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COME RANDALL FLAGG 12

7 Mag 2017 di Alessandra Bianchi

Quella notte faticò a prendere sonno, si girava e si rigirava nel letto mentre fantasticava su quello che avrebbe fatto al bambino.
E finalmente arrivò il momento tanto atteso. La mamma di Paolo si presentò a casa sua con il figlio. La donna lo ringraziò nuovamente e Stradilasi si schermì ancora con fare modesto. Lui amava i bambini. La sua era una missione, ripeté. Poi la donna uscì (non prima di avergli consegnato una torta, accompagnata da un sorriso radioso) e li lasciò soli.
Stradilasi fece accomodare Paolo davanti al tavolo del piccolo soggiorno. Il ragazzino tirò fuori i quaderni dalla cartella (era tra i pochi che la usavano) e incominciò a fare i compiti. Stradilasi lo controllava amorevolmente.
Paolo commise un errore.
“No, qui hai sbagliato.”, disse l’insegnante in tono comprensivo. “Aspetta, adesso ti faccio vedere. Perché non ti siedi qui? Così sarai più comodo.”
Il bambino era imbarazzato.
Stradilasi insistette e lui si mise a sedere sulle sue ginocchia. Indossava dei calzoncini corti, la pelle delle gambe era morbida e liscia. Emanava un profumo fresco. Stradilasi iniziò a sudare. Paolo riprese a svolgere il suo compito.
La mano dell’uomo si infilò sotto ai pantaloncini.
Paolo trasalì.
La mano entrò nelle mutandine.
Il bambino si irrigidì, ma ormai Stradilasi non riusciva più a controllarsi: aveva sognato troppe volte quell’istante. Incominciò ad accarezzargli il pene. Paolo era palesemente a disagio, ma non disse nulla. Stradilasi lo accarezzò più velocemente; intanto ansimava.
Il ragazzino non prestava più attenzione al compito, sedeva teso e pallido in volto, mentre la mano dell’insegnante lo masturbava sempre più forte.
Paolo non si eccitava.
Stradilasi provò un moto di stizza, tuttavia era anche elettrizzato; un’idea balenò in lui, sconvolgendolo per le implicazioni che comportava. Sarebbe stato stupendo. Fece scendere il bambino dalle ginocchia e si alzò in piedi. “Vieni.”, gli disse con voce rotta.
Lo guidò nella camera da letto. Probabilmente era il momento più alto della sua vita, il momento che avrebbe ricordato per sempre. Era sconvolto dall’eccitazione. Con frenesia si svestì, poi spogliò Paolo. Lo fece sdraiare sul letto e si sistemò accanto a lui. Lo baciò sulla bocca. Gli succhiò i capezzoli.
Paolo non reagiva, era rigido e distante.
Doveva scuoterlo. Si sdraiò sulla schiena e disse: “Prendimelo in bocca, bello. Vedrai che ti piacerà.”
Paolo non si mosse.
“Coraggio!” Lo prese delicatamente per la testa e la spinse verso il suo bacino.
Paolo obbedì. Stradilasi chiuse gli occhi e si rilasciò, pregustando l’intenso piacere che avrebbe provato. Poi avrebbe reso il servizio e anche il bambino avrebbe goduto. Paolo lo morse con ferocia. Con un urlo di dolore Stradilasi scattò a sedere. Colpì Paolo con un violento manrovescio che lo buttò giù dal letto. Il bambino si alzò, aveva gli occhi pieni di collera. “Lo dirò alla mamma! Lo dirò alla mamma!”, strillò, quindi corse fuori dalla camera.
Stradilasi era agghiacciato. Per un lungo momento fu incapace di pensare; il mondo gli turbinava addosso come una trottola impazzita, il membro gli trasmetteva lampi di dolore. Si costrinse a ritrovare la calma. Non poteva permettergli di denunciarlo, sarebbe stata la sua fine.
“Lo dico a papà!”, gridò il bambino dal soggiorno, dopodiché corse giù per le scale.
Devi fermarlo.
Stradilasi saltò giù dal letto e lo inseguì. Visto che era nudo come un verme, doveva prenderlo prima che uscisse dal portone.
Paolo era veloce e scendeva le scale agilmente: non ce l’avrebbe mai fatta.
Spiccò un balzo e atterrò pesantemente a pochi passi dal bambino. Il colpo si trasmise dai piedi alla testa, percorrendogli la spina dorsale come una frustata. Si lanciò verso Paolo con le braccia protese.
Il bambino stava trafficando con la maniglia.
Stradilasi allungò una mano per afferrarlo.
Paolo aprì il portone e schizzò fuori, in strada.
Stradilasi era perduto.

Era tornato di sopra, si era rivestito ed era corso alla stazione. Il primo treno stava per partire. Aveva preso il biglietto e si era scelto uno scompartimento vuoto. Con il viso appoggiato al finestrino, aveva guardato fuori ansiosamente, aspettandosi di vedere da un momento all’altro i carabinieri: avrebbero impedito la partenza del treno e sarebbero saliti per ispezionarlo. Naturalmente, lo avrebbero trovato. Il treno si mise in movimento e Stradilasi esalò un sospiro di sollievo. Però, non sapeva dove andare; il futuro gli appariva sconosciuto e misterioso: fino a quel giorno la sua vita si era dimostrata comoda e piacevole, basata su alcune solide sicurezze, ora invece era atteso da una serie di eventi che non era in grado di prevedere. Inoltre, prima o poi, sarebbe stato arrestato, forse addirittura alla prima fermata. Era possibile che qualcuno lo avesse notato mentre correva diretto alla stazione.
Era immerso in quei pensieri cupi, quando la porta dello scompartimento si aprì. Preceduto da una folata di aria gelida, entrò un uomo. Prese posto accanto a lui.
Lo sconosciuto lo guardò e disse: “E così hai commesso un errore.” Aveva l’aria divertita, quasi Stradilasi fosse un personaggio umoristico. Era un uomo alto, vestiva jeans, giubbotto e stivali scalcagnati. Attorno a lui pareva esserci un’ombra che non permetteva di distinguerne i lineamenti; dentro all’ombra come due luci rosse, simili ai tizzoni di un fuoco di campo quando il vento cala ululando dalle montagne. E in quelle luci… Emanava calore, quantomeno questa era la sensazione iniziale: un istante dopo, l’impressione era che trasmettesse freddo, non un freddo normale, qualcosa di molto più intenso, gelo, il gelo totale… e, insieme, il caldo bruciante di un deserto. Un cerchio infuocato, ecco da cosa era avvolto. Stradilasi comprese che, se solo avesse voluto, quell’uomo avrebbe potuto salvarlo.

 

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Pubblicato su Come Randall Flagg | Contrassegnato da tag L'Uomo Nero | 25 commenti

25 Risposte

  1. su 7 Mag 2017 a 20:08 Lady Nadia

    Nemmeno il tempo di metabolizzare l’accaduto della prima parte e subito un altro colpo di scena… ma insomma… è già un pezzo bello duro da digerire… di certo non è mancato il ritmo e nemmeno l’azione.
    (l’inizio mi ha pure schifata, manco a dirlo.)
    Sei però eh… 😉😊😊😊
    E ora???

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  2. su 7 Mag 2017 a 21:32 Alessandra Bianchi

    @ LADY NADIA questo e il capitolo precedente sono effettivamente pezzi duri e, giustamente, un po’ disgustosi. Ci volevano per l’economia della storia. E ora… Stradilasi farà parte della banda dei seguaci di Flagg, assieme all’altro bel tipo che già abbiamo conosciuto e – credo – alla vecchia megera.
    Bacioni, stella 🙂

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  3. su 7 Mag 2017 a 21:47 newwhitebear

    gli è andata male al pedofilo… Ben gli sta!
    Incontra il diavolo in persona? Uhm! Mi s che faticherà a salvarsi Stradilasi.

    O.T. ti segnalo due refusi
    ‘Stradilasi insistette e lui si mise a sedere sulle sue ginocchieì –> ginocchia
    ‘La mano dell’uomo si infilò sotti i pantaloncini.’ –> sotto

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  4. su 7 Mag 2017 a 22:35 Alessandra Bianchi

    @ NEWWHITEBEAR grazie per la segnalazione. SE ci riuscirò provvederò. SE perché il mio pc ha grossi problemi e infatti questo capitolo non è stato corretto: è una prima stesura e alcuni passaggi non mi piacciono. Ma ho preferito postare comunque.
    Un caro abbraccio.

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  5. su 7 Mag 2017 a 23:00 Laura

    Grazie cara, leggerti e’ sempre un piacere, ❤ buon inizio settimana, 🙂

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    • su 9 Mag 2017 a 16:50 Alessandra Bianchi

      @ LAURA grazie a te 🙂

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      • su 10 Mag 2017 a 15:22 Laura

        :***** ❤

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  6. su 7 Mag 2017 a 23:31 ivano f

    Fortuna che riesco a non immaginare davvero quello che leggo…
    Mi è piaciuto, bel ritmo

    Ogni bene

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    • su 9 Mag 2017 a 16:51 Alessandra Bianchi

      @ IVANO F fortuna davvero.
      Ti ringrazio!

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  7. su 8 Mag 2017 a 22:38 Lady Nadia

    Bah. Dove sei scappata?

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    • su 9 Mag 2017 a 16:52 Alessandra Bianchi

      @ LADY NADIA eccomi qui 🙂

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  8. su 9 Mag 2017 a 17:55 univers81

    Prima metà, con la scena dell’atto di pedofilia, assolutamente efficace nella sua modalità agghiacciante. Un caro saluto. Univers

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  9. su 10 Mag 2017 a 21:12 Alessandra Bianchi

    @ UNIVERS81 talvolta ho certi schiribizzi 🙂
    Buona serata.

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  10. su 12 Mag 2017 a 18:05 annamaria49

    Puntata agghiacciante per fortuna il pedofilo è stato messo fuori combattimento dal coraggioso bambino. Una narrazione coinvolgente che mi ha lasciato col fiato sospeso, complimenti, brava come sempre.
    Buon weekend, cara Ale.
    un abbraccio
    annamaria

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    • su 28 Mag 2017 a 13:42 Alessandra Bianchi

      @ ANNAMARIA49 mia splendida amica, grazie e buona domenica!

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  11. su 14 Mag 2017 a 22:24 MisterGrifo

    Torno a trovarti…e trovo capolavori…

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    • su 21 Mag 2017 a 22:38 Lady Nadia

      La mia amica è bravissima. Scusate l’intrusione.

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      • su 28 Mag 2017 a 14:49 Alessandra Bianchi

        @ LADY NADIA ❤

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    • su 28 Mag 2017 a 13:44 Alessandra Bianchi

      @ MISTERGRIFO sono più che lusingata! Ti ringrazio molto.

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  12. su 15 Mag 2017 a 22:10 ili6

    Altra puntata dura, lo avevi preannunciato, scritta con grande attenzione. Non credo sia semplice trattare argomenti così forti, evitando eccessi per
    non turbare ulteriormente il lettore oltre l’argomento in sè già brutale. Tu ci sei riuscita.
    Un abbraccio , ciao.

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    • su 28 Mag 2017 a 13:45 Alessandra Bianchi

      @ ILI6 no non è per niente semplice! Se ci sono riuscita, ne sono felice.
      Un abbraccio a te 🙂

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  13. su 26 Mag 2017 a 19:15 Lady Nadia

    Ohii, ci sei o no? Scrivi o no? Non capisco più niente!

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    • su 28 Mag 2017 a 13:47 Alessandra Bianchi

      @ LADY NADIA la tua amica… cioè io… sta finendo di scrivere la puntata di oggi. (Domenica 28 maggio).
      Bisous, chou.

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  14. su 31 Mag 2017 a 01:01 wolfghost

    Un capitolo davvero coinvolgente! Un tema delicato ma purtroppo attuale, forse per questo prende tanto…
    http://www.wolfghost.com

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  15. su 5 giugno 2017 a 20:35 Alessandra Bianchi

    @ WOLFGHOST molto attuale, caro lupo, e di ciò mi rammarico.

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I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

    Odio
    la falsità, la cattiveria, il razzismo
    Amo
    scrivere al pc, scalza e con una bottiglia di acqua minerale Evian a portata di mano. Guardare le stelle di notte. Esplorare i boschi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia
    La mia musica
    Jethro Tull, Led Zeppelin, Jefferson Airplane, Pink Floyd, Grateful Dead, Rolling Stones, Alanis Morissette, Kate Bush, Cranberries, Metallica, Crosby Stills Nash & Young, Doors
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    Mondo senza fine, Delitto e Castigo, Il Signore degli Anelli, Il Maestro e Margherita, Una Giornata di Ivan Denisovic, Il Vecchio e il Mare, L'Ombra del Vento, Il Pendolo di Foucault, La Collina dei Conigli, Il Potere della Spada, I Pilastri della Terra, L'Idiota, Tutti gli uomini di Smiley, La Variante di Luneburg

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