La situazione attuale di WordPress (un mortorio dove poco si scrive e pochissimo si legge, con tendenza al peggioramento) mi ha portata a prendere la decisione di sospendere “Guerra Totale” e “La Luce Verde”. Sono due storie che mi appassionano, ma non ha senso che io sputi l’anima per scriverle, non sapendo mai chi passerà a leggere e ben sapendo invece che nessuno, a parte Wolfghost, Univers81 e Lady Nadia, alias Black Lady, si sofferma mai a leggere due post di fila. Ritengo quindi tramontata l’era dei romanzi a puntate. In futuro, si vedrà.
Il racconto che oggi vi propongo, infatti, sarà di due sole puntate, con uno spazio di diversi giorni fra la prima e la seconda.
Lo dedico alla memoria di mio padre che mi raccontò una storia, tratta da un libro che gli era piaciuto molto.
Forse erano già venuti, pensò Kurt Malgraeve quando si fu ripreso dallo sconcerto.
Forse erano già venuti, nella notte dei tempi, e qualcosa non aveva funzionato.
Quando arrivarono, la Terra era sull’orlo della catastrofe. Le riserve di petrolio si erano ridotte a tal punto che nel giro di cinque anni la gran parte dei Paesi sarebbe rimasta a bocca asciutta. Questo si sarebbe potuto evitare, a patto di impegnarsi nella ricerca e nello sviluppo di fonti energetiche alternative, ma a causa della mancanza di volontà politica si era preferito rimandare… e rimandare.
La Russia stava preparando un micidiale attacco all’Europa occidentale: migliaia di carri armati si sarebbero riversati nelle pianure della Germania; lo Stato Maggiore prevedeva la conquista di Calais a distanza di cinque giorni dall’inizio dell’offensiva. A quel punto, con il Regno Unito solo e isolato al di là della Manica e l’America privata delle basi Nato, l’esercito russo avrebbe invaso l’Arabia, impossessandosi dei pozzi petroliferi. La speranza era che gli Stati Uniti accettassero il fatto compiuto e non intervenissero sganciando ordigni nucleari strategici. Era una speranza mal riposta.
Quando arrivarono, il terrorismo continuava a mietere vittime ovunque, e la sensazione più diffusa era che fosse impossibile vincerlo. Da ciò nasceva uno stato di pavida rassegnazione.
In Italia era salita al potere la Lega, e il Bel Paese era uscito dalla comunità europea, imitato dai governi dell’Est e del Nord.
La Cina aveva invaso la parte meridionale della Siberia e a Washington Trump aveva festeggiato l’avvenimento brindando con ettolitri di squisito bourbon, in compagnia di procaci donzelle.
Quando arrivarono, il livello di inquinamento del pianeta era salito a vertici che gli scienziati giudicavano “senza ritorno”; se mai la situazione era destinata ad aggravarsi ulteriormente e con un finale tragico.
Arrivarono in un caldo giorno di fine settembre. Tutti i più sofisticati strumenti di cui la Nasa si avvaleva, ogni tipo di controllo da parte dell’intelligence spaziale russa e di quelle britanniche e francesi, persino gli occhi umani… non si avvidero di nulla se non allorché le quattro enormi astronavi si fermarono sopra New York, Londra, Mosca e Pechino. Erano immense, grandi come una città di medie dimensioni, il colore era scuro, probabilmente nero, il materiale dal quale erano composte di origine sconosciuta.
Trascorsero tre giorni, mentre il mondo intero precipitava nel terrore, i predicatori pazzi annunciavano dalle reti televisive che era giunto il momento del castigo di Dio, una quantità di psicolabili ricorreva al suicidio nei modi più svariati, e le alte sfere militari progettavano l’invio di missili, frenati però dallo scetticismo dei luminari, che paventavano tremende ripercussioni. “Aspettiamo e vediamo.”, diventò la parola d’ordine. “Se avessero avuto cattive intenzioni, le avrebbero già messe in atto.”
A metà del pomeriggio del quarto giorno gli alieni si misero in contatto, mediante canali sconosciuti, con le autorità statunitensi, britanniche, russe e cinesi. I messaggi che vennero trasmessi erano nella lingua di chi li riceveva e il contenuto aveva un’aria rassicurante: Veniamo in pace. Ascoltateci e risolveremo ogni vostro problema. Poniamo un’unica condizione: non ci vedrete mai, né mai dovrete cercare di farlo, pena la nostra partenza.
E così fu.
La crisi energetica venne risolta grazie alla scoperta di una nuova fonte di energia che sostituì definitivamente il petrolio. Tale fonte era a basso costo, basata com’era su un mix di acqua, semplice fango e aria compressa secondo un procedimento che gli Amici (il nome che gli alieni si erano scelti) avevano trasmesso attraverso il loro misterioso canale di comunicazione. In seguito, vennero arrestati influenti uomini politici, ricchi banchieri, commercianti d’armi e generali corrotti delle quattro nazioni: come si venne a sapere erano in combutta con l’Isis. In luogo dell’Europa Unita nacque il Mondo Unito, e a presiederlo furono chiamati un palestinese, un israeliano, un islandese e un tunisino. La Terra divenne un luogo prospero, scomparvero fame e miseria, le malattie vennero debellate, l’istruzione resa alla portata di tutti esattamente come il benessere.
Ma Kurt Malgraeve non era soddisfatto.
Malgrado il divieto, voleva conoscere gli Amici. Non era solo curiosità, era come un tarlo che gli impediva di dormire alla notte, che lo accompagnava al risveglio, che occupava i suoi pensieri durante le ore del giorno.
Cos’avevano da nascondere? Perché non si mostravano? Erano davvero buoni e illuminati o tenevano ben celato un lato oscuro, in attesa di palesare la loro vera identità?
Sua moglie, la bionda Jane, una donna intelligente e colta che lavorava alla Nasa, lo redarguiva quando egli manifestava il desiderio di infrangere il veto. Gli parlava di Prometeo, biasimava una curiosità fine a se stessa che avrebbe portato soltanto guai.
Sebbene l’amasse, Malgraeve accoglieva con fastidio quegli ammonimenti.
Voleva conoscere gli Amici.
E, dannazione, ci sarebbe riuscito!
Niente di nuovo sotto il cielo, finora …
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@ RODIXIDOR amico mio, appunto: per ora…
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Baci cara, buon weekend, bello il tuo racconto, ti adoro, fai cosa ti senti di fare, qua piove, giornata autunnale al 100% ❤
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@ LAURA l’estate sta finendooo 🙂
Uh uh, avrei dovuto aggiungere che tu ci sei sempre!
Bacissimi ^^
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Ridatemi l’estate, 😀 bacioni cara, ❤
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@ LAURA la vorrei anch’io!
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forse per sbaglio ho letto anche il post precedente ma fa nulla. Mi diverto a leggerti, finché scrivi, Singolo o a puntate non fa differenza.
Nuovo filone? La fantascienza o l’utopia? Riuscirà il malefico Malgraeve a infrangere il divieto? Cosa si cela dietro questa richiesta?
un caro saluto
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@ NEWWHITEBEAR sì, sì, ho sbagliato a non citarti, ma vale lo stesso discorso fatto per Laura: tu leggi, e commenti, TUTTI i miei post. E di ciò ti sarò sempre grata.
Nuovo filone per due puntate, direi fantascienza.
Sapremo poi del divieto.
Un grande abbraccio.
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la mia era una battuta scherzosa sulla lettura. Immagino che l’elenco è più nutrito di quello smilzo fatto.
Bene. Fantascienza. aspettiamo il seguito.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR eheheh mi ricordo da sola quei professori che cazziano gli alunni presenti perché quel giorno ci sono state troppe assenze 🙂 🙂 🙂
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(Non è una bella notizia, anche se mantengo un cauto ottimismo ricordando che anche in passato avevi avuto certi dubbi…)
Sul racconto: come diffiderei di un giornale che si chiamasse “La verità”, così diffido di chi si fa chiamare “Amico”… Non la raccontano giusta quelli là! Comunque sia, vedremo 😉
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@ IVANO F in effetti, già su Splinder ero famosa perché a volte scleravo; però, anche a mente fredda, ritengo che sia una fatica troppo grande impegnarsi a fondo per lettori graditissimi ma spesso non presenti.
In quanto al resto, ecco vedremo.
Pace e bene 🙂
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Quindi il romanzo in sé non basta per meritare la tua fatica?
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@ IVANO F è bello raccontare storie… se qualcuno ti ascolta.
Tralasciando i “like” che non considero, un conto è scrivere un racconto anche di due puntate come questo, altro un romanzo di vaste dimensioni che richiede enorme impegno. Non sono pagata per ciò che scrivo, quindi considero (consideravo) importanti i commenti, non importa se negativi o positivi. Io li chiamo “segni di vita”.
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I “segni di vita” sono il tuo compenso insomma. Ma se il tuo blog si spopolasse (mi sembrerebbe assurdo in realtà) non scriveresti solo per il gusto di scrivere, di costruire qualcosa di bello? (Stasera sono in versione impiccione, sorry! 🙂 )
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@ IVANO F fossero tutti come te!
Su Splinder, sì che era bello: esisteva un dibattito continuo (un po’ come nel tuo pregiatissimo blog).
Ma sai quante storie ho scritto? Sono più di dieci anni, ormai. Addirittura una di esse, “Alex Alliston” è di dimensioni folli: se non fosse stato per il costante supporto di tanti, tantissimi amici, non l’avrei mai portata a termine.
Se devo cantare sotto la doccia, allora ok, però con racconti “singoli”. Dormo più tranquilla.
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(Non cercare di farmi arrossire anche qui, io sono solo una macchiolina fortunata)
Capisco, e spero torni presto il tempo di uscire dalla doccia e salire sul palco 😉
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@ IVANO F 🙂
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Apocalisse! Wow. Mi spaventa però, forse… davvero potrebbe accadere anche una cosa del genere.
La fantascienza, fantapolitica è uno dei miei generi preferiti.
Bello!😊😊😊
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@ LADY NADIA l’universo è immenso, fuori da ogni immaginazione. Pensa che il sistema solare è solo un punticino nello spazio. Impossibile credere che esista soltanto la razza umana! Ti ringrazio, bella stellina, e mi auguro di non deluderti con la seconda puntata.
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Ti seguo da tanto e con piacere, ho letto le tue storie lunghe, chiamiamoli col loro nome, romanzi,che hai voluto regalarci e mi spiaceva addirittura dover attendere la pubblicazione del seguito, a volte con tempi anche lunghi, cosa che si addice poco a certi generi letterari, specie alle spy story che necessitano di lettura veloce.
Penso, in tutto questo tempo, di aver saltato non più di tuoi dieci post e ora interrompo per la seconda volta la lettura di Guerra totale. Ok, se non ti senti di continuarla, rispetto il tuo volere. La leggerò solo se la pubblicherai – per intero- in un ebook.
Qualche mese fa ho tanto apprezzato il tuo Alex Alliston,romanzo lungo e corposo, l’ho letto gradevolmente in due settimane, ma avrei faticato a leggerlo a puntate in tre o più mesi.
Le storie a puntate in un blog, secondo me devono avere tempi veloci di pubblicazione e non superare i dieci capitoli; chi qui ti legge e con te interagisce su quanto scritto (tralasciamo i like, i brava-bis, i buonanotte, etc etc…), legge anche altro e altri, e rischia di dimenticare personaggi e situazioni e spesso è costretto a ripassi veloci. Naturalmente c’è una vita fuori da qui, ci sono pensieri, voglia e tempi propri di lettura e di scrittura.
Ora vado a prepararmi il caffè e poi leggerò il tuo 1 di 2. ( apprezzo chi indica il numero di capitoli).
A dopo.
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@ ILI6 premetto che forse mi sono spiegata male. Ciò che intendo è che se un amico lettore “perde” il penultimo post (e magari non è una perdita 🙂 va a leggere direttamente il post più recente, cioè l’ultimo.
Detto questo concordo in pieno con te, carissima. D’altro canto, pubblicare in tempi rapidi un romanzo significa non avere lettori, proprio per i motivi da te indicati. Quindi è un gatto che si morde la coda! O era un cane?
La soluzione mi sembra dunque quella di postare solo racconti “singoli” o al massimo di due-tre puntate, qualora la lunghezza dei brani lo richieda.
Ti ringrazio infinitamente per aver acquistato e letto “Il Crepuscolo della Lubjanka” e “Matrioska”. Questa per me è una grande gioia!
Buon caffè 🙂
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Non Matrioska, ma Alex Alliston. Matrioska è in ebook?
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@ ILI6 miiiii sono suonata 😀 😀 😀 😀
No, “Matrioska” è in qualche cestino di una Casa editrice.
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Eccomi dopo un buon caffè preso con mia sorella e una sua lezione sui polinomi, le potenze e i numeri relativi: roba da extraterrestri davvero! (odio la matematica! 😦
Intrigante puntata. La descrizione catastrofica del nostro Pianeta è purtroppo calzante. Diffido da chi si fa chiamare Amico ma vuole restare nell’ombra. Fa bene Kurt a volerci vedere chiaro: in ballo c’è la sopravvivenza della nostra Terra, per quanto disastrata, e del genere Umano, che sa essere capace di cose strabilianti (quando vuole).
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@ ILI6 non posso fare spoiler, naturalmente, ma però (anche Manzoni scriveva “ma però”) non è detto che non ci sia una ben precisa ragione… e qui mi fermo.
Mi fa molto piacere che la prima puntata ti sia piaciuta, spero di non fallire con la seconda.
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Bello! Intrigante! 🙂 Via via che leggevo mi sono venuti in mente due film: Independence Day, per le astronavi sopra le maggiori città, e Ultimatum alla Terra, per l’intervento “esterno” in difesa della Terra (e contro gli umani che ormai lo stavano distruggendo). Ma il racconto si è poi distanziato da entrambi. Meglio: è originale 🙂
Riguardo al “cappello”, bé, ti capisco. Indubbiamente oggi per un blog sembrano più adatti racconti brevi che romanzi, proprio per il motivo che hai scritto tu. Credevo comunque che il blog ti servisse anche come “esercizio di scrittura”, per la preparazione dei tuoi romanzi, al di là della frequentazione dei suoi lettori.
Sai, il punto non è wordpress, è proprio il mondo dei blog che non è più quello di una volta. Non credo sia agonizzante, non morirà, ma è diventato un… prodotto di nicchia.
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST è verissimo quello che scrivi: lasciando da parte me, ricordo blog con valanghe di commenti (ovviamente mi riferisco a Splinder), fra i quali il tuo, quello di Briciolanellatte, Goodnightmoon, Lefty Boy, A Man a woman, etc. Altri tempi!
Vabbè, allora teniamoci stretti sulla nicchia 🙂
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Vero. Ma il mio era un caso un po’ particolare: mi ero fatto un “mazzo così” per ottenere tutti quei commenti, non era merito della presunta qualità dei post, non solo almeno. Riuscire a tenere quei livelli mi richiedeva tantissimo impegno, frequenti “ore piccole”. Viaggiavo in continuazione per la blogosfera, non tanto per “interesse” quanto per curiosità. E le mie visite e i commenti coerenti erano apprezzati. Certo, non tutti ricambiavano, ma come detto io lo facevo per curiosità, non mi interessava.
Ora la blogosfera è… una minisfera 😀 almeno rispetto all’epoca, ed io… non ho nemmeno più il tempo per essere curioso. Riuscirei comunque a “recuperare” se dedicassi più tempo al blog mio e altrui? … Qualcosina sì, ma neanche lontanamente paragonabile agli antichi splendori 🙂
Che poi, Alessandra, diciamocelo francamente: all’epoca di Splinder una quota tra il 30 e il 50% dei commenti dei blog non avevano alcunché a che fare con il contenuto dei post. Molti erano dei “buona giornata”, con o senza figurina allegata.
Personalmente non ne sento la mancanza 🙂 Sarò “orso” io? 😮
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@ WOLFGHOST no che non sei orso, e hai sostanzialmente ragione.
D’altro canto, io mi ero fatta conoscere per via dell’erotismo 🙂
Comunque, credo che molti commenti fossero a tema. E il tuo era (è) un blog di elevato spessore, dove spesso ci si confrontava.
Procediamo!
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Però… questa fantascienza addosso al tuo stile letterario non ti sta poi tanto male. Uno dei generi più difficili, a mio giudizio. Vedremo la seconda puntata. Un saluto, a presto. Univers
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@ UNIVERS81 ci sto provando.
A presto, carissimo.
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Sai anch’io ho lo stesso problema, il blog non è più stimolante, i lettori sono pochi e passano se prima vai a trovarli; comunque a parte questa riflessione, ora veniamo fuori dal periodo estivo ed è comprensibile che ci sia stato poco afflusso, ma con la normale quotidianità tutto si ridimensiona. Io ti ho sempre letta e ricordo anche di averti suggerito di continuare una storia che poi divenne un romanzo. Tu scrivi molto bene e devi continuare a farlo per te stessa, ma soprattutto per proporre le opere alle case editrici e inviarle ai concorsi. Io ho scritto più di un romanzo e tantissimi racconti, anche se non riesco a calamitare l’attenzione continuo a scrivere, ma quello che accadeva su splinder, quella condivisione e passaggi continui non esiste più qui sul blog, facebook ha distolto ed è più rapido, anche lì su faceboook devi essere sintetico perché avere molte amicizie vuol dire leggere velocemente e passare ad altro, mentre con splinder era diverso perché era l’unico canale e tutto si concentrava lì.
La storia che proponi è interessante e fantasiosa, sarebbe bello se i nostri problemi fossero risolti da amici esterni, tutto potrebbe essere se ci fossero altre vite in altri pianeti.
Buona serata, a presto.
con affetto
annamaria
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@ ANNAMARIA49 be’, prima l’estate, poi il periodo successivo alle vacanze, poi le feste natalizie, poi quelle pasquali 😀
A parte questo ricordo benissimo, cara Isabel, che fu grazie a te che scrissi “Alex Alliston”; rammento che avevo chiuso la storia dopo tre o quattro puntate con un “e vissero felici e contenti”: ma tu mi incitasti a proseguire.
Di nuovo, grazie!
Venendo al post, secondo me ci sono molte altre vite dato che l’universo è immenso. Un giorno o l’altro…
Bacioni ^^
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