Henry aveva reagito in base alla propria esperienza, come una macchina. Un intruso, uno stupido scocciatore, aveva ficcato il naso in cose che non lo riguardavano. Gli aveva sparato per toglierlo di mezzo. Data la scarsa visibilità, aveva mirato al torace. Era impensabile che quello sprovveduto indossasse un giubbotto antiproiettile. Nessuna persona dotata di un minimo di buon senso avrebbe preso in considerazione una simile ipotesi. La gente non va in giro in quel modo. L’assassino non poteva immaginare che José López stava aspettando due furfanti che avevano cercato di derubare il suo capo e che, dopo aver riavuto i soldi, li avrebbe uccisi. E non poteva nemmeno sapere che l’ispanico non era solo.
All’improvviso due fasci di luce squarciarono il buio. Henry sbatté le palpebre e non vide López chinare il capo, né i suoi uomini prendere la mira. Non udì il sibilo delle pallottole. Provò invece un dolore acuto e un istante dopo stramazzò al suolo.
Con calma José López si avvicinò al cadavere, gli rivolse uno sguardo sprezzante, poi si chinò su Monica e le parlò gentilmente. “Come sta, signora? Adesso è tutto finito, non deve più aver paura.”
Squire si rialzò a fatica. Lanciò un’occhiata all’uomo che avrebbe voluto ammazzarla, quindi guardò López. “Grazie!”, mormorò. “Se non fosse stato per lei…” Le tremò la voce, ma si impose di reagire, di non pensare a quanto era successo, a quei momenti orribili. Avrebbe voluto dirgli chi era e che lo avrebbe ricompensato ampiamente, però si rese conto che era meglio che lui non sapesse. Gli tese la mano e, zoppicando, tornò da dove era venuta.
In maniche di camicia, Aaron Ben-David scrutava Sarah Gabai. “Zeev! E gli altri! E una bomba atomica destinata a distruggere Tel Aviv! Dobbiamo ringraziare una donna intrepida di nome Avigail e un combattente risoluto come Moshe se si sono salvate migliaia di persone. Quel pazzo va fermato, una volta per tutte.”
“Con rispetto parlando, signore, ignoriamo dove ora si trova.”
Aaron Ben-David scosse il capo. “Il Mossad lo sa, mia cara figliola. Niente sfugge al Mossad.”
Volse lo sguardo verso la finestra. “E sarai tu, Sarah, a provvedere.” Tornò a voltarsi. “Nutro la massima fiducia in te.” Si versò una grande bicchiere di acqua minerale e lo sorseggiò.
La giovane arrossì. “Per me è un grande onore!”
Mentre l’apparecchio dell’Areoflot sorvolava l’oceano, Martin Yarbes era immerso nei suoi pensieri. Il tragitto da Washington a Mosca sarebbe durato all’incirca dieci ore. Non avrebbe speso quel tempo dormendo, se non per un breve periodo. Aveva molto su cui meditare. Provvisto di una mentalità pratica e razionale, non si lasciava trascinare dalle emozioni, anche se in passato qualche volta era accaduto: nessuna visione di boschi, di animali, di corsi d’acqua e di montagne illuminate dal sole. Aveva come stilato una “scaletta” e la seguiva, esattamente come avrebbero fatto un giornalista o uno scrittore, forse non eccessivamente fantasiosi, ma amanti del rigore.
Punto primo: Monica. Non riusciva più a capirla. Non aveva condiviso la linea della fermezza, si era opposto alle sue decisioni, per quanto poteva, solamente per il bene di John, per la vita del suo unico figlio, e il piano era riuscito. Se John era morto era stato a causa di una spietata assassina, dopo che il ragazzo era stato liberato. Chi poteva prevederlo? John era spirato fra le sue braccia. E Monica? Gli aveva annunciato che avrebbe divorziato, quasi lo ritenesse responsabile di quella tragedia. Bene, se ne sarebbe andato, liberandola della sua presenza evidentemente sgradita. Le foreste e i fiumi comparvero nella sua mente, non come fuga dalla realtà, ma perché avrebbero rappresentato l’ultima parte del suo cammino. Avrebbe lasciato Washington, scordato Langley e conservato Monica in un cantuccio del cuore. Da giovane era sopravvissuto alla perdita di una ragazza dai capelli rossi, Leila, che amava e che condivideva le stesse passioni; sarebbe sopravvissuto ancora. Una baita da qualche parte, il più lontano possibile, senza computer e televisione, con l’unica presenza di un cane affettuoso.
Punto secondo: prima doveva trovare e uccidere Ibrahim al-Ja’bari. I due russi erano abili ed esperti. Un supporto eccellente. Loro tre ci sarebbero riusciti.
Punto terzo: poi avrebbe regolato i conti con Pomarev.
E su questo pensiero chiuse gli occhi e si assopì. Quaranta minuti più tardi il mezzo dell’Areoflot entrava nello spazio aereo della Russia, dove i passeggeri avrebbero trovato un clima più rigido rispetto a quello degli Stati Uniti. E un passeggero speciale sarebbe stato atteso da una Chaika nera, priva di contrassegni. A bordo, due uomini: Danil Volkov e Miloslav Pomarev. Il passeggero avrebbe espletato le formalità in pochissimi minuti, a seguito di ordini precisi giunti da molto in alto.
I sogni sono una cosa privata, perciò non è consentito sapere quali popolarono il sonno di Martin Yarbes.
Qualcuno potrebbe gentilmente spiegarmi come tornare alle vecchie funzioni (pagina dei post in italiano e possibilità di configurare)?
Il mio pc è stato rimesso a nuovo, però ha perso tutti i dati, compresi tutti i vecchi post e i documenti sui quali scrivevo, che ora hanno sempre margine doppio 😦
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bellissimo cara complimenti
bacione e buona domenica con affetto
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@ MAIRITOMBAKO ti abbraccio, amica mia 🙂
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Un brano squisitamente “squisito“.
Una espressione di letteratura non comune. C’é da dire che, ultimamente, non ci sono stato tanto. (Senti a ‘mmé, cara amica mia, fatti li caxxi tuooii e vedi che s’aggiusta tutto. Puro lu stistema operativu di lu combiùter).
Nùn ho capito:
Punto secondo: prima …
Ma, io dico amica mia: se è il punto secondo, spiegami come fa a essere prima….
😀
Ho letto delle tue peripezzie (Senti a ‘mmé, cara amica mia, fatti li caxxi tuooii e vedi che s’aggiusta tutto. Puro li peripezzie con lu combiùter)
potessi…potrebbi…ero potuto… vabbè … raccontare quella di Alice che stava meravigliata nel suo paese, dove i prati erano azzurri e i cieliverdi.😦
(Potrei spiegartelo qua, ma, credia a ‘mmé, meglio farsi li caxxi proprio e acchiappare lu vitalizzio … )
Statti ‘bbuona e buona domenica
🙂
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Stai puro un’ora arrète.
😦
Salutiamo
😉
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e ‘ccà ce sta puro lu selfi
😀
Salutamme
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Prima il commento, poi il suggerimento.
Tre episodi convincenti. Il primo la buona stella protegge Monica. Gli altri due hanno un obiettivo comune uccidere il nemico con la postilla per Martin Yarbes di diventare il nuovo Phil Weir.
Aspettiamo gli 159 capitoli. 😀
Veniamo al problema PC. Per tornare all’italiano devi passare in modalità amministratore. Come mi chiedi? In alto a sinistra c’è la barra dei comandi col simbolo di WordPress – W – con una scritta inglese suppongo. Lo clicchi e compare una schermata dove sta una riga con la scritta amministrazione” – sicuramente in inglese. Selezionata cerchi impostazioni – generali e lì puoi settare lingua orario, data, ecc.
Per il doppio margine non ho capito bene a cosa ti riferisci.
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ɐɔıuǝɯop ɐuonq
˙ǝןɐssoןoɔ ɐɹɹıq ɐun ıɯɹǝq ɐ opɐʌ
˙oןןǝq ǝʇuǝɯɐɹǝʌ è ozzǝd ןı
˙ıʇsnıƃ ıʇuǝɯnɹʇs ıןƃ ǝɹǝʌɐ ɐʇsɐq ˙ǝuoızɐʇʇɐɯɹoɟ ɐun odop ǝɥɔuɐ ‘ǝןıqɐɹǝdnɔǝɹ è oʇʇnʇ ˙ɐnb ɐp oןɹɐɟ ɐ ǝɹɐɟ ǝɯoɔ oıɹdoɹd ıǝɹdɐs uou ɐɯ ‘opɹoɔıɹ oן ǝɯ ‘ızuɐ
˙opıƃıɹ oɔsıp ןɐp ıʇɐp ı ǝɹɐɹǝdnɔǝɹ ǝןıqıssod è ǝɯoɔ ‘òɹǝd ‘opɹoɔıɹ ıɯ uoN
Oggi mi sento sottosopra
😦
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Dici?
8(
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Grande episodio. Arriva la cavalleria, o meglio, un gruppo di “bandoleros”, che però fanno la loro sporca figura e che permettono ad una Monica molto sotto traccia, di ritirarsi a leccarsi le ferite.
I bandoleros sono completamente ignari di chi hanno salvato, perché se avessero saputo … Già, se avessero saputo? Ma questa é un’altra storia e ci porterebbe lontano.
Veniamo piuttosto a Martin che in silenzio se ne sta andando in quel di Mosca che diventa improvvisamnete il centro del mondo.
Un mondo piccolo per Martin. Piccolo e scomodo con i suoi fantasmi così presenti e quegli incubi così consistenti..
Per l’intanto sta mettendo in moto le procedure per la soluzione finale e … Chi vivrà, vedrà !!
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😦
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@ SEN. ANTONIO RAZZI il mio politico preferito!
Mentre cercavo i cieli verdi, trovai fortuitamente la soluzione 🙂
Cordialità.
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@ NEWWHITEBEAR ti ringrazio per due motivi.
Per i consigli e perché mi hai fatto morire dal ridere!
Phil Weir e i 159 capitoli 😀
Un caro abbraccio.
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@ CICCIO PASTICCIO mi è venuto il torcicollo 🙂
Grazie, ma tutto sommato non è una perdita grave.
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@ CAPEHORN come sempre, un’analisi perfetta!
Già: se avessero saputo…
Ora prendo un’aereo per seguire Martin.
Buona domenica.
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Buon viaggio allora !!
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@ CAPEHORN ti manderò caviale e vodka 🙂
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Sempre bene accetti 🙂
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@ CAPEHORN 🙂
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@ CICCIO PASTICCIO 🙂
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Ben tornata cara, non saprei consigliarti perche’ sono una frana con il pc, spero risolvi tutto, tvb, buona serata, ❤
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@ LAURA un bacio grande ❤
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Mi piace Yarbes, mi piace la sua forza di adattamento agli eventi-terribili- della vita, ma concordo con Capehorn che a questo punto la figuraccia delle grandi potenze è a tutto tondo : il ragazzo ammazzato, la presidente sodomizzata, la bomba atomica non esplosa per un pelo e Jibrahim che ancora passeggia qua e là.
Sì, una baita tra i boschi e un cane affettuoso è ciò che occorre a Yarbes con l’accompagnamento di un vaffa…a tutto e a tutti.
Complimenti a te per la narrazione. Attendo il prossimo. Ciao, buona notte
Marirò
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Ben tornata cara Ale, per riguarda i problemi tecnici, io proprio non saprei: sono una frana, spero che il suggerimento dell’amico vada a buon fine per te. Puntata ricca ed entusiasmante, Monica si è salvata: un personaggio chiave come lei non può scomparire e per il resto è un crescente d’emozioni e punta il dito sull’inefficienza delle grandi potenze.
Bravissima! Un grande abbraccio
annamaria
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@ ILI6 anche a me piace Yarbes. Ma prima della baita tra i boschi ci saranno altre vicende.
Grazie e sogni d’oro, Marirò.
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@ ANNAMARIA49 Monica ne ha già passate tante! Non deve morire. Ti ringrazio e ricambio di cuore il grande abbraccio.
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Puntata che prosegue con il tuo alto standard generale, tifo sempre per la buona sorte di Monica ma soprattutto il mitico Yarbes. Un caro saluto, a presto. Univers.
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@ UNIVERS81 Yarbes! Io lo amo
Grazie, caro amico.
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“Era impensabile che quello sprovveduto indossasse un giubbotto antiproiettile.” proprio pensando questo credevo di aver sbagliato 🙂
Bé, non si può non parteggiare per Yarbes 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST e invece avevi ragione 🙂
Concordo su Yarbes, lupissimo.
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Ancora un altro episodio magistrale
La povera Monica salvata ma ferita a morte.
Martin che sembra non avere emozioni, distrutto, si abbandona dentro un sogno?
Grazie mille, Alessandra, sei perennemente brava
Torno per continuare la lettura dei nuovi episodi
Baci
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE grazie mille a te per la splendida analisi e i complimenti.
Bacioni, cara Mistral.
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…
Come sempre ti leggo con piacere, splendida puntata,
anche se, recentemente ho staccato la spina;
ma puntualmente ritorno…
Buon fine settimana carissima
un abbraccio
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA e, quando ritorni, io sono sempre contenta.
Buona festività a te, Michelle.
Je t’embrasse.
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Sempre sulle spine leggendo i capitoli del tuo romanzo. Sai tenere alta l’attenzione con colpi di scena e entrata di nuovi personaggi.
Ok ora direi che bisogna seguire Martin e vedere che succede.
Bravissima sempre!!!
Pat
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@ PATRIZIA M. seguire Martin, senza alcun dubbio, ma anche altri.
Grazie infinite, cara Pat!
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