Quando Patricia le aveva spiegato il piano di Carrick, Nadia Greene non aveva esitato ad accettare. Era una ragazza coraggiosa, d’animo buono e di indole generosa, e ammirava molto Alexandra White. Alliston le aveva dato il permesso di assentarsi dal lavoro per tutto il tempo necessario. “Poi, questo libro lo dovrai scrivere veramente!”, aveva commentato divertito. O forse lo avrebbe scritto Alexandra; dopotutto, era il minimo che poteva fare.
Carrick l’aveva messa in guardia: se avesse seguito scrupolosamente le sue istruzioni, non avrebbe corso rischi; però Sparrows non andava assolutamente sottovalutato e lei non avrebbe dovuto prendere iniziative personali di alcun genere.
Nadia era una biondina solare, ottimista di natura, e non aveva paura. Patricia, invece, era preoccupata, dato che era stata lei a suggerire all’investigatore il nome dell’amica. Poi Carrick aveva fatto il resto, persuadendo Alliston a organizzare quella messinscena e convincendo il direttore del “Times” a darle ampio risalto. Nessuno dei due avrebbe potuto rifiutargli un favore. Naturalmente Patricia voleva che Alexandra si salvasse, però temeva per la sorte di Nadia.
Provava anche un senso di colpa nei confronti di Carrick, poiché a causa sua era stato costretto a rinviare di qualche giorno il viaggio di ritorno. Allo stesso tempo, tuttavia, ne era segretamente felice. Si era confidata con Nadia, che non l’aveva affatto derisa. Lei era innamorata di un collega ma, benché fosse graziosa e intelligente, egli la ignorava. Era una cosa che le accomunava, anche se forse Carrick aveva scacciato dal cuore di Patricia il suo “amore impossibile”, sebbene con le stesse scarse speranze.
Quella sera Nadia uscì a cena con Pippa Morris, un’amica di entrambe che lavorava in un grande magazzino. Era una ragazza alta con lunghi capelli neri e atteggiamenti spesso sfrontati; non propriamente bella, aveva comunque gambe slanciate e occhi molto espressivi da cui trapelava un fondo malizioso che catturava l’attenzione degli uomini.
Fu lei a notarlo per prima. Nadia le sfiorò un ginocchio per avvertirla: le aveva parlato di Jack Sparrows. Ciò nonostante, Pippa gli rivolse un sorriso civettuolo. Sparrows era assai attraente. Indossava una giacca nera e una camicia bianca con il colletto rigido. Si avvicinò al tavolo e si presentò, compito. “Sono un giornalista.”, dichiarò, rivolgendosi a Nadia. “Ho letto sul “Times” che sta per essere pubblicato il vostro romanzo d’esordio, di cui si dice un gran bene. Mi chiedevo se fosse possibile scambiare quattro chiacchiere con voi.”
Greene esitò appositamente per alcuni istanti, quindi annuì e lo invitò a sedersi. “Come avete fatto a rintracciarmi qui?”, gli domandò fingendosi incuriosita. In realtà, la voce di quella cena era stata fatta circolare all’interno della casa editrice, e qualche banconota era in grado di aprire molte bocche.
“Ho le mie fonti.”, rispose Jack con aria misteriosa. Poi sfoderò un gran sorriso.
Malgrado l’amica l’avesse informata della situazione, Pippa era assolutamente affascinata da lui. Era un uomo sicuro di sé, spiritoso ed educato, vestiva elegantemente ed era così bello che se lo sarebbe mangiato; restò molto delusa perciò quando Nadia accettò di concedergli un’intervista in un posto più tranquillo, nella fattispecie la casa di Sparrows, e l’invito non fu esteso a lei. Sapeva che era un individuo pericoloso, o almeno questo era ciò che sosteneva l’amica; ma forse Nadia aveva esagerato, pensò. Non esistevano prove in merito, e in ogni caso lei amava il rischio, le emozioni forti, i maschi capaci di dominare una donna. Gli strinse la mano, trattenendo la sua per alcuni secondi di troppo e, con un sospiro rassegnato, li guardò uscire dal locale.
Jack Sparrows condusse Nadia verso la sua Talbot e le aprì la portiera. Girò intorno all’automobile per raggiungere la postazione di guida.
In quel momento accaddero due fatti strani. Un uomo comparve alle sue spalle, prendendolo per un braccio. Sparrows cercò di divincolarsi, però la presa era ferrea. “Chi diavolo siete?”, esclamò.
“Carrick”. disse lo sconosciuto, che un secondo dopo stramazzò al suolo.
Un secondo uomo, sgusciato fuori da un portone, lo aveva colpito alla testa con quello che sembrava essere un manganello.
Jack saltò in macchina e partì a tutta velocità.
Da anni Carrick si era fatto la convinzione che in uno scontro fisico agilità e destrezza valessero quanto la forza fisica, se non di più. Anche la freddezza era molto importante. La norma principale era che chi colpiva per primo partiva avvantaggiato.
Non perse tempo a domandarsi chi e perché lo avesse aggredito. Sapeva che presto sarebbe stato assalito di nuovo e che se non fosse riuscito a rialzarsi in fretta l’altro lo avrebbe ucciso. Gli faceva male la testa, aveva i riflessi appannati e soprattutto cominciava ad avvertire il peso degli anni: non era più rapido e vigoroso come una volta. Ciò nonostante era fiducioso. Il suo misterioso nemico era un dilettante; se fosse stato un professionista, lo avrebbe ammazzato al primo tentativo; invece, sebbene lo avesse preso alle spalle con il favore della sorpresa, gli aveva inferto un colpo violento ma anche maldestro.
Carrick rotolò per terra e, come aveva previsto, evitò d’un soffio il nuovo attacco. Il manganello calò con forza sul suo capo, ma lo mancò.
L’investigatore balzò in piedi. Aveva la vista un po’ offuscata e le gambe gli tremavano; per un momento pensò di cadere, ma trasse un profondo respiro, scrollò la testa e quando vide che l’uomo stava per vibrare una terza bastonata lo afferrò per un polso, torcendolo con forza. Il manganello finì a terra e Carrick sferrò un diretto destro centrando il mento dell’avversario. Poi lo prese allo stomaco con il sinistro. Era convinto di vederlo scivolare inerte sulla strada, invece l’uomo grugnì di rabbia e di dolore, incassò la testa fra le spalle e caricò come un toro furioso. Si batteva male, però era forte e grosso. Carrick cercò di evitare l’impatto, ma si mosse con un attimo di ritardo: l’energumeno lo avvolse in un abbraccio soffocante. Carrick capì che gli avrebbe spezzato la spina dorsale. Tentò di liberarsi senza riuscirci, perché aveva entrambe le braccia bloccate; e, per quanto potesse sembrare impossibile, la stretta aumentava. Era come trovarsi imprigionato tra le spire di un serpente. Carrick anfanò. Udiva il respiro rauco dell’altro, mentre la morsa diventava ancora più forte. L’investigatore aveva come un velo davanti agli occhi; se fosse stato più giovane forse avrebbe trovato un modo per sottrarsi a quella stretta mortale, ma era da molto che non si batteva, aveva perso elasticità e resistenza, e a parte questo aveva sempre preferito usare il cervello e non le mani. L’investigatore sentiva che le ultime forze lo stavano abbandonando. Comprese che stava per morire.
Tuttavia non si rassegnò. Reagì d’istinto: assecondò il movimento dell’uomo, anziché opporvisi, si piegò all’indietro, quindi con uno scatto improvviso gli diede una violenta testata sul viso. Lo prese sulla bocca, spaccandogli labbra e denti.
Si ritrovò libero.
Non perse un solo istante: se la lotta fosse ricominciata, non avrebbe avuto speranze. Estrasse lo stiletto dalla manica e vibrò una coltellata volutamente non mortale. Gli tagliò un polso, poi, mentre il bestione si accasciava gemendo, gli fu sopra, inchiodandolo al suolo. Gli puntò lo stiletto alla gola.
“Mi arrendo!”, urlò l’uomo. Biascicava come un ubriaco, a causa dei denti persi. “Non uccidermi, per pietà!”
Carrick lo fissò, riconoscendolo. Era Tom Anderson, un delinquente che anni prima egli aveva catturato e consegnato alla polizia.
“Sei un idiota!”, gli disse furibondo. Per colpa sua, Jack Sparrows aveva evitato la trappola. Il caso beffardo aveva voluto che proprio quella sera Anderson lo avesse riconosciuto e seguito con l’intento di vendicarsi; ma l’unico risultato che aveva conseguito era stato mettere in grave pericolo Nadia Greene.
Carrick si rialzò, massaggiandosi la schiena. “Sparisci!”, gli intimò.
Tom Anderson corse via, lamentandosi e piagnucolando. A dispetto della mole, era un codardo.
in tutta onestà ti dico cosa mi ha colpito incredibilmente? La descrizione della collutazione tra i due uomini. Li ho visti picchiarsi, cadere, rialzarsi, rotolare…li ho proprio visti. Giuro!
E questo è altrettanto misterioso quanto vedere i fantasmi. Non sei una panettiera sei una fattucchiera!!!!😊 ( nel senso buono si intende!).
Bella puntata anche se avrei voluto sapere qualcosa di più su Alexandra, se la starà cavando poverina?😊 Cin di Black Guinnes per te! Noto con piacere che la boccata di aria fresca presa in altitudine ti ha ossigenata e, rinunciando al salto è poi nato questo MAGNIFICO pezzo.
Ricordatene la prossima volta.
Vado ad annegarmi in vasca.
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Nel senso che l’avrebbe steso al primo colpo. Da come me l’avevate descritto almeno…
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@ LADY NADIA mi fai un piacere enorme!
Nella prossima puntata sapremo anche di Alexandra.
Ti lovvo 🙂
(No, la vasca no! Vengo a salvarti).
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Ah…dimenticavo! Carrik lo facevo più macho!😊😊😊
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@ LADY NADIA premesso che WP fa schifo! Schifo e ancora schifo, vedi le risposte al posto sbagliato, Carrick è un genio, non un macho.
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Ora vado. Vi saluto. E’ stato bello. Infilerò in vasca un piedino per assicurarmi che l’acqua sia ideale per questo ultimo, disperato gesto.
Mi immergerò lentamente, centimetro dopo centimetro fino a quando, in superficie si vedrà soltanto un ciuffo scomposto di capelli biondi tra la schiuma.
Emetterò l’espirazione finale, e quelle piccole, leggere bollicine di indaco saranno il mio ultimo dono a te. Vi lascio il mio blog, fatene buon uso. E di me rimarrà solo un’esile, gracile, pallido corpo.
…
…
…
( o forse è meglio che affoghi il mio dispiacere in una bella porzione di MELANZANE ALLA PARMIGIANA, SENZA PARMIGIANA, elegantemente accompagnate da una pinta di decisa rossa SVIZZERA ARTIGIANALE?
Tic tac tic tac
tic tac tic
…
Lo scoprirete solo domani.
ADIEU MONDE!
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@ LADY NADIA sei troppo forte! 🙂 🙂 🙂 🙂
Mo’ ti tiro fuori io per il piedino!
Esile, gracile, pallido corpo? A me non risulta 😀
Meglio la seconda ^^
E le MELANZANE le voglio anch’io!!!!
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E così il mondo, attonito, piange l’irrimediabile perdita; la preziosa artista che, in uno sbuffo indaco (Indaco? 😦 ) ci lascia, abbandonandoci tra la schiuma con i capelli biondi (Sic!)
Noi, stringendoci l’uno con l’altro, tra una Parmigiana (con o senza il parmigiano fa lo stesso …) sapremo ricordare lady Nadia che non poté apprezzara né la Black Guinness, né una rossa, né la Svizzera verde.
Tra le alternanze del tempo, tic tac tic tac tic tac, perdemmo una madre generosa, una compagna fedele e amica sincera.
Non fiori ma opere di bene!
Le eseque avverranno presso la Chiesa dei SS Fulgenzio e Gedeone; la benedizione dell’esile, gracile e pallido corpo (una cosa indegna, insomma) avverrà in serata dopo il buffet.
Cravatta scura.
Un dolore scuote, oggi, questa comunità wordpressiana, lasciandoci attoniti e interrogativi sui destini finali dell’uomo.
(Quelli della donna arriveranno tra non molto tempo)
Oh Signore che lassù, oggi, potrei vantare una
mozzarellaesile, gracile e pallida cadaverina, non guardare alle sue colpe, la scrittura per esempio, ma ai suoi meriti. (l’ultimo bagnetto, con o senza il piedino)A noi, tristi e indifesi, in questa valle di lacrime non resterà che … farcene una ragione!
🙂
Su, lady Alessandra, non abbattetevi; domani (continuando a scrivere) è ‘quasi’ certo che verrete abbattuta pure voi.
Affido al vostro
sorriso soddisfatto… dolore, le nostre più sentite cordialità!Salutations.
The best milorder in the world
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Ovviamente, resi ciechi dalla
gioiatristezza, producemmo qualche refuso che, nella Vostra bontà lady Alessandra, vorrete perdonare.Abbiate le nostre cordialità più radiosizzanti
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oh mamma! Addirittura il necrologiooooooooooo😱😱😱😱😱
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Sempre in tensione il racconto. Meravigliosamente in tensione narrativa.
Cosa farà Carrick?
Ai posteri, anzi alle prossime puntate la soluzione.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR mi auguro che la tensione non diminuisca!
Carrick? Lui ne sa una più del diavolo, però…
Grazie e abbraccio ricambiato.
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Lo so, los… la tensione non diminuisce affatto.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR 🙂
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😀
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Voi due mi fate morire (tu e Nadia) bellissimo tutto qua da te, anche voi due, un abbraccio, grazie della lettura, ti mando un bacione grande, notte serena e buona domenica, ❤
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@ LAURA Nadia ha un fortissimo senso dell’ironia e, quando è in vena – cioè quasi sempre – sa essere travolgente 🙂
Buona domenica a te, mia bella amica!
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🙂 ❤
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Ottima tensione narrativa accompagnata dalla consueta bravura nel raccontare le storie.
Carrick perse l’attimo fuggente, rischiando di morire. Come i gatti, però, ha sette vite.
Certo é che le strade di Londra non sono come quelle di una volta. Infrequentabili.
Detto questo non ci spaventa il fatto che il vecchio leopardo si sia fatto sorprendere, come un gattino.
Già altre due se non tre volte ha subito smacchi del genere. Poi, credemmo che, il” buen retiro” in Costa Azzurra deve avergli appannato i riflessi. Quindi la cosa sembra estremamente plausibile.
Il tranello teso a Jack é tipico di Carrick. Una semplice preda e l’indubbia facilità con la quale ci si può avventare sulla preda stessa.
Prostitute per “the Ripper”.
Scrittrici per Sparrow, che ora potrà agevolamente dar vita ad un altro indegno delirio.
Ecco come un sentimento rozzo, la vendetta, può influire sullo stato degli eventi.
E’ impulso animale, dettato dall’ emotività di un momento, scheggia impazzita dello spirito.
Eppure coinvolge un piano quasi perfetto e che avrebbe portato a conclusione certamente positiva, tutta la vicenda e, in pochi altri capitoli.
Invece siamo quì a patire gli ingiuriosi strali della vita.
Pazientemente attenderemo e con rinnovata curiosità.
Questa nostra é accresciuta perché il delirio di Jack si sta evolvendo.
La suspance, come sempre di alta qualità, non é ancora finita e quindi ci saremo, attentissimi, la prossima puntata.
Sempre più avvincente nella situazione ora diacronica, ora sincronica degli eventi.
Attendemmo le signorine, dunque…
Tocca a loro, adesso, immaginammo …
Chissà …
Abbiate le nostre migliori cordialità
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@ LORD NINNI già, il “leopardo” è imbattibile nella scelta delle esche, come appunto fece con Jack lo Squartatore. Poi gli può andare anche male. Se non vado errata, Bellatrix lo definì “corrotto e corruttore”. Sbagliato il primo, giusto il secondo. Inoltre, sa anche ricattare (tutto ciò da “Alex Alliston”, che voi aveste la bontà di acquistare e di leggere). Non è quindi uno stinco di santo, però ci sa fare e comunque combatte il Male.
Adesso tocca alle signorine, immaginaste bene.
Grazie e radiosità assortite.
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Uh, che lotta! Per un attimo ho temuto per Carrik. Ora toccherà alle donne vedersela col pazzoide. E quella Pippa…che impertinente!
Come sempre lodo il tuo dinamismo narrativo e…vado ad affrontare la domenica. Un caffè? Lo prendiamo insieme ammirando la bellezza del mare? Ma sì, e senza liti referendarie 😀
Ti abbraccio,
Marirò
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@ ILI6 un caffè? Più che volentieri, cara Marirò!
Sì: ora toccherà alle donne, e per loro non sarà facile.
Liti referendarie? 🙂 🙂 🙂 🙂
Bacione.
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Bel racconto Alessandra!
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@ SIMONA grazie, chérie! Felice domenica.
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Volevo solo dire che… ho optato per LA PARMIGIANA!😊😊😊
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@ LADY NADIA scelta giusta! Però, mi hai fatto spendere un sacco di soldi per tuta da sub, bombole, pinne, boccaglio e lenza per catturare il tuo piedino.
Chiedesi rimborso spese 🙂
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Puoi sempre buttarti nel mare e tentare la pesca di profondità!😊
Poi mi inviti a pranzo!
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@ LADY NADIA conoscendoti… preferisco regalarti un paio di scarpe 🙂 🙂
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😆😆😆😆😆😆 allora andiamo a pari con l’attrezzatura!😉😉😉
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@ LADY NADIA mmmm… qualcosa non mi quadra 😀 😀 😀 😀
Io ho pagato l’attrezzatura!
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Descrizione dettagliata che tiene col fiato sospeso, che farà Carrick? Che sorte avrà Alexandra? Il tutto diviene sempre più interessante e la tua fantasia è sempre più al galoppo, sei bravissima!
affettuosità
annamaria
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@ ANNAMARIA49 sono lieta del tuo riscontro!
Un bacione grande, Isabel.
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Accidenti, non me lo ricordavo così avvincente questo capitolo! E a dire il vero, ricordo di aver immaginato Carrick un po’ come il tenente Colombo, insomma non proprio uno portato alla lotta 😀 Bé, direi che mi ero sbagliato! 😉
Però che la ragazza avrebbe corso un grave pericolo doveva essere evidente a uno come Carrick… presentarsi da solo è stato un grave errore! 😐
Una Talbot! L’ho avuta sai? 😀 Bé, a dire il vero l’aveva mio padre 🙂 Quanto tempo…
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST questi capitoli sono tutti riscritti, almeno in parte.
Be’ anche Carrick a volte sbaglia.
Bella macchina, eh? 🙂
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Hai descritto la lotta in modo mirabile, difficilmente avremmo potuto chiedere di più, del resto la tensione narrativa è uno dei tuoi punti forti. Carrick ne sa una più del demonio. Forse è un demone. Un saluto. Univers
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@ UNIVERS81 forse, sì.
Grazie per “la tensione narrativa”.
Un salutone.
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Peccato per l’ Intromissione del bestione
Carrick, non poteva assolutamente prevederlo
Spero che Nadia Greene non ne paghi le conseguenze
Sempre brava
Baci
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE un vero colpo di sfortuna! Giustamente imprevedibile.
Grazie, Mistral.
Bacioni.
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