Negli ultimi tempi i giornali hanno spesso affrontato un argomento: la lenta agonia dei blog in contemporanea con l’ascesa dei cosiddetti “social”. In realtà, tale fenomeno non è affatto recente; semplicemente, la forbice si è allargata, con conseguenze, secondo me, disastrose.
Tra blog e – poniamo – la piattaforma Fabeboock esistono due differenze, l’una strutturale, l’altra relativa ai contenuti. Riguardo alla prima differenza, è facilmente identificabile: il blog, in linea di massima, comporta un impegno, quasi del tutto assente per chi sceglie di comunicare tramite FB. La seconda differenza, quella dei contenuti, rappresenta il vero lato negativo, fortemente negativo, di FB e degli altri “social”, vale a dire la totale mancanza di affidabilità. Notizie fasulle, “voci” di dubbia provenienza riportate senza il benché minimo controllo, per arrivare a insulti, minacce, bestemmie, incitamenti alla violenza. E’ questo il motivo che mi ha indotta – mesi fa – a lasciare un mondo che considero diseducativo e portatore di falsi ideali – direi, il nulla elevato a ideale.
In massima parte, le esternazioni più grossolane, volgari e farneticanti sono da ascrivere a coloro i quali rifiutano in toto il concetto di politica, dimenticando che da oltre duemila anni, pur con i suoi difetti, politica significa comunque confronto, dibattito, ricerca del bene comune e, laddove non vige una dittatura, democrazia. Combatterla a suon di slogan o propugnando improbabili assalti a un fantomatico Palazzo d’Inverno porta solo a una semplificazione priva di qualsiasi base culturale e colma, invece, di frustrazioni individuali. A differenza di chi nel ’68 si batteva, magari ingenuamente, per un “sistema” più giusto e umano, costoro mancano di spessore intellettuale. Sono il prodotto di una asocialità astratta che niente si propone al di fuori del concetto di rifiuto.
Lo schieramento è in ogni caso vasto e composito, fra chi si limita a insultare, chi invoca la pena capitale per deputati e senatori – specchio del Paese che li ha votati -, chi reclama a causa di governi non eletti dal popolo sovrano, scordando – o ignorando – che in Italia è il Presidente della Repubblica a nominare il primo ministro (quando furono Spadolini e Craxi a presiedere il governo non avevano certo la maggioranza dei voti).
Ai margini del “partito della negazione” troviamo persone che vivono alimentando in sé l’odio per i diversi, omosessuali, neri, slavi, e invidia per quanti si sono realizzati anteponendo i fatti alle parole (e lavorando, senza aspettare la manna dal cielo). Le cronache di ogni giorno testimoniano la gravità di questi esempi.
Non sono fenomeni circoscritti all’Italia, qui in Francia la situazione è uguale, così come gli atti di violenza.
Il resto è innocuo. Qualche battuta di spirito, rari spunti interessanti, poesie d’amore copiate da Google, polemiche calcistiche, resoconti di cene. Ma la spirale di incitamento all’odio, alla disgregazione, aumenta quotidianamente.
Risulta ovvio che i “social” non costituiscono tutto il male del mondo, né era mio intento sposare tale tesi. Non sono nemmeno, però, una fonte di bene.
Per questo io scelgo i blog.
DALLA PARTE DEI BLOG
21 agosto 2017 di Alessandra Bianchi
36 Risposte
Sono d’accordo con te, purtroppo noto che anche parecchi blog si stanno “feisbuchizzando” replicando i comportamenti deleteri che indicavi e di conseguenza diventa sempre più difficile fare dei ragionamenti seri…
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@ GIOMAG59 innanzi tutto, un caldo benvenuto in questo spazio! In genere, io scrivo racconti e/o romanzi; oggi, invece, ho voluto dire la mia su FB. Mi dispiace davvero quello che dici: che parecchi blog si stanno “feisbuchizzando”. Ciò è molto triste.
Buon pomeriggio 🙂
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Per fortuna una volta capito il tenore di un blog uno può ancora smettere di seguirlo! 😁 buona serata!
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@ GIOMAG59 questo è indubbio. Ed è un bene 😀
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differenze abissali tra blog e social, come hai abbondantemente scritto tu. Il blog può essere una fonte di aggregazione tra persone che leggono e scrivono pensieri ed altro. Certo anche qui si trovano i troll, quelli prosperano ovunque ma nella maggioranza dei casi è un confronto civile e pacata. Anch’io scelgo il blog e me ne sto alla larga dai social.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR ovviamente sottoscrivo ogni tua parola!
“Aggregazione tra persone che leggono e scrivono”: perfetto. E questo, secondo me, vale anche per chi ama la fotografia o, comunque, altre nobili discipline.
Un grande abbraccio.
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Precisazione giusta e doverosa
Un grande abbraccio
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Concordo, amo molto il mio blog, che cerco di curare con attenzione, e ho trovato affinità e anche amicizie con persone di cui amo altrettanto gli scritti, e con cui avverto un sentire comune. Su FB a volte pubblico notizie (che mi riguardano) o pensieri brevi,piccole riflessioni molto immediate, mi tengo lontanissima dalle polemiche politiche e di altra natura e ancor più, ovviamente, da insulti, sproloqui e incitamenti all’odio
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@ INTEMPESTIVOVIANDANTE ciao, Alexandra.
Hai sicuramente ottenuto splendidi risultati con il tuo blog.
In quanto a FB, non nego che anche lì esistano persone valide: Lady Nadia, Beppe, il mio vecchio amico di Splinder Diodati… l’eccezione che conferma la regola.
Buon pomeriggio 🙂
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Grazie né…😂😂😂
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Sfondi con me una porta non aperta ma spalancata.
Ho iniziato il mio timido blog senza pretese come diversivo a un lavoro politico e incalzante nel 2001 ed ho potuto quindi seguire direttamente sia l’iniziale entusiasmo ed infine il frusso in uscita di molti che hanno fiutato una più facile possibilità di notorietà ammesso che la avessero.
Ho fatto anche io la mia esperienza su Facebook e nell’arco di sei mesi me ne sono liberata mentre mantengo in modo altalenante Twitter.
Dunque ben venga il blog e il suo modo ‘elegante’ di farsi scoprire accettare o semplicemente leggere dov’è i like possono essere anche accettati come un saluto e non già monetizzati o forse sì in alcuni casi.
Sheraconunabbraccioventosissimo
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@ SHERAZADE io sfondo la tua porta e tu hai sfondato la mia 🙂
Ben venga davvero il blog e ben vengano contenuti validi e importanti. Onestamente preferivo di gran lunga Splinder, comunque meglio WP di FB!
Abbraccissimo!
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Ah Splinder… e prima ancora blogspot alla fine del mio gruppetto sono rimaste le amicizie de visu.
Sherabuonagiornata
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Ps. Direi ‘ diversamente importanti’ ma senza dubbio in un modo genuino di essere attivi all’interno di una comunità molto variegata.
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@ SHERAZADE io conosco Lady Nadia. Gli altri sono scomparsi.
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Non so cosa veramente accade su FB, non mi sono mai iscritta.Non mi incuriosisce. Ho abbandonato twitter dopo una decina di giorni, forse ho ancora un account ma non sempre ricordo dove ho scritto la password. Insomma, coi social sono una frana. Ma la cosa non mi fa disperare 😉
Mi basta il mio piccolo blog (che già fatico a mantenere attivo in modo costante, ma questo già lo sai).
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@ ILI6 non ti sei persa niente, amica!
La password? Ahahah 😛 Questo, da sempre, è anche un mio problema 😀
Un sorriso per una luminosa giornata.
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Ciao, cara, concordo: il blog é un luogo di nicchia per chi ama scrivere, mentre i social sono un passatempo, quando poi si scade nel volgare, nell’offensivo é meglio tenersi alla larga. Come te ho nostalgia di Splinder. Io in estate metto a riposo il blog e mi affaccio sui social che non impegnano. Buon proseguimento, un abbraccio e a presto.
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@ ANNAMARIA49 ben tornata, Isabel!
Frequentare i social come passatempo va benissimo, ed è altrettanto giusto evitare gli utenti volgari e violenti. A loro, naturalmente, si riferiva questo post.
Un caro saluto 🙂
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I miei post spno perlopiù di fantasia, si adattano quindi a ambo i contesti. Certo che, comunque, ti do ragione.
Ciao!!!👍😉
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@ LADY NADIA infatti, in una risposta, ti ho messa tra i “buoni”, insieme a Beppe e a Giuseppe Diodati – “vecchio” amico di Splinder 🙂
Qui aggiungo anche Victor che scrive (scriveva?) strepitose cazzate 😀
Ciao, bella.
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Ohhhhh.😂😂😂
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Apprezzo la tua analisi, cosa che ci siamo ritrovate a fare anche noi nel nostro blog (Menti vagabonde, siamo in due 🙂 ) Non voglio demonizzare fb; infatti lo utilizzo per condividere messaggi che ritengo importanti e per puro divertimento, tanto alla fine i rapporti si limitano ad un tot di persone con le quali ho un bel rapporto anche nella vita reale. Purtroppo è sempre più difficile confrontarsi, troppa aggressività. così è nata l’idea di creare uno spazio nel quale soffermarsi in modo diverso, per fermare nel tempo pensieri e ricordi e per provare a confrontarsi con chi desidera veramente comunicare. Cassandra.
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@ MENTI VAGABONDE ben trovata, Cassandra!
Ritengo il tuo contributo estremamente interessante. E mi piace il modo da voi utilizzato per condividere pensieri, ricordi e sensazioni.
Ti auguro una felice serata.
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Condivido le tue considerazioni, a partire da una delle prime righe: il blog costituisce un impegno, e nell’impegno io sottintendo anche autocontrollo e disciplina, nella scrittura così come nei contenuti. Anche perché, diciamocelo, un fanatico farneticante non se lo filerebbe nessuno, se non quelli dello stesso stampo.
Pure le farneticazioni richiedono un impegno, senz’altro degno di miglior causa, ma a questo scopo la cassa di risonanza dei social è di gran lunga preferibile dagli imbecilli (o dai manipolatori) di ogni latitudine, perché uno dei fondamenti stessi dei social è la condivisione virale, che consente una più ampia e rapida diffusione del proprio “messaggio”. Umberto Eco sosteneva, e come dargli torto, che i suddetti imbecilli sono sempre esistiti, ma si limitavano a scassare gli zebedei ai familiari, agli amici se ne avevano, e agli sventurati avventori del medesimo bar. I social media hanno fornito loro un megafono, e poiché fa più rumore una foresta che cade di un albero che cresce, il loro rumore ha finito per intasare degli spazi virtuali di condivisione e informazione che ormai sono di utilizzo comune, al punto che molta gente è convinta di tenersi informata solo leggendo notizie su Facebook o su Twitter, senza premurarsi di approfondire i contenuti o verificare le fonti (poi ci furono anche gli intellettuali che criticarono Eco per queste sue affermazioni tirando in ballo la libertà di espressione, concetto garantista sempre buono per ogni stagione).
E questo è un altro aspetto del problema, cioè le persone che non appartengono alla schiera degli imbecilli, ma per superficialità, inerzia o pigrizia ne amplificano l’eco con un semplice like o con una condivisione, a volte aggiungendo un commento del tipo “ecco, io l’avevo detto” senza neanche controllare che, magari, a discapito di un titolo provocatorio e acchiappa-click, il contenuto di quanto condiviso afferma esattamente il contrario della propria tesi.
Ne consegue, a parer mio, che la superficialità si riveli il male peggiore, come in effetti si è sempre verificato, altrimenti, non si spiegherebbe per quale motivo sia sempre stato così facile scatenare una campagna mediatica ad ampio spettro contro una singola persona o una minoranza per motivi pretestuosi. La propaganda nazista antisemita, tanto per citare un triste e celebre esempio, non ha inventato nulla, ha solo ottimizzato lo sfruttamento di un rapporto di causa-effetto già noto.
Il problema è che il giochino continua a funzionare e a venire sfruttato a meraviglia, perché la massa è superficiale, influenzabile, e finisce per essere cretina. O, per tornare all’inizio, possiamo dire che non non le va di impegnarsi.
I blog stanno forse diventando un fenomeno di nicchia, ma per quanto mi riguarda va benissimo così. Io scrivo per il mio diletto, e mi fa piacere se incontro qualcuno a cui garbi leggere ciò che scrivo e che esprima a sua volta dei contenuti interessanti. E’ una cosa che però può funzionare solo con poche decine di contatti, altrimenti non ci si riesce più a stare dietro e finisce per diventare un lavoro (per altro non retribuito) anziché un divertimento.
D’altro canto, non ho alcun interesse a confrontarmi con un potenziale “pubblico” più vasto che non abbia nemmeno la curiosità di leggere oltre le prime due-tre righe. Nonostante ciò, condivido i miei post sui social per farmi vivo anche con quelle quattro persone che non mi seguono direttamente sul blog, ma restano appunto quattro persone.
Ecco, finito, scusa se mi sono dilungato a dismisura, ma l’argomento mi ha abbastanza coinvolto, forse si è intuito 🙂
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@ JULIAN VLAD scusa??? Ma io ti ringrazio dieci volte! Il tuo non è un commento, bensì un magnifico post, veramente degno della massima attenzione.
E’ inutile che io aggiunga che condivido ogni singola parola 🙂
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Ne sono lieto 🙂
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@ JULIAN VLAD quel che è giusto è giusto!
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C’era molta melma anche nei blog, cara Alessandra, solo che facebook & C. sono diventati più di tendenza, di massa, così la melma dei blog si è spostata lì aggiungendosi a quella nativa. Presto pubblicherò (finalmente, dirai tu 😀 ) un nuovo post, e credo che tratterà di un argomento simile, un argomento che sta, per così dire, a monte, che costituisce il vero problema. I social sono solo un mezzo, è il loro contenuto ad essere lo specchio dei tempi, purtroppo. Il fatto che i blog richiedano più sforzi, soprattutto per essere condivisi con la massa piuttosto per l’elaborazione che richiedono (in fondo potremmo anche noi fare un post di due righe e buttarci qualche foto con davvero sforzo zero), ma soprattutto che ormai siano un territorio di nicchia, li ha paradossalmente salvati.
Sicuramente ti ricordi il tempo degli insulti sui blog, dei post e dei commenti dal valore nullo, della fotina col “buongiorno” replicata all’ossessione sui blog “amici”. Guarda caso queste cose ora difficilmente si ritrovano sui blog, ma ce n’è a sfare su facebook. Ma, come dicevo, non è certo una colpa del mezzo bensì di come le persone lo usano, e poiché i social sono diventati i mezzi di massa per eccellenza, vuol dire che i loro contenuti rappresentano cosa è l’umanità media oggi.
Altro che evoluzione della specie.
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST un punto di vista molto interessante il tuo. E’ verissimo: mi hai fatto tornare alla mente certe tipe di Splinder che mettevano la stessa foto con lo stesso commento su venti blog diversi (fra i quali il mio).
Mi piace moltissimo il tuo finale: “Altro che evoluzione della specie.” 😀
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Venti? Magari fossero stati venti! 😀
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@ WOLFGHOST forse anche trenta 😛
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Sono sempre stato dalla parte del blog come forma di comunicazione e interconnessione di vario tipo, è più impegnativo e affascinante, di sicuro meno scontato e meno inflazionato di altri strumenti. Ma purtroppo ciò che rimane dell’argomento blog rispetto ad anni fa e all’avvento dei potenti universali social è… rimasugli. Ma io mantengo la sacra fedeltà. Un saluto. Univers
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@ UNIVERS81 allora siamo almeno in due a essere fedeli 🙂
Un saluto a te!
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Ciao … sinceramente è come se paragonassimo la bici all’auto … sono due strumenti diversi e diverso è il loro utilizzo. Per me la differenza è la velocità sia di lettura che di durata dell’informazione. I social media sono velocissimi e bruciano tutto in fretta, il blog è più lento e ragionato; il fatto che ti sto rispondendo dopo giorni né è la prova. Ciao ciao
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@ POCHEPRETESE ciao! Condivido il tuo pensiero, tranne per quanto riguarda la violenza verbale.
Buon pomeriggio 🙂
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