Rosalba, sapevo che te ne saresti andata, visto che me lo avevi annunciato con grande anticipo. Dovevi solo trovare una nuova casa. Pensavo che ci sarebbe voluto molto tempo, qualche mese almeno, e cercavo di non pensarci, quasi illudendomi che in realtà non sarebbe mai successo. E invece quella sera trovai il tuo biglietto.
Nella mia vita avevo già conosciuto una grande infelicità, perciò credevo di essere, se non proprio immune, quantomeno temprato, pronto ad accogliere e a metabolizzare questo nuovo schiaffo del destino. Ma l’infelicità ha molti nomi. E sa presentarsi in vari modi, differenti nella forma tuttavia uguali nella sostanza. Anche le reazioni sono diverse; ma la sofferenza, lo strazio del’anima, non cambiano mai, simili a un coltello affilato che fa a pezzi il cuore.
Rimorso. Andrea, tu mi hai regalato un pacco di solitudine! Eppure io, nella mia superficialità, ritenevo che non fosse vero, perché per me non era affatto così. La tua presenza era talmente importante da dare un senso alla mia esistenza, che in passato ne era stata scevra. Quando alla sera rincasavo, sapere che tu c’eri, indipendentemente dal fatto che poi ci fossimo parlati o meno, mi colmava di serenità e di gioia.
Al mattino spesso chiacchieravamo a lungo, bevendo caffè, soprattutto nei giorni del weekend: lo consideravo il momento più bello della giornata. Talvolta ci divertivamo a polemizzare su fatti o idee sostanzialmente futili; ma anche questo appartiene alla vita di coppia. Significa comunque stare assieme. Vicini.
Andrea, non ti cambierei mai con nessun altro! So che era vero; fra i tuoi difetti non c’è la menzogna. Perché allora la nostra strada si è interrotta? Ci sono molte risposte, alcune le conosco io; altre, che non sono necessariamente le stesse, tu. Ma ormai tutto questo non ha più significato. Rimangono i ricordi, e quelli non me li potrà togliere nemmeno il diavolo in persona. Anche se vivere di ricordi significa morire un po’ alla volta. Amavo scrivere, ma adesso che non ci sei mi sembra di assemblare parole prive di senso, quasi messe lì a casaccio. Se il cuore è vuoto, non può esistere la poesia. E all’inferno gli scrittori maledetti! Io non sono come loro, sono diverso.
Non ho fede, non ho un domani, non ho nulla. Un’unica compagna viene a trovarmi e, sebbene io cerchi di scacciarla, essa è risoluta e tenace, non demorde mai, ogni volta proponendomi un episodio della nostra vita in comune. E’ anche sadica, poiché spesso mi mostra gli errori che ho commesso: sembra proprio che si diverta a proiettarli nella mia mente, come un film disperato e tragico dove non è previsto il lieto fine. Non starò qui a elencarli. E’ possibile che alcuni di essi per te non siano così importanti, mentre altri che magari ignoro hanno una valenza superiore. Cosa conta? Non è il campionato di calcio, ma un altro gioco. Il gioco di Andrea, e ti assicuro che non è un bel gioco.
Stando a quanto dicevi, non avevamo molti interessi in comune: ma io credo invece che cambiasse la gradazione degli interessi, però che nell’insieme ci fossero. Ma, lo sai, non sono un mostro di perspicacia. Mi mancano intuito e psicologia; e quello che pensavo di offrirti, molto probabilmente era poco. E non solo ai tuoi occhi. E’ possibile che fosse poco in assoluto.
E’ difficile accettare il peso di questa sconfitta. Ricordo che una volta dissi a un mio amico che un divorzio non rappresenta un fallimento. Feci questo paragone: sono due persone che nel cammino della loro vita hanno compiuto un tratto di sentiero assieme, e quella parte del percorso rimane. Che idiozia! Rimangono vuoto e tristezza, rimangono sere piene di alcool e mattini colmi di un’angoscia e di un’infelicità tanto grande quanto può esserlo il mare.
Questa notte era buia, poche stelle nel cielo; ascoltavo una canzone dei Jefferson Airplane
Strolling the hill,
Overlooking the shore,
I realize I’ve been here before.
The shadow in the mist
Could have been anyone
I saw you, I saw you,
Coming back to me.*
Alle prime luci dell’alba ti ho vista tornare; ma certi sogni sono molto pericolosi perché nascono da un inganno della mente. Procurano una gioia illusoria che al risveglio è destinata a svanire, con il cuore che batte più forte e gli occhi che diventano lucidi.
Probabilmente non spedirò questa lettera; ma forse sarà il vento che attraversando ogni spazio verrà da te per sussurrarti che ti auguro tanta felicità. E’ ancora presto e tu starai dormendo, però lui saprà sfiorare dolcemente il tuo viso e per un attimo mi sentirai vicino. Ti porterà il ricordo più bello, sarai tu stessa a sceglierlo, e nel sonno sorriderai. Quel sorriso che io non potrò mai dimenticare.
Adesso andrò in cucina.
Preparerò il caffè.
E lo berrò da solo, amore mio.
Amore mio grande.
Andrea
*Comin’ Back To Me (Marty Balin)
Tutti i riferimenti del racconto, portano tristezza e scompiglio, solo che tu…poi, trasformi il tutto in un vero racconto da leggere, come ho fatto io, d’un fiato e attenzione. Salutissimi da Sar….
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Non pensavo a una lettera mai spedita ma a una specie di dialogo a distanza tra due persone che in qualche modo facevano coming out.
In realtà hai scritto un vero racconto gabellandolo come lettera. Bella idea da copiare. E poi dici di non avere talento? Ne hai, ne hai. Anche da vendere un tot al chilo.
Un grande abbraccio
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C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d’antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.
Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.
Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch’erbose hanno le soglie:
un’aria d’altro luogo e d’altro mese
e d’altra vita: un’aria celestina
che regga molte bianche ali sospese…
(Giovanni Pascoli, L’aquilone)
… ali sospese, come le mie, che abbandonasti per un “amore maggiore” e solo rimasto, in questa terra avulso e straniero, con un Dio distratto e assente. Colui che unì, così divise, senza un perché. Come la morte, sopraggiunta al mattino, nel sonno stretto di due innamorati. Come un inesistente “Destino” che impone le mani al cuore, per urlare la sua presenza.
Nulla vale e tutto vale, ma la morte, minuto per minuto, uccide anche le mie ultime lacrime, l’ultimo desiderio: sillabare il tuo nome.
Adesso, oltre quella soglia, il nulla ingoia l’ultimo respiro, restituendo un nuovo mattino e una nuova sera, all’infinito.
Restituendo l’assenza che, padrona dello spazio, fra le mie lacrime e il notturno cuscino, consola questa esistenza oltre il tuo ultimo sguardo e dentro un sorriso. E rileggo quel biglietto, vergato nel tremore e pieno di una parola soltanto: Addio!
(Notturno, Ninni Raimondi, 14 settembre 2001, ore 3,58 del mattino)
Avete colpito, mia Signora.
Avete colpito, davvero, forte!
Cordialità
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@ SALVATORE RIZZI questi erano i miei temi preferiti – su Splinder – e forse lo sono ancora, “Matrioska” a parte.
Ti ringrazio moltissimo.
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@ NEWWHITEBEAR grazie, amico mio. Però non sta a me dirlo. Ho scritto questo racconto ascoltando la stupenda canzone dei Jefferson Airplane, uno dei gruppi che amo di più.
Un caro abbraccio.
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NINNI RAIMONDI non so perché, ma molti sottovalutano Pascoli, che invece a mio giudizio è un grande, al pari di Foscolo, Leopardi e Carducci. Ciò che Voi avete scritto è invero davvero splendido, nella tristezza delle bellissime parole.
Radiosità, mio Signore.
P.S. Se Voi leggeste l’ultimo commento – o gli ultimi due – del post precedente, sicuramente potreste aiutarmi a mantenere la mia promessa.
Dolce notte*
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Le frasi di una lettera sono parole mute…
Versi del cuore mai detti.
Molto bello il primo racconto “estivo”
Dolce notte, cara!
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Finimmo di ri-crittografare tutto, mia Signora. Una promessa si mantiene … anche a costo di …ucciderVi 😀
Cordialità
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Ti hanno già scritto cose tanto belle – che anche io penso – ed è inutile che te le ripeta. Sono incantata…..
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Il racconto non è assolutamente male. Personalmente, in generale, non concepisco il fatto che ci si possa ridurre così per un amore… per grande ed importante che possa essere stato. Certo, facile a dirsi. Ma non impossibile a farsi.
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Tristezza e rassegnazione, ma e’ la vita!
Un abbraccio!
[Sto bene, sono in campagna con problemi di connessione :-)]
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Toccante 🙂 Si resta male soprattutto quando si ha la sensazione che tutto sommato la cosa poteva continuare, per tutti e due, ma che ormai e’ tardi per provare a sistemarla. Che poi… se c’e’ accordo da entrambi le parti… chissa’ se e’ giusto che esista davvero un “troppo tardi”? 😐
http://www.wolfghost.com
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Certo, ne ho avuto sentore, un saluto vero da Salvatore….
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@ ROSAOSCURA il tuo commento è una poesia!
Un bacione*
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@ NINNI RAIMONDI Vi ringraziammo, Signore, e augurammo ogni successo alla Vostra prossima – perigliosa – missione.
(Caris posterà al più presto l’intervista).
Radiosità.
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@ FAUSTA68 grazie. E un sorriso per te * _____________ *
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@ BRUMBRU però, non mi sembra che Andrea pensasse a gesti estremi…
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@ CLE REVERIES la notizia che mi hai dato mi rende veramente felice!
Eh, sì: la vita. Io la conosco bene.
Baci ^^
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@ WOLFGHOST è molto profondo ciò che scrivi, caro lupo!
A volte basterebbe davvero poco…
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@ SALVATORE RIZZI buon aperitivo ^^
(Poi magari non è tua usanza berli).
Ora reale: 18.48.
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Cara Ale, bevo poco e non mi piace fare aperitivi….da giovane ero più portato a fare bevute strane….mi sono ubriacato solo 3 volte in 63 primavere….ciao…
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@ SALVATORE RIZZI sai che lo immaginavo?
Ciao!
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…mi è capitato di scrivere lettere in passato, alcune sono rimaste nel famoso cassetto, ma forse erano rivolte a me stessa, per spiegare al mio cuore come sono andate le cose, una sorta di auto narrazione, trasporre i pensieri al di fuori aiuta a comprenderli meglio e a vedere cose che non hai mai avuto il coraggio di ammettere. Una lettera è sempre comunque un momento di verità…
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@ NUNZIADAQUALE come una confessione, o una seduta dall’analista.
Concordo in pieno con te, cara!
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Ciao Alessandra,
é molto bello il testo. mi piace tanto
Un bacio a te, amica mia
Jussara
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Non avevo dubbi, che tu fossi intuitiva….cioè….intelligente…..ciao…
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@ JUSSARALUNA come sono felice di rivederti, amica mia!
Un bacio grande grande*
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@ SALVATORE RIZZI grassie ^^
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Dovevo tornare per leggere anche questo..
Un altro bellissimo e triste racconto…
Buon inizio di settimana cara a presto!
Michelle
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Le lettere mai spedite sono sempre le più care e veritiere
Questa tua, resta nel cuore
Grazie Alessandra
Mistral
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@ VENTIDIDIPRIMAVERA grazie, mia preziosa amica!
Ti auguro una serata bella e serena*
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@ OMBREFLESSUOSE dolce Mistral, ti ringrazio ^^
E sono davvero felice di aver lasciato un piccolo sedimento in un cuore.
Baci.
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Narrare, raccontare attraverso lettera è una tecnica di buon gusto, in un certo senso comoda perchè facilita anche certe tematiche… io usai una volta un diario di bordo per narrare la follia. Baci, cara, a presto.
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@ UNIVERS me lo ricordo molto bene, mio caro amico! Fu su Splinder.
Kiss ^^
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Brava! Non serve aggiungere altro.
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@ DANIELEDIVAGO grazie e benvenuto nel mio blog! E’ bello avere nuovi amici*
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E tu non sapresti scrivere i racconti? Per piacere! Mi hai fatto venire le lacrime agli occhi.
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@ VALENTINA grazie, cara!
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