Se la signora Molteni avesse saputo quello che sarebbe successo quel giorno si sarebbe data malata, ma naturalmente non poteva saperlo e nemmeno immaginarlo.
Se, nel corso della mattinata, avesse avuto almeno una premonizione, un presagio o qualcosa di simile, avrebbe pregato il suo principale di non andare in banca alle dodici, visto che poi lui si trasferiva a casa e non tornava prima dell’indomani o, più raramente, verso le cinque del pomeriggio. Però, non ci furono presagi, né premonizioni, e così la bella Lucia Molteni – quarantadue anni portati splendidamente – a mezzogiorno e venticinque salutò con un sorriso Marco, il ragazzo delle consegne, che aveva portato due scatole di libri nuovi che lei avrebbe sistemato più tardi, e rimase sola nel negozio. Cinque minuti dopo fece scendere la claire.
Si era girata e stava pensando simultaneamente a tre cose (era capace di simili prodezze, e anche di altre): che tipo di capelli voleva dalla parrucchiera con cui aveva appuntamento durante la pausa, biondi ok, ma come?; cosa cucinare per cena (ordinare una pizza?), e se continuare a tenere il broncio a suo figlio, che la sera prima l’aveva accusata di essere una svampita. Una svampita, sbuffò, forse era anche vero, però non stava a lui dirlo. In definitiva, le era solo sfuggito un sms con il quale Patrizio lo invitava a mangiare un gelato. Sai che tragedia!
Era intenta a stilare la classifica del pensiero primario, e dava le spalle all’entrata; non vide quindi le quattro ragazzine passare agilmente sotto la claire e fare irruzione nella libreria. D’altro canto, nemmeno una mente fervida come la sua avrebbe preso in considerazione l’idea di prendere il telefono e di chiamare… chi? “Sto chiudendo.”, annunciò in tono bonario quando infine le notò. “Riapro alle tre.” E consultò l’orologio come per avvalorare il senso di quelle parole.
“Lei ha insultato mia madre.”, dichiarò una biondina provvista di freddi occhi blu. “Mio padre dice sempre che chi sbaglia paga.”
Lucia Molteni la fissò, sconcertata. Faceva la libraia da più di vent’anni e non ricordava di aver mai insultato una cliente. Qualche litigio, certo, poiché il mondo abbonda di pazzi, e le venne in mente un energumeno che aveva abbaiato sconcezze perché non era ancora arrivato un certo romanzo ; rammentò un tale che prendeva la serie “Alex Cross” di James Patterson e poi voleva riavere indietro i soldi, dato che il protagonista era uno sporco negro. Qualche alzata di sopracciglio, sì, ma insulti proprio mai.
“Adesso, comunque, il negozio è chiuso.”, disse per evitare un’insensata diatriba. Stava guardando la biondina, perciò udì, senza vedere il movimento, il rumore della serratura interna che scattava. La porta era stata chiusa da una moretta, quattordici anni? Magari, sedici.
E poi, all’improvviso, accadde.
Lucia era snella, comunque non era una donna debole, ma quattro contro una è un match a senso unico. Aveva la bocca aperta per redarguire (sapeva come trattare le monelle) e si ritrovò a terra, immobilizzata. Una la teneva per le braccia, un’altra le tolse i sandali, una terza accostò un accendino ai piedi nudi. La biondina dirigeva. “Mio padre”, ripeté in un tono quasi pomposo, “dice sempre che chi sbaglia paga.”
“E chi sarebbe tua madre?”, gridò Lucia. “Io non ho insultato nessuno!” Poi urlò perché la fiamma dello zip lambì la pianta del piede sinistro. “Smettetela! Non sono una ragaz…” Il dolore le impedì di continuare. Invano, si contorse. A un tratto, il dolore raddoppiò: la biondina, diventata parte attiva, le aveva sfilato i bermuda, fatto scendere gli slip, e ora stava torcendo. E la piccola strega sapeva come torcere. Lucia lanciò un ululato. “Per favore!”, biascicò. “Cerchiamo di ragionare da persone civili. Se devo chiedere scusa a tua mamma, lo farò. Ahahah! No! Pietà!”
Un secondo accendino svolazzava allegramente attorno al suo seno, scendeva e si rialzava, scendeva…
“PIETA’! In nome di Dio, pietà!”
“Chi sbaglia paga.”, recitò per la terza volta occhi di ghiaccio. “E a me piace!”, esclamò soddisfatta la morettina. “Adoro ascoltare la gente che supplica.”
“A me no che non piace.”, avrebbe risposto Lucia, se fosse stato in grado di parlare… ma non lo era più. Le stavano procurando dolore in tre punti diversi del corpo, e sarebbe stato difficile stabilire quale fosse il più devastante. In ogni caso, fu il quarto a vincere l’Oscar: una lametta decise di andare a trovare le palpebre, di seguito il bulbo dell’occhio destro. Con movimenti stranamente aggraziati la suddetta lametta operò a fondo, quasi fosse azionata da un provetto chirurgo.
In seguito toccò all’altro occhio.
SONO CIECA! DIO MIO, NO!
Lucia perse i sensi.
Percorse un tunnel di orrore e di sofferenza, mentre le quattro ragazzine giocavano con lei; si immerse nei baratri della follia, consapevole, benché fosse svenuta, che la stavano a poco a poco uccidendo, mutilando, seviziando.
Un urlo primordiale scaturì dal suo essere.
Riaprì gli occhi, sgomenta, atterrita. Le girava la testa, più propriamente le turbinava. “Devo bere meno, alla sera! E magari andare a letto prima. Soprattutto, basta Stephen King!”
L’anziana signora le sventolava in faccia un libro. “No!”, proferì in modo secco. “Che me ne faccio di questa Alessandra Bianchi? E chi sarà mai, poi? Voglio l’ultimo romanzo di Danielle Steel!”
“Senz’altro.”, balbettò Lucia Molteni.
Andò a cercare il libro e non notò quattro ragazzine che stazionavano fuori dal negozio.
CHI SBAGLIA PAGA
6 settembre 2016 di Alessandra Bianchi
38 Risposte
Pericolosissimi i tuoi libri…che gioco feroce, prende un casino…un gran promo per il tuoi romanzi per chi ama il rischio… 😀 divertito molto! Grazie
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@ FRANZ ne sono felice!
Grazie 🙂
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sai l’elemento splatter non è facile da gestire, la tua ventata di ironia nel riavvolgere il tempo e nel coinvolgerti è una gran trovata.
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@ FRANZ ci ho provato, amico mio.
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chi sbaglia paga… Diamine quella Lucia Molteni è proprio svampita. Immagina sevizie e non si accorge delle quattro ragazzine fuori in attesa.
Sei sempre grande. Quella vecchiaccia che non vuole comprare un libro di Alessandra Bianchi e preferisce Daniel Steel è da cancellare e saeviziare a morte.
Un grande abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR ahahah sei fortissimo 🙂
Un caro abbraccio.
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E tu una grande scrittrice! Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR 🙂
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Bellissimo!
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@ MAGICAMENTE73 grazie di cuore ❤
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Mi e’ piaciutissimo, sei troppo brava, un bacione cara, ❤
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@ LAURA tanti bacioni, stellina!
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❤
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Uuuh bello bello bello! Quella lametta… 🙂
E vuoi vedere che alla fine la premonizione è arrivata davvero? 🙂
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@ IVANO F forse che sì… 😀
Grazie mille!
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torcere??
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@ RODIXIDOR uhm… preferirei non spiegare 😀
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avevo il sospetto fosse qualcosa di terribile …
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@ RODIXIDOR di non piacevole, certamente 😀
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E si torna alla normalità, oggi ho ripreso a leggere voi amici di blog. E con te, cara Alessandra è lettura di qualità, altro che preferire Danielle Steel. Mi è piaciuto molto questo racconto che con l’immaginazione mette in luce una fetta di giovani che usano il canale della violenza per provare emozioni.
Buona giornata, a presto.
un abbraccio
annamaria
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@ ANNAMARIA49 precisissima come sempre, cara Isabel 🙂
Un abbraccio a te.
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ahahah. biricchina! 🙂
Ero già entrata in forte apprensione per la signora Lucia.
Il tuo stile è inconfondibilmente bello.
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@ ILI6 sì… però…
Grazie, amica!
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Chissà perchè sono piena di bbbrrrriiividiiiii
brrrrr
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@ LADY NADIA questo mi piace 😀 😀 😀 😀
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Nemmeno riesco a commentarlo, il post fantasma (e non leggo nemmeno i commenti degli altri)… Umpf. Ma perché dovrebbe cercarmi? Son sicuro che si sbaglia, io non c’entro niente! 🙂
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@ IVANO F ti cercherà, stai tranquillo (si fa per dire). No che non si sbaglia 😀
P.S. Il post era appunto fantasma.
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Eh ma qualcuno l’ha commentato… E’ un’ingiustizia però! 😦 🙂
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@ IVANO F la vita è piena di ingiustizie 🙂
Però, non vedo commenti.
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Prima dal lettore me ne dava 4, ho provato a commentare ma NIET! Ora dal lettore è sparito anche il post! Ah ‘sti fantasmi… 🙂
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@ IVANO F qual è il tuo sogno segreto?
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Eeeeeeeh? Non vuoi sapere la risposta, fìdati.
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@ IVANO F ma io devo saperlo!
Altrimenti invento io… ma sarebbe meglio di no.
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Capisco benissimo. Ma non la saprai, mi dispiace.
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ahahah bellissima e molto particolare! 😀
… certo, se i tuoi libri fanno questo effetto… 😐 😀
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST talvolta, sì 🙂
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Diabolico racconto e molto interessante. Un saluto, a presto. Univers
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@ UNIVERS81 diabolico mi piace!
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