All’imbrunire Sparrows tornò per esaminare il lavoro delle due donne. Portava con sé la cena. La prima colazione era assai sostanziosa, pertanto reputava che non avessero bisogno di pranzare. In quella casa non c’era personale, e toccava a loro rigovernare la camera; in compenso Jack cucinava bene. Nella stanza c’era un vaso da notte, ma più tardi le avrebbe concesso di recarsi in bagno, una alla volta e debitamente sorvegliate. Nadia era sudata, a causa del gran caldo di quel giorno, e non vedeva l’ora di lavarsi.
Jack lesse ciò che aveva scritto White e arricciò il naso: erano due paginette incolori da cui non emergeva minimamente il suo talento. Ma, anziché adirarsi, sorrise cinicamente. Si trattava di un classico esempio di ansia da prestazione; era evidente che Alexandra temeva il confronto con l’altra. E, infatti, l’operato di Nadia era eccellente: vivide descrizioni di combattimenti fra orribili mostri e forti ma sfortunati guerrieri, una principessa catturata e resa schiava, un paio di torbide scene di sesso. Quel romanzo prometteva di diventare un capolavoro. “Molto bene!”, si congratulò con lei. Quindi, si rivolse a White. “Sei in svantaggio. Vedi di riguadagnare il terreno perso.”
Alexandra impallidì e allontanò da sé il piatto.
Non occorreva aggiungere altro, si disse Sparrows.
Alexandra lesse attentamente lo scritto di Nadia. Quando le restituì i fogli, commentò: “Sei più brava di me. Vincerai tu.”
Sapeva che con ogni probabilità questo significava che lei sarebbe morta; ne prese atto con rassegnato fatalismo.
Ma la giovane scosse vigorosamente la testa. “Questa non è una gara sportiva!” Parlava a bassa voce, dato che temeva che Sparrows fosse fuori dalla porta, intento a origliare. “A parte il fatto che tu sei una scrittrice famosa e io una semplice impiegata, poniamo pure, a livello di ipotesi, che tu abbia ragione. Cosa credi che succederà? Pensi davvero che quell’uomo manterrà i patti? No, Alexandra: non ci saranno vincitrici e perdenti, non è previsto nessun premio per chi scriverà il libro migliore. Sparrows ci ucciderà entrambe; non può permettersi di liberare una di noi due, perché sa che verrebbe denunciato.”
Alexandra la fissò in silenzio. “Avevo pensato a una soluzione.”, disse dopo qualche minuto. “Il tuo arrivo, però, ha scombinato i miei piani.”
“Che genere di soluzione?”, volle sapere Nadia.
“Era legata al romanzo.”, spiegò Alexandra. “Non era ancora un piano preciso. Diciamo che contavo di ricattarlo, minacciandolo di stracciare quello che avevo scritto.” Fece un sorriso mesto. “Ma forse non era granché come idea.”
“Infatti.”, convenne Nadia. “C’è un unico modo per uscire di qui.”
Tacque per alcuni istanti, mentre Alexandra attendeva pazientemente che continuasse. Era una mattina triste e piovosa, il cielo grigio era percorso dalle nuvole. Un clima che si adattava allo stato d’animo della scrittrice; aveva perso la volontà di combattere, si sentiva vinta e infelice, una profonda malinconia la avvolgeva, simile alla nebbia di una fredda serata autunnale.
“Dobbiamo affrontarlo fisicamente.”, riprese Greene in tono vivace. “Siamo in due e lui è solo. Se riuscissimo a coglierlo di sorpresa, potremmo avere la meglio. Una volta tramortito, scapperemmo via da qui.”
Alexandra non sembrava convinta. Sfiorò il mucchio ordinato di pagine che teneva sulla destra della scrivania. Le pagine che raccontavano la storia della fata, di Meredith la strega, di Lord Ascher; era avvilente constatare che il suo lavoro valeva ben poco se rapportato a quello di Nadia Greene. In un certo senso, ciò la deprimeva allo stesso modo della sua situazione reale, che lei vedeva priva di vie di uscita. Una ragazza che fino a pochi giorni prima non aveva mai scritto una riga l’aveva surclassata: i paesaggi erano descritti meglio, apparivano più vividi al punto che, leggendo, sembrava di vederli; i personaggi risultavano più credibili, al confronto, i suoi erano stereotipati. Inoltre, la suspense era decisamente maggiore. Comunque la si volesse mettere, Greene l’aveva superata. Ammesso e non concesso che fossero riuscite a fuggire, lei non sarebbe stata più la regina della letteratura fantastica; avrebbe dovuto accontentarsi di essere una delle tante, mentre Nadia avrebbe preso il suo posto. E presto lei sarebbe stata dimenticata.
“Non so battermi.”, disse infine, tornando al presente.
“Nemmeno io!”, ribatté prontamente Nadia. “Però siamo in due, e poi queste cose non si imparano comunque a scuola: fanno parte della natura dell’uomo. Al momento opportuno, troveremmo sicuramente un modo per metterlo fuori combattimento. Anzi, perché non usare i nostri libri?”
Alexandra le rivolse uno sguardo interrogativo.
“Bene. I nostri protagonisti lottano, no? Certo, si avvalgono naturalmente della magia, però entrambe abbiamo descritto anche numerose scene di lotta: prendiamo spunto da esse. Studiamo una strategia.”
“E’ molto pericoloso.”, replicò Alexandra. La risolutezza e l’ottimismo di Nadia la irritavano vagamente, benché non ne afferrasse appieno il motivo. Forse perché invidiava la sua vitalità. Quella giovane pareva esserle superiore in tutto: era più coraggiosa, più energica… e scriveva meglio di lei!
“Meno pericoloso che aspettare passivamente la morte.”, affermò con decisione Nadia. “Proviamo a ragionare assieme. Qual è il momento migliore per sorprenderlo? Secondo me, quando esamina i nostri scritti.” Si guardò attorno. “Se avessimo un’arma!”, mormorò.
“D’accordo.”, disse Alexandra. “Studiamo qualcosa.”
Ma in realtà stava pensando ad altro. Nadia Greene sarebbe diventata la nuova regina… a questo punto, che senso aveva combattere?
Ultimamente la sua esistenza era scandita dalle sconfitte. Aveva creduto di aver incontrato il grande amore, ma invece si era trattato di un inganno. Sparrows l’aveva semplicemente usata. Era un depravato, un folle; ma questo non mutava la sostanza delle cose. Si sentiva sola come non le era mai accaduto in passato. Si trovava in grave pericolo, molto probabilmente sarebbe morta. E anche se si fosse salvata, eventualità che considerava assai improbabile, una sconosciuta impiegata l’avrebbe sostituita ai vertici della narrativa britannica. Alexandra sapeva riconoscere il talento e Greene ne aveva da vendere. Se fosse stata una donna anziana, avrebbe potuto accettarlo; era un fatto che rientrava nell’ordine naturale della vita. Presto o tardi, in tutti i campi, arriva sempre un erede, e al momento stabilito dal destino è giusto trarsi in disparte.
Ma lei era giovane!
E tuttavia destinata a soccombere.
Sebbene fossero solo proiezioni fantastiche, dato che escludeva di potersi salvare, quella semplice ipotesi la colmava di amarezza. Si rendeva conto di non avere altro a cui aggrapparsi all’infuori della scrittura. Né amore, né serenità, né la speranza di un futuro felice. Perché dunque ostinarsi a lottare? Detestava autocommiserarsi, ciò nonostante a questo lo avevano portata la prigionia e la consapevolezza che un’altra donna era più brava di lei.
Si alzò per andare ad affacciarsi alla finestra. Non voleva che Greene si accorgesse che stava piangendo. Erano lacrime dovute alla frustrazione più che alla paura.
Nel corso di decenni di lavoro, Carrick aveva sviluppato una fitta rete di informatori. Non tutti erano sempre attendibili, ma l’investigatore aveva imparato da tempo a scremare le notizie veramente importanti da quelle di dubbia utilità. In questo era aiutato dal suo impareggiabile fiuto.
La rete era assai variegata: era composta da poliziotti corrotti, funzionari di banca, magistrati, giornalisti, osti, cameriere, mendicanti, prostitute e ladri. Vivendo a Nizza, aveva perso molti contatti, ma in quei giorni si adoperò per riannodare i fili di tale vasto ingranaggio. Si recò nei locali più malfamati, parlò con meretrici e ricettatori, andò a visitare vecchi furfanti che avevano abbandonato l’attività, ma che possedevano ancora vista acuta e orecchie attente. Elargì banconote e minacce, dispensò sorrisi e ricordò antichi favori. Si dedicò a quel compito con la costanza e lo scrupolo che lo avevano sempre contraddistinto.
Lentamente, la macchina si mise in moto.
Alexandra
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.
Eccellente episodio dove descrivete, con la consueta perizia, i due episodi che vedono protagoniste le due donne e Carrick.
Nadia sembra in forma e la paura aguzza l’ingegno. Alexandra sembra in ribasso, ma è quella che sta soffrendo di più.
Anche se sembra strano che, una ragazza bella e brava, si metta a piangere non perchè il tracollo psichico incombe e dunque il terrore della morte la conduce la default, ma perchè un’altra scrittrice potrebbe divenire piu brava di lei. (Potrebbe, in ultima analisi, salire all’ultimo piano della sua magione, e lanciarsi senza porre alcun indugio, per esempio).
E’ da dire però e ad onore della vostra scrittura che, in determinate situazioni di stress, possono scattare strani e inattesi meccanismi mentali e che, come nello specifico del nostro caso, deprimersi per l’orgoglio ferito e la frustrazione fanno tanto. Alexandra deve uscire dal suo stato depressivo e ritrovare la voglia di vivere e la volontà di combattere.
Questo è indubbio.
A voler guardare, non possiamo che essere che solidali con Alexandra, dunque. Scrive cose e passaggi che non le piacciono, con il coltello alla gola.
Si trova di fronte una persona che ha infranto tuttti i suoi più rosei sogni ma, soprattutto, scrivere di cose in cui non crede, altro che deprimerla.
Come antagonista ha una giovane, che trovandosi nella sua stessa situazione, aggredisce la situazione stessa e si scopre capace di soddisfare le devianze del suo carceriere.
In più, proprio attraverso queste scoperte, intuisce che ha ancora tante e tali capacità e forze da poter stravolgere completamente la situazione contingente.
L’una deve trovare quello spiraglio giusto per ritornare a combattere.
L’altra, uno spiraglio nella prima, per avere un valido alleato.
Guerra su molti fronti.
Il Fronte Nord contro la linea Maginot che dovrebbe coprire e rendersi salvifica nei confronti delle fiere e colpevoli teste coronate, senza tener conto degli umori popolari, offesi, depressi e sudditi della loro disperazione che potrebbero esplodere in qualcosa di più pesante.
Uno sguardo della Medusa che affascina e congela Alexandra, ha regalato il suo sguardo.
Il suo tocco.
Carrick è in agguato!
La vostra passione per la scrittura, mia signora, è da lodare senza remore.
Abbiate le nostre migliori cordialità più radiose.
The milorder
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Avrete la consueta pietà per i nostri eccentrici e penosi refusi?
Vi saremo obbligati in omnia saecula saeculorum!
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Ma la medusa viene poi decapitata da Perseo!😁
Chissà chi la spunta qui…
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Brutta Medusa che non sei altro, a noi due!
Tsé!
🙂
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😅😅😅😅
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@ LORD NINNI disamina perfetta e giudizio molto generoso, come sempre del resto! Radiosi ringraziamenti. Evviva i refusi 🙂
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Molto bello. Sicuramente riusciranno a collaborare! Forse Alexandra capirà che si sta sottovalutando, aiutata da Nadia.
E’ difficile che due donne si alleino ma, se questo accade… nulla potrà ostacolarle. Povero Sparrows….😁
Bella puntata! Questa storia mi diverte…non so perchè!😆😆😆
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@ LADY NADIA sono d’accordo, chérie: è difficile che due donne si alleino, ma se succede…
Sono lieta di divertirti 🙂 🙂 🙂 🙂
Grazie, tesora!
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Grande come sempre. Brava a tessere una trama che incuriosisce ed intriga. Brava a descrivere ambienti esterni ed introspettivi di personaggi così differenti l’uno dall’altro. Sempre un piacere passare di qui 🙂
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@ RODIXIDOR ed è sempre un piacere leggere i tuoi bei commenti!
Ti ringrazio e ti auguro una bella serata.
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Buona serata a Te 🙂
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@ RODIXIDOR 🙂
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Eccomi a leggere questa notevole puntata tutta analisi e introspezione. Alexandra medita ma non si lascia coinvolgere. Nadia vuol vivere e spera di farcerla. Infine il nostro Carrick che si mette in moto.
Bene. Aspettiamo che di vedere come si evolve la situazione.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR grazie per “la notevole puntata”!
Un grande abbraccio.
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In effetti è notevole.
Un grande abbraccio
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Bravissima Alessandra, e’ un piacere leggerti, ❤ notte bellissima a te, 🙂
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@ LAURA ti lovvo ❤
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Anch’io, tantissimo, ❤
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Puntata precisa, avvincente, trascinante. Carrick è un moto perpetuo. E non si fermerà. Un caro saluto. Univers
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@ UNIVERS81 hai ragione, non si fermerà.
Besos ^^
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Meno male che Nadia non ha ancora smarrito un po’ di buon senso… Certo che Nadia e Alexandra sembrano quasi due facce di una stessa persona 😉 Ognuno di noi ha in fondo una parte combattiva e una che tende ad arrendersi. Quale delle due prevale in un determinato momento della nostra vita dipende da diversi fattori, ma è bene ricordarsi che entrambe sono presenti in noi. Sempre.
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST la tua è una riflessione che condivido in pieno. Buona serata, lupo 🙂
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Sai la vedo dura per Nadia: è desiderata, è una scrittrice migliore, però è astuta, chissà? Trama avvolgente che prende per mano, narrativa di qualità.
Complimenti a te e alla passione che ci metti.
un abbraccio
annamaria
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@ ANNAMARIA49 la passione è certa, il talento non so…
Due abbracci, amica Isabel.
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Grande capitolo, specie nella parte introspettiva su Alexandra. Personalmente sto tifando per entrambe le donne; per Nadia che si è trovata catapultata in questa pericolosa situazione e che riesce a mantenersi lucida perchè libera da vari sentimenti, se non quello di uscirne fuori per istinto di sopravvivenza; per Alexandra che, invece, non sa astrarre i sentimenti e si lascia abbattere, evidenziando le debolezze tipiche di ogni essere umano.
Mi piacerebbe vedere le due donne alleate, ma sul serio e su ogni fronte, anche quello letterario. E poi un pezzo di mobile in quella casa c’è (un tavolo con quattro piedi, un letto con la testata di ferro, una sedia bella pesante…) e l’arma si trova. Il coraggio? Beh, quando non c’è più nulla da perdere si trova anche quello.
E Carrick? Con calma,… con calma arriverà. E noi lettori saremo qui ad attenderlo. 🙂
Ti abbraccio,
Marirò
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@ ILI6 anche a me piacerebbe vedere le due donne alleate ma per il momento sono ancora distanti, proprio a causa dei motivi da te sottolineati.
Riguardo a Carrick, nutro meno dubbi.
Grazie di cuore, Marirò, e un bacione ❤
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Uhhhhhh, quel simpaticone del mio amico Carrick!!!!!!!
Un abbraccio, amica. Oramai passo dal web molto raramente, ma non credere che mi dimentichi di voi. Spero che tu stia bene. Ciàààà.
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@ BRUM amicoooo!!!!
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Complimenti sempre, Alessandra
Ti leggo…in Silenzio
Baci
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE ne sono felice, Mistral.
Bacissimi.
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