Quella tiepida sera di giugno il Restaurant Russkie Sezony ospitava solo due commensali. Se a qualcuno fosse venuto in mente di gustare il buon cibo di quel locale, sarebbe stato gentilmente dissuaso dal farlo. Due macchine con otto uomini armati stazionavano fuori, altri quattro uomini del servizio segreto erano divisi in due coppie: la prima controllava l’ingresso, la seconda aveva scelto una posizione da cui poteva vedere sia l’interno della cucina, sia la sala da pranzo. Naturalmente avevano tutti la giacca sbottonata.
Putin mangiò poco, limitandosi a un po’ di caviale. La scorta aveva portato dal Cremlino piatti, posate e tovagliolo, come da consuetudine. Yarbes, invece, aveva appetito. Dopo la tartina, si dedicò all’insalata Olivier (quella che in Italia viene chiamata insalata russa) per poi proseguire gustando una squisita Borsht, una minestra a base di barbabietole, e infine dandoci dentro con un tipico piatto russo di pezzi di manzo saltati, serviti in una salsa con smetana. Chi aveva detto che negli States la cucina era di gran lunga migliore?
Il quadro geo-politico che Martin aveva ricavato dalle numerose letture era complesso come la realtà del medioriente. La religione (intesa anche come forma di potere) dominava su tutto e a questo riguardo gli americani avevano commesso un grave errore attaccando per la seconda volta l’Iraq, uno Stato fondamentalmente laico che fungeva da cuscinetto fra il Paese più popolato, l’Iran (che arabo non è), e le nazioni arabe. Era stato come scoperchiare il vaso di Pandora. Per quanto folle e crudele fosse, Saddam Hussein governava con pugno di ferro, eliminando ogni forma di dissidenza e impedendo ai fondamentalisti di attecchire sul territorio. La sua caduta era assimilabile alla morte di Tito, che aveva portato alla dissoluzione della Yugoslavia, con conseguenze ancora peggiori poiché non circoscritte ai Balcani (dove il petrolio non c’è e pertanto l’interesse della comunità internazionale è minimo).
Non a caso, Abu Bakr al-Baghdadi era iracheno. E lo stesso valeva per il nuovo Califfo.
Il cuore dell’Islam è comunque l’Arabia Saudita, dove si trovano le città sante, La Mecca e Medina. E sebbene in date circostanze avesse appoggiato gli Usa (o chiesto l’appoggio come ai tempi dell’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq, a causa del pericolo concreto di perdere pozzi petroliferi) manteneva tuttavia un atteggiamento ambiguo.
Vi era poi la disputa fra sunniti e sciiti. E infine l’odio generalizzato nei confronti di Israele.
Un bel ginepraio, rifletté Yarbes.
Putin interruppe il corso dei suoi pensieri. Benché di malavoglia, ammise: “Forse anche noi abbiamo sbagliato, anche se al momento ci ritenevamo soddisfatti. Eliminando Abu Bakr pensavamo di aver risolto il problema, ma chi lo ha sostituito si è dimostrato più intelligente e perfido. Se lei lo ammazzerà, avrà reso un gran servigio al mondo intero.”
Yarbes inghiottì l’ultimo pezzo di carne. “Prima devo trovarlo.”
“Non sarà semplice.”, disse Putin. “Noi ci stiamo provando da tempo. Però abbiamo qualche elemento, dati non sicuri, certo, più che altro spifferi che possono corrispondere al vero o risultare del tutto fasulli. A tale proposito, ho il piacere di presentarle una persona che da sei mesi sta lavorando a questo caso. Non sarà Matrioska o il suo vecchio “amico” Pomarev, ma è in gamba. Le interessa avvalersi di un aiuto?”
Yarbes esitò. In realtà, preferiva lavorare in proprio; peraltro sei mesi, specie se intensi, superavano i suoi pochi giorni. Annuì, quindi rivolse uno sguardo interrogativo allo “zar”. Putin fece un cenno del capo all’uomo che stava vigilando accanto alla porta della cucina. Questi si affrettò a uscire. Un minuto più tardi rientrò nel ristorante, accompagnato da una bionda. Dimostrava circa trentacinque anni, era alta e aveva lo sguardo freddo. Si avvicinò al tavolo e chinò la testa in segno di saluto. Putin la invitò ad accomodarsi. “Il capitano Nadyenka Andreevna Sokolova.”, la presentò. “Non Nadiya.”, precisò con un sorriso. Poi si rivolse alla donna. “Questo signore è… ehm… il generale Martin Yarbes.”
“Credo che Yarbes sia sufficiente.”, replicò divertito l’americano. Aveva colto l’allusione a Nadiya Nicolajevna Drosdova della quale da Monica aveva appreso vita, morte e qualche miracolo. Ignorava che la sua ex moglie fosse andata a letto con lei; sapeva, però, che da carceriera si era in seguito trasformata in angelo custode sacrificando la propria vita per salvarla, il tutto ai tempi del fallito golpe del 1991. Poi si concentrò sulla nuova venuta, valutandola. Era un buon conoscitore di maschi e femmine e la prima impressione che ne ricavò fu che era sveglia, dura e determinata; il resto lo avrebbe appreso a tempo debito.
“Io ho il compito di uccidere il Califfo.”, disse con calma. “Lei ha individuato il suo rifugio?”
Si era espresso in russo. La risposta venne data in un buon inglese, non perfetto come quello di Vladimir Putin, ma più che accettabile. “No. Ho dei contatti, tramite i quali ho potuto farmi delle idee. E sono in procinto di incontrare altri contatti. L’idea è quella di sganciare una bomba sul suo tetto… con al-Baghdadi ha funzionato.”
“Già.”, convenne Yarbes. “Il mio piano è leggermente diverso. Lei saprà certamente ciò che è successo da noi. Una strage. Una strage insensata e infame. Mia… la mia ex moglie è viva per miracolo, pertanto questa è anche una questione personale. Io voglio eliminare il Califfo con le mia mani, e penso di essere in grado di farlo. Lei cosa dice?”
Nadyenka lo guardò negli occhi, a sua volta valutandolo. Quello che vi lesse le piacque. Scorse come immagini di un passato che lo aveva visto agire in modo implacabile, a volte al di fuori degli schemi, delle leggi vigenti, dell’umana comprensione. C’era in lui un fondo di glaciale durezza e, sebbene non fosse più giovane, c’era pure la capacità di tradurla in pratica. D’altro canto, Putin le aveva parlato di quel cekista. CIA! I nemici per antonomasia del suo popolo. Però i tempi cambiano, così come le prospettive. E adesso il traguardo era uno soltanto. L’avversario, almeno l’avversario principale, non risiedeva più a Washington, ma in una sperduta località della Siria o dell’Iraq. Se l’uomo della Central Intelligence Agency poteva essere d’aiuto per togliere di mezzo il porco musulmano, allora era il benvenuto.
Nadyenka, agente dell’SVR e campionessa di tiro con l’arco, per la prima volta sorrise.
Monica non si sentiva esattamente male, certo non bene. Di quanto era accaduto non ricordava niente, né le interessava assolutamente indagare. Sdraiata sul letto, stava pensando a Martin. Al modo in cui l’aveva guardata, alla tenerezza che aveva colto nella sua espressione. Lo aveva lasciato, incolpandolo per la morte di John. Era stata una decisione giusta? Non si trovava nelle condizioni migliori per esplorare a fondo la vastità dei sentimenti che provava. Erano così diversi l’uno dall’altro! Da un lato, la ragionevole sicurezza di avere agito secondo coscienza; da un altro lato, il dubbio, ora crescente, che esisteva una morale superiore ai risentimenti, per quanto motivati essi potessero essere.
La morale che nasceva dalla condivisione degli affetti. E forse Martin non aveva amato John quanto lei, sia pure in forma differente?
E se aveva sbagliato, non esisteva la parola “perdono”?
Dubbi che non l’avevano sfiorata prima dell’incidente, non avrebbe saputo descriverlo in altra maniera; nessuno le aveva fatto il conto dei morti, e lei era troppo debole per chiedere chiarimenti.
“Perdono”?
Non lo sapeva.
Non lo sapeva ancora.
Un altro capitolo di Guerra totale che è degno della migliore letteratura. Ormai la ben nota proprietà di linguaggio, come una leggenda, vi precede milady.
Ineccepibile e pieno di eleganza è la prima impressione che ci diede questo capitolo.
Come per altre volte e come per molte volte sostenuto, sembra che vi siate impadronita della penna di Forsyth.
Incedere uguale, nella narrazione. (certe cose le notammo a colpo d’occhio …).
Ecco, ed è tutto dire, ci toglieste la parola!
Siete riuscita nella prova disperata di azzittirci (Non raccontatelo in giro, potrebbero costringervi – e costringerci a subire – altri 27.382.451 capitoli aggiuntivi).
Nota
Sicuramente vi sfuggì:
… per poi proseguire gustando una squisita Borsh …
… per poi proseguire gustando una squisita Borsht …
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Il Russkie Sezony è, certamente uno fra i migliori e stellatissimi ristoranti moscoviti, assieme al Café Pushkin. Forse, il presidente Putin, considerata l’importanza e la ‘sostanza’ dell’incontro, avrebbe invitato il buon Yarbes, al suo ristorante preferito (dove, per davvero, quando vedono arrivare la BMW nera del Presidente, seguita dalle tre auto della scorta, bloccano ingresso e uscite – Putin, quando non ufficialmente impegnato, guida personalmente la propria auto) a una ventina di Km da Mosca, Peredelkino, al ristorante Solntse.
Oppure, a San Pietrroburgo (sua città natale ai tempi di Leningrado) al Mechta Molokhovets – il sogno di Molokovets, un ristorantino tipico dove, in gioventù, il nostro fu lavapiatti (ebbe una terribile infanzia di miseria e privazioni).
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Varie (molto note negli ambienti diplomatici)
-Il presidente pranza alle 15.00 e cena intorno alle 22.00
-E’ del segno della Bilancia (come noi).
-Adora gli ᗅᗺᗷᗅ e percettore della discografia ‘completa’ sia in solco, sia in microsolco, sia in digitale.
Qualcosa come undicimila pezzi.
Ha tutte le edizioni, remake e nuove versioni, sia in inglese, russo e svedese. (In voce e in stampa, ha sempre affermato di essere stato perdutamente innamorato di Agnetha – da lui ricevuta personalmente, al Cremlino, in varie circostanze).
-E’ di origini italiane (Vicenza)
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Leggemmo di Pomarev.
Come sta? Il nostro amico si riprese al meglio? E’ in pensione, adesso, quel furfante? Vi chiedemmo di salutarcelo, molto caramente, alla prima occasione.
Ore 4.00 o giù di lì.
Sarà il caso che la smettiamo va.
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Congratulerrime per il brano.
Radiositov
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serena domenica dolcissima mia
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Questo episodio mi ha assorbita completamente.😊😊😊 Molto bello e non vedo l’ora di leggere il proseguo. Dovremo aspettare una settimana? Non so come faccia Putin a sfamarsi di solo caviale. Io sto con Yarbes. Brava! Precisione nei particolari. Ci hai trasportato la’!😊
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Sì sì. l’ho capito, siamo alle solite.
Lei viene rapita.
I rapitori non sanno come liberarsene perché hanno capito l’enorme sbaglio fatto e a noi tocca pagare, pure, il riscatto.
Siamo alle solite.
Ma stavolta rimane là!
😦
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Voi Italiani medi siete, sempre, le solite vittime.
Vi lamentate perché avete perso il lavoro.
Vi lamentate non riuscite a sfamare la vostra faniglia.
Vi lamentate perché, non potendo pagare le bollette, vi hanno staccato la luce e il gas.
E sempre con questa scusa, vi lamentate che
non potete preparare da mangiare;
che non potete scaldarvi dal freddo, perché il gas non c’é.
Inoltre vi lamentate che, con la scusa che non riuscite a trovare lavoro, non potete pagare la pigione.
Vi lamentate perché arriva l’Ufficiale giudiziario che, giustamente, siccome non avete pagato l’affitto, vi sbatte fuori, con bebé al seguito.
Vi lamentate perché, pur avendo una automobile (senza benzina) dove poter dormire, vi lamentate perché nessuno, Stato compreso, pensa a voi.
E che caspita: ma vi lametate sempre?
Imparate dal nostro PdC, M.Renx, che non vi da voce, così la smettete di disturbare continuamente la pacifica vita quotidiana.
Basta!
Adesso vi lamentate perché lady Alessandra è assente.
ma quella povera donna (sic! 😦 ) può essere libera di spendere e spandere alla faccia nostra, o no?
Non si può più vivere così.
Basta che ci svuotate i ristoranti che, malgrado le vostre lacrimucce, sono pienissimi (Uomo politico, decano del W la F., docet).
E non vi crediate che siamo disposti ad ascoltare la pappardella della Rivoluzione, del pane ai poveri, dell’Abbattiamo il degrado, che qua non attacca.
Ecco, ci avete rovinato la serata.
Andiamo a farci una partitina a poker, che è meglio, va …
Buona serata milady.
Lasciatelo perdere quel pezzente, emarginato e lamentoso!
E’ un italiano medio.
Cordialità
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@ LORD NINNI apportai doverosa correzione. Vi ringrazio per la segnalazione e per il bellissimo contributo (cosa disse Lady Nadia?)
Forsyth… ho letto tutti i suoi libri (alcuni più di una volta) e questo può avermi influenzata. Però il mulo non nitrisce, anche se vive a fianco del cavallo.
Pomarev si gode la meritata pensione. Lo salutai a nome vostro.
Radiosissime radiosità, Milord.
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@ MAIRITOMBAKO che bel dono 🙂
Abbraccio!
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@ LADY NADIA grazie di cuore ❤
Dicembre è un mese un po' particolare, ormai dopo quasi dieci anni di blog ne sono pienamente consapevole. Gli utenti hanno mille cose da fare. L'ideale sarebbe postare ogni dieci giorni, e infatti “Guerra Totale”; si fermerà fino all'anno nuovo.
Baci, amica mia*
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@ L’ITALIANO MEDIO pagherete, invece, oh sì 😀
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@ LORD NINNI giusto!
E pensare che Renzi sta trasformando l’Italia anche per elementi simili…
Nessun governo – ribadisco: nessun governo – ha mai prodotto un numero tanto elevato di (valide) riforme in così breve tempo. In Europa, c’è Putin; dopo di lui, l’uomo di Firenze.
Cordiality.
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Ah ah ah ah
Siete fenomenale, satirica e pure comica.
Nessun governo ha prodotto un numero così elevao di ….
🙂
Siete un fenomeno.
Le banche hanno ragione e il sistema bancario è solido (ma il Re sòla, certe affermazioni dovrebbe dirle a bassa voce e soprattutto ad Ageso, suo marito. Il caso Banca dell’Etruria è diventato un caso nazionale!).
Ma si sa, si sente meglio un albero che cade, che un(a) Boschi che cresce (e si fa gli affari proprii).
Sembrerebbe che qualche gruppo politico alla Camera, domani, avrà la sfacciataggine di porre la fiducia a Elenina, tutta cara, dolce e innocente, proprio sul conflitto di interessi di papino e la sua banca che, dice il vostro premier, è solida!
E’ vero, il bimbopikkolo sta facendo tanto … che non si ferma! ( 😦 ) Come, per esempio, la truffa sul blocco delle pensioni, con adeguamenti e maggiorazioni (peraltro garantiti dalla legge), assorbite, depennate e sparite. Con l’imposizione della Cassazione che ha stigmatizzato l’anticostituzionalità, la truffa e la rapina, bimbopikkolo ha detto che se ne frega, che non darà nulla e che, al limite, scucirà un bonus 😦 . Probabilmente, l’impegnato quotidiano, dimentica che quando ha rapinato le tasche di quattromilioni d’italiani, si è preso tutto, mica un bonus!
In ultimo, Sua Innocenza Sorridente, dovrebbe spiegare se, il suo papino, compreso quello di Sua soavità Maria Elenuccia la pikkola, erano compagni di merende proprio nella vicenda Banca dell’Etruria con le manine dentro una piccola società controllata e che ha trangugiato qualche milioncino.
Ci augurammo che bimbopikkolo rallenti, un attimino, dal continuare a pensare all’Italia ( 😦 ) e che in silenzio inizi, sul serio, a pensare di trovarsi un lavoro perché, e lo affermiamo con tanto dolore, la vedemmo un po’ grigia la sua permanenza nella vita politica.
Specialmente quando, non eletto, parla a nome degli italiani.
E fanno tre:
Monti, Letta e bimbopikkolo furbakkione e sorr1d3nt3.
Siete riuscita a farci sorridere di gusto, mia signora.
Cordialità vivissime, con la speranza che non veniate mai toccata (politicamente parlando) dal prekoce bimbopikkolo.
😉
Buona serata
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PS:
Ci dicono che Putin non ha gradito l’accostamento!
😦
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@ LORD NINNI preferivate l’inquisito (e condannato)?
Qui spira aria nuova. E la rottamazione è avvenuta!
Non eletto? Vero. Ma nel 2018 otterrà la maggioranza assoluta.
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L’Inquisito? Il condannato?
Oh parbleu, Jamais!
Con ogni probabilità avremmo preferito, umilmente, DELLE ELEZIONI NAZIONALI, dove magari, chissà, sarebbe uscita COMUNQUE la volontà democratica del Popolo italiano.
Ci dicono che, la consultazione elettorale, oltre che democratica sarebbe garantita dalla Carta Costituzionale.
Chissà: ci saremmo risparmiati
Monti e la sua Fornero;
Letta (il democristiano) e la sua Lorenzin;
Bimbopikkoloegiokondo e la sua Boscarella ciùff ciùff con la dolce Marianna Candy Candy Madiuccia lallà!
Chissà cosa vorrà mai dire “Espressione della volontà popolare, attraverso lo strumento del voto, in una Repubblica parlamentare a carattere democratico.
Chissà …
Abbiate le nostre radioserie costituzionali!
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@ LORD NINNI quando ci vuole… ci vuole…
Renzi usò il rastrello.
Alternative? Il pregiudicato, il pazzo, il razzista?
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No, no, per carità milady.
Il rastrello lasciamolo pure al contadino, all’orticoltore, a chi vi pare a voi.
Non ci si improvvisa “statista” avendo la statura dello showman e distruggendo un partito politico.
Il PD è irrimediabilmente compromesso e l’unico rilievo è la creazione del “Cerchio magico”
(ovvero l’asegnazione dei punti chiave ad elementi di second’ordine, ininfluenti; la ricompensa ai fidatissimi con incarichi di rilievo, sia nel campo politico, sia nel campo istituzionale e di rilievo e che noi chiamiamammo … espressioni dittatoriali di un dittatorello da strapazzo che è consapevole del fatto che, difficilmente lo si potrebbe buttar fuori senza una scadenza di mandato).
-Alternative? Il pregiudicato, il pazzo, il razzista?
No, no, per carità milady.
Noi, mia signora, siamo rozzi, nonché un milord ottuso e da operetta.
Con molta umiltà, e forse semplicità, ci sarebbe bastato, come detto e come indicato dalla carta costituzionale, la voce al popolo che è l’unico decisore.
Non certo alla dittatura sottolineata da cialtroni improvvisati alla politica.
Abbiate una serena giornata
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Renzi – Boschi – Banca dell’Etruria
Il triangolo degli affari
Il babbo del premier ha creato una società di consulenza con lo stesso socio che ha dato vita a un’impresa insieme all’ex presidente della banca fallita.
E gli ha fatto pure da intermediario.
Interrogato sulla vicenda, il Premier non risponde.
Il premier si autoassolve dicendo di non avere scheletri nell’armadio ma deve ancora spiegare perché fece un decreto che spinse alle stelle il titolo di Etruria e perché, dopo, ha offerto uno scudo ai vertici dell’istituto.
E perché, con cinismo, sostiene che i “piccoli risparmiatori” se la sono cercata.
Perché sostiene che nessuno ha responsabilità, quando, Banca d’Italia e Consob, non ferero il loro dobere di vigilanza e si sono svegliate adesso con le raccomandazioni (dell’ultima ora) e il lancio ispettivo in tutta Italia.
Intanto “qualcuno” si è impiccato (Cristo che morte brutta), perché colpito nella propria dignità.
Su tutte le pagine dei maggiori quotidiani italiani ed esteri (già, se ne sono occupati anche in Francia, Regno Unito e States con l’invito – nei rispettivi paesi – a non fare come i cioccolattai truffaldini italiani).
Il premier bimbettopikkoloegiokondo, mia signora, è indifendibile.
All’ingresso della Leopoldinatuttopepe, ieri, stavano per linciarlo.
Abbiate i nostri rispetti radiosi in salsa cordiale.
The milorder
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@ LORD NINNI “distruggendo un partito politico” 😀
Quello delle vecchie mummie incartapecorite che salirono per due volte al governo per poi suicidarsi?
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@ LORD NINNI Elenina mi telefonò per sapere se gradite qualche frustatina da una dolce e tenera fanciulla 🙂
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ma che gentile, grazie.
Nel caso dovesse ritelefonarvi la dolce e cara Elenina, potreste chiederle, per favore e se non vi è di troppo disturbo, che fummo prontissimi a frustarla a sangue?
Se poi, l’ingenua e candida pulzella dovesse mostrare un certo gradimento, saremmo – anche – capaci di frustarla ad oltranza.
Grazie milady e cordialità.
🙂
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@ LORD NINNI uhm… qui si va sul sadomaso 😀
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Già.
Giù botte da orbi!
🙂
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@ LORD NINNI be’, su Putin concordo 🙂
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Un bel capitolo. Entra in scena la bella russa e Monica pare risvegliarsi da un brutto sogno.
La storia prende corpo e le emozioni non mancheranno.
Un caro saluto
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@ NEWWHITEBEAR questo è il mio augurio, caro amico.
Spero di non deludere.
Felice serata!
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Mannaggia…
Non trovo pi aggettivi per descrivere la tua bravura
Un altro capitolo che si lascia piacevolmente leggere
Baci serali a te
Muistral
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@ OMBREFLESSUOSE grazieeee!
Baciottoni, amica Mistral.
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Una puntata di eccezionale vitalità narrativa e di collegamenti e approcci alle vicende probabili future. Si fa sempre più avvincente. Alla prossima. Univers
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@ UNIVERS81 ti ringrazio moltissimo.
E ti aspetto sempre con gioia.
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…
Mi piace quando in un episodio inserisci fatti storici
realmente accaduti…
inoltre questo ricordare intrecciando il passato che ricollega
personaggi e fatti successi nelle altre storie, lo rende
ancora più interessante…
Dolce proseguo di giornata cara
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA è un procedimento narrativo che a me piace molto.
Grazie, Michelle!
Un sorriso per te.
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Spesso è nei momenti drammatici che si ripensa alle persone che si sono lasciate per strada. Forse è perché inconsciamente si vorrebbe una persona cara vicina, forse perché la vicinanza della morte sfuma antichi dissapori che non paiono più così importanti, o magari è solo perché si ha più tempo per pensare…
La ricostruzione geopolitica, attuale, è molto interessante e per quel che mi riguarda mi trova assolutamente d’accordo. Ci pensavo proprio l’altro giorno: quanti giovani hanno perso gli americani in Iraq? E per cosa? Per lasciare il paese nelle mani dei prossimi dittatori spesso peggiori dei primi? Ma il discorso può andare molto più indietro, alla fine degli imperi coloniali 🙂 Tuttavia, in quel caso, è difficile dire se l’ordine politico giustifica l’assenza della libertà o, perlomeno, della possibilità di averla.
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@ WOLFGHOST un commento magnifico, il tuo, proprio degno di un lupo 🙂
Grazie mille! (Anche per ciò che hai scritto nel post di Caris Wooler).
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Sono tremendamente indietro coi tuoi post, ma recupererò. Intanto ho ripreso da qui, da Yarbes e Monica e non poteva essere diversamente visto che adoro entrambi 🙂
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@ ILI6 direi che hai recuperato alla grande 🙂
Ciao, Marirò!
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