Danielle Williams aveva con sé un taccuino sul quale aveva annotato gli indirizzi degli alberghi in cui era stata e che possedevano la caratteristica di essere ubicati in zone non troppo frequentate e dove il personale badava ai fatti propri senza curiosare sul conto dei clienti.
Le annotazioni riguardavano hotel di mezzo mondo, informazioni preziose per il suo lavoro.
Quando scese dal treno, a Windsor, si incamminò verso uno di essi; era un edificio vittoriano, situato a metà di Winkfield Road, e rimaneva aperto tutta la notte. Se fosse stata libera, sapeva già quale camera avrebbe scelto: al primo piano, in fondo al corridoio, con la finestra che dava sulla strada. La tappezzeria della stanza lasciava a desiderare, così come la pulizia; in compenso il riscaldamento funzionava bene e il servizio era sollecito e discreto.
In ogni caso avrebbe dovuto lasciare al più presto l’Inghilterra. Sarebbe stato molto rischioso trattenersi per più di un giorno o due; a parte il misterioso individuo che l’aveva seguita dagli Stati Uniti a Londra e che poi l’aveva pedinata, esisteva un altro pericolo: gli irlandesi, se O’Connor si era confidato con qualcuno, cosa improbabile ma non impossibile. Stabilì che sarebbe tornata in Australia per un periodo di riposo “attivo”, cioè dedicato agli sport e, perché no, al sesso di cui incominciava a sentire la mancanza.
L’uomo che la stava seguendo era un professionista di altissimo livello.
Se a Londra si era fatto notare, era stato a ragion veduta; in caso contrario, la donna non si sarebbe mai accorta di lui e invece il suo scopo era quello di indurla ad abbandonare la capitale, come puntualmente era avvenuto. E questo per una ragione molto semplice: non sarebbe stato saggio eliminarla in quella grande metropoli; un omicidio in provincia avrebbe suscitato minor scalpore, ed era ciò che lui desiderava. Qualche articolo sul giornale locale, due righe sul “Times” e poi l’oblio.
Mentre la seguiva, aveva notato con ammirazione che conosceva diversi trucchi. Sarebbe riuscita a seminare un poliziotto, un novellino dei servizi segreti, un investigatore privato, ma non un agente che aveva effettuato con grande successo l’addestramento Spetsnaz.
Tale addestramento fu ideato e perfezionato agli albori del KGB, la struttura che aveva sostituito l’NKVD dello psicopatico Lavrenti Berija, dopo la morte di Stalin, che a sua volta aveva preso il posto della famigerata Ceka e in seguito del GPU. L’SVR, nato dopo il fallito golpe del 1991, che causò la dissoluzione dell’impero sovietico, non ha modificato i metodi di addestramento.
Il capitano Danil Borisovic Volkov aveva portato a termine quel tour de force risultando al secondo posto di una classifica all-time, continuamente aggiornata e custodita gelosamente a Yazenevo, che teneva conto di ogni prova superata in modo brillante: si era piazzato alle spalle di un solo agente, Aleksandr Stavrogin, e soltanto per due punti.
L’addestramento Spetsnaz potrebbe essere affrontato da un marine, da un membro della Delta Force americana o del SAS britannico, da un parà francese, ma da pochi altri.
Prima di crollare esausto su una branda, al termine di una cena a base di salsicce, cetrioli e pane nero, Volkov aveva compiuto una serie di marce interminabili con quaranta chili sulle spalle avendo come unico conforto una borraccia piena solamente a metà, e ciò dopo aver lottato al mattino contro addestratori che assomigliavano a tori e aver nuotato a mezzogiorno in acque tanto gelide da mozzare il fiato. Aveva imparato l’uso degli esplosivi, delle IM, dei veleni, aveva sopportato la fame, la sete e la mancanza di riposo.
Dopo venti interminabili giorni, durante i quali molti avevano pensato con simpatia al suicidio e altri, man mano, erano stati scartati, Danil era stato affidato a un sergente, sicuramente appena uscito da un manicomio, che aveva preteso di trasformarlo in un animale. “Devi diventare un lupo, Danil Borisovic.”, aveva dichiarato con il tono di chi sta chiedendo una cosa assolutamente normale, tipo attraversare una strada sulle strisce pedonali.
E Volkov, con sua grande incredulità, era diventato un lupo. Aveva assimilato l’innata predisposizione di quell’animale ad avvertire la presenza di un nemico, in mancanza di un contatto visivo o di un particolare rumore, grazie alla capacità di cogliere la presenza di feromoni. Aveva acquisito la capacità di ridurre il battito cardiaco, allo scopo di evitare che un agente della CIA o del SIS riuscisse a scovarlo nella località più impensata.
Aveva appreso a seguire come un’ombra un compagno che fungeva da esca, a dileguarsi, sebbene fosse circondato da una “scatola”, a passare un messaggio in un bar, in un ristorante o in qualsiasi altro luogo, senza farsi notare da nessuno. Resistere alla macchina della verità e alle sostanze chimiche non costituiva un problema: al massimo, si ingurgitava una capsula di cianuro.
Un addestramento perfetto.
E adesso Danil doveva uccidere Williams.
Naturalmente nemmeno lui era armato, dato che aveva viaggiato in aereo, ma aveva dalla sua il fattore sorpresa, era un lottatore formidabile e lei era una donna…
Ciò nonostante, non era abituato a sottovalutare gli avversari. Tatiana, l’unica insegnante di sesso femminile, fra l’altro non particolarmente robusta, lo aveva steso tre volte, prima di spiegargli come le manguste uccidevano i cobra, e poco contava che il giorno dopo lui si fosse preso un’ampia rivincita: il ricordo di quell’umiliazione era rimasto.
Si portò alle spalle di Danielle, mentre lei imboccava Winkfiel Road. Il buio era quasi assoluto, ma a tratti la luna faceva capolino illuminando la strada, seppure fievolmente.
Volkov scattò un istante prima che Williams si accorgesse della sua presenza; quando avvertì un movimento dietro di sé ormai era troppo tardi. Volkov la trascinò a terra, si sistemò a cavalcioni sopra all’avventuriera e le cinse la gola con entrambe le mani, stringendo con forza.
Immobilizzata da un uomo che pesava almeno venti chili più di lei, Danielle fu colta dal panico. Sarebbe morta entro due minuti al massimo. Per un momento accettò quel destino, pensando a Damon – lo avrebbe raggiunto -; poi, però, l’angoscia e il terrore la spinsero a reagire… ma come? Non aveva possibilità di scampo.
Agitò inutilmente le lunghe gambe, mentre la mancanza di ossigeno diventava insostenibile.
Purtroppo la via era deserta e nessuno avrebbe potuto aiutarla.
Ma non voleva rassegnarsi. Non voleva morire.
Come una fievole luce che proviene dal passato, rammentò all’improvviso gli insegnamenti di Hiroyuki, il maestro giapponese che le aveva insegnato l’arte dello judo e di altre discipline di lotta. Sfruttare ogni possibilità, anche la minima. Slanciò le gambe, chiudendole intorno al collo del russo; quindi, applicò tutte le energie residue per trasformare quella presa in una morsa micidiale. Era una libera interpretazione di una mossa proibita nelle competizioni, chiamata Daki Age.
Volkov smise di strangolarla per liberarsi da quella tenaglia, ma lei lo sospinse in giù, senza mollare la presa. Le posizioni si rovesciarono e Danielle si trovò sopra: lo colpì alla tempia con un potente destro.
Poi non intese sfidare oltre la sorte.
Balzò in piedi e corse via.
Benché fosse giustificato dalla paura, si trattò di un grave errore: avrebbe dovuto tramortirlo con un secondo pugno.
Volkov si rialzò, rabbioso.
Trasse un profondo respiro, cercando di ignorare il dolore, e inseguì la donna. Inizialmente, non riuscì a tenere il suo passo. Quando si rese conto che perdeva terreno, strinse i denti e accelerò. Per quanto Williams corresse come un’atleta, lui era comunque più veloce.
A Danielle iniziava a mancare il fiato. Da ragazza, nelle gare scolastiche, vinceva spesso sulle distanze brevi, però cedeva sempre nel giro di pista. Cominciò a rallentare, anche a causa della furibonda lotta di poco prima. Eppure l’albergo era così vicino! Malgrado l’aria fredda della notte, era madida di sudore. Di norma, quando doveva ammazzare qualcuno, adoperava una pistola, un fucile oppure uno stiletto; era raro che combattesse corpo a corpo.
Si sentiva esausta.
Presto, il russo la raggiunse.
Protese una mano e la afferrò per i capelli.
Danielle gridò.
Volkov la fece roteare su se stessa e sferrò un sinistro che avrebbe steso un bue.
Danielle si scostò, evitandolo per un soffio.
Il russo la prese all’inguine con un violento calcio.
Danielle finì a terra, stravolta dalla sofferenza.
Volkov si chinò su di lei per finirla.
Con la forza della disperazione, Williams gli ficcò due dita negli occhi.
Si allontanò a quattro zampe, in qualche modo si sollevò e, rimpiangendo di non avere più gli stivali, si girò e lo centrò in piena fronte con un piede.
Ma anche le ballerine andavano bene.
Volkov perse i sensi.
Un bacione cara, brava come sempre, passa una bellissima domenica, con affetto Laura. ❤
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Ciao, bella tosta la Danielle,non mi piace per ovvie ragioni,ma è proprio determinata e violenta. Il lupo, animale( persona) e’ ricorrente nei tuoi scritti (vedi “Alex Alliston”), e capisco, perché è un animale…fantastico, e poi un tocco di Wilbur Smith…..episodio ansimante, mi è piaciuto. Buona domenica anche se piovosa almeno dalle mie parti.
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Adrenalina e suspense a non finire.
Danielle è odiosa ma piena di forza e di risorse.
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@ LAURA un bacione a te, cara amica, e grazie 🙂
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@ LOREDANA ciao! E’ vero, Danielle è tosta e violenta: d’altro canto, Terry Brooks sosteneva che il valore di un protagonista è dato da quello del suo avversario. Amo i lupi e tu da attenta lettrice lo hai notato (ho scritto anche una trilogia del lupo). In quanto a Wilbur Smith, ho letto tutti i suoi libri ed è possibile che abbia subito la sua influenza; comunque lo prendo come un grandissimo complimento.
Un caro abbraccio.
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@ NADIA ti ringrazio molto. Danielle è proprio così, hai ragione.
Buona domenica.
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Ammiro ed apprezzo il tuo modus scrivendi, Alessandra!
Buon pomeriggio domenicale
Ros
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Ottima scena di movimento. Sono una tua specialità.
Chi vincerà?
Un caro abbraccio
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Danielle non mi piace, è diventata una bestia.
E solo un ‘ altra bestia riuscirà ad ammazzarla
Sei preparatissima, forse più di una spia o agente segreto.
Brava e brava ancora
Baci baci
Mistral
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ma come e’diventato danielle?…
un bacio ,sei sempre brava
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Che ritmo narrativo! E quanta accurata documentazione in questo capitolo! Chi vincerà? Anche a me Danielle sta ormai antipatica e per lei la vedo dura.
Buona notte, Alessandra e serena nuova settimana 🙂
Marirò
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Ammazza… se lui era un lupo, lei è una mamma orsa con tanto di cuccioli! 🙂
Un gran capitolo anche questo.
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L’addestramento Spetsnaz? Urca anche questa mi tiri fuori 🙂
Potremmo farlo assieme che ne dici? 😉 🙂
Un bacione!
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@ ROSEMARY3 sono lusingata, Ros!
Felice settimana.
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@ NEWWHITEAR il primo round se lo è aggiudicato l’australiana… poi vedremo.
Grazie e un grande abbraccio.
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OMBREFLESSUOSE Danielle non piace nemmeno a me, ma la sua presenza è importante, come quella di Pomarev nel “Crepuscolo della Lubjanka” o di Silvia in “Alex Alliston”.
Ti ringrazio, chérie Mistral*
Bacioni.
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@ MAIRITOMBAKO fu a causa della morte di Damon.
φιλιά ^^
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@ ILI6 da parte mia c’è sempre il massimo impegno e se nasce qualcosa di buona ne sono contenta.
Ti ringrazio, Marirò, e ti abbraccio.
P.S. sai quanta fatica per scovare la tecnica di judo Daki Age?
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@ BRUM ottimo il paragone!
Ma non finisce qui, amico caro…
Mi auguro che ti piaccia anche il prossimo capitolo.
Lo inizierò questa sera.
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Non vedo perché non dovrebbe piacermi. Non ho dubbi.
Nota di servizio. L’ amico Topper non riesce a commentare. Vuoi dare un’occhiata, please?
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@ BRUM non capisco… io non uso la moderazione e non vedo commenti “fermi”.
Cercherò di scrivere qualcosa di buono. Per ora sono quattro righe 🙂
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@ KRIS sono pronta 🙂
Lovvoti * _______________ *
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Come diceva il filosofo ” A lupo … Lupo e mezzo”, e ricordiamoci di chi lo é stato.
Al numero 16 di Lombard Street a Londra danno il lupo della taijga vincente sul serpente “aussi”… Quasi quasi due ghinee …
A parte le stupidaggini gli “Spetsnaz” sono combattenti preparati, motivati, spietati e intelligenti. Come dovrebbero essere tutti quelli che appartengono ai reparti speciali.
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@ CAPEHORN puntano forte al numero 16 di Lombard Street!
Naturalmente io non posso partecipare. Posso solo confermare il tuo pensiero sugli “Spetsnaz”. E ringraziarti per l’attenta lettura.
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Ottimo il ritmo narrativo, la figura di Danielle spicca in questa puntata, non è ovviamente simpatica, ma la figura che rappresenta rende ancora più interessante il racconto ed è una figura importante.
Bravissima Alessandra, bravissima.
Serena notte, Pat
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Puntata molto interessante, ricca di particolari e di tensione narrativa che piace, incredibilmente, senza scemare dopo tante vicende. Io non darei per vinta una come Danielle… un caro saluto, a rileggerci presto. Univers
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…..
E’ sempre bello leggerti Alessandra
in questo capitolo sono rimasta sospesa
leggendo no, mangiando le parole sino alla fine!
Un abbraccio grande
Michelle
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Accidenti! Un combattimento che toglie il fiato! E come l’hai descritto bene! Sembrava di vederlo al cinema 😉
Adoro le tue spiegazioni storiche sui servizi segreti, è davvero un grosso valore aggiunto ai tuoi post, anche se il romanzo sarebbe godibile lo stesso 😉
http://www.wolfghost.com
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@ PATRIZIA M. Danielle non può risultare simpatica, ma come ho già scritto è una presenza fondamentale, al pari di Pomarev, in un altro mio romanzo.
Grazie, Pat, e sogni d’oro ^^
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@ UNIVERS81 come sempre, sei molto buono con me!
Danielle è intelligente, forte e spietata. Va aggiunto che Volkov non è da meno.
Un caro saluto a te.
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@ VENTIDIPRIMAVERA mi rendi molto contenta, cara Michelle*
Bisous, chou ^^
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@ WOLFGHOST lupissimo, il tuo è un complimento che mi inebria, e non sto scherzando!
Le spiegazioni storiche, a mio avviso, sono indispensabili per dare credibilità al romanzo.
Saluti a Lady Wolf 🙂
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Sarà… sai benissimo tuttavia che molti scrittori non se ne preoccupano granchè. Sono capitato ultimamente sulla recensione del film “Gravity”, dove un esperto di viaggi spaziali racconta tutte le assurdità raccontate nel film e consiglia di andare sì a vederlo ma… facendo finta di crederci lasciando le proprie conoscenze a casa! Altrimenti si corre il rischio di mettersi a ridere 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST esistono concezioni diverse sulla scrittura, di un film o di un romanzo. Io ritengo che la precisione sia importante, altri la pensano diversamente. Poi tutti possono sbagliare, questo è chiaro: io per prima.
Per citare un esempio divertente Ken Follett parlava di fagioli prima della scoperta dell’America 🙂
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Come finirà questo duello? Si accettano scommesse … 🙂
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Sono approdata felicemente qui da te 🙂
Ricomincio con un abbraccio, mi spaventa però l’arretrato!
Un saluto!
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@ RODIXIDOR il fatto è che se anch’io scommettessi non sarei sicura di vincere 🙂
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Grande Alessandra !! 🙂
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@ RODIXIDOR 🙂
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@ CLE REVERIES che bello rivederti! E’ davvero un grandissimo piacere, cara 🙂
Se può aiutarti, ai primi di settembre avevo scritto questo riassunto:
UN BREVE RIASSUNTO DELLE PRIME DIECI PUNTATE:
Monica Squire viene nominata direttore della CIA e poco più tardi si presenta alle elezioni presidenziali come candidata del partito democratico. Dopo un acceso confronto televisivo con il senatore repubblicano, suo antagonista, viene eletta, sia pur d’un soffio.
Nel mese di febbraio dell’anno successivo, suo figlio, il quattordicenne John, viene rapito, e la scorta che lo proteggeva sterminata. Ciò che i sequestratori chiedono è la liberazione di sei terroristi condannati a morte. Monica, sebbene disperata, rifiuta. Milton Brubeck, il direttore dell’FBI, promette che riuscirà a scovarli e a liberare il ragazzo.
Dietro a tutto questo c’è un uomo, un fanatico che aveva abbandonato Hamas in quanto troppo tollerante nei confronti di Israele e che adesso agisce in proprio, Ibrahim al-Ja’bari.
Per volere di Putin, il servizio segreto russo interviene… ma un dirigente della CIA, a causa di risentimenti personali, insabbia il documento che gli è stato trasmesso da Mosca.
Allora, l’SVR (ex KGB) invia negli Stati Uniti Danil Volkov, il migliore agente.
Lots of love * ___________________ *
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Che donna questa Danielle, ha una forza incredibile: sa come difendersi. Un capitolo che mi ha tenuta incollata per l’incalzare delle situazioni.
Sei troppo brava, pare quasi che tu abbia fatto un addestramento di quel genere, scherzo, cara.
Un abbraccio
annamaria
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@ ANNAMARIA49 in effetti, io sono stata un’agente segreta 🙂
Scherzi a parte, ti ringrazio di cuore, amica Isabel ^^
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Buona giornata ! 🙂
Con simpatia,
Aliosa.
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@ ALIOSA grazie e buona serata 🙂
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Happy Anniversary!
You registered on WordPress.com 3 years ago!
Thanks for flying with us. Keep up the good blogging!
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@ WORDPRESS thank you!
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La descrizione della lotta e della corsa è semplicemente fantastica!
La MIA strega è strepitosa. Baci
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@ MARI ti ringrazio, MIA guerriera 🙂
Bisous*
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