CARIS Questa volta mi piacerebbe parlare con te dei romanzi che hai scritto, ma sotto una particolare ottica: quella dell’ispirazione. Mi spiego meglio. Come è nata la tale opera e se, in qualche modo, è stata influenzata da libri o film da cui sei rimasta particolarmente colpita. O anche da fatti reali. Va bene?
AB D’accordo.
CARIS Seguiamo l’ordine cronologico. Lesbo è un’isola del Mar Egeo.
AB E’ un libro che ho scritto su commissione. Erano i miei primi tempi di Splinder e scribacchiavo storie erotiche. L’editore mi contattò e mi invitò a provare. Dopo quattro o cinque post, mi disse: ok, procedi, ma non scrivere più sul blog. Firmai il contratto e mi misi all’opera. L’ho riletto di recente. Le parti che non mi piacciono sono proprio quelle erotiche; d’altro canto, dovevo metterne un tot al chilo. Preferisco il finale, che è più introspettivo. Comunque fu una bella emozione quando ricevetti a casa le prime dieci copie fresche di stampa. Lesbo è stato ben distribuito. Si trovava da Feltrinelli, Mondadori, Ubik. Ha venduto bene, anche se non ha ricevuto una grande promozione. Ma ci pensarono vari social network, prevalentemente di orientamento lesbico, che lo recensirono positivamente. Ricordo che telefonai alla libreria Babilonia di Milano, non so se esiste ancora. Erano strabiliati perché avevano già esaurito, in due mesi, l’invio iniziale di trenta copie.
CARIS E’ autobiografico?
AB Al dieci per cento. No droga, no sadomaso, no altre cose. Quando parlo del mio lavoro o di certi miei stati d’animo, quello invece è tutto vero; e a riguardo del secondo punto suona un po’ strano perché, a differenza dello spirito del libro, in quei giorni a livello personale ero veramente felice.
CARIS Alex Alliston.
AB E’ nato per caso. Inizialmente prevedevo tre o quattro post. Qualche lettore protestò e sono venute fuori 567 pagine! Qui, in effetti, esiste un influsso esterno. Un giorno curiosavo in una vecchia libreria di Varese e vidi in un angolo dodici o quattordici romanzi della serie di Rocambole tutti coperti di polvere. Ricordavo che mio padre si divertiva con quelle vicende rocambolesche (l’aggettivo deriva proprio dal nome del protagonista). Acquistai l’intero stock per dieci euro e lo lessi in brevissimo tempo. Lo stile è molto scorrevole, gli episodi talvolta deliranti a causa delle trame intricatissime ordite dai “cattivi” che alla fine poi perdono sempre. Carrick non ha nulla a che vedere con i romanzi di Pierre Alexis Ponson du Terrail, però altri personaggi sì: Silvia-Armine, Van der Vaart, Celeste, Anne White, la stessa Bellatrix. Tessono piani malvagi, anzi nel caso di Silvia crudeli fino all’inverosimile. Voglio comunque sperare che lo spessore di Alex Alliston non sia quello di una telenovela. Non ha venduto granché, ma ho ricevuto commenti favorevoli da chi lo ha comprato. Come sempre, ho scritto all’impronta: per esempio, ero convinta che Alex, Sir Alexander, avrebbe concluso la sua vita con Helen… e invece a causa di Silvia ciò non si è verificato. Mi è piaciuto molto scriverlo (stranamente, diversi capitoli a mano) e, modestia a parte, lo considero un buon romanzo.
CARIS Matrioska.
AB Che non è ancora uscito. Qui, l’ispirazione proviene da lontano. Avevo in mente un uomo gelido, russo, un agente del KGB praticamente imbattibile, che amava solo il suo dragone. Era soltanto un’idea, che non pensavo di prendere in considerazione. Ma un giorno cominciai a scrivere, di getto. Avevo divorato diversi romanzi di spionaggio, in più feci infinite ricerche. Sono pignola e detesto scrivere cose inesatte, anche se può capitare. Non mi limito a cercare su Google. Ho telefonato all’ambasciata russa (questo per Rage), sono stata da un armaiolo, in tre farmacie, mi sono confrontata con un “vero” agente segreto, simpatico sebbene imprudente, ho chiamato l’ospedale di Niguarda, mi sono consultata con un colonnello dei carabinieri, sezione elicotteri, ho fermato due agenti della stradale 🙂 Erano un po’ allibiti per il tenore delle mie domande, ma alla fine direi che si sono divertiti.
Con Matrioska sono nati due personaggi che amo: Monica Squire e Martin Yarbes.
CARIS Il Crepuscolo della Lubjanka.
AB Avevo quindici anni quando ci fu il tentato golpe. Conosco persone che non sanno nemmeno che c’è stato, forse perché era estate; io, invece, seguii tutti i programmi tv con grande trepidazione. Ho pensato di raccontarlo in modo serio, anche se ovviamente, al di là del fatto storico, la vicenda è di fantasia. Compaiono ancora Monica e Yarbes, e appare uno dei miei “cattivi” preferiti, Miloslav Pomarev. Posso fare l’immodesta? Secondo me, è un buon libro.
CARIS Rage.
AB Prima di scoprire che Jack Ryan (Tom Clancy) era diventato presidente degli Stati Uniti, ho pensato a Monica Squire e le ho fatto vincere le elezioni. Questa è una storia molto dura, senza sconti, e purtroppo aderente alla realtà di oggi. Un fanatico, Ibrahim al-Ja’bari, che disprezza Hamas in quanto troppo tollerante con Israele, vuole colpire al cuore l’America: fa uccidere il figlio di Monica, e progetta altre azioni infami.
Ci sono decapitazioni, la minaccia di una bomba atomica, e un finale che mi è venuto in mente proprio ieri. Spero che piaccia.
CARIS Un uccellino mi ha sussurrato all’orecchio che potrebbe esserci un nuovo “parto”, La vera storia del sommergibile Kursk.
AB Calma! Per adesso è solamente un’idea. Che ne so io di sommergibili? Mi manca una base di partenza. Vedremo.
CARIS Grazie e buon Ferragosto a te e ai tuoi amici lettori.
AB Ricambio. E chiedo scusa se mi sono troppo autoelogiata. Non è nel mio carattere ma il daiquiri non va bene con il caldo 🙂
LE INTERVISTE DI CARIS WOOLER: TERZA INTERVISTA
13 agosto 2015 di Alessandra Bianchi
20 Risposte
Nuova intervista, nuovi particolari si aggiungono ai tuoi romanzi.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR mi auguro che i nuovi particolari possano interessare.
Un grande abbraccio.
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come al solito unica … tvb bacione grande della mia terra 😉
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Oplà, con tanto di Caris Wooler in servizio permanente effettivo.
Bella intervista.
Un’esplicazione pubblicitaria, se mai ce ne fosse stato bisogno, di una brava scrittrice.
Perdonate, lady Wooler, dissentimmo sul modo di porre domande e domandine.
Qua abbiamo la regina del thriller, la Grande Madre delle spy stories; la strega madre del Malleus Russificarum.Putinensis.
No se puede fare un’amabile chiacchierata. La soggetta va spremuta, scorticata e scarnificata. Quando, per amor di pace, la soggetta si arrende con risposte di comodo, ecco, in quel momento, va compiuto un profondo massaggio di sale grosso sulle ferite.
Ah, dolci gorgheggi le urla provocate alla bisogna.
Un esempio?
Iniziamo con una domandina semplice semplice:
Chi è Alessandra Bianchi. Nessuno ne sa nulla, nulla di nulla. Nessuno la conosce.
Potrebbe essere, benissimo, una piallata tetraplegica che, da dietro le finestre di un Istituto di Correzione e pena (Ovviamente in qualità di ospite) ci conforta con romanzi, racconti, ecc. ecc.
Un’energia fertilissima, sul serio, ma nessuno l’ha mai vista.
Una, indiscutibile, proprietà letteraria di tutto rispetto con un’intelligenza creativa non comune, ma … neppure il nome e il cognome sono certi.
Lady Wooler pensate che, sotto il profilo scrittura, siamo in corrispondenza da nove anni con Lady Bianchi e in nove anni, nessuno seppe nulla tranne un certo Underwetbastard che se la portò a cena e poi sparì!
😦
Ha scritto, su Sir Alexander Alliston, alcune pagine bellissime di periodo britannico. Un mondo a cavallo tra due secoli, con vicende e vicissitudini che fecero accapponare la pelle perfino a sua Altezza Imperiale Victoria d’Inghilterra, ma … non si seppe mai chi fu, il contrassegnato Jack lo squartatore.
Oh sì, lady madonna Bianchi, ne descrisse le vicende e le vittime, quasi fosse stata lei in persona.
😦
Leggemmo delle personali impressioni de “Il crepuscolo della Lubijanka”. Del re dei cattivi, l’orribile Pomarev (uno dei pochissimi cattivi per il quale facemmo un tifo da Stadio), ma ci ponemmo il seguente dubbio:.
per descrivere un “cattivo” bisogna essere decisamente più cattivi o si potrebbe correre il rischio che, il cattivo in parola, possa diventare esso stesso ridicolo e cialtrone.
Cosa non vera!!!
Seguimmo molti articoli e racconti, preg.ma Lady Wooler e per questo ne fummo soddisfattissimi (o non saremmo qua) leggemmo, dunque, con avidità, la presente intervista.
Ma l’angoscioso dilemma rimase, oltre l’affermazione “non aprite quella porta”,:
chi è Alessandra Bianchi?
Cordialità
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@ MAIRITOMBAKO ti abbraccio, mia cara amica ❤
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@ LORD NINNI per le critiche avete perfettamente ragione, ma vanno rivolte a me, dato che sono stata io a chiedere a Caris di lasciarmi parlare a ruota libera, senza polemiche, perché attualmente sono stressata.
In quanto al resto, conta ciò che scrivo e come lo scrivo, bene o male che sia.
Aggiungo, di malavoglia, che oltre a Underwetbastard e alla sua deliziosa moglie (fu una splendida cena), conosco di persona Mari, la magnifica guerriera; una ragazza di Appiano Gentile, pure lei splinderiana (non ricordo il nome) con la quale bevvi un caffè; Loredana, che un anno fa passava spesso dal blog; e un’altra splinderiana di Roma, che scriveva racconti fantasy. E forse dimentico qualcuno/a.
Però, ribadisco: tutto ciò non conta.
Radiosità, Milord.
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Perdonateci, milady,
ma per una nostra ben nota limitazione mentale e culturale, non afferrammo la vostra, seppur chiarissima, risposta.
Come di norma, ormai, il nostro maldestro tentativo di produrre ironia e/o satira, affondò con l’ultima delle nostre intenzioni e il vostro stress.
[…]… per le critiche avete perfettamente ragione, ma vanno rivolte a me,…..[…]
critiche, ragione? Quali critiche milady?
—
[…] In quanto al resto, conta ciò che scrivo e come lo scrivo,..[…]
affermazione che, credemmo, venne fatta buona per tutto l’universo conosciuto e sconosciuto e valevole per qualsiasi essere che sappia reggere una penna fra le mani, o almeno definite tali …
Più che altro, la nostra battuta di cui al paragrafo venne incentrata sull’espressione “…se la portò a cena e poi sparì!…” alludendo a Jack lo squartatore.
Fine,
Null’altro, se non l’evidenza di merito per il fatto di quanto siate brava e felice nella scrittura.
Voi, lady Alessandra, potreste conoscere, frequentare e/o divorare chi più vi aggrada, lasciandoci peraltro, nelle more del presente argomento, nella più assoluta indifferenza e totale mancanza di interesse.
Il Sen.Andreotti, compianto statista e profondo conoscitore dei mali repubblicani, soleva dire: … a pensar male si commette peccato, ma ….
Vivemmo, apparentemente, come nel film di Donen, Sciarada, (Haudrey Hepburn e Cary Grant, ecc.ecc,) dove, grazie ad una serie continua di mistakes, si persegue la verità. (ottimo thriller incentrato sul gioco delle parti)
Abbiate un ottimo festeggiamento di mezza estate.
Cordialità
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Mi è piaciuto moltissimo leggere questa intervista, emergono particolari interessanti che ti hanno portata a scrivere le tue storie, i tuoi libri. Complimenti Alessandra, ti sei autoelogiata è vero, ma lo meriti e quindi hai fatto benissimo!! Un salutone e Buon Ferragosto!
Ciao, Pat
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@ LORD NINNI le critiche c’erano, esimio Milord, ed erano più che giustificate: riletta a posteriori, questa sembra un’intervista della Venier a Silvio Berlusconi.
Poi, è vero: non ho colto la vostra ironia. Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.
Un abbraccio.
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Una cosa è certissima, milady.
Se voi foste stata Mara Venier, con o senza Berlusconi, con o senza intervista, saremmo stati zitti! Zittissimi e accondiscendenti in tutto.
PS: che brutta cosa quando si vuol fare gli ironici e poi doverlo anche spiegare!
Un fallimento proprio.
Beh, vi accordammo, anche questa volta, le nostre radiosità
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@ LORD NINNI non è la prima volta che mi date della vecchia babbiona 😀
Radiosità assicurate, sempre e comunque.
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@ PATRIZIA M. troppo buona, mia cara Pat!
Un salutone a te e l’augurio di una felice serata.
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ahah no, non mi sembra che l’autoelogio sia sperticato, anzi è meritato e condivisibile 😉
Che bello scoprire i “dietro le quinte” dei tuoi principali romanzi, molte cose non le avrei mai indovinate! E… accidenti, che ti piacesse essere precisa ed aderente ai contesti reali nei quali fai nascere i tuoi romanzi, lo avevamo capito tutti, credo, ma le tue ricerche extra-Internet sono davvero sorprendenti e spiegano l’acuratezza dei tuoi romanzi di spionaggio e parte dell’interesse che suscitano (il resto è merito della trama e dei personaggi ;-)).
Ah… quindi Rage è alle battute finali e c’è già un nuovo romanzo alle porte! Interessante… 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST grazie, lupissimo!
No, “Rage” non è ancora alle battute finali… in quanto al nuovo romanzo, esistono moltissimi dubbi.
Baci lupeschi 🙂
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Ottima intervista, ricca di interessanti curiosità per i lettori dei tuoi libri. All’ispirazione si unisce l’attenta cura dei particolari e degli aneddoti che arricchiscono ogni trama.
Alla prossima, buon proseguo d’agosto 🙂
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@ ILI6 grazie, amica mia!
Un sorriso per te * ______________ *
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interessante 🙂
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@ RODIXIDOR meno male 🙂
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Il tuo ‘dietro le quinte’ fa sempre piacere scoprirlo… un saluto, carissima. Univers
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@ UNIVERS81 lieta del tuo apprezzamento.
Un saluto a te, mio “vecchio” amico.
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