La grafia con la quale il diario è stato compilato, bene o male è sempre la stessa, noto una specie di ricamo come un prolungamento arricciato sul termine della lettera “m” in tutte le pagine, ma osservandola nell’insieme mi accorgo che la prima pagina, quella dell’avviso e l’ultima parte hanno un aspetto più ordinato, più preciso rispetto a tutto il resto, questo mi lascia un dubbio: che il diario possa essere stato scritto in due periodi differenti.
Decido quindi di tralasciare per ora la lettura delle prime pagine a favore delle ultime, nella speranza di comprendere quanto prima il motivo per cui quel diario fosse stato abbandonato nel bosco ma soprattutto la situazione di quella bambina o forse, ormai, di quella donna.
Oltrepasso abbondantemente la metà e ricomincio da lì la mia lettura.
I miei dubbi vengono presto confermati dalla seguente annotazione:
“Caro diario… oggi sono particolarmente giù di morale. Ho deciso di tornare a rileggerti dopo tanti anni, trascorsi tra mille guai e infinite fatiche e mi è venuta voglia di riscrivere una pagina, o forse di più. Quando scrivevo qui, da bambina, mi liberavo da emozioni negative, dalla tristezza, perché tu eri sempre qui, pronto ad accogliermi e ad ascoltarmi. Mi bastava scriverti e quello che tenevo chiuso nel mio animo si trasferiva sulle tue pagine, rileggerlo era per me un sollievo, una liberazione, come se tu te ne fossi preso pienamente carico.
Eccomi di nuovo, non so se basterà stavolta una confessione su carta, ho compiuto un gesto terribile. Ero esasperata. Forse prima o poi troverò il coraggio di parlarne con qualcuno, può darsi con un prete, ma per ora mi accontento nel confidarlo sommariamente a te. Addirittura non riesco nemmeno qui ad essere schietta, mi vergogno molto di ciò che sono riuscita a fare ma assolutamente non me ne pento.
Lo sai che con gli anni ho imparato ad odiare mia madre. E’ una donna egoista, non mi è mai stata accanto né fisicamente né tantomeno moralmente. Non ha mai dato retta a nessuno, nemmeno a mio padre quando le consigliava continuamente di frequentare un centro per alcolizzati e di recarsi da uno psicologo.
Io credo che inizialmente mio papà l’amasse davvero, un po’ come me. Ma dopo tutto ciò che ci ha fatto passare, anche lui ha cominciato a odiarla, l’ha distrutto, annientato.
Ricordo quando gli aveva scaraventato in testa una bottiglia di rum facendolo stramazzare al suolo. Io piangendo chiamai l’ambulanza. E un’altra sera quando la vidi portare in casa uno sconosciuto. La udivo ghignare con una rozza euforia e poi quei gemiti atroci e profondi che provenivano dalla sua camera. E quando rincasò mio padre, quell’altro uomo se n’era già andato ma lei gli raccontò tutto, in ogni particolare. Papà restò ammutolito, avrei tanto voluto facesse qualcosa, invece se ne andò, per sempre. Lo rividi un pomeriggio fuori dalla mia scuola superiore, mi disse che sarebbe partito per andare lontano e infatti non lo incontrai mai più. E poi, quello che quella donna faceva a me. Quando era arrabbiata mi spegneva i mozziconi delle sigarette sul corpo, mi insultava con titoli veramente pesanti e un giorno mi minacciò con un coltello da cucina provocandomi una ferita sul braccio. Avrebbe proseguito, chissà dove sarebbe arrivata se solo il postino non avesse suonato alla porta. Non era la mia pelle a sanguinare quel giorno, era il mio cuore. Tutte le famiglie che conoscevo si volevano bene, la mia famiglia era invece ormai distrutta, un vero disastro. Sono nata per caso, così mi ha rivelato durante l’ennesimo litigio, mi detestava, non desiderava figli, ma se avesse abortito mio padre l’avrebbe abbandonata. Non lavorando, non poteva mantenersi, quindi decise che si sarebbe approfittata in tutto e per tutto di lui, del suo benessere e in cambio avrebbe dovuto solo dare alla luce quella maledetta bambina. Io crescevo normalmente, da sola. Sono sempre stata abbastanza diligente, ti ricordi quante volte ti scrissi i miei voti di scuola? Apprendevo in fretta e non mi cacciavo nei pasticci. Le stavo alla larga il più possibile, a volte mi intrufolavo per tutto il pomeriggio a casa di amiche, oppure, come ben sai, a volte mi chiudevo a chiave nella mia cameretta. Sono sopravvissuta a lei e alla depressione.
Ora ti scrivo dal mio appartamento in provincia di Como, dove mi sono trasferita dopo aver trovato un lavoro e aver incontrato un uomo molto bravo. Si chiama Simone. Da lui ho avuto una figlia bellissima e intelligentissima che ho voluto chiamare Gioia affinchè le sia di buon auspicio.”
Queste due pagine mi lasciarono sconvolto. Povera Paola, chissà quanto doveva aver sofferto ma… cosa mai avrà fatto di così terribile?
Continuo avido a leggere.
“Caro diario, oggi sto male. Se ripenso a come in passato sono sempre riuscita a superare le difficoltà e ad affrontare la vita e la mia malattia col sorriso, beh, mi pare impossibile farcela anche stavolta.
Ciò che ho fatto mi sta logorando dentro, mi sta corrodendo come un acido il cuore e l’animo. Il diavolo si è impossessato di me, alcuni giorni fa.
Ero arrabbiatissima con lei (tu sai chi), se questa malattia mi ha consumato le ossa è anche colpa sua come è sempre colpa sua se ha fatto scappare mio padre che poi ha abbandonato anche me. Nessuno ha avuto la brillante idea di farmi curare ed ora ho dei danni permanenti. Questa artrite reumatoide giovanile poteva e doveva essere fermata, e invece no. Ci ho dovuto convivere io, sempre, con i dolori, con le articolazioni gonfie come palloncini, con i movimenti che non potevo più fare. Ho le ossa di un’anziana, non ho potuto mai correre, giocare a pallavolo, andare in bicicletta. Sono una giovane donna di cristallo, esattamente come il mio soprammobile preferito che ho acquistato a Murano con Simone. Piacevole fuori e difettata dentro.
La odiavo, con tutta me stessa. A parte i suoi problemi col fegato fino a qualche sera fa era ancora lì, dietro alla sua finestra del lurido soggiorno, in quella villetta trasandata come lei, illuminata dalla abajoure, mentre guardava la tv e si scolava la sua bella bottiglia, scommetterei di rum, da sempre il suo preferito.
La osservavo egoista sfidare per l’ennesima volta il suo destino, guastare la sua salute e fregarsene del mondo intero.
E mentre la scrutavo sono stata assalita da un vortice di mille pensieri che mi hanno tolto la ragione… basta. Non posso dirti altro.”
Accidenti, questo scritto mi ha del tutto stesa.
Quanta rabbia, quanto odio. Certamente in buona parte giustificato.
Non sarei mai riuscito a smettere di leggere quelle pagine dalle quali si alzava un acre odore di muffa mista a muschio ma cercando di annusarle più da vicino, forse anche una lieve consumata essenza alla rosa.
Dunque il diario di una donna che ha vissuto dolori e sofferenze, che trova il modo di sfogarsi scrivendo quello che pensa, le emozioni che ha provato.
Siete sempre brave nell’analisi delle persone.
Un caro abbraccio
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Davvero Newwhitebear, anche per quanto mi riguarda questo e’ uno dei piu’ bei complimenti che abbia mai ricevuto. Raccontare la gente e’ fantastico.
Grazieeeee Un caro saluto.
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questa è quello che ho percepito
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@ NEWWHITEBEAR un grande abbraccio.
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bella anche la seconda parte mia cara amica
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@ MAIRITOMBAKO un sorriso speciale per la mia cara amica lontana 🙂
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Caro diario
Quasi tutti i drammi iniziano con questa frase d’incipit.
Quasi tutti. Come se la nostra tristezza, vita, passassero dall’intimo di un colloquio tra noi e il nostro io che si nasconde dietro una pagina …
Avete descritto, entrambi, un passo delle nostre vite. Vite che si allenano a vivere ma, che poi sotto il peso, appunto. della propria vita, soccombono.
Ecco che, l’emozione, la voglia di sfogare quanto dentro esiste in ognuno, si tramuta nelle parole di un Diario.
Il dolore, il freddo calcolo, ma anche la dolcezza, il sentimento, prendono spazio e si trasfigurano in uno scritto.
Il vostro brano, abilmente assemblato, si sposa perfettamente e interdipendentemente, fra le due penne, rendendole perfettamente assimilate.
E’ nata una stella, lady Nadia; brilla di luce propria una stella di prima grandezza, lady Alessandra.
Altro sentimento non esiste, né potrebbe mai esistere, oltre le parole e le righe.
Difficile poter esprimere altro.
Cordialità alle ladies e al loro spin!
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Che belle le stelle che brillano in cielo, alle quali si rivolgono pensieri, sogni e talvolta speranze. Grazie infinite e spero Lei possa avere un’infinita’ di giornate luminosissime nelle quali ammirare ogni tipo di stella anche lontana dalla nostra galassia. A presto.
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@ LORD NINNI è nata una stella! Confermo radiosissimamente 🙂
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Una bella chiusura. Una seconda parte decisamente pulita.
L’idea è più affine all’empatia italiana. Per questo è realmente gradevole.
Ci piacquero i passaggi:
1° “Sono nata per caso, così mi ha rivelato durante l’ennesimo litigio, mi detestava, non desiderava figli, ma se avesse abortito mio padre l’avrebbe abbandonata.“.
(Tipicamente italiano)
2° “La grafia con la quale il diario è stato compilato, bene o male è sempre la stessa, noto una specie di ricamo come un prolungamento arricciato sul termine della lettera “m” in tutte le pagine, ma osservandola nell’insieme mi accorgo che la prima pagina, quella dell’avviso e l’ultima parte hanno un aspetto più ordinato, più preciso rispetto a tutto il resto, questo mi lascia un dubbio: che il diario possa essere stato scritto in due periodi differenti.“.
(Decisamente elegante)
Congratulazioni ad entrambe.
Cordialità
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La scrittura, si sa, spesso è catartica e un diario ne è la dimostrazione. Ma anche i tanti foglietti sparsi per casa o strappati in mille pezzi nel cestino, lo sono. (Non ho mai scritto un diario, ma foglietti volanti sì, tanti…).
Ben descritte le lacerazioni di una bambina divenuta adulta da sola, lacerazioni che non le hanno impedito di formarsi una famiglia e continuare a vivere.
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Un diario e’ lo sfogo di una coscienza introversa. Da ragazza lo tenevo…poi ho imparato a esternare felicita’ e disagi. Grazie anche da parte mia!
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Un diario, in assenza di affetto, protezione, bene, è forse l’ unico amico fidato che sappia ascoltare e consolare le pene di un cuore ferito
Sono molto attenta a leggervi attraverso questo Caro Diario
Complimenti ad entrambe
Baci da Mistral
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ma grazieeeeee anche da me!
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@ ILI6 per certi versi il mio diario è qui (spionaggio a parte).
Ti ringrazio, Marirò, anche a nome di Nadia, e ti abbraccio.
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@ OMBREFLESSUOSE ciò che scrivi è bello e te ne sono grata.
Baci a te, Mistral ^^
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Raccontare storie di gente vera e verosimile è altrettanto fantastico, voi lo state dimostrando ampiamente. Un saluto. Univers
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Onorata!
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….
Si può dire, caro diario per fortuna c’eri Tu…
Quante vibrazioni di sofferenza miste alla rabbia
e quanto dolore fuso in ogni parola…
E’ stato un piacere leggervi!
Michelle
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@ UNIVERS81 scrivere in due non è facile. Ma… credo che ci accomuni una sensibilità simile. Io con Nadia mi trovo veramente bene!
Kisses*
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Oh Ale…ma grazieeeeeee
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Anche io … la sintonia c’e’!😊😊😊eccome!
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@ VENTIDIPRIMAVERA ed è un grande piacere leggere le tue belle parole, cara Michelle!
Bisous.
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Ogni persona reagisce in modo diverso alle avversità della vita. Ho conosciuto persone con passati terribili ma che sono riuscite a diventare persone splendide ugualmente. Altre che purtroppo hanno finito col seguire le orme di chi le aveva maltrattate. In genere si trovano poche vie di mezzo… forse perché o c’è una reazione forte e si diventa l’opposto o quasi, oppure non c’è… e la strada è segnata.
La Nostra avrà compiuto davvero una sciocchezza? Credo che le pagine successive lo diranno…
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST complimenti, lupissimo!
Il tuo commento è estremamente intelligente 🙂
Le pagine successive, sì, lo diranno…
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E purtroppo questa storia rispecchia la realtà che vivono tanti figli nati per sbaglio, dove non dovrebbero nascere. Immagino il triste epilogo frutto di anni di sofferenza patita ingiustamente, ma forse quella donna alcolizzata, avrebbe potuto essere salvata se seguita in una struttura medica.
Complimenti alle scrittrici per la scorrevolezza e per la storia coinvolgente.
Buona giornata
un bacione
annamaria
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Grazie anche da parte mia cara Annamaria. Che piacere averti incontrata!
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@ ANNAMARIA49 grazie mille, cara Isabel!
E’ giusto quello che scrivi nella prima parte del tuo bel commento.
Un bacione da me e da Lady Nadia.
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