso il figlio fa sì che la disperazione venga stemperata nella dolcezza.
Riuscire a tirare fuori un finale così struggente in un racconto che parla di morte può riuscire solo a te.
"Mi piace""Mi piace"
Cara Ale, davvero una e-mail bellissima e intensa! in fondo chiedersi se sia stato giusto o sbagliato inviarla (nella realtà della finzione) non ha poi molta importanza, ciò che conta è tenere sempre presente che non siamo solo ciò che appare, ma che ognuno di noi ha delle potenzialità che non sempre è in grado di portare avanti e tuttavia a volte basta che qualcun altro le intuisca, le colga, le “veda”, ed ecco che riescono ad affiorare e a diventare una delle tante realtà possibili…
un abbraccio
"Mi piace""Mi piace"
Un caro saluto….Sar!
"Mi piace""Mi piace"
@ SUZIEQ11 sono lusingata, anzi lusingatissima!
Anche in un mio racconto precedente, “Flusso di coscienza”, c’erano vistosi errori di sintassi, dato che la storia li richiedeva. Certo, se un lettore nuovo dovesse approdare da queste parti e si fermasse lì, lo capirei benissimo. Ma io confido nella pazienza, e nell’indulgenza, dei miei cari amici, fra i quali naturalmente tu, bellissima Suzie*
"Mi piace""Mi piace"
@ MARIA D’AMBRA questo racconto sta collezionando commenti magnifici, profondi e sentiti: questo mi rende felice! Poi… temo sempre di deludere in seguito. Mi auguro che non accada.
Grazie, e un bacione ^^
"Mi piace""Mi piace"
@ SALVATORE RIZZI un caro saluto a te, Sar!
"Mi piace""Mi piace"
… il dolore ci accomuna, chissà perchè abbiamo la predilezione per le storie così tristi, però in fondo, c’è sempre un fondo di speranza…
"Mi piace""Mi piace"
Rileggendo…..mi convinco di più che quella mail l’avrei mandata anch’io….e la tua bravura emerge una volta di più…..
Ciao MIA strega, un bacione!
"Mi piace""Mi piace"
@ NUNZIAASSUNTADAQUALE ho notato da tempo che ciò ci accomuna.
Un bacione, cara*
"Mi piace""Mi piace"
@ MARI sei una splendida stellina ^^
Un abbraccio grande dalla tua strega!
"Mi piace""Mi piace"
L’avrei mandata anch’io…
e chissà magari quella ragazza provava qualcosa per Lui…..
Un abbraccio grande grande chèrie!
Michelle
"Mi piace""Mi piace"
@ VENTIDIPRIMAVERA è possibile che sia così: forse Michela, in qualche modo, era attratta da Ettore.
Buona domenica, mia carissima amica*
"Mi piace""Mi piace"
It is actually a great and useful piece of info. Iˇ¦m satisfied that you simply shared this helpful info with us. Please keep us up to date like this. Thanks for sharing.
"Mi piace""Mi piace"
@ MADRYT thanks a lot!
"Mi piace""Mi piace"
Sai, tempo fa, agli inizi del mio lavoro di insegnante, mi colpì una frase del mio Super Direttore Didattico: -Ricordate che un genitore sarà sempre dalla parte del figlio e lo difenderà in ogni modo, anche se questo finisse in carcere.
Ed è così e oggi, dopo decenni e decenni di contatto con i Genitori degli alunni, confermo l’esattezza di ciò che disse il mio direttore.
Nel tuo commovente e bel post c’è un elemento in più : il dramma della morte di un figlio (mai un genitore dovrebbe vivere questa tremenda esperienza) e quella frase…gli era mancato il tempo…sarebbe diventato una farfalla… che giustifica e dà un valore immenso al gesto di un padre che non potrà più attendere.
Molto brava, Alessandra!
"Mi piace""Mi piace"
@ ILI6 so che i genitori sono invadenti, prepotenti e spesso ignoranti. I loro figli hanno sempre ragione, anche se sono capre. Il tuo Super Direttore Didattico aveva vasta esperienza in materia…
Qui il caso è diverso e tu lo hai perfettamente capito.
Grazie infinite!
E un bacio*
"Mi piace""Mi piace"
Ettore è diventato farfalla tramite la mail di suo padre, che gli ha dato modo di scoprire un lato del ragazzo a lui ancora sconosciuto. Un racconto molto commovente, che racchiude l’amore di un genitore per il proprio figlio anche se questi non da le soddisfazioni che forse ogni genitore vorrebbe avere, ma che non intacca l’amore, perché quando è sincero non c’è nulla che possa sminuirlo !!
Grande Alessandra!!!
Ciao, Pat
"Mi piace""Mi piace"
Storia delicata e commovente.
Sai descrivere il dolore molto bene.
Un mega bacio!
Giò
"Mi piace""Mi piace"
@ PATRIZIA M. grazie, mia preziosa amica!
Ti abbraccio ^^
"Mi piace""Mi piace"
@ ROSAOSCURA forse perché lo conosco bene.
Un bacione a te, Giò, e grazie*
"Mi piace""Mi piace"
Sensibilità d’animo (la tua, che traspare lievemente e mai svagatamente da ciò che imprimi nella scrittura) per una storia dolce di sentimenti sempre validi. Un saluto, a presto.
"Mi piace""Mi piace"
@ UNIVERS che belle le tue parole, “vecchio” amico!
"Mi piace""Mi piace"
Bé, la prima cosa su cui mi sono interrogato è stata “Ha fatto bene il padre a riscrivere la lettera del figlio o non doveva – in ogni caso – arrogarsene il diritto ?”. Non è scontato rispondere. Tu fai finire bene il racconto, come se il padre avesse effettivamente azzeccato la situazione e l’animo del figlio e la ragazza fosse stata capace di coglierlo, ma nella realtà le cose sarebbero potute andare diversamente. Magari la storia tra Michela ed Ettore in qualche modo c’era stata, e quella lettera sarebbe suonata un evidente falso. O comunque Michela poteva conoscere il ragazzo e sapere bene che quelle parole non potevano essere sue. E comunque… anche le cose fossero andate effettivamente come hai ideato… cosa avrebbe fatto apprezzare il padre? Il figlio? O piuttosto quello che lui pensava fosse? O che avrebbe voluto che fosse? Non è comunque la stessa cosa. Il “premio” è andato ad una figura di pura invenzione, non al ragazzo.
Insomma… io non penso lo farei 🙂
http://www.wolfghost.com
"Mi piace""Mi piace"
@ WOLFGHOST caro lupo – che resti fra noi – il tuo commento (molto bello) esprime esattamente il senso di questo racconto.
Lo so, le storie non andrebbero mai spiegate, ma a volte non so trattenermi ed esprimo il mio – forse indebito – parere. Mi è piaciuto molto leggere commenti sostanziosi e sinceri che esprimevano opinioni differenti, perché questo, secondo me, è il massimo per un blog.
Ciò detto, mi ritiro in buon ordine, ripetendo una frase alla quale credo molto: una volta editato, un post non appartiene più a chi lo ha scritto, bensì a chi lo legge.
"Mi piace""Mi piace"
Giusto, in fondo e’ come la realta’: le cose accadono, che le riteniamo giuste oppure no. Poi sta a noi darne una personale interpretazione 🙂
http://www.wolfghost.com
"Mi piace""Mi piace"
@ WOLFGHOST preciso!
"Mi piace""Mi piace"