Paola ha il fiato corto mentre saliamo due piani di scale semibuie della palazzina. Mi pare insicura, trema e questo mi intenerisce.
Apre la porta del suo appartamento, mi accoglie un localone lucido e chiaro, al centro del quale è posto un grande tavolo in legno quasi nero: nel complesso un arredamento retro’ ma elegante. Mi indica con un lieve cenno della testa una delle pesanti sedie dallo schienale imbottito in alcantara sulla quale mi accomodo senza proferire parola. Lei mi osserva come fossi un qualcosa di fuori posto dentro casa sua, attraverso quei piccoli occhi umidi di lacrime e riflessi di terrore.
“Vado a fare il caffè!” Si rivolge a me con la voce rotta e un tono rassegnato e sparisce dietro una porta dalla quale intravedo la cucina.
Io mi guardo attorno mentre attendo la sua ricomparsa e noto che quel senso di eleganza e ordine è in parte dovuto all’assenza di soprammobili. La casa è abbastanza spoglia, fredda. Un unico quadretto con una cornice argentata di una natura morta dai colori spenti appeso alla parete più grande e una fotografia appoggiata alla bella e meglio sul ripiano di un mobile che ritrae lei e quello che penso possa essere suo marito rilassati e sorridenti tra nevi e montagne.
Paola mi distoglie dai miei pensieri ricomparendo dalla cucina, pallida, portando con sé un piccolo vassoio con due tazzine fumanti e una zuccheriera d’argento.
Si siede accanto a me porgendomi il caffè.
Mi fissa così profondamente da mettermi quasi soggezione.
“Abbiamo poco tempo.”, esordisce lei, aggiungendo: “Alle otto mio marito sarà di ritorno e non vorrei che la trovasse qui.”
“Berrò questo caffè e toglierò il disturbo.”, rispondo io e mi piego per aprire lo zaino. Tiro fuori il diario e lo poso sul tavolo. Alla sua vista lei cambia espressione, comincia a piangere. Si asciuga le lacrime estraendo di tasca un fazzoletto di carta e poi con titubanza allunga una mano e la appoggia su di esso carezzandone la copertina.
Dopo qualche minuto di silenzio si rivolge di nuovo a me con un filo di voce: “L’ha letto tutto?”
Io imbarazzatissimo non oso mentire e mi scappa un “si” soffocato.
“Allora pensa di denunciarmi?”
Rifletto sulla risposta e poi lentamente indago. “Per ciò che è successo a sua madre?”
Non potevo prevedere la sua reazione, ha quasi uno svenimento e sta per cadere dalla sedia.
Mi alzo e tempestivamente la sorreggo. La rimetto bene appoggiata allo schienale, dichiarando: “Non si preoccupi, io non giudico. Intendevo solo riportarle il diario che ho trovato in un albero, nel bosco non lontano da casa mia”.
Lei lo apre muovendo lentamente le mani, indugiando, quasi fosse un oggetto misterioso. Ha delle belle mani. Ma molte cose sono belle in lei.
Poi la sua espressione cambia, si rasserena; quando infine sorride sembra una bambina e anche questo mi affascina. Comincia a leggere piano con gli occhi ora sognanti.
Mi chiamo Paola e tu come ti chiami? Se hai trovato questo diario vuol dire che come me anche tu ami i boschi.Credo che voglia dire pure un’altra cosa: e cioè che io non ci sono più. Non dico che sia sicuro, che sia un dato di fatto incontrovertibile, però è probabile. Magari oggi ero stanca e non mi sentivo abbastanza forte per venire qui, ma non ci credo molto. Credo di più alla prima ipotesi. Quindi questo diario lo puoi anche tenere, anche leggere pagina per pagina se ti fa piacere!
Ripone il diario e scuote la testa. “Quel giorno”, spiega, “mi sentivo tornata indietro negli anni, era come se fossi nuovamente una ragazzina. E allora ho imitato chi affida un messaggio al mare, pensando che prima o poi qualcuno troverà la bottiglia in cui esso è contenuto. Naturalmente qui non abbiamo il mare e poi io amo i boschi. Ho commesso una pazzia, lo so.”
“Be’, un’imprudenza senz’altro. Poteva finire nelle mani sbagliate. Per fortuna non è così. Stia tranquilla Paola, il suo segreto con me è al sicuro, ora tolgo il disturbo, se ha piacere vorrei si segnasse il mio numero di telefono. Se avesse qualsiasi bisogno di parlare… beh, io sarò disponibile”.
Le detto il mio numero che lei annota nel suo cellulare dopodiché lascio l’appartamento.
Quella donna sembra così fragile, così bisognosa di aiuto… e mi sta succedendo qualcosa che non comprendo fino in fondo. Forse mi sono davvero affezionato a lei conoscendola un po’ attraverso quelle pagine e dentro di me nutro la speranza di risentirla, poco mi importa per quale ragione.
Torno al parcheggio e alla mia macchina.
A tarda sera sto pensando ancora a lei. Sorseggio una birra, ascoltando un vecchio disco dei Metallica, e intanto rifletto. D’accordo, mi dico, Paola è una donna affascinante, che mi ha colpito profondamente, però… però… ha compiuto un gesto terribile, posto che sia vero e su ciò nutro alcuni piccoli dubbi, piccolissimi, che tuttavia si ingrandiscono man mano, come seguendo il ritmo di Enter Sandman. E nel momento in cui la voce di un bimbo si unisce a quella di Hetfield nella parte recitata rimango folgorato da un’intuizione netta. Mi alzo dal divano, raggiungo la finestra e guardo fuori. La notte è serena, nel cielo splendono le stelle. Le montagne sono lontane sagome scure. E la mia intuizione diventa quasi certezza.
Paola non mi telefonerà, non lo credo proprio.
Ma io devo assolutamente rivederla.
CARO DIARIO QUINTA PARTE DI LADY NADIA E ALE
9 dicembre 2015 di Alessandra Bianchi
26 Risposte
Dovremo rileggere il passaggio almeno altre due volte.
Ci riporta a quell’aria tenua, soffice e onirica – quasi nebbiosa – di The Others, grandissima pellicola che vedemmo milioni di volte.
Si è coinvolti, nell’immediato, dalla delicatezza dell’episodio che è posto, quasi, in un bisbiglio, quasi un sussurro.
La pulizia della scrittura è migliorata notevolissimamente da, almeno, due volte fa. Grazie, bellezza e soprattutto forma, ci rese partecipi e complici di quanto successo in casa di Paola.
Paola, l’evanescenza, profumata, dell’esistere ai margini della coscienza.
Un grido, doloroso, che offre una mano sia per baciarla, sia per morderla. Ecco l’antico lupo dell’attrazione che, non sempre è fatale, ma spesso cambia le vite.
Lui respirò e insiprò, a fondo, il profumo degli occhi e della voce di lei.
La dimora, il servizio per il caffè e l’austerità portano quella eleganza, raffinatezza che, soltanto la classe della semplicità, può dare.
Alcune volte, però, tutto questo cela orribili segreti.
Segreti inconfessabili che macerano e uccidono le persone più deboli.
Paola forse.
Forse …
Rileggeremo comunque in quanto proveremo ad entrare nei panni del diaristico messaggero.
Abbiate le nostre ammiratissime cordialità.
The milorder
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Bene Lord Ninni…non trattenga troppo il respiro perche’ ci mancherebbero i suoi commenti che creano una fotografia attorno ai nostri scritti. Ovviamente ho visto il film in questione e sono davvero felice per me e per Lady Alessandra che sia stato menzionato qui.
Alla prossima puntata, fiere della immancabile presenza, (e dell’appoggio morale nel bene e nel male) del piu’ grande commentatore e critico di tutti i tempi su WordPress.
Per questo noi, come Lei, attendiamo il proseguo della vicenda.
E approfitto per scusarmi delle mie poche visite sui vari blog in questo mese, e’ il mese piu’ impegnativo a causa del mio lavoro. Recuperero’ presto!
Un caro saluto!
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Siete estremamente generosa nei nostri confronti, lady Nadia. Una generosità che, a nostro umile parere, non è commisurata alla reale portata di un umilissimo commento da noi pubblicato.
E’ da dire che, crescete e state crescendo in statura e struttura, di volta i volta.
E tutto questo è notevole in considerazione del vatto, come Voi stessa informaste i vostri lettori, avete iniziato a scrivere (con pubblicazioni assidue tramite spazio web) da pochissimo.
Dobbiamo riconoscere che lady Alessandra, riponendo in voi molta fiducia, manifesta e manifestò talento nell’individuare la rivelazione.
(Che peccato non averlo fatto con la bravissima Licia Troisi, notevolmente meritevole di attenzione e sostegno nella sua scrittura creativa. Tant’é, ladu Alessandra è fatta così. Se non fosse grandemente conosciuta, si potrebbe supporre che nutre una profonda invidia nella bravissima scrittrice testé accennata. 🙂 …)
Vi ringraziammo grandemente, lady Nadia, e nell’augurarvi uno splendido e soddisfacente prosieguo della giornata, ci accomiatammo con aispici sempre più radiosi.
Cordialità
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PS:
Con preghiera di voler manifestare la vostra, ben nota, generosità, verso i nostri miserevoli, abominevoli e leggendari (anch’essi) refusi.
Grazie
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Stiamo trattenendo il respiro in attesa del prosieguo.
Un grande plauso alle due ladies.
Radiositezze
The refuser
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Sono rimasto indietrissimo con tutti i post che hai mandato in questi ultimi mesi… Ma in fondo è un bene, ho più da leggere.
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Altra pagina forte e piena di tensione, magistralmente orchestrata in un crescendo. ottime descrizioni e atmosfera da thriller intrigante.
Qual’è l’intuizione della voce narrante?
Un caro abbraccio
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Che bello! Siamo contentissime ti stia coinvolgendo caro Newwhitebear! 😊
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Nato in sordina, sta prendendo il volo
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Your stats are booming! Lady Alessandra is getting lots of traffic.
🙂
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anche la quinta parte e’fortissima …sei forte e unica
bacione grande d’atene
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Indizi di te, MIA cara strega, sparsi come fiori nei campi da raccogliere con grande piacere.
E comunque…MIE care scrittrici, siete grandi!
Baci
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Ciao Mari, la conosci bene eh!😊😊😊
Grazie! Buona serata!
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Ebbene sì, anche se questa volta era facile riconoscere la MIA strega…
E…ancora brave!
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@ MAIRITOMBAKO grazie, mia amica lontana!
Unica? No. Qui siamo in due ^^
Bacione a te.
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@ MARI indizi della strega ma anche di Nadia 🙂
Sono felice che questa puntata ti sia piaciuta.
Abbraccissimo, MIA guerriera!
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Sicuramente non è finita qua però: i “puntini di sospensione” sono evidenti e creano la giusta suspance 😉
In effetti sembra essere successo ciò che a volte capita nelle conoscenze on-line, almeno quelle di una volta, quelle di oggi mi sembrano molto più “sbrigative”: succedeva che si imparava a conoscere almeno parte di una persona ancora prima di incontrarla.
http://www.wolfghost.com
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Verissimo caro Wolfghost, plausibilmente puo’ capitare! Un saluto a te.
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Un incontro e la consegna del diario all’autrice dello scritto. Una storia che ha ancora da raccontare in una vellutata essenza che lascia un che di malinconico.
La scrittura elegante affascina, rinnovo i complimenti a entrambe le scrittrici.
affettuosità
annamaria
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Che bel commento. Grazie mille Annamaria…
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Ancora brave e tanti complimenti ad entrambe
Quale segreto nasconde Paola?…
Non mi resta di scorpirlo continuando a seguirvi con piacere
Abbracci
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE un doppio abbraccio da me e da Nadia, cara Mistral.
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Tensione in crescita esponenziale qui. Molto bene, molto bello. A presto. Un saluto a entrambe. Univers
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@ UNIVERS81 sono felice del tuo riscontro.
A presto, caro.
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Bella puntata, gradevole da leggere. Ci sono, sapientemente dosati, tanti punti aperti che ci mettono in attesa delle prossime puntate: Paola ha un peso che tenta di alleggerire con la condivisione casuale. Un rischio per lei, ma anche per chi si trova a condividere.Non ho ancora chiare le tinte che assumerà questa storia: gialle, rosse, rosa, nere?Non ci rimane che attendere e porgere sorrisi e saluti 🙂
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@ ILI6 le tinte che assumerà questa storia? Lo scopriremo a gennaio.
Sorrrisi e saluti a te 🙂
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