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COME RANDALL FLAGG 25

17 settembre 2017 di Alessandra Bianchi

Quando Lucia Forni entrò nella casa, non vide anima viva.
Sconcertata, si domandò se lo sconosciuto era in grado di aprire le porte con il pensiero. Le tornarono alla mente le parole che comparivano nitide sulla carta, senza che lui le scrivesse; un ricordo che avrebbe voluto rimuovere, ma che adesso si presentava più chiaro che mai.
Si trovava all’inizio di un corridoio, scarsamente illuminato da un’unica candela posta su un ripiano. In fondo, a cinque o sei metri di distanza, vide una scala interna. Portava ai piani superiori, al locale di cui aveva notato la luce. Non sarebbe mai salita, decise, se l’uomo non fosse apparso. D’altro canto, lì non c’era, dato che non esistevano possibili nascondigli: solo le nudi pareti del corridoio. E poi, perché nascondersi? Infine, sapeva che era lei la visitatrice, e in tal caso ricordava di averla incontrata al bar di Olginate? Forse, pensò, non si rammentava dello sguardo che si erano scambiati, in effetti era stato piuttosto breve, benché intenso, almeno secondo il suo punto di vista. Comunque, che l’avesse riconosciuta o meno, questo non spiegava il suo comportamento, decisamente strano.
Tutto e’ strano in lui.
L’aria era fredda, come se spirasse un vento gelido, e c’era uno sgradevole odore di stantio; dall’alto gocciolava lentamente. La tentazione di andarsene era molto forte; altrettanto forte, però, era il desiderio di vederlo, di parlare con lui, andasse come andasse. Indugiò, spostando il peso del corpo da una gamba all’altra. Il corridoio le sembrava assai lugubre, simile a un tunnel che conducesse a qualche luogo malvagio, popolato da creature perfide e ghignanti, pronte ad afferrarla per trascinarla… dove? Avrebbe dovuto smettere di leggere certi romanzi horror. Non erano una fonte di cultura, nemmeno una ricerca di spiritualità. Servivano agli autori per guadagnare una quantità di soldi, ai lettori regalavano soltanto paure, risvegliando fantasmi inconsci, quelli che entrano nei sogni dei bambini.
Io non sono una bambina!
Riluttante, avanzò di un passo. Poi di due. Incespicò a causa di una cassa posata per terra – nella tetra semioscurità di quel budello non l’aveva notata – e appoggiò una mano al muro. Come per incanto, all’improvviso si aprì una larga fessura, svelando un secondo tunnel, più piccolo e stretto. Lì il buio era totale. Lucia si affrettò a tornare indietro, decisa questa volta a lasciar perdere. Quello era il castello delle streghe! Era già arrivata alla porta, quando udì una voce.
Proveniva dalla scala.
“Ci sono dei luoghi che è meglio evitare.”, disse Randall Flagg. “Benvenuta nella mia modesta magione, cara Lucia.”

Berisha e Vale uscirono per ultimi dal bar.
Erano rimasti a chiacchierare, dopo che Aidan e Paola se n’erano già andati da una decina di minuti. La notte era calma e silenziosa, rischiarata parzialmente dalle stelle.
Si diressero verso la casa del ragazzino, camminando con calma. Anche se era ancora estate, l’autunno si stava avvicinando, recando con sé la sua dote di colori, di profumi, di nuove suggestioni. Ciò nonostante, l’aria era tiepida, tale da incoraggiare una passeggiata notturna. Svoltarono, imboccando la strada che li avrebbe portati alla via dov’era situata l’abitazione di Vale. Sebbene l’apprensione di Aidan si fosse dimostrata un po’ eccessiva, a Berisha non dispiaceva girare per Inverigo, mentre tutto attorno regnavano quiete e silenzio. I due amici erano immersi nei propri pensieri, per entrambi piuttosto vaghi, resi in parte confusi dal sonno in arrivo.
Fu Vale ad avvertire per primo il rumore di passi.
Giungevano da dietro: rapidi, furtivi; in circostanze diverse probabilmente non li avrebbe sentiti. Li colse pure Berisha. Si voltò per individuare chi si avvicinava alle loro spalle. In effetti, poteva essere chiunque: una guardia giurata, un nottambulo, un giovane reduce da una visita alla fidanzata. Scorse una spirale di nebbia che lentamente scaturiva dal suolo. Perplesso, guardò con maggiore attenzione. Nessuno. Ma il suono adesso era più vicino. Molto più vicino. Un attimo dopo, finì a terra, colpito alla testa da un bastone. Vale lanciò uno strillo, e in quel mentre fu ghermito da una mano.
Venne trascinato al di là di un’aiuola.
Aveva un coltello puntato alla gola.
L’aggressore cominciò a spogliarlo.
Una voce resa roca dall’eccitazione gli sussurrava parole sconce all’orecchio.

Le luci di Lecco, ormai ben visibili dall’ultimo tratto in discesa, annunciavano una notte di sonno, forse – su questo non ci avrebbe giurato – di bei sogni. L’indomani, si ripromise Aidan, si sarebbe rimesso in moto. Tanto per iniziare, avrebbe scacciato abulia e rassegnazione; in seguito, si sarebbe dedicato al compito per il quale era stato addestrato. Non era sua intenzione deludere loro, né il suo mentore. Se lo aveva già fatto, avrebbe rimediato. Si trovava sul primo dei tre ponti che immettono nella città, allorché vide quanto stava accadendo a Inverigo. Fermò la moto e accostò, pervaso dallo sgomento. Non si sarebbe dovuto limitare a chiedere a Berisha di accompagnare a casa Vale: avrebbe dovuto pensarci lui!
Era stato forgiato come un’arma per questo e, superata la ritrosia iniziale, aveva acconsentito ad abbracciare il Bene, a lottare per esso.
E ora?

IL GUARDIANO DEL CIELO 3
Flavio impiegò quasi due ore per rintracciare 3C.
Il suo pensierino lo aveva sconvolto; di più: lo aveva letteralmente terrorizzato. Erano ulteriori foto, tranne che non ritraevano perfetti sconosciuti, verso i quali è giusto e doveroso provare un sentimento di pietà. No. In questo caso – indubbiamente un artificio, un frutto di magia, ma ugualmente una visione terribile – erano raffigurati i suoi genitori. Il modo in cui giacevano, le ferite devastanti subite dai loro corpi, l’urlo silenzioso trattenuto prima che fuoriuscisse dalla bocca, gli occhi aperti su un mondo di cui non facevano più parte, tutto l’insieme rappresentava un vero e proprio viaggio all’inferno. C’era un altro aspetto da considerare. Posto, e assodato, che si trattava di un inganno, di una malizia escogitata da 3C – papà e mamma erano vivi e vegeti, e se pure fossero morti, non era possibile fotografare una cosa che sarebbe avvenuta dopo gli scatti del fotografo – stabilito questo dato di fatto, il pensiero correva a chi era veramente deceduto in quella maniera orribile, e il sentimento di pietà diventava un moto d’ira. Se tali erano le fattezze del Male, da lui accolte con un certo grado di superficialità – era disposto ad ammetterlo – occorreva scendere in campo. Ignorava il motivo che aveva spinto 3C e altri ignoti servitori delle forze del Bene a scegliere proprio lui. A stabilire che fosse la persona adatta a combattere al loro fianco.
Ricordava bene cosa aveva risposto quando era stato sollecitato: “Credevo che lei fosse pazzo con quelle storie sul Signore degli Anelli e via dicendo. Adesso non lo credo più. Ciò nonostante, la mia risposta è no. Desidero studiare, laurearmi, trovare un buon lavoro, sposarmi quando giungerà il momento.”
Erano motivi validi per rifiutare la proposta?
Per una certa parte, sì. Chiunque ha il diritto di indirizzare il proprio cammino come meglio crede, soprattutto se le sue ambizioni sono normali. Quindi, trovare un buon lavoro, una buona moglie.
Però, se lui, Flavio Toffol, per uno scherzo del destino, era un essere diverso, un eletto che dir si voglia, non aveva forse un obbligo morale? Era un interrogativo difficile, e difficile sarebbe stato scavare dentro se stesso alla ricerca di una risposta, quale che fosse. Qualora avesse accettato, lo attendevano prove durissime; non era così sciocco da non immaginarlo. Ma era un fattore irrilevante. Ciò che contava era il libero arbitrio. Stava a lui la scelta, solo a lui. Da 3C voleva maggiori ragguagli. Alla fine, comunque, la decisione sarebbe stata sua. Una scintilla che si spegne oppure che diventa un grande fuoco.
Lanciò uno sguardo alla finestra. Indifferente al suo turbamento interiore, il sole splendeva radioso nel cielo perfettamente azzurro. Guardò le amate montagne, con la neve che scintillava ancora su in alto. Uno spettacolo da mozzare il fiato. Eppure… il Male esisteva.
Poi 3C rispose al telefono.

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Pubblicato su Come Randall Flagg | Contrassegnato da tag L'Uomo Nero | 30 commenti

30 Risposte

  1. su 17 settembre 2017 a 17:28 intempestivoviandante

    Scrivi davvero bene, questo non è un genere che leggo molto, eppure mi hai coinvolta, tanto che sono andata a cercarmi le puntate precedenti, ei sono piaciute tutte molto, )le descrizioni, i personaggi, i dialoghi, sei proprio bravissima!

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    • su 17 settembre 2017 a 17:51 Alessandra Bianchi

      @ INTEMPESTIVOVIANDANTE grazie mille, Alexandra!
      C’è anche, per chi lo vuole, un riassunto: precisamente nella categoria “riassunti”, in data 23 agosto.
      So bene che questo è un genere che non piace a tutti, ma dopo aver scritto tanti racconti, nonché storie di spionaggio, mi era venuto il desiderio di provare con l’horror, o come si vuole chiamarlo.
      Sono lieta del tuo riscontro!
      Un abbraccio domenicale 🙂

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      • su 17 settembre 2017 a 17:55 intempestivoviandante

        Sì, ho letto anche il riassunto 😊. Ricambio l’abbraccio!

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      • su 17 settembre 2017 a 19:42 Alessandra Bianchi

        @ INTEMPESTIVOVIANDANTE il tuo è un grande complimento 🙂

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  2. su 17 settembre 2017 a 17:34 sherazade

    Il Male ovvero la bellezze del Diavolo.

    Solo un appunto sul sentimento di ‘normalità ‘ così camaleontico.

    Sulla scrittura che scivola senza intoppi ea volte incanta che dire?

    Sherabbraccicari

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    • su 17 settembre 2017 a 17:54 Alessandra Bianchi

      @ SHERAZADE già, di “normale” ce n’è pochino 😀
      Sulla scrittura… beh, grazie di cuore! Sono davvero lusingata.
      Un bacione grande!

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      • su 17 settembre 2017 a 18:58 sherazade

        Un bacio e rilancio con un x l’altra guancetta😚😙

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      • su 17 settembre 2017 a 19:44 Alessandra Bianchi

        @ SHERAZADE allora per te: uno, due, ❤

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  3. su 17 settembre 2017 a 21:46 Laura

    Sei bravissima cara Ale, grazie della lettura, ti abbraccio tanto, ❤

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    • su 18 settembre 2017 a 04:39 Alessandra Bianchi

      @ LAURA anch’io ti ringrazio tanto e naturalmente ti abbraccio 🙂

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      • su 18 settembre 2017 a 21:46 Laura

        ❤

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  4. su 17 settembre 2017 a 22:26 newwhitebear

    Dunque Lucia va incontro al suo destino, che ha scelto lei. Vale è aggradito. Da chi? Ma Berisha che fa? Come pure Aidan.
    Infine prosegue il ricordo di Flavio che diventerà Aidan. Una bella puntata piena di interrogativi che saranno sciolti nelle prossime
    Un caro abbraccio

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    • su 18 settembre 2017 a 04:44 Alessandra Bianchi

      @ NEWWHITEBEAR sì, giustissimo: Lucia ha scelto la strada sbagliata.
      Chi ha aggredito Vale? Mi rendo perfettamente conto che a distanza di una settimana è impossibile ricordare tutto. In ogni caso, è Stradilasi. “Flagg irradiava una tetra soddisfazione. Non lo invitò a sedersi e gli disse ciò che avrebbe dovuto fare. Il compito poteva anche essere gradevole – anzi, di sicuro lo era…” Stradilasi “ama” i bimbi.
      Per il resto, appunto, si vedrà.
      Grazie e un caro abbraccio a te.

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      • su 18 settembre 2017 a 17:49 newwhitebear

        l’aggressore di Vale immaginavo che fosse lui ma nel dubbio sono rimasto sul vago.
        Alla prossima
        Un caro abbraccio

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      • su 18 settembre 2017 a 19:14 Alessandra Bianchi

        @ NEWWHITEBEAR benissimo, caro amico! Va detto che io sovente non ricordo cose anche importanti… sai, l’età 🙂
        Ma è bene essere comunque sempre cauti.

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  5. su 18 settembre 2017 a 10:45 Julian Vlad

    Il fascino del mistero, irresistibile per un animo romantico, che mi fa tornare il mente il motivo fondamentale del successo imperituro di un personaggio come Dracula (finiamo per amare ciò che ci fa paura). Dall’altra parte, la genesi – o almeno così immagino – di un eroe riluttante che rimarrà comunque umano e vulnerabile, non immune da errori (proprio come piace a me). Un bel contrasto di caratteri e di situazioni, con in più il doppio piano temporale. What else? 🙂

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    • su 18 settembre 2017 a 19:19 Alessandra Bianchi

      @ JULIAN VLAD “finiamo per amare ciò che ci fa paura”: è proprio vero, sebbene io non ne comprenda a fondo la ragione.
      Mi piace molto la tua osservazione riguardo alla genesi dell’eroe riluttante e comunque profondamente umano. Un contrasto che ho cercato di rendere credibile; spero di esserci riuscita.
      Thank you 🙂

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      • su 18 settembre 2017 a 19:29 Julian Vlad

        A mio modesto parere, direi proprio di sì 🙂

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      • su 18 settembre 2017 a 19:37 Alessandra Bianchi

        @ JULIAN VLAD per me il tuo parere è tutto, tranne che modesto.

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  6. su 18 settembre 2017 a 22:49 Lady Nadia

    La prima parte d’azione ( quella che mi piace tanto leggere soprattutto scritta da te ). La seconda introspettiva. Ottimo lavoro, qui ci hai dato molto. Curiosità: di getto o ricorretta e studiata?

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  7. su 19 settembre 2017 a 05:35 Alessandra Bianchi

    @ LADY NADIA ciao, Black Lady! Dopo averti ringraziata, rispondo alla tua domanda. Sono questioni che interessano anche me, ovviamente non riferite a me stessa ma ad altri autori. Per vari motivi sono arrivata a domenica senza aver scritto una sola riga, e qui viene il bello (si fa per dire). Mi sono svegliata in preda a dolori lancinanti (dolori tipicamente femminili). Ora, so bene che agli amici lettori interessa poco o niente che io posti alla domenica, al lunedì o al martedì, però avevo fissato una precisa scadenza: Randall Flagg “esce” di domenica e sono abituata, nei limiti del possibile, a rispettare tali scadenze. Perciò mi sono messa comunque al lavoro. Direi, quindi, che questa puntata è stata scritta di getto, con molta fatica e sviluppandola meno di quanto inizialmente avevo in programma. Alla fine ero piuttosto soddisfatta, non per il risultato ma per essere riuscita a editarla. Spero di aver esaudito la tua curiosità.
    Lots of love 🙂

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  8. su 19 settembre 2017 a 08:50 annamaria49

    Letta tutta d’un fiato, Lucia è attratta dal male; gli esseri umani in fin dei conti scelgono spesso il male: è più stimolante con i suoi misteri e la sua carica emotiva. Gli intrecci rendono questa storia molto accattivante e poi ci sei tu con la tua bellissima scrittura, complimenti!
    Lieta giornata
    un caro saluto
    annamaria

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    • su 19 settembre 2017 a 17:27 Alessandra Bianchi

      @ ANNAMARIA49 condivido il tuo pensiero, cara Isabel: sembra proprio che il male possegga una grande forza di attrazione.
      Il tuo commento mi lusinga molto. Grazie!
      Un bacio e l’augurio di una serata serena.

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  9. su 19 settembre 2017 a 15:05 giomag59

    Avvincente, chi farai morire per primo?

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  10. su 24 settembre 2017 a 11:17 wolfghost

    “Benvenuta nella mia modesta magione, cara Lucia.”… come non ricordare il mitico “Benvenuto nella mia umile dimora” del fantastico “Dracula di Bram Stoker”? 😀 Lucia, tanto va la gatta al lardo che… 😛
    Povero Berisha! Eppure saprà reagire… il romanzo è ancora lungo e lui non può certo uscire di scena, no? 🙂
    Flavio ha il dubbio che molti di noi, seppure a livelli o con modalità diverse, hanno nel corso della proprio vita.
    I più scelgono di non cambiare, il ché, come scopriranno più tardi – o magari no, a seconda della loro consapevolezza – porterà comunque prima o poi ad un cambiamento perché fermi non si può stare. Spesso si tratta solo di posticipare l’inevitabile, di un salto dalla materia alla… cenere 😀
    Altri non si rendono nemmeno conto del bivio, e restano incuranti e inconsapevoli nelle loro piccole vite in attesa inconsapevole… del medesimo gran finale 😉
    Solo pochi decidono che, visto che la vita è un’avventura dalla quale non è possibile uscire vivi, tanto vale, per dirla come i Ching, “intraprendere qualcosa” 🙂
    http://www.wolfghost.com

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    • su 24 settembre 2017 a 17:14 Alessandra Bianchi

      @ WOLFGHOST ah-ah 🙂
      Come diceva quel tale? I mediocri copiano, i grandi rubano 😀
      Naturalmente sto scherzando, ma può essere che a livello inconscio io sia stata influenzata da Stoker (o dal film).
      Il resto del tuo commento è, letteralmente, da applausi.

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  11. su 26 settembre 2017 a 14:32 univers81

    Puntata pregna di significati e di fasi di valore, oltre a qualche dubbio che verrà sicuramente dipanato… un caro saluto. Univers

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    • su 26 settembre 2017 a 18:13 Alessandra Bianchi

      @ UNIVERS81 presto o tardi la situazione diventerà sicuramente più chiara.
      Un caro saluto a te!

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  12. su 29 settembre 2017 a 15:23 ili6

    Puntata ricca di spunti, riflessioni e azioni. Le azioni hanno tutte come protagonista principale il Male. Ma arriverà presto il tempo del Bene.

    Complimenti sempre a te.

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    • su 29 settembre 2017 a 19:19 Alessandra Bianchi

      @ ILI6 in genere, funziona come dici tu. Magari all’ultimo momento…
      Ti ringrazio per i complimenti 🙂

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I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

    Odio
    la falsità, la cattiveria, il razzismo
    Amo
    scrivere al pc, scalza e con una bottiglia di acqua minerale Evian a portata di mano. Guardare le stelle di notte. Esplorare i boschi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia
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