Kara Prem era una giovane di circa venticinque anni. Li accolse in un piccolo appartamento situato nell’East End. A differenza della maggior parte delle persone che abitavano da quelle parti, non parlava cockney bensì un buon inglese; era anche di modi signorili, benché fosse evidente che non era affatto ricca. Probabilmente lavorava in una fabbrica, pensò Patricia, o forse in qualche modesto negozio. L’East End era la zona più povera di Londra e non offriva grandi opportunità.
Li fece accomodare in un modesto salotto e offrì loro con garbo il tè; però aveva un atteggiamento cauto e diffidente. Carrick la fissò a lungo senza parlare, fino a quando Kara non cominciò a dar segni di insofferenza. Patricia si domandò se quella fosse una tattica dell’investigatore e, in caso affermativo, a cosa avrebbe portato. Secondo lei, forse sarebbe stato più produttivo scambiare inizialmente qualche convenevole per poi entrare in argomento.
Kara sedeva rigida e composta e non dava la sensazione di essere interessata a parlare del tempo, dell’arredamento della sua casa o degli ultimi sviluppi della guerra; si capiva lontano un miglio che aveva accettato di riceverli a causa dell’insistenza di Carrick, ma che non vedeva l’ora che se ne andassero. Infine, probabilmente esasperata, fu lei a rompere il silenzio. Guardò l’investigatore e disse: “Bene. Siete stato voi a cercarmi. Domattina dovrò alzarmi molto presto, perciò vorrei andare a coricarmi. Se avete delle domande da farmi…”
“Perché non avete denunciato il signor Sparrows?”, le chiese Carrick in tono freddo. Patricia non approvò quell’approccio quasi brutale. Lei si sarebbe comportata in maniera diversa, cercando di mettere a suo agio la donna e mostrandole simpatia e comprensione. D’altra parte, l’esperto era Carrick.
Kara esitò, prima di rispondere. Poi trasse un profondo respiro e disse: “In realtà l’ho denunciato, però non è servito a nulla. Mi hanno spiegato che non esistevano prove e che la sua parola valeva più della mia. Se ci fosse stato un processo, avrei rischiato una condanna, dato che la mia era una calunnia. Poi un uomo orribile ha insinuato che ero stata picchiata da qualche cliente insoddisfatto o ubriaco; in pratica mi ha dato della prostituta. Il suo collega mi ha consigliato per il mio bene di alzare i tacchi e di andarmene. Ho capito che non c’era niente da fare, così va il mondo. E allora sono tornata a casa.”
“Ma voi non siete una prostituta.”, affermò Carrick.
“No di certo.”, ribatté lei indignata.
“Appunto.” L’investigatore prese un sigaro da una tasca della giacca e lo accese senza chiedere il permesso. Patricia aveva appreso da Alexander Alliston che era una sua pessima abitudine; si era sempre preso tale libertà, indipendentemente da chi si trovava di fronte: avrebbe potuto essere anche il primo ministro. In un certo senso, questo lo assolveva. Se si fosse messo a fumare perché la donna che gli stava davanti era di umili condizioni, Patricia lo avrebbe biasimato.
“Purtroppo sono cose note.”, commentò l’investigatore dopo aver aspirato una boccata di fumo. “Nulla di nuovo sotto il sole. Carrick, però, vi crede. Ma per quale motivo il signor Sparrows vi ha picchiata?”
Kara strabuzzò gli occhi, realizzando che parlava di sé in terza persona. Era un uomo decisamente singolare, tuttavia sentiva di potersi fidare di lui. Ciò nonostante, avrebbe preferito non rispondere alla domanda; provava il forte desiderio di accommiatarli e di andarsene a letto a dormire. Non amava ripensare a quella sera.
“E’ proprio necessario parlarne?”
“E’ doveroso!” L’investigatore si protese verso di lei. “Jack Sparrows ha rapito due donne, Alexandra White e Nadia Greene. Carrick ha ragione di credere che si trovino in grave pericolo. E’ assolutamente necessario scoprire al più presto dove le tiene prigioniere, in modo da poterle liberare. Pertanto il vostro contributo è più che prezioso. Perché vi ha malmenata?”
“Perché criticai quel suo orribile libro.”, rispose Kara. “Era, come dire, terribile, colmo di malvagità, di odio, di perversioni. Con ciò era scritto bene; a me piace leggere e un po’ me ne intendo: ma i contenuti! Disgustosi!”
Carrick annuì. “Eravate amanti?”
Kara Prem arrossì. “Preparo dell’altro tè.”, annunciò alzandosi e dirigendosi verso la cucina. Patricia lanciò un’occhiataccia a Carrick. Era completamente privo di tatto o forse, pensò, non voleva perdere tempo, perciò andava dritto al sodo, senza curarsi di ferire quella giovane. Poteva capirlo, visto che erano in gioco le vite di Alexandra e di Nadia, anche se avrebbe preferito che si comportasse con maggiore cortesia.
Quando Kara tornò con il tè, Patricia la esaminò con pìù attenzione. Era attraente, con folti capelli bruni e una figura voluttuosa, sebbene non fosse molto alta. Aveva degli splendidi occhi scuri.
Kara sospirò, mentre serviva il tè. “Jack è affascinante, colto, bello… mi conquistò subito. Era sempre galante e premuroso.” Sfiorò con le dita la collana che portava. “Ed era generoso: mi faceva dei bei regali, mi invitava a cena nei migliori ristoranti. Lo amavo. Poi, però, cominciò a cambiare, a mostrarsi per quello che era veramente. Il primo litigio fu dovuto al fatto che mi rifiutai di frustare una donna, una certa Isabelle. Era francese e credo che Jack avesse una relazione anche con lei. Pretendeva che la facessi urlare di dolore; Isabelle era consenziente, mi assicurò, e mi spiegò che gli serviva per scrivere: voleva inserire quella scena nel suo romanzo e, se avesse potuto assistere di persona a una tortura, era sicuro che la descrizione sarebbe venuta meglio.”
Scosse la testa. “Non riuscirei mai a tormentare deliberatamente una donna. Che lei fosse d’accordo non cambia le cose: è contrario alla mia natura. Litigammo furiosamente, ma quella volta non mi picchiò: si limitò a gridare. Sembrava un pazzo, con il volto paonazzo e gli occhi che parevano sul punto di uscire dalle orbite. Avevo paura di lui, ma lo amavo ancora. Due sere dopo si arrivò alla violenza, dopodiché non l’ho più visto. Non oso pensare alle vostre amiche e a ciò che le costringerà a fare.”
Patricia si sentiva solidale con Kara e le rivolse un sorriso. Non amava la perversione. L’amore, la passione, erano sentimenti gioiosi che non andavano infangati con pratiche depravate; sarebbe equivalso a cospargere di letame uno splendido giardino. Il suo pensiero andò a White e alle sue storie squisite: lei mirava alla bellezza assoluta, Jack Sparrows invece si immergeva in trame oscure e torbide. Spostò lo sguardo su Carrick, immaginando di essere fra le sue braccia. Sapeva che non sarebbe riuscita a trattenerlo in Inghilterra, ma questo non le importava: lo avrebbe seguito a Nizza.
In ogni caso, lui sembrava indifferente al lato emotivo di quella vicenda.
“Sparrows non abita più a Londra.”, disse l’investigatore. “Carrick sta cercando una casa vicina a un bosco. Non vi ha mai portato lì?”
“Certo!”, rispose Kara. “Almeno tre volte. E’ un luogo suggestivo, misterioso. Confesso che non mi sentivo del tutto a mio agio quando ci recavamo in quel posto; era inquietante, non so se mi spiego.”
Intervenne Patricia, rossa in viso per l’emozione. “E sapreste ritrovare quella casa?”
CARRICK E LO STRANO CASO DI JACK SPARROWS 15
4 Maggio 2016 di Alessandra Bianchi
23 Risposte
dai che aspetto il continuo…. sei fantastica davvero
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@ MAIRITOMBAKO grazie, cara 🙂
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una bella puntata ricca di analisi e interpretazioni dell’animo umano.
Il cerchio si stringe.
Un grande abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR già… si stringe.
Ti ringrazio e ti abbraccio.
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E ora? Carrick è sulle tracce, ne percepisce già l’odore tra un sigaro e l’altro. Kara mi piace!😊
Una bella puntata dove altri personaggi hanno piacevolmente la loro parte e le loro sensazioni in questo pezzo davvero intrigante. Voglio il seguitoooooo!
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@ LADY NADIA e il seguito arriverà, gioiellino 🙂
Tra un sigaro e l’altro… tic-tac, tic-tac, tic-tac.
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Anch’io aspetto il seguito, sei unica mia bellissima amica, bacioni, ❤
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@ LAURA sono contenta che questa puntata ti sia piaciuta.
Tanti bacioni a te ❤
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🙂 molto, baci cara, ❤
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@ LAURA 🙂 🙂 🙂 🙂
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❤
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– Sto ascoltando:
– THE PINK FLOYD –
___________________
(Adesso) – The dark side of the moon
– Shine on you crazy diamond
Ancora un’ottima puntata gestita con la vostra consueta abilità.
Kara starà per dare una svolta decisiva alla storia?
(Ella ci ricordò la Regina Kara ne’ “Alla trentanovesima eclisse”, bella intelligente e spietata)
Così i nodi, piano piano, vengono al pettine.
Che Carrick, sia apparentemente sfrontato, arrogante e all’apparenza supponente, é cosa nota ai vostri affezzionati e quindi fa persino simpatia.
Egli bada alla sostanza, soprattutto la sua.
Deve sentirsi a proprio agio per poter dare il meglio di se.
I suoi modi indisponenti e quell’attacco immediato al cuore del problema, é necessario per sveltire quest’iniziativa, che gli risulta essere assai fastidiosa. Domande crude e feroci, come solo un lupo riesce.
Risposte permeate di dolorosi ricordi.
La figura di Jack rimbalza nuovamente come l’avevamo conosciuta.
Un uomo affetto da un grave disturbo mentale, che trova sfogo solo nella violenza, che per lui é fonte di una perversa ispirazione letteraria.
Credemmo che Carrick, proprio per questi suoi modi al di fuori di ogni canone conosciuto, affascini sempre di più.
E’ quel “Bad Boy” di cui si legge e si dica da tanto.
Manca soltanto lo scoprire la parte tenera, ma in fondo al momento non é così necessario.
Temiamo che ne perderebbe l’attenzione e l’intrigo del racconto.
Meglio il “bello e impossibile”.
Intriga di più.
Di Carrick si è detto di tutto e giustamente, credemmo.
Egli è un personaggio complesso, pronto a ricattare a sangue freddo, spesso supponente nonché arrogante, cinico, etc. etc. (sembra che ci abbiate preso a modello … 😦 )
Tuttavia, in fondo, persegue quasi sempre la legge morale, anche se il denaro non gli è certamente indifferente, al contrario (forse) delle donne.
Riuscirà la bella lady a sedurlo?
Lo scopriremo solo vivendo 😉
Abbiate, milady, le nostre cordialità più radiose
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@ LORD NINNI un ottimo ascolto, Milord!
Devo dire che la vostra analisi riguardo a Carrick è semplicemente perfetta, nel bene come nel male. Egli è proprio così e non ripeterò le vostre parole, dato che esse lo inquadrano già in modo magnifico.
Un doveroso, radioso, ringraziamento.
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Puntata eccellente, la storia si snoda in un’inchiesta che spero porti alla risoluzione. Aspetto il seguito.
Ciao, cara, buon tutto
un abbraccio
annamaria
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@ ANNAMARIA49 sono lieta di rivederti, cara Isabel!
Grazie di cuore e un forte abbraccio.
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Però un po di letame può essere fondamentale per concimare e rendere bello un giardino! 😉 Ne so’ qualcosa: pur essendo vicino al mare, il nostro giardino da a Nord, per tre mesi all’anno non ci batte il sole e il freddo e il vento la fanno da padroni. Ogni anno è una lotta per far crescere un po’ d’erba e “raddrizzare” le povere piante! Ora… non è che ci butti letame 😀 Ma un fertilizzante naturale male non fa 😀
Vabbé, sono andato fuori tema 😉
Questo è decisamente il capitolo della svolta, oltre che un capitolo bello e intenso. Non mi ricordo come andava a finire il romanzo originale, o meglio, lo rammento, ma non riguardo a Carrick e Patricia… ammetto che questa cosa mi appassiona almeno quanto la vicenda principale del rapimento delle ragazze! 😀 Comunque scommetterei 10 a 1 che… Patricia non gliela fa’! 😛
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST attento con le scommesse, tieni a mente il Leicester 🙂
Grazie, lupissimo!
(Mi piacciono i tuoi fuori tema).
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Io infatti avevo scommesso sul Leicester!! 😉
…
…
… ci hai creduto?? 😐 😀
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@ WOLFGHOST insomma… 🙂
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e mica potevo perdermi la puntata! in ritardo, ma presente 🙂
Si rafforza la sadica follia di Jack e si intravede una luce per le due donne prigioniere.
La coppia Carrick-Patricia…non so, certo che lei è una gran testona!
Anche in questa puntata ci offri spunti di riflessione : il sadomaso. pratica che non capirò mai, specie per chi la subisce. Letame, appunto.
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@ ILI6 🙂 🙂 🙂
Sì, lei è dura come un coccio.
Letame… come no, condivido in pieno!
Bacioni, cara Marirò.
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Puntata talentuosa e ricca, si inizia a capire che alcune risposte non tarderanno. Un saluto. Univers
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@ UNIVERS81 infatti, non tarderanno.
Un salutone a te, mio “vecchio” amico!
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