Si addormentò mentre scriveva.
Succedeva spesso perché lavorava di notte, al fioco lume di una lampada, dopo una giornata di lavoro che lo aveva visto imbottigliato nel traffico per la gran parte del tempo. Per effettuare quattro consegne Simone doveva fare ricorso a tutte la sua pazienza, che non era poca, preso com’era fra due fuochi: da un lato, la città che sembrava impazzita; da quell’altro, la voce stridula di Laura che dall’ufficio lo tempestava di telefonate, invitandolo a muovere il culo. Simone detestava Laura, anche se l’avrebbe portata a letto volentieri. A volte la immaginava mentre godeva e gli sussurrava che lo amava, lo aveva sempre amato, e che da quel giorno non lo avrebbe più tormentato.
Aveva la sensazione netta che lei non gli credesse e che attribuisse i ritardi delle consegne alla sua pigrizia. Ma cosa ne sapeva del traffico, visto che passava tutto il giorno in ufficio a ragliare?
Simone stava scrivendo un grande libro, il suo libro. Era certo che quando lo avesse finito, sarebbe stato pubblicato, avrebbe ricevuto una quantità di recensioni positive e sarebbe balzato in testa alle classifiche di vendita. Poi ne avrebbero tratto un film, di cui lui avrebbe curato la sceneggiatura. Sarebbe diventato ricco e avrebbe potuto portare Livia in America. Lì sarebbe stata operata dalla migliore equipe del mondo e finalmente sarebbe guarita. Avrebbe ripreso a camminare, dapprima lentamente e a fatica, in seguito sempre più agevolmente. Forse sarebbe addirittura tornata a correre. Quando l’aveva conosciuta, Livia aveva appena vinto i campionati italiani dei cento metri e si stava preparando per le Olimpiadi. Poi il destino aveva mischiato le carte.
Quella notte Simone fece un sogno bellissimo. Era al mare con sua moglie. Nuotavano, facevano l’amore, alla sera bevevano un drink al bar della spiaggia. Si svegliò di soprassalto e guardò l’orologio. Erano le quattro e aveva scritto solo poche righe. Le rilesse, corrugando la fronte per la concentrazione.
Il suo concetto di scrittura esulava da regole che prevedessero mille o duemila parole al giorno: ciò che contava era la qualità. Tuttavia si rendeva conto che stava procedendo con eccessiva lentezza. Le gambe di Livia non potevano aspettare i suoi tempi. Se voleva farla operare, doveva accelerare e scrivere di più. Si alzò sbadigliando, andò in cucina e si preparò un caffè. Livia dormiva nella sua stanza. Il silenzio della notte era perfetto. Non riusciva a lavorare di giorno, a causa dei rumori che gli toglievano l’ispirazione; aveva bisogno di pace e di tranquillità.
Decise che avrebbe scritto fino al mattino. Avrebbe recuperato il sonno perso nella pausa di mezzogiorno. Il libro era a buon punto, doveva solo accelerare. Accelerare in modo da portarlo a termine entro un mese. Poi lo avrebbe subito spedito a dieci case editrici. Sarebbe stato immediatamente contattato. Gli avrebbero dato un anticipo consistente. Avrebbe prenotato l’ospedale.
Mentre tornava a sedersi sorrise, il cuore gonfio d’amore e di tenerezza. Livia non sapeva che stava lavorando a un best seller, non immaginava che fra poco avrebbe ricominciato a vivere. Quando avrebbe ripreso a camminare, avrebbero fatto un figlio. Simone sarebbe stato felice di avere una bambina, una Livia in miniatura, ma anche un maschio lo avrebbe reso contento. Alla domenica sarebbero andati a vedere assieme la Roma. Suo figlio avrebbe studiato; grazie ai soldi del libro si sarebbe laureato.
Erano pensieri bellissimi, ma ora doveva scrivere. Scrivere!
Prese la penna e aprì il quaderno su una pagina bianca. La mano si muoveva veloce per trasformare in parole le mille idee che gli affollavano la mente.
“Barbara entrò nella casa chiedendosi se suo marito la perdonerà. Lo aveva tradito ma era sicura che quando le spiegherà perché lo aveva tradito lui la perdonerà. Perché“, esitò un attimo, quindi aggiunse: “perché era il più migliore degli uomini.”
Lavorò tutta la notte.
PRIMO IN CLASSIFICA
28 settembre 2016 di Alessandra Bianchi
26 Risposte
Bello il tuo racconto Alessandra, mi e’ piaciuto, un abbraccio cara, buona serata, tanti baci, ❤
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@ LAURA grazie, amica!
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❤
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@ LAURA * ___________ *
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nobile proposito quello di Simone ma ci riuscirà? Sempre seducenti sono i tuoi post.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR mmmm… temo che sarà difficile.
Un grande abbraccio.
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ma lui ci crede 😀
Un grande abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR eccome se ci crede 😀
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Non vorrei esserci quando la sua ingenuità andrà a cozzare contro la spietata realtà… Sarà un botto tremendo, e lui è così innamorato…
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@ IVANO F non vorrei esserci nemmeno io. Lo ammetto: sono stata cattivella 😀
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In effetti… Ma non è poi così grave 😀
Ogni bene!
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@ IVANO F ogni bene a te, carissimo amico 🙂
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Se scrivesse come una tizia che conosco, una certa Alessandra Bianchi, partirebbe col piede giusto ed avrebbe delle probabilità, ma se scrive così…
Ciao Cip!
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@ SUZIEQ11 eheheh 😀
Bacissimi, Ciop!
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Tanta tenerezza. Ma sono pochissimi coloro che riescono a far soldi con la scrittura e il tuo protagonista mi pare poco portato! Avrei giurato fosse bravo come King.
Il finale mi ha spiazzata.
Ciao
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@ LADY NADIA sicuramente ho calcato un po’ la mano (volontariamente), però credo che personaggi simili esistano.
Far soldi scrivendo? Io li ho fatti!!!!
Ah, no, mi confondevo 😀
Bene se il finale ti ha spiazzata 🙂
Ciaoooo.
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Tu li hai fatti si, ma non abbastanza!
E poi te li sei spesa in bourbon, pigiami a cuori, parrucchiere e collezione di ciabatte in spugnetta!
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@ LADY NADIA sei la persona con più senso dell’humor che io conosca 🙂
Però hai dimenticato le paperette per il bagno 😀
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mi ricorda “il piccolo scrivano” del libro “cuore”…..
un caro saluto
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@ ANTONIO ti ringrazio! Ho dato un’occhiata al tuo blog e l’ho trovato bello; passerò a trovarti.
Un caro saluto a te 🙂
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Però, per una finalità così nobile mi propongo gratuitamente per le correzioni!
(solo per il primo libro, eh…)
Per un buon libro non basta avere una corretta scrittura, ma questa resta sicuramente la base.
Ciao Ale, poco fa ho acquistato Lesbo.
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@ ILI6 Simone ringrazia fervidamente!
Hai acquistato Lesbo? Oddio!
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🙂
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@ ILI6 😀
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Ispira nel leggere. E credo sia un inequivocabile dono. Univers
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@ UNIVERS81 un caro saluto.
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