In macchina si era comportato in modo gentile e amabile, ma quando entrarono in casa Sparrows cambiò immediatamente atteggiamento. Si versò da bere, ignorando Nadia, bevve un sorso di cognac, quindi la scrutò con uno sguardo gelido. “Bene.”, disse. “Non ho alcuna intenzione di intervistarti. Il mio compito è diverso: salvare il mondo della letteratura fantastica da autrici pateticamente ancorate a idee stupide e lontane dalla realtà. Ciò che voglio da te è che tu scriva un nuovo libro, in cui le cose funzionino così come devono funzionare. Uno specchio della vita vera, composto da pulsioni autentiche: sesso, tormenti, pensieri scabrosi. Al bando le fate sbiadite e gli inutili folletti! Devi descrivere la malvagità, e farla trionfare.”
Benché Nadia fosse stata messa in guardia, la sua reazione fu comunque di stupore. Non provava paura, sebbene Carrick non fosse lì con lei, bensì curiosità. Jack Sparrows le era parso un uomo affascinante, e si era accorta che aveva letteralmente stregato Pippa; adesso, però, aveva assunto un’espressione quasi allucinata e dava la sensazione di essere un pazzo. Si chiese dove fosse l’investigatore, ma Sparrows non le lasciò il tempo di pensare: la sospinse a forza verso le scale. Salirono fino al secondo piano. Jack aprì una porta e la costrinse a entrare in una camera.
Nadia vide Alexandra White. Era seduta davanti a una scrivania, intenta a scrivere alla fioca luce di una candela. Alexandra si voltò e la guardò stupita. Jack Sparrows si rivolse nuovamente a Nadia. “Il letto è sufficientemente ampio, dormirete insieme. Domattina porterò qui un altro scrittoio. Lavorerete fianco a fianco, ciascuna di voi due scriverà il suo romanzo e alla fine io giudicherò le vostre opere. Ci saranno un premio e un castigo.” Sorrise cupamente. “Vita e morte.”
Nadia dormì un sonno agitato e confuso. In realtà, il letto non era particolarmente spazioso, e sicuramente non era un letto matrimoniale; durante la notte spesso le due donne si urtarono e in un caso Nadia si ritrovò sopra a White. La scrittrice farfugliò qualcosa e la giovane si scusò. Poi non riuscì più a riaddormentarsi. Era tesa e ansiosa. Dal sedile della macchina non si era accorta di quello che stava accadendo fuori, perciò non capiva perché Carrick non avesse fermato Sparrows. Eppure l’investigatore le aveva garantito che se lei avesse seguito le sue istruzioni non avrebbe corso alcun rischio. Sparrows era salito sulla Talbot con una certa fretta, che però lei aveva attribuito a un temperamento impulsivo.
Adesso era prigioniera in una casa isolata, di cui Carrick ignorava l’ubicazione, e sarebbe stata costretta a scrivere. Ma non sapeva scrivere! L’inganno sarebbe presto venuto alla luce. Come avrebbe reagito Jack Sparrows? Quando aveva annunciato la competizione fra lei e Alexandra, aveva parlato di premio e castigo… vita e morte. Era pazzo, fuori da ogni dubbio, e questo portava alla conclusione che, una volta scoperto che lei non era una scrittrice, non avrebbe esitato a ucciderla.
Nadia, però, era una ragazza coraggiosa e combattiva e non aveva nessuna intenzione di rassegnarsi. Avrebbe potuto tentare di scrivere o magari le sarebbe venuta in mente un’idea migliore; purtroppo come piano era alquanto nebuloso, ma per il momento doveva accontentarsi.
Prima di andare a letto, Alexandra le aveva raccontato quello che era successo da quando si trovava lì. Era una vicenda allucinante. Tuttavia, benché Nadia provasse simpatia per lei, aveva avuto il sospetto che in fondo la scrittrice non fosse particolarmente dispiaciuta della sua presenza e di ciò che essa significava: era chiaro che era sicura di stravincere quella sfida stravagante. In questo modo, sarebbe tornata libera. Forse per il momento non era ancora un pensiero del tutto cosciente, ma presto Alexandra avrebbe capito che lei rappresentava la sua salvezza. Era una reazione umana e Nadia non la biasimava per questo: si conoscevano soltanto di vista, ed era normale che la scrittrice pensasse prima a se stessa.
Jack Sparrows si presentò poco dopo l’alba. Su un grande vassoio c’era la colazione per entrambe. Mentre mangiavano, trascinò nella stanza una vecchia scrivania che posizionò accanto a quella di Alexandra White.
Le osservò finché non ebbero finito, quindi dichiarò allegramente: “E ora al lavoro!”
Uscì dalla camera, che naturalmente chiuse a chiave.
Le due donne indugiarono, sebbene Alexandra avesse avvertito Nadia che lui alla sera controllava quanto era stato scritto durante il giorno. Le spiegò che pretendeva quantità oltre alla qualità, e che se veniva contrariato diventava irascibile e pericoloso.
Loro, però, erano in due, si disse Nadia. Alexandra da sola era impotente contro di lui, ma se lei e la scrittrice avessero unito le forze e agito con astuzia avrebbero potuto sopraffarlo. Cominciò a riflettere, e man mano un piano iniziò a delinearsi nella sua mente.
Per qualche ragione non ne parlò con Alexandra, forse perché era prematuro farlo. Si mise, invece, all’opera con grande concentrazione, scoprendo incredula che le molte letture del passato le avevano giovato, in quanto l’avevano provvista di una discreta infarinatura: le prime righe scorrevano fluide.
Scoprì di non aver bisogno di soffermarsi a meditare su ogni singola parola; le frasi nascevano spontaneamente e formavano paragrafi, i quali a loro volta si trasformavano in capitoli: pagine e pagine di fitta scrittura, dove i fatti narrati davano vita a una storia avvincente e piena di emozioni.
Tratteggiava in maniera superba paesaggi di incommensurabile bellezza oppure luoghi cupi come la più tetra fra le notti, facendo ricorso unicamente all’immaginazione, come un pittore che realizzasse un quadro affidandosi soltanto a un misterioso istinto che gli permetteva di riportare su tela ciò che non aveva mai visto di persona, un mare esotico o l’incanto di un tramonto africano.
Scoprì che era bello lasciar correre la fantasia, lasciarla libera di creare situazioni che lei stessa non riusciva a visualizzare, prima che prendessero forma. Ciò valeva soprattutto per i personaggi che descriveva, dato che essi agivano a sua insaputa, compiendo azioni e formulando pensieri che andavano solo riportati su carta.
Si disse che scrivere era un procedimento quasi mistico, e rimase ammaliata dalla sua stessa bravura.
Non aveva mai immaginato di possedere tali doti.
In quei momenti non pensava alla sfida né alle sue sinistre implicazioni. Semplicemente, viveva attimi di una felicità talmente intensa da farle scordare la realtà che la circondava.
Mentre scriveva, Alexandra White la scrutava con uno sguardo indecifrabile.
Carrick si incontrò con Patricia in un pub. “Nulla di rotto.”, la rassicurò, prima di portarsi alla bocca un grosso boccale di birra. “Solo qualche contusione.”, aggiunse dopo aver bevuto. “Adesso, però, dobbiamo pensare alle nostre amiche.”
Patricia annuì. Si sentiva tremendamente in colpa per aver coinvolto Nadia Greene. “Cosa faremo?”, gli domandò.
Carrick non si degnò di rispondere. Stava riflettendo. Se voleva una cosa, egli la otteneva, pronto ad annientare chiunque tentasse di ostacolarlo: a questo si doveva la sua fama. Ciò nonostante, era combattuto. In quel momento si sentiva vecchio e stanco, era tutto indolenzito, e provava il forte desiderio di tornare a Nizza. Chiuse gli occhi e per un istante rivide il meraviglioso mare della Costa Azzurra, riassaporò il profumo di quella terra magnifica e meditò sulla differenza che intercorreva tra un buon piatto di pesce cucinato alla brace e le solite uova con salsicce. Però aveva preso un impegno e mai, nella sua vita, aveva mancato di mantenere una promessa. Osservò il viso ansioso di Patricia. Poi parlò, scandendo lentamente le parole. “State tranquilla! Carrick resterà a Londra fino a quando non avrà liberato Alexandra White e Nadia Greene.”
Patricia ricambiò lo sguardo. Dai suoi occhi trapelava l’amore che provava per lui. Fu tentata di aprirgli il cuore, ma l’innato intuito femminile le suggerì di aspettare. Non era ancora giunto il momento, posto che fosse mai arrivato.
Un bellissimo pezzo. Davvero. Mi è piaciuto come hai descritto la parte di Nadia che si riesce a far trascinare dalla passione per la scrittura anche in quel contesto e poi la location oscura alla “Misery” Con un po’ più di allegria ma….forse solo per ora. Io credo che Sparrows cambierà atteggiamento. Eccome se lo cambierà! bravissima!😊
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@ LADY NADIA mi fai felice, mia carissima amica!
“Misery”… già, adesso che ci penso, forse a livello inconscio può avermi influenzata. Sparrows cambierà? In peggio, credo.
Grazie di cuore e un bacione ❤
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Aspettavo di sapere cosa potevano fare le due donne, ma ci lasci ancora in attesa spiazzandoci con Nadia che si scopre scrittrice! La paura fa questo effetto, caspita! Immagino già la reazione del pazzoide appena leggerà.E Patricia è innamorata d Carrick? Non lo avevo afferrato. Quanta brace al fuoco!! Attenderò ancora altri sorprendenti sviluppi.
Bravissima, Ale 🙂
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@ ILI6 sì: c’erano dei precedenti riguardo a Patricia, ma è chiaro che non si può ricordare tutto.
Molta brace, speriamo di proseguire bene 🙂
Ti ringrazio e ti abbraccio!
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Sempre bravissima cara, bacioni e buona giornata, grazie, ❤
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@ LAURA e tu sei sempre molto cara 🙂
Buona giornata a te e bacioni ricambiati.
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Ancora un bellissimo capitolo che tiene tutti col fiato sospeso. Cosa escogiterà Carrick?
Forse lo sapremo nella prossima puntata.
Un grande abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR forse… devo ancora (ri)scriverla.
Grazie e un caro abbraccio!
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Però parti da una base. Il vecchio racconto
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR certamente oui, ma alcuni passi erano penosi.
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Non lo metto in dubbio. Lo sperimento anch’io, quando ripropongo qualcosa di vecchio.
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@ NEWWHITEBEAR è sempre così. D’altro canto, Manzoni ci ha messo una vita a scrivere, e riscrivere, “I Promessi Sposi”. E ci sarebbero diversi altri esempi.
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Sei sulle orme di Manzoni? Che bello poter affermare. Cari illustri cittadini ho avuto il piacere di leggere gli scritti di Alessandra Bianchi 😀 Ed è un piacere immenso!
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@ NEWWHITEBEAR ahahahah 😀
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😀
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La mente folle e diabolica di Sparrow, sta allestendo un crudele show
Chi soccomberà tra Alex e Nadia?…
Spero nessuna delle due; Carrick non lo permetterà
Molto bello e avvincente, brava
Bacini
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE non posso fare anticipazioni 🙂
Ti ringrazio, chérie Mistral.
Baci e bacini.
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(A Cannes)
D’istinto vien da dire che quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare … (.. ma questo è un ‘motto’ tutto nostro .. )
C’é in discussione la sopravvivenza e quindi si richiamano tutte le forze e in quelle manchevoli, s’inventa un po’.
Due donne di fronte ad un unico quasi inevitabile destino, in quanto nulla fa pensare a che Jack, un volta ottenuto il suo bottino, voglia spartire qualcosa con le due ragazze.
La ‘prima’ signorina, quasi attratta come la falena alla luce, da un destino crudele. La ‘seconda’ signorina decisa a vender cara la pelle e disposta a combattere anche per l’altra.
Un gioco difficile, nel quale paura e fatalismo combatteranno con il coraggio e la fede in se stessi, immediata e incrollabile.
Intanto Mr. Carrick, una volta leccatesi le ferite tornerà e questa volta con la cattiveria, e argutezza di sempre, perché non é avvezzo alle sconfitte.
Ci sarebbe tanto, anzi tantissimo da dire sull’Ispettore. In “Alex Alliston” egli non fallì mai un colpo e la morte di Ginger non fu certo dovuta a lui, bensì all’imprudenza della giovane donna. Tuttavia, potrebbe essere invecchiato …
Straordinaria notazione: si covava il sacro fuoco della scrittura e un evento di tale importanza lo fece venir fuori!
Beh, non c’è che dire mia signora, le pensate proprio tutte.
Questa volta sarà più difficile?
Oppure memore del successo sull’altro Jack, riuscirà a trovare di nuovo quella giusta tenue traccia, che per ora si confonde nel ventre molle della metropoli?
Narrato con perizia assoluta e una forte caratterizzazione dei personaggi.
Sempre più intrigante e carico di novità questo vostro passaggio, mentre si rimane quì in attesa del prossimo capitolo, sicuramente al fulmicotone.
Abbiate, M.me Alessandra Blanc de Cannes ou Ale, i nostri rallegramenti più cordiali e radiosamente presenti
The Milorder
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Ci riferimmo a questa
Merci
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@ LORD NINNI qui si fermò Lo Sciacallo per fare una telefonata, bere un costoso caffè e meditare. Doveva proseguire o no?
🙂
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O mon Dieu, ma Cherie.
Qui si fermò ‘lo sciacallo’ per comporre il numero … (ve lo ricordate?… Vabbé, ve lo diremo noi)
Molitor 5901 e venne avvisato con le famose quattro parole, dal maresciallo Victor Wolenski: “lo sciacallo è scoperto” per cui prese la litoranea, con la sua giulietta Alfa Romeo spider- ancora di colore bianco- e iniziò a volare verso l’Italia.
Nel frattempo, il commissario Claude Lebel diramava l’ordine di controllare tutti i cittadini inglesi (tutti -sic-) in transito en France.
Un film avec tant de maladresses et de nombreuses erreurs, mais très très bien!
Belle et naturelle!
Merci ma dame, avec une mer de baisers radieux
Le monsignor
PS:
Rendez-vous, de manière confidentielle, à minuit et une minute!
Merci
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@ LORD NINNI che memoria, pregiatissimo Milord! Ginger fu sciocca e avventata, malgrado gli ammonimenti di Carrick.
Questa volta sarà più difficile?
In effetti, gli anni passano per tutti (e non solo per Totti).
Si vedrà.
Radiosi ringraziamenti!
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Capitolo interlocutorio ma molto avvincente. Un caro saluto. Univers
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@ UNIVERS81 ciò mi basta ampiamente 🙂
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Bé, naturalmente la paura e la confusione annebbiano le idee di Alexandra, come ci si potrebbe fidare di un personaggio così? E’ probabile che alla fine le ucciderebbe entrambe comunque.
Quindi almeno in parte li hai riscritti questi capitoli… interessante, non deve essere facile riprendere un proprio romanzo e cambiarlo. Anche se lo capisco: da un lato mi sentirei di… tradire il romanzo originale, ma dall’altro è un modo di donargli nuova vita 🙂
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST è proprio così, lupissimo: riproporlo pari pari sarebbe comunque anche noioso.
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