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CARRICK E LO STRANO CASO DI JACK SPARROWS 20 »

CARRICK E LO STRANO CASO DI JACK SPARROWS 19

25 maggio 2016 di Alessandra Bianchi

All’improvviso Jack Sparrows sorrise. “Siete stato molto gentile a venire fin qui da Londra con questo tempaccio!”, esclamò rivolgendosi a Carrick. “Ma prego, entrate: siete tutto bagnato.” Era vestito in maniera elegante, ma l’investigatore notò che, sebbene calzasse delle scarpe e non delle pantofole, era a piedi nudi. Il viso presentava dei segni, come se fosse stato graffiato, e in genere erano le donne a usare le unghie: gli uomini preferivano i pugni. Notò anche un’altra cosa, che aveva un braccio dietro alla schiena.
“Sapevo che avreste cambiato idea.”, proseguì Sparrows animandosi, mentre si scostava per lasciar passare i due ospiti. Kara, in macchina, era nascosta dalla pioggia e dal buio; l’auto era parcheggiata in un piccolo spiazzo a circa trenta iarde di distanza.
Jack li invitò ad accomodarsi in soggiorno. “Il mio libro”, proferì in tono solenne, “cambierà per sempre il mondo della letteratura, ma non solo: anche la morale dominante. La sua pubblicazione rappresenterà un evento eccezionale, di importanza, oserei dire, storica. Vi preparo subito un tè!”
Carrick e Patricia si scambiarono un’occhiata perplessa.
Sparrows andò in cucina e tornò dopo pochi istanti senza tè. Il suo viso era di un pallore mortale, però gli occhi brillavano di entusiasmo e di eccitazione. “Ho lavorato a questo romanzo da quando ero bambino.”, continuò accalorandosi sempre di più.
Patricia si strinse nelle spalle.
“Quante notti insonni! Quanti giorni trascorsi a riversare su carta i miei pensieri più reconditi, trasformandoli in storie, vicende, così come un grande maestro traspone sul quadro la natura che sta osservando, o che ha già memorizzato, infondendole però il suo animo. Non quindi una semplice riproduzione, lasciamole ai dilettanti quelle!, bensì il senso più intimo e profondo di ciò che un albero, un prato o una montagna suscitano in lui. Inoltre, “The Black Land” fa piazza pulita di una lunga serie di libri tutti uguali l’uno all’altro al punto da sembrare copiati, se non fosse che ciascuno di essi risulta più scontato del precedente. Al bando fate vittoriose e buoni sentimenti! “The Black Land” rappresenta il lato oscuro di questo secolo; in parole povere, la realtà vera.”
A un tratto parve perdere il filo del discorso, ma dopo un momento aggiunse quasi sommessamente: “Senza contare che la trama è oltremodo avvincente.” Infine, sembrò spegnersi, di colpo, come una candela giunta al lumicino. Il suo sguardo divenne vacuo, una smorfia di dolore apparve sul suo viso. Era stato colto da un attacco, più forte degli altri, e, dopo averlo inizialmente riconosciuto, aveva scambiato l’investigatore per uno degli editori che avevano rifiutato il suo manoscritto. Il male che lo affliggeva progrediva rapidamente ed era possibile che gli stati di tensione acuissero le sue crisi. Però ora si era ripreso.
“Ma voi non siete il signor Squire! E allora perché vi trovate qui?”
Si voltò lentamente verso Patricia e la fissò con un sorriso gelido, da lupo. “Ah, già, capisco. Molto bene.”

Tic-tac. Tic-tac. Tic-tac.
Le due donne erano entrambe legate. La posizione più scomoda era indubbiamente quella di Alexandra: aveva le braccia dietro alla schiena e giaceva a pancia in giù. Inoltre, Sparrows aveva fatto i nodi con cattiveria, spinto a ciò dalla furibonda lotta sostenuta con lei. Erano talmente stretti che le mani cominciavano a gonfiarsi.
Nadia, invece, aveva i polsi bloccati, però poteva muovere le dita. Si sospinse verso la scrittrice per tentare di liberarla, ma nella foga la urtò con eccessiva forza; Alexandra era in bilico sul letto e finì a terra, cadendo di schiena. Un tuono coprì il rumore dell’impatto con il pavimento. Alexandra White picchiò la testa e trasalì per il dolore; sempre meglio, però, che prendere quella botta in faccia. Le faceva male anche lo zigomo, a causa del pugno di Sparrows. Si chiese se Nadia fosse impazzita o forse, pensò confusa, voleva vendicarsi.
Greene imprecò mentalmente, si spinse sul bordo del letto, dopodiché si lasciò cadere a peso morto.  Finì sopra a White, togliendole il fiato. Per un momento rimase ferma, poi rotolò via dal corpo della scrittrice. Adesso Alexandra era supina, ma finalmente comprese le intenzioni dell’altra. Per fortuna era agile e si girò facilmente. Era difficile slegarla in quelle condizioni, ma Nadia si mise a lavorare febbrilmente con le dita. Respirava a fatica, solamente con il naso, e i suoi movimenti erano necessariamente limitati, ma si dedicò a quel compito con tutta la determinazione che possedeva.

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Pubblicato su Carrick e lo strano caso di Jack Sparrows | Contrassegnato da tag Carrick | 33 commenti

33 Risposte

  1. su 25 maggio 2016 a 19:37 Lady Nadia

    Troppo corto! Uffa! Avrei voluto sapere qualcosina in più!😊
    Sai… bella la descrizione del dialogo di Sparrows, la sua titubanza, il suo malore e le sue emozioni. Veramente ben scritto ma troppo BREVE. Qui siamo tutti a bocca asciutta.

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    • su 25 maggio 2016 a 20:04 Alessandra Bianchi

      @ LADY NADIA sono più che lusingata, tesoro bello!
      Breve per centellinare il finale 🙂

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  2. su 25 maggio 2016 a 19:37 Lady Nadia

    P.S. Ora ti tocca offrire da bere. Bocca secca.

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    • su 25 maggio 2016 a 20:05 Alessandra Bianchi

      @ LADY NADIA va bene una birra?

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      • su 26 maggio 2016 a 11:32 Lady Nadia

        Yessss!😊

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    • su 26 maggio 2016 a 20:39 Alessandra Bianchi

      @ LADY NADIA bene! Ce la beviamo spaparanzate su uno dei moli del Porto Vecchio, Cannes, France. Poi ti porto a cena, però paghi tu 🙂

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      • su 26 maggio 2016 a 21:49 Lady Nadia

        ecchila!😊

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    • su 26 maggio 2016 a 22:01 Alessandra Bianchi

      @ LADY NADIA per esperienza diretta so che è preferibile comprarti un paio di scarpe 🙂

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      • su 26 maggio 2016 a 22:09 Lady Nadia

        😊😊😊😊😊

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  3. su 25 maggio 2016 a 21:47 newwhitebear

    Ci lasci sempre sul più bello.
    Pazienza. Aspettiamo il prossimo capitolo.
    Un caro abbraccio

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  4. su 25 maggio 2016 a 21:59 Alessandra Bianchi

    @ NEWWHITEBEAR spesso l’attesa è la parte migliore 🙂
    Un grande abbraccio!

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  5. su 25 maggio 2016 a 22:52 mairitombako

    bello molto bello carissima mia

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    • su 26 maggio 2016 a 20:40 Alessandra Bianchi

      @ MAIRITOMBAKO un bacione ^^

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  6. su 25 maggio 2016 a 23:02 Laura

    Bellissimo, Nadia mi fa morire, 😀 bravissima, bacioni a te, ❤

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    • su 26 maggio 2016 a 20:42 Alessandra Bianchi

      @ LAURA grazie mille, carissima!
      Nadia… be’ quella del racconto, secondo me, è super. Poi c’è un’ altra Nadia, sulla quale sospendo il giudizio 🙂 🙂 🙂 🙂

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      • su 26 maggio 2016 a 22:53 Laura

        😀 vi adoro, ❤

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  7. su 26 maggio 2016 a 01:18 willyco

    Qui tutti portano pazienza: significa che te la meriti. Anche l’impazienza ti meriti e questo va a tuo onore. Attendo 🙂

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    • su 26 maggio 2016 a 20:44 Alessandra Bianchi

      @ WILLYCO la mia speranza è che pazienza e impazienza non restino poi deluse.
      Ciao!

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  8. su 26 maggio 2016 a 16:32 Lord Ninni

    Il ticchettare, insistente, nella mente e nel cuore colpiscono e abbagliano gli occhi.
    Una lingua di fuoco che fuoriesce dagli occhi e un attacco.

    Ave Caesar, morituri te salutant.
    Alexandra è proiettata in una dimensione infernale dove le parole contano più dei fatti.
    The black land e il mondo diventa un’altra cosa.
    Ecco la vera realtà, il mondo che è nato dal lato oscuro e che, senza pretendere la luce della verità, sconvolge per la sua crudezza.
    Quel mondo che si fagocita distruggendo tutto.
    Quel mondo che reagisce all’ordine costituito (ma da chi o cosa?) e con la distruzione, almeno, vuole ripristinare gli equilibri.
    Crediamo che lo spunto d’inizio di questo vostro racconto sia proprio l’elegia al caos.

    Jack ha mostrato una disumanità fortissima. Un combattere, con le stesse armi del nemico, in questa società invalida che tutto vuole senza nulla dare.
    E combatte, combatte a lungo; combatte all’orlo della follia utilizzando sia Alexandra, sia Nadia.
    Le rivolta come bambole per dimostrare che tutti gli assunti buonisti sono, proprio, assunti.

    Il caos ecco la cura.
    In fondo il Caos è democratico, colpisce tutti, distrugge tutto e senza riguardo per nessuno.
    Il caos, col fuoco della sua passione e brutalità, azzera tutti i torti, tutte le pulsioni negative: e finalmente si può iniziare nuovamente e con nuova consapevolezza.
    Ci sarebbe piaciuto che, una volta tanto, avesse vinto il Caos, per vedere un’umanità redenta, rinascere dalle proprie ceneri.
    Non sarà così, però.
    C’é Carrick.
    Carrick è la coscienza popolare. Carrick è il motivo per cui tutto c’è e tutto dovrà continuare come era.
    Carrick è la nemesi di una umanità brutale che non vuole arrendersi.
    Carrick … è a un passo!

    Crediamo, però, che la volontà del Caos saprà assecondare la volontà del “costituito”: in fin dei conti a chi potrà mai interessare se Sparrow, urlando e gemendo come una belva affamata si è fatto portatore dei mali di una umanità racchiusa tra una penna e l’oblio.
    A chi interesserà mai?

    Non sarà il capitolo (capitoletto) finale, milady, ma la storia senza questo passaggio non potrebbe concludersi.
    Poche frasi, ma importanti.
    Sempre attentissimi e fortunatamente soddisfatti.

    Cordialità

    PS: pendere dalle vostre labbra è un arte. Poter leggere e gustare la vostra arte è fortuna. Entrambe sono luce.
    Ossequazioni radiosevoli.
    Siete una big.

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    • su 26 maggio 2016 a 20:51 Alessandra Bianchi

      @ LORD NINNI bellissima è la vostra disamina Sparrows-Carrick. Credo che, come già accadde per Pomarev, voi tifiate per il Caos. E ciò è assolutamente legittimo, nonché motivo d’orgoglio per la sottoscritta!
      Sono una big? No, siete troppo buono, Milord!
      Ringraziamenti molto radiosi.

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      • su 27 maggio 2016 a 12:02 Lord Ninni

        Già. Ovviamente ci riferimmo ad un caos salvifico. Un caos che generi l’azzeramento “di tutto” per ripartire da zero, sulla base di esperienze personali.
        Ne abbiamo molti, moltissimi esempi dal passato (il passato, la storia, è maestra di vita, giusto?). Un paio di esempi che ci vennero alla mente furono, per esempio:

        Benito Mussolini – e il sansepolcrismo del 1919 (Fondazione dei fasci di Combattimento)
        1 “ … dichiara di opporsi all’imperialismo degli altri popoli a danno dell’Italia e all’eventuale imperialismo italiano a danno di altri popoli…
        2 …se la borghesia crede di trovare in noi dei parafulmini, s’inganna …
        3 Bisogna perciò accettare i postulati delle classi lavoratrici…anche perché vogliamo abituare le classi operaie alla capacità direttiva delle aziende.
        4 Per quello che riguarda la democrazia economica, noi ci mettiamo sul terreno del sindacalismo nazionale e contro l’ingerenza dello Stato.

        unitamente a:

        Fidel Castro– e il castrismo come variante del comunismo ottuso.
        1 ..nella sua variante ideologica comunista, critica al capitalismo (specialmente degli States) fine a se stesso quando non producente ricchezza redistribuibile al popolo affamato!
        (In questo affine al poistulato fascista di reimpiego dei capitali per la costruzione, monolitica, di uno stato proletario e fascista)
        2 …nella cooperazione politica e sociale fra le parti, inserendo tutte le classi sia alte, sia medie, sia piccole in un’unica pattaforma con l’unica differenziazione sulle competenze del singolo.
        3 … insomma, una piena adesione ai principi progressisti di Jose Martì

        Una specie di Socialismo Democratico Nazionale tratto da una precisa ispirazione di:

        Benito Mussolini
        Fidel Castro
        Bettino Craxi
        Mao Tse Tung
        (Che riteniamo i pilastri i capisaldi del genere umano, mentre la grande importanza di Lenin quale ispiratore, ma non il fautore-fece danni enorni)

        Impossibile da realizzare?
        Mica vero: l’intelligenza di un popolo si misura dall’intelligenza delle proprie azioni e dal saper controvertire le idee assimilandole e mettendole a disposizione del prossimo!

        Il meglio di ognuno, porta alla felicità di tutti!
        Arriba el Caos.

        🙂

        The best Milorder in the world
        Cordiality
        🙂

        Slava Rossjia, hurrà!

        "Mi piace"Piace a 1 persona


      • su 27 maggio 2016 a 12:12 Lord Ninni

        E soprattutto un caos che azzeri e stramaledica il refuso infame!
        😦

        "Mi piace"Piace a 1 persona


    • su 27 maggio 2016 a 18:27 Alessandra Bianchi

      @ LORD NINNI una ricostruzione davvero notevole, Milord maximo 🙂

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  9. su 26 maggio 2016 a 17:28 rodixidor

    🙂

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  10. su 26 maggio 2016 a 20:52 Alessandra Bianchi

    @ RODIXIDOR 🙂
    Felice serata ^^

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  11. su 27 maggio 2016 a 09:57 ombreflessuose

    Cara Alessandra, attualmente ho un piccolo ma fastidioso problema gli occhi, faccio fatica leggere post con scrittura minuscola e moderatamente lunghi
    Quindi mi tengo un po’ alla larga da ciò
    Nel frattempo, aspettando tempi migliori ti lascio il mio like sulla bravura e fiducia

    Buon week end
    Baci
    Mistral

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    • su 27 maggio 2016 a 18:29 Alessandra Bianchi

      @ OMBREFLESSUOSE sei sempre carina e sincera!
      Auguroni per la vista 🙂
      Besos ^^

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  12. su 28 maggio 2016 a 21:45 wolfghost

    Sparrows è ormai al delirio, in queste condizioni è imprevedibile e, se possibile, ancora più pericoloso!
    http://www.wolfghost.com

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  13. su 28 maggio 2016 a 22:01 Alessandra Bianchi

    @ WOLFGHOST preciso, lupissimo 🙂

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  14. su 28 maggio 2016 a 23:10 ili6

    Ma anche il fulmine a coprire il tonfo di Alexandra! Però non basterà’ ad ingannare oltre.
    Corro a leggere il resto…

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    • su 29 maggio 2016 a 19:59 Alessandra Bianchi

      @ ILI6 credo proprio di no.
      Buona corsa 🙂

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  15. su 1 giugno 2016 a 01:44 univers81

    Sparrows oserei dire che sia uno dei migliori personaggi, se non in assoluto tra quelli descritti nelle tue varie storie. Aspetto il gran finale. Univers

    "Mi piace"Piace a 1 persona


  16. su 1 giugno 2016 a 17:04 Alessandra Bianchi

    @ UNIVERS81 la tua opinione mi fa un grande piacere.

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I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

    Odio
    la falsità, la cattiveria, il razzismo
    Amo
    scrivere al pc, scalza e con una bottiglia di acqua minerale Evian a portata di mano. Guardare le stelle di notte. Esplorare i boschi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia
    La mia musica
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