Washington
L’autista accese i fari e guardò sgomento la figura femminile che procedeva zoppicando con i vestiti stracciati e l’espressione sconvolta. Balzò giù dall’automobile e la aiutò, sorreggendola. Monica Squire sembrava sul punto di svenire.
Prese posto sulla Ford e si accasciò sul sedile.
“Mi porti a casa, per favore.”, mormorò. “A casa mia.”, precisò. Faceva fatica a parlare.
“Mah…”, obiettò l’uomo. “Non sarebbe meglio…”
“Faccia come le lo detto.”
Poco convinto, l’autista obbedì.
Monica perse i sensi.
Afghanistan
A differenza dei russi, nel dicembre del 2001, gli americani avevano ottenuto una chiara vittoria sulle montagne di Tora Bora, mettendo in fuga i guerriglieri di al-Queda e i talebani loro alleati. Erano stati aiutati in modo consistente dalla Gran Bretagna che aveva messo a disposizione dodici commando di SBS (Special Boat Service) e, forse, ma in seguito la notizia è stata smentita, due squadroni del SAS. Tuttavia, l’uomo cui stavano dando la caccia, Osama bin Laden, era riuscito a fuggire – posto che in quel momento si fosse trovato effettivamente lì.
Il complesso di caverne, cunicoli, nascondigli occultati dalle rocce, aveva certamente aiutato quella ipotetica fuga.
A metà di una vetta che guarda al passo di Khyber, è situata una vecchia fortezza, che venne abbandonata, però in seguito segretamente rioccupata da un altro genere di nemici degli Usa. Secondo le informazioni fornite da Mosca, qui ora si trovava il quartier generale di Ibrahim al-Ja’bari.
Arrivati in Afghanistan attraverso vie segrete, però ben note a chi aveva combattuto per l’Unione Sovietica nei dieci anni della guerra russo-afghana, Martin Yarbes, Danil Volkov e Miloslav Pomarev attaccarono la fortezza in piena notte. Dai dati in loro possesso sapevano che i difensori non erano più di venti. Pomarev aveva con sé il Saiga-12, arma che prediligeva, Volkov e Yarbes utilizzavano due AK-12.
Dopo aver scalato in assoluto silenzio la rupe, scardinarono la massiccia porta d’ingresso e fecero esplodere le Flash Bang, che producono una luce accecante e un rumore assordante che stordisce e sgomenta. Trascorsi alcuni minuti senza che nessuno si facesse vivo, penetrarono nella roccaforte e, muovendosi guardinghi, la esplorarono a fondo.
Con grande sorpresa, scoprirono che era deserta. C’era solamente un vecchio cane dall’aspetto malconcio.
Alto Egitto
L’archeologa Lucie Blanchard si era svegliata prima dell’alba. A causa del freddo – più tardi sarebbe arrivato il caldo, com’è tipico nelle regioni desertiche dell’Egitto – si era lavata sommariamente, poi aveva acceso il fuoco per preparare un tè alla maniera beduina. Dopo aver portato l’acqua all’ebollizione, l’aveva versata in tre bicchieri; aggiunto lo zucchero, l’aveva riversata nella teiera, ripetendo questa operazione per tre volte. Infine, soddisfatta, aveva chiamato Danny e Max, i due neri che da tempo lavoravano con lei. Non erano propriamente dei servitori: piuttosto, erano ormai amici, compagni di viaggio e, all’occorrenza, valide guardie del corpo, dato che entrambi erano forti e capaci di uccidere in vari modi. Finora non era mai successo, ma Lucie sapeva che in certe parti del mondo sarebbe potuto essere necessario. Il suo mestiere la portava in diversi luoghi, alcuni dei quali piuttosto pericolosi per una donna. Anche Lucie Blanchard sapeva difendersi. Da ragazza aveva praticato judo, e possedeva un fisico robusto e atletico, sebbene anche estremamente femminile. Peraltro, con Danny e Max si sentiva più sicura.
Come lei, suo padre era stato archeologo e la mamma lo aveva aspettato per interi mesi con la rassegnazione di una donna ancora innamorato del proprio marito, dopo trentacinque anni di matrimonio. Lucie stravedeva per i suoi genitori, persone dolci, comprensive e disposte sempre ad ascoltarla e a capirla. Papà era canadese francofono, mamma canadese di origine britannica. Lucie parlava sia il francese, sia l’inglese, oltre a quattro o cinque altre lingue e a qualche dialetto. Era ancora single, perché fino a quel giorno non aveva incontrato uomini in grado di conquistarla. Le avventure non la interessavano: la sua vita era un’avventura.
Fu lei ad avvertire per prima il rumore. Inizialmente un suono lontano che proveniva dall’alto, poi, mentre il cielo si rischiarava, un rombo potente, fragoroso. Danny strinse le palpebre e le sfiorò il braccio muscoloso con un dito. Aveva l’aria cupa. “Mettiamoci al riparo.” Si nascosero dietro a una roccia. All’improvviso comparve un uccello mostruoso, dalla forma sgraziata, che Lucie riconobbe per un Hind, l’elicottero apparentemente invulnerabile di fabbricazione russa, tristemente noto alle popolazioni afghane e agli abitanti di Groznyj, in Cecenia.
L’apparecchio atterrò a una cinquantina di metri da loro. Ne scesero tre uomini. Lucie prese il binocolo e li osservò. Tre arabi, i primi due armati di kalashnikov, il terzo a mani nude. Lucie scrutò il suo volto e soffocò un’imprecazione. Quel viso. Quel viso altero e arrogante era apparso su tutti i giornali, le televisioni e i social network, nell’atto di rivendicare il barbaro assassinio del figlio del Presidente degli Stati Uniti.
Era Ibrahim al-Ja’bari!
Sto leggendo, mia signora, con molta attenzione.
La puntata, inaspettata, giunge a sorpresa al di fuori del domenicale appuntamento. Fate in modo che possiamo leggerla per le nostre “canoniche” tre volte, più due.
Grazie, al momento, con l’augurio di splendide cordialità radiose.
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@ LORD NINNI mi auguro che questa puntata vi piaccia, Milord.
Radiosità.
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un augurio che, per noi, è certezza!
Salutations
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@ LORD NINNI troppo buono, Sir!
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per te amica cara
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Tre episodi di notevole spessore. Due col fantomatico Ibrahim al-Ja’bar, il terzo, per la precisione il primo, Monica.
Compare un nuovo personaggio, un archeologa. Chissà che ruolo avrà nella storia.
Un caro abbraccio
O.T. la conta al rovescio dice 158
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@ MAIRITOMBAKO che splendore, mia amica lontana!
Grazie ❤
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@ NEWWHITEBEAR l’archeologa avrà un suo ruolo.
Come gli amici – o i nemici – di cui già sappiamo. Quanto grande, però, al momento lo ignoro.
Un grande abbraccio.
O.T. ahahah 😀
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Grazie Alessandra, ottima lettura, un abbraccio e buon venerdi’, ❤
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C’é un passaggio, nello splendido capitolo, che mi ha colpito. Ovvero il runtime che si riallaccia all’Afghanistan e all’Alto Egito.
Un annuncio, o preannuncio, di qualcosa di corposo a venire. Per esperienza, lungo questi anni di nostra frequentazione, avemmo avuto modo di sperimentare questa vostra linea e firma letteraria.
Come definire l’episodio odierno che ha lo scopo di cristallizzare uno status, per evolversi in futuro?
Leggendovi, proprio in questo frangente, avemmo la conferma che vi state proiettando verso la composizione di un romanzo corposo. Romanzo che ha solide basi, una forte struttura e una “vita” molto credibile.
Nelle more, sia per la brillantezza dei dialoghi, sia per l’intelligenza storiografica, sia per la fantasia creativa, ci ricorda (squisitamente nella forma letteraria e nell’inventiva donataci da Lucas) il romanzo, nella forma rigorosamente scritta, Indiana Jones e i predatori dell’Arca perduta.
Perché questo raffronto? Presto detto.
Fin dall’inizio la creazione del personaggio, per essere ben accetto al pubblico, doveva essere eccezionale nella cultura, di alto profilo, ma umano e umile comela maggior parte dei fruitori la storia stessa e disposti a sognare con lui.
Monica risponde al requisito.
Tutto molto imortante, ai fini narrativi, per conquistare il cuore di chi legge.
Questa la vostra fortuna; questo il Vostro talento, lady Alessandra.
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Nota
Avete menzionato una delle migliori armi leggere russe. Il micidiale AK-12. Arma da combattimento, forse un po’ troppo pesante, ma perfettamente stabile e … implacabile. Testata, con merito, sul campo. Felicissima scelta)
Abbiate le nostre vivissime cordialità, milady
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Ma perché devo essere perseguitato dal refuso maledetto?
Bah!
😦
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E per Lucie arrivano i guai…ma qualcosa mi dice che saprà cavarsela.
Godibile e interessante puntata che apre ad altre intricate azioni. Brava, come sempre.
🙂
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Ritorno a leggerti dopo una breve pausa da questo post. E’ l’emozione è sempre grande: sembra di volare sul mondo reso più piccolo, saltando da azione ad azione, da emozione ad emozione, da continente a continente. 🙂
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@ LAURA un bacione grande grande ❤
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@ LORD NINNI in effetti, Monica è la mia eroina preferita. L’ho portata al vertice, ma lo anche fatta soffrire molto. Così a volte funziona negli amori.
Vi ringrazio di cuore, Milord!
NOTA quella è la mia arma prediletta 🙂
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@ IL POVERO MILORD questioni di karma 😀
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@ ILI6 penso che Lucie ci riserverà qualche sorpresa.
Grazie, carissima 🙂
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@ RODIXIDOR ben ritrovato!
Ti ringrazio molto per il tuo commento.
Felice notte ^^
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Accidenti che colpo vedersi spuntare davanti un personaggio così! 😀
Ma… una cosa in particolare ha attirato la mia attenzione… il “vecchio cane dall’aspetto malconcio” 😦 Ce ci fa’ lì poverino? 😐 😉
Davvero avvincente, non smentisci la tua abilità di passare da… un capo all’altro del blogo senza perdere il filo. Anzi! 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST lo avranno abbandonato 😦
Però, adesso almeno mangerà.
Grazie, lupissimo!
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Ah, sì? Bene! 😀 … che almeno mangerà, intendo! 😉
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@ WOLFGHOST ca va sans dire 🙂
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Un rapido passaggio su Monica, ciò che conta è che sia salva. E poi gli americani alleati dei talebani esplorano una zona abbandonata dell’Afghanistan. Mentre in Alto Egitto appare un’archeologa, Lucie, una persona in gamba, e la storia si arricchisce di un altro personaggio interessante.
Bella la narrazione, il tuo stile e i particolari descrittivi.
Buona serata, carissima.
un abbraccio
annamaria
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@ ANNAMARIA49 su Monica tornerò nel capitolo di domani, ma giustamente l’importante è che sia salva.
Lucie è nata per caso, ma a me piace molto.
Buona serata a te, amica Isabel!
Un bacissimo e grazie ^^
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Eccomi ancora, e mentre arrivo alla fine di questo altro prezioso episodio, ti lascio i mie complimenti per la bravura e cura che metti in ogni episodio
Abbraccio
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE cerco di fare del mio meglio, chérie Mistral, e se i risultati sono buoni ne sono contenta.
Kiss.
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Ben scritto e i nuovi personaggi che introduci, in qualche maniera, si integrano da subito alla perfezione con la già ricca serie di vicende che hai costruito… brava. Un saluto, a presto. Univers
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…
Te l’ho già detto credo,
mi piace quando nei Tuoi racconti, intrecci storia e fantasia
riuscendo a incuriosire e conquistare chi legge…
E Monica per fortuna, malgrado l’entrata di altri personaggi
anche se, alcune volte ne parli poco, è parte integrante del
racconto..
Dolce e serena notte carissima
Michelle
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@ UNIVERS e non è finita qui…
Ti ringrazio, mio “vecchio” amico.
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@ VENTIDIPRIMAVERA storia e fantasia: un intreccio che anche a me piace.
In quanto a Monica, lei è la mia numero uno.
Felice pomeriggio festivo, chérie Michelle.
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Ed ora l’entrata dell’archeologa come nuovo personaggio. Dove ci porterà, che ruolo avrà??? Tutto da scoprire seguendo le varie puntate del tuo bel romanzo. Brava Ale, alla grande!!
Pat
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@ PATRIZIA M. l’archeologa si ritaglierà sicuramente uno spazio.
Grazie, Pat!
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