Per una serie di ragioni che andavano dall’impegno riservato al lavoro a una probabile anaffettività, Carrick non si era mai sposato. Naturalmente ciò non significava che non avesse avuto le sue avventure, che peraltro si potevano contare sulle dita di una mano.
Quando si voltò infastidito, a causa dell’insistenza di Patricia Thompson, l’investigatore si rese conto per la prima volta di quanto lei fosse bella. Alta e prosperosa, era la classica donna in grado di far perdere la testa a un uomo. Indossava un abito che pareva studiato appositamente per far risaltare le forme del suo corpo. Carrick pensò che, se avesse avuto vent’anni di meno, probabilmente l’avrebbe corteggiata. A parte questo, decise che valeva la pena dedicarle qualche minuto del suo tempo.
Patricia lo fissava ansiosa.
Carrick fece un gesto vago. “Vada per il tè.”, disse.
Patricia gli sorrise, riconoscente.
Entrarono in un piccolo locale e presero posto a un tavolino d’angolo.
“Carrick vi ascolta.”, disse l’investigatore. “Però non abusate della sua pazienza.”
Patricia scosse il capo. “Sarò breve.”, gli assicurò. La giovane possedeva il dono della sintesi, assai utile quando preparava una relazione per Alexandra. Si espresse in maniera chiara e concisa, senza lasciare che l’emozione prendesse il sopravvento, portandola a divagazioni superflue.
Carrick la seguì attentamente. Bevve con calma il tè, quindi osservò: “Sembrerebbe che Jack Sparrows sia afflitto da una qualche forma di patologia.”
“E’ quello che credo anch’io.”, disse Patricia.
“Sapete dove abita?”
“A Londra. Ma la sua casa è vuota da diversi mesi.” Patricia aveva svolto delle indagini per conto suo, scoprendo dove si trovava l’appartamento di Sparrows; ma il portinaio le aveva detto che era scomparso alla fine dell’inverno. Conservava la posta indirizzata a lui, però non sapeva come recapitargliela.
Carrick annuì. “Si sarà scelto un posto tranquillo, ubicato in una località isolata. Alexandra White non vi ha mai confidato dove lo incontrava?”
Patricia corrugò la fronte, cercando di ricordare. Le sovvenne che una volta Alexandra aveva accennato a un bosco, con gli occhi che le scintillavano di eccitazione. “In effetti, sì.”, affermò. “Me n’ero scordata. Mi parlò di una casa che confinava con un bosco, fuori città.”
“Un po’ vago come riferimento.”, commentò l’investigatore. “Non importa. Bene: oggi è il vostro giorno fortunato. Si dà infatti il caso che Carrick sia da sempre interessato alle personalità deviate, di gran lunga più stimolanti dei criminali comuni, che generalmente sono esseri banali e insignificanti, mossi unicamente dall’avidità. Non c’è granché da imparare da loro; al contrario, Carrick ha molto appreso indagando su personaggi singolari: malati di mente, aristocratici eccentrici oltre ogni limite, megalomani provvisti di un ego smisurato. Le loro azioni non erano quasi mai motivate dal denaro. E’ possibile che Carrick vi dedichi due o tre giorni. Poi, però, si imbarcherà per Lisbona.”
“Grazie!”, esclamò Patricia, enormemente sollevata. L’investigatore le aveva fatto una grossa impressione, malgrado fosse burbero e scostante. Con il suo aiuto forse avrebbe potuto trovare Alexandra.
Ma c’era dell’altro.
Mentre lui parlava, lei si sorprese a pensare che era un uomo affascinante. Non giovane, non attraente, non aitante… ma sicuramente affascinante. Patricia non si fermava mai alle apparenze e non considerava fondamentale l’aspetto fisico. Non guardava nemmeno all’età: spesso i giovani erano superficiali e immaturi.
Lei mirava all’intelligenza, e Carrick era intelligente.
Stando alla sua amica Nadia Greene, era addirittura un genio.
“Come procediamo?”, gli domandò, cambiando corso ai suoi pensieri.
“Cominciamo da ciò che è più importante.”
“Sarebbe?”, chiese lei.
“Per favore, evitate le domande stupide.”, la gelò Carrick.
Di norma, l’investigatore non si sarebbe degnato di risponderle, pertanto si stupì avvertendo l’esigenza di spiegarsi. “Il primo punto da stabilire è il seguente: perché Sparrows non vuole che White continui a scrivere? Alla base di ogni azione esiste sempre un motivo preciso, non conta se sensato o meno. Da quel motivo si può risalire alle vere intenzioni del soggetto in questione; e – con un po’ di fortuna – metterlo in condizione di non nuocere.”
Patricia esitò. Voleva rivolgergli un’altra domanda, ma temeva la risposta. Infine, si decise vedendo che l’investigatore stava per alzarsi. “Voi pensate che Alexandra sia in pericolo? Che Sparrows possa farle del male?”
Lui le rivolse un’occhiata sprezzante, poi però addolcì lo sguardo. “E’ più che probabile.”, dichiarò. “Per questo dobbiamo muoverci in fretta.”
La giovane lo guardò in silenzio. Era la risposta che si aspettava. Povera Alexandra! Si augurò che fosse ancora viva e che non avesse sofferto fisicamente. Purtroppo la sofferenza psicologica era inevitabile. Odiava Sparrows con tutta se stessa.
Carrick si alzò. “Vediamoci questa sera. Mangeremo insieme, e voi avrete la buona grazia di offrire la cena.”
“D’accordo.”, disse Patricia. “Nel frattempo voi cosa farete?”
“Carrick passeggerà.”, rispose l’investigatore. “Ci sono dei parchi magnifici a Londra.” Si diresse verso la porta, ma prima di uscire si voltò e aggiunse: “Anche se il mare è decisamente meglio. Magari un giorno verrete a Nizza.”
Patricia lo osservò andar via perplessa.
Il comportamento di Carrick era strano, e lei non sapeva come interpretarlo. Aveva parlato di muoversi in fretta e si recava in un parco! Era un modo per riflettere meglio o semplicemente provava il desiderio di camminare in mezzo alla natura? E quell’ultima frase… aveva parlato seriamente oppure erano parole prive di significato, che lui aveva buttato lì giusto per dire qualcosa?
Ma Patricia doveva concentrarsi su Alexandra e si biasimò per aver pensato ad altro. Carrick presto sarebbe ripartito, non l’avrebbe invitata a Nizza, e lei non lo avrebbe più rivisto. Inoltre, amava già un uomo… che però non la ricambiava.
Attese con impazienza l’ora dell’appuntamento, ripetendosi che ciò che contava veramente era salvare la sua amica.
Per quello fu felice di rivederlo, quando calò la tiepida serata estiva.
Ma ne era proprio sicura?
CARRICK E LO STRANO CASO DI JACK SPARROWS 7
14 marzo 2016 di Alessandra Bianchi
37 Risposte
Me lo leggo stasera Alessandra, l’ho salvato sul segnalibri, grazie cara, ti abbraccio tanto, buona serata, ❤
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@ LAURA grazie a te, mia bella amica, e buona lettura 🙂
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Finito adesso, bellissimo, grazie cara, ti abbraccio, buonanotte, ❤
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Veramente splendida la puntata. Pulita, precisa con un’alternanza tra dialoghi diretti e pensieri di Carrick e Patricia. Il racconto appare molto maturo e intrigante e peccato che si debba aspettare per conoscere le prossime mosse.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR dopo l’aperitivo, arriverà la cena: spero che sia buona e sostanziosa. Ti ringrazio!
Un grande abbraccio.
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Non lo metto in dubbio, che la cena sia di sostanza. Specialmente se offri tu. 😀
Un grande abbraccio
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E mi lasci così? Ufff!😢 Molto ben scritto cara amica, letto e arrivata alla fine in un secondo ma avrei voluto sapere già di più! ciao
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@ LADY NADIA è un racconto a puntate, con i pregi e difetti di tale genere.
Cara amica, grazie di cuore ❤
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Carrick
Lo si confessi: tutti hanno letto prima o poi dei “gialli”, da Edgar Wallace ad Agatha Christie e oltre, dai meccanismi limati e riconoscibili, presto familiari.
Conoscemmo, in passato, fior di intellettuali e austeri professionisti che confessavano, in verità senza vergogna, di rilassarsi leggendo gialli.
Anche militanti politici di sinistra e di estrema sinistra, o di destra e estrema destra.
Quando quei romanzi erano un po’ troppo impegnativi e un po’ troppo lunghi rispetto allo standard considerato ideale, solerti redattori provvedevano a tagliare, ridurre, addomesticare.
E lo scopo era quasi sempre raggiunto: distrarre e divertire, ma tenendo tuttavia attivii meccanismi della mente, un po’ come succedeva con le parole incrociate, un surrogato del vero pensiero, un riposo dal vero pensiero.
Veniva di qui il fascino del giallo classico, romanzo da treno e romanzo da dopo il lavoro o da pomeriggio domenicale.
Con questo capitolo, lady Alessandra, ha provocato la detonazione; quell’urto sopraffino che ci inchioda e rapisce: Carrick all’opera!
Le virtù è, in definitiva, una sola ma immensa: una formidabile intelligenza analitica e deduttiva che il lettore attento non esita a chiamare genio.
Immenso narciso pigro ed edonista, che non vuol sapere di psicanalisi e che sfugge sornione al confronto con i propri complessi, carrick si trova piuttosto a suo agio nel mondo che lo circonda e di cui, da buon wasp (d’origine o di aspirazione, poiché le sue origini sono più e un po’ confuse), ha assorbito le regole che lo fondano e che sono quelle weberiane della società protestante votata al culto del denaro.
Il primo motivo per uccidere il prossimo è sempre stata la sete di ricchezza – e la povertà e la paura della povertà, ma non è che, uscendo dalla povertà, ci si accontenta poi facilmente.
I delitti più “intelligenti“, i casi più difficili da risolvere sono, come sappiamo, altrettanto bene di come sa il nostro Carrick: quelli dei ricchi, più abili e più protetti di quanto i poveri non possano mai essere.
Silenzio: Carrick all’opera.
Azione, ciack!
Lady Alessandra siete uno spettacolo della natura.
Abbiate le nostre ammirazioni cordiali più radiose, mia signora.
The milorder
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@ LORD NINNI Con Calvino c’è una soluzione: il segno della grazia divina diventa visibile e sicuro: è la ricchezza, il benessere generato dal lavoro. Anzi il lavoro in sé acquistava il valore di vocazione religiosa: è Dio che ci ha chiamato ad esso. È quindi il beruf, il lavoro e il successo che ne consegue che assicura il calvinista che “Dio è con lui”, che egli è l’eletto, il predestinato.
Di conseguenza il povero è colui che è fuori dalla grazia di Dio. Chi sa quali colpe egli ha commesso per essere stato punito con la povertà. La figura del povero, che nel medioevo cristiano e cattolico era la presenza di Cristo, lo strumento per acquisire meriti per il Paradiso, ora è invece il segno della disgrazia divina. ( Da Wiki).
Da qui, forse, la differenza riscontrabile oggi fra Paesi anglosassoni e stati in gran parte cattolici.
Ma Carrick non mira soltanto al denaro: per lui il suo lavoro è anche un gioco, nonché un modo per soddisfare la sua indiscutibile vanità. Cresciuto come un orfano (“Alex Alliston”), in seguito è diventato appunto un wasp.
Vi ringrazio infinitamente, milord, per il vostro commento, come sempre splendido.
Un abbraccio dallo “spettacolo della natura”.
Radiosissime radiosità.
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Visto?
Uno spettacolo della natura!
🙂
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🈺🉐🉑🈴
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😊😊😊😊
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Mi avevi spaventata prima di dichiarare ” da wiki”… scusa ma se non lo scrivevi facevi doppiamente bella figura no?😊
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@ LADY NADIA conosco molto bene il pensiero di Weber – il massimo dei voti a quell’esame – però sono anche onesta. Con Wiki si fa più in fretta 🙂 Kisses!
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@ LORD NINNI 🙂 🙂 🙂 🙂
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Interessante episodio
Intrigante anche Carrick per Patricia
Spero in una tenera liaison tra i due
Ma ora pensiamo a salvare Alex
Complimenti, carissima
Bacetti
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE già: quelli da te indicati sono i due temi, per ora, principali. Pensiamo a salvare Alexandra… ma ciò sarà possibile?
Grazie e tanti bacini, Mistral.
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Puntatona, descritta con sapienza e un tono narrativo congeniale. Complimenti e aspettiamo le prossime mosse. Univers
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@ UNIVERS81 sono lusingata, mio “vecchio” amico.
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Ciao Ale,
Voglio leggere con calma. Lo faro’ più tardi. Ora solo un saluto e un abbraccio 🙂
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@ ILI6 je vous attends , mon cher. Bisous 🙂
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🈵🉐🈶🈺🈵
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😊😊😊😊
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ahah un mito Carrick! 😀 Ecco… pensa che quando hai iniziato a riproporre questo romanzo, non mi ricordavo nemmeno della sua presenza, ma quando ho iniziato a leggere questo capitolo… mi sono reso conto che me lo ricordavo bene! 😀 Perché è uno di quei capitoli che non puoi non ricordarti 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST pensa che io, invece, non ricordo proprio niente 🙂
Ma niente, sul serio!
Be’ sono d’accordo sul giudizio da te espresso riguardo a Carrick.
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Bé… basta che ricordi la strada di casa! 😀
Comunque è bello, in fondo, non avere grande memoria: come scrivo spesso, è sempre come leggere una cosa per la prima volta 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST in effetti, è un po’ così 🙂
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sei bravissima. riletto!
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@ LADY NADIA grazie, tesoro bello 🙂 🙂 🙂 🙂
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Una bellissima puntata che ci lascia sul più bello, ma è il prezzo da pagare quando le storie si leggono un po’ alla volta.
Bravissima come sempre, è una delizia leggerti.
con affetto
annamaria
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@ ANNAMARIA49 verissimo. Infatti dopo questa passerà del tempo prima di una nuova storia a puntate.
Ti ringrazio con pari affetto!
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In verde, in calce al post c’è una domanda che persino WP pone al lettore:
ti è piaciuto?
La risposta è si. Punto. Come quando lo lessi la prima volta. Se allora c’era la novità che stupiva, ora c’è la tranquillità del prodotto d’alta qualità che inebria senza stancare.
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@ CAPEHORN sono onorata, Maestro!
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🙂
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@ CAPEHORN 🙂
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Tornata 🙂
Carrick: burbero e pratico, affascinante comunque, specie se riuscirà a farla pagare al pazzo sadico.
Gradevolissima lettura, corro a leggere il seguito.
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