Sapete cos’è una lupata? No. Non potete sicuramente saperlo: ci sono cose che ci appartengono, e delle quali solo due persone possono essere a conoscenza. Si chiama linguaggio di coppia. E’ quel filo invisibile che unisce due anime, che le accomuna più di qualsiasi altra cosa. Supera i gusti comuni, le predilizioni letterarie o cinematografiche, la condivisione di principi e di idee politiche, forse perfino il sesso.
Ma andiamo con ordine.
Per lavoro io giro spesso in macchina. E in ogni paese trovo almeno una farmacia. Quando vedo quella inconfondibile luce intermittente, non riesco a non pensare a lei. Ci provo, sapete. Eccome se ci provo! Ho messo in atto tutta una serie di meccanismi di autodifesa, che io stesso ho elaborato, ma sempre senza esito. Ho studiato meccanismi nuovi, in apparenza assolutamente efficienti, però non ha funzionato lo stesso. Certi giorni in cui mi sentivo particolarmente forte, ho parcheggiato l’auto, sono sceso e sono entrato. In genere non ho bisogno di medicinali, tuttavia ho varcato quella soglia, ho atteso pazientemente il mio turno e poi ho comprato dell’aspirina. Pensavo che fosse un buon metodo, invece si è rivelato fallimentare.
Alcuni amori sono lame di ghiaccio che penetrano a fondo nel cuore. Non te li puoi dimenticare.
Quando uscivo di casa al mattino, spesso lei mi chiedeva una lupata. In quei momenti sembrava una bambina, e il mio cuore quasi scoppiava per l’intensità dei sentimenti che provavo. A volte, come me, come tutti, anche lei era antipatica o scostante; ma quando mi chiedeva la lupata era l’essere più incantevole del mondo. Lupata significava acquistare una certa medicina che necessita di una ricetta.
Ma io ho l’aspetto di una persona posata, matura, equilibrata; so sorridere nel modo giusto; non ho minimamente l’aria del tossico o dello sballato. Perciò a me davano quel sonnifero senza ricetta. Non tutte le farmacie, certo, ma la gran parte sì, e in ogni caso ormai avevo individuato i posti più sicuri dove andare, dove avrei potuto prendere la lupata senza problemi. Poi, alla sera, talvolta fingevo di essermi dimenticato di averla acquistata, però solo per un attimo. Un attimo brevissimo, perché non volevo leggere la delusione in quello sguardo.
Io volevo che fosse felice, e sapevo che la lupata l’avrebbe resa tale.
L’amore non è un castello avvolto fra le nuvole e neppure un giardino incantato colmo dei più bei fiori del mondo; non è una spiaggia bianca lambita dalle onde del mare, né una poesia di Leopardi. L’amore è un’altra cosa. E’ un’alchimia misteriosa, è chimica non filosofia. Si compone di gesti quotidiani, di presenza e di un’empatia del tutto speciale, che non è riconducibile ad altri amori, dato che ogni alchimia per definizione è unica.
Credo di poter affermare che probabilmente erano più le cose che ci dividevano di quelle che ci univano. Beninteso, quelle che ci univano non erano poi così poche: capitava che nemmeno noi le sapessimo cogliere sempre e comunque. Ma, se mi passate il paragone, la nostra vita in comune era simile a un bosco, dove, se cerchi con la dovuta attenzione, scoprirai magie su magie. Magie impalpabili, quasi invisibili, fate nascoste dietro a un faggio che ti sorridono e, se in quel momento un raggio di sole rischiara l’intrico di piante, è possibile che tu le scorga, solo per un istante, ma quell’istante, quel breve, unico istante, vale una giornata, e la vita è la somma di tante giornate, che sedimentano nell’animo, che entrano nel sangue e nel cuore, per non uscirne mai più.
Capite, adesso? La lupata apparteneva a un nostro rito; in apparenza un rito banale, ma a saper leggere dentro le righe, era il rito della nostra esistenza in comune, come quando mi augurava “buona giornata”, come quando, stringendomi forte a sé, mi sussurrava che non mi avrebbe mai cambiato con nessun altro.
Alcuni amori sono lame di ghiaccio che penetrano a fondo nel cuore. Non te li puoi dimenticare.
Io non ho scordato il mio, cerco di sopravvivere e a volte ci riesco; la natura mi è di grande aiuto, così come la musica: ma, nelle pieghe più profonde del mio essere, il suo ricordo non cesserà mai di esistere. In qualche modo, ho continuato ad affrontare la vita, spesso matrigna beffarda, raramente amica capace di donarti una piccola porzione di gioia, o almeno di serenità. La si affronta e basta, questa è filosofia spicciola, e perciò filosofia vera, reale, quella che compone il tuo cammino, fra strade piene di visi sconosciuti, fisionomie accattivanti o vagamente ostili, fra i pensieri di tutti, le gioie e i dolori che accompagnano, in parti dissimili, questo viaggio che troppo spesso mi sembra interminabile. A volte, vorrei semplicemente non esserci. Poi reagisco, salgo in macchina e vado a lavorare.
Il mio mestiere mi porta a girare in molti paesi.
E in ogni paese c’è sempre una farmacia.
Vorrei evitarlo, ma non ne sono capace: quando noto quella luce intermittente, la rivedo, con gli occhi della mente, incamminarsi verso la macchina, un cappellino in testa e un grazioso ombrello per ripararsi dalla pioggia di quella mattina, distante millenni e vicina come se fosse stata ieri.
La rivedo e so che non tornerà mai più.
Non ci saranno più lupate.
Lei mi chiamava lupo.
LA MALINCONIA DEL LUPO
21 gennaio 2015 di Alessandra Bianchi
24 Risposte
Sempre è piacevole leggere questo pezzo. Di un’intensità e delicatezza eccezionale.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR grazie! Un caro abbraccio a te.
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Sono senza parole cara Alessandra, mi sono emozionata tantissimo leggendo questo tuo pezzo. E’ scritto con una delicatezza incredibile, che t’avvolge parola dopo parola.
Un abbraccio e grazie. Ciao, Pat
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Alcuni amori sono lame di ghiaccio che penetrano a fondo nel cuore. Non te li puoi dimenticare.
e ancora
… fate nascoste dietro a un faggio che ti sorridono e, se in quel momento un raggio di sole rischiara l’intrico di piante, è possibile che tu le scorga, solo per un istante, ma quell’istante, quel breve, unico istante, vale una giornata, e la vita è la somma di tante giornate, che sedimentano nell’animo, che entrano nel sangue e nel cuore, per non uscirne mai più.
Cosa scrivere (anche se la voglia è tanta) quando si leggono espressioni così sottili?
Si ammutolisce davanti la bellezza che, queste parole magiche, ci regalano.
Le vostre parole magiche che esprimono una gentilezza e una sensibilità sottile, proiettate oltre l’umano istinto del quotidiano.
Cosa scrivere oltre quando, al di la della lettura, si aprono le porte della coscienza e del ricordo mentre, le stanze della memoria si aprono, rotolando, come i grani di un rosario durante una preghiera sommessa.
… Alcuni amori sono lame di ghiaccio che …
Come un mantra che ti accompagna oltre la solitudine del mattino e la disperazione della sera.
A volte, vorrei semplicemente non esserci…
Oltre il ricordo …
La rivedo e so che non tornerà mai più….
Oltre il solito e inutile risveglio di domani.
Cordialità mia signora
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molto eccezionale cara..complimenti ❤
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” ..E’ un’alchimia misteriosa, è chimica non filosofia…” Mi hai fatto venir voglia di ululare 🙂
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… Il dolore è più forte della morte che consola …
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@ PATRIZIA M. quando scrivo di spionaggio, non posso essere delicata; in certi racconti tento altre strade.
Un abbraccio forte e grazie a te, Pat!
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@ LORD NINNI il vostro commento era talmente commovente che il mio pc è andato in palla!
Scherzi a parte – ma questo non è uno scherzo – vi ringraziammo infinitamente.
Radiosità, Milord.
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@ MAIRITOMBAKO grazie, stellina 🙂
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@ RODIXIDOR spiritoso e bello! Molto bello.
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@ LORD NINNI forse, è vero.
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…
Uno splendido racconto d’intensità cosi forte che,
ricordo d’ aver letto e riletto…
troppo bello per essere dimenticato!!
Un bacione tesoro!
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA ti ringrazio di cuore, Michelle!
Bisous, chou*
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RAGE 29?
👿
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Intensa, suggestivamente meravigliosa
Grazie mille, Alessandra
Abbraccione
Mistral
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@ LORD NINNI è in arrivo, Milord 🙂
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@ OMBREFLESSUOSE grazie a te, cara Mistral!
Bacione ^^
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Splendido! Intenso e delicato al contempo, sentito in ogni capoverso. Innovativa l’impostazione, incalzante e che non lascia scampo alle riflessioni.
Bravissima, Alessandra.
Grazie per averlo riproposto e aver dato così la possibilità a me di leggerlo.
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@ ILI6 mi hai commossa, cara Marirò!
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oooh, me lo ricordo questo racconto! Mi era piaciuto parecchio! 😉 Sicuramente avevo commentato sul fatto che anche io sono abbastanza esperto in “lupate” in farmacia 😀
Purtroppo è vero: quando sei stato tanto legato ad una persona, e questa non c’è più o non è più con te… ogni cosa che anche lontanamente abbia avuto un legame con te rappresenta una stilettata al cuore.
… per un po’ di tempo almeno, poi passa anche questo…
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST e io credo di ricordare bene il tuo commento di allora: dicesti proprio che eri un lupo esperto in “lupate” 🙂
Se passa… questo non lo so…
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E’ oltremodo un toccasana rileggere certi tuoi pezzi, intensamente notevoli e sotto certi aspetti riproponibili in più occasioni. A presto. Univers
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@ UNIVERS81 grazie, amico mio.
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