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RAGE 20

26 ottobre 2014 di Alessandra Bianchi

Vladimir Putin RageVladimir Vladimirovich Putin arrivò negli Stati Uniti il giorno del funerale.
Arrivò accompagnato dal ministro degli Esteri, da due alti funzionari del ministero, dal tenente generale Vasily Ivanovic Melnikov, da due interpreti, quattro segretarie, un cuoco, un cameriere e venti agenti del SVR.
Arrivò munito di asciugamani e lenzuola tenuti sotto vuoto, cibo preparato in Russia, acqua minerale russa, succhi di frutta russi e, sebbene non avesse le abitudini del suo predecessore, che durante un viaggio in America era stato messo a letto ubriaco tutte le sere da due uomini dell’FBI, portò con sé dieci bottiglie di vodka Russkij Standart. Portò anche un lettore e un cd con i successi degli Abba. Inoltre, aveva un dono per Monica: una matrioska che era un’opera d’arte del valore di svariate migliaia di dollari; se esisteva un sottile sottinteso non è possibile saperlo.
Arrivò accolto da un clima quasi primaverile, ma poiché era solito informarsi su tutto – su ogni dettaglio, anche il più insignificante -, indossava un abito adeguato, che a Mosca lo avrebbe fatto gelare.
La popolazione americana avrebbe reso l’ultimo commosso omaggio a John più tardi, dato che la cerimonia per volere di Monica era privata. Putin entrò comunque in chiesa, mentre fuori dell’edificio cinquanta agenti vigilavano. Naturalmente erano tutti armati: trenta federali e i venti uomini del servizio segreto russo. Fra loro non ci furono saluti né sorrisi.
Al termine del rito funebre, Monica e Putin si appartarono, sorvegliati a vista dai rispettivi angeli custodi, i quali però erano sì a distanza di sicurezza ma non in grado di ascoltare quello che le due più potenti persone del mondo si sarebbero detto.
La conversazione si svolse in russo, lingua che Monica parlava correntemente.
Putin la baciò tre volte, ma non sulle labbra. Un fatto singolare: in genere, non amava il contatto fisico. Quando Silvio Berlusconi, l’ex premier italiano, al termine di una canzone napoletana, gli dava un’amichevole pacca sulle spalle, reagiva con distacco e accettava tali comportamenti soltanto per via dell’amicizia che li legava.
Dopo le condoglianze e gli attestati di reciproca stima, Monica gli annunciò che, in seguito, per tutte le altre questioni, avrebbe dovuto confrontarsi con Margaret Collins. Lei infatti stava meditando di dimettersi, e anche se avesse cambiato idea desiderava “eclissarsi” per un certo periodo di tempo.
“Niet!”, disse Putin in tono freddo. “Io non conosco nessuna signora Collins. Conosco solo il presidente degli Stati Uniti e il suo valoroso marito.”
Monica lo fissò per qualche secondo, vagamente interdetta. “Lei non è una madre che ha perso il proprio figlio, e per sua colpa.”, dichiarò infine. “Io… io non so nemmeno ciò che è veramente successo, chi e perché ha tramato alle mie spalle; di sicuro alcuni personaggi hanno agito contro il mio volere. E questo è grave. Potrebbe significare che non sono all’altezza della carica che ricopro. Come vede, sono molto franca con lei.”
“La franchezza è una buona dote, benché talvolta sia bene non eccedere.”, replicò Putin. “Ho affrontato questo viaggio per discutere di questioni importanti. Questioni commerciali, questioni che riguardano la distensione fra i nostri due Stati, problemi che potrebbero verificarsi con l’Ucraina. La situazione in Medio Oriente che è drammatica e che è destinata a peggiorare. Ma la ragione principale che mi ha condotto qui è la solidarietà, un atto di amicizia e, se possibile, di conforto. Posso garantirle che chi ha ucciso John pagherà con la propria vita il suo gesto infame!”
Indugiò per un momento, quindi aggiunse:” Io so tutto di lei, come del resto immaginerà. Afghanistan, Cannes… Sempre contro di noi, ma erano tempi diversi. Poi l’estate del fallito golpe. L’avrei arruolata immediatamente e messa a capo del SVR o del FSB. E difatti è diventata direttore della CIA; poi ha vinto le elezioni, quando nessuno avrebbe scommesso un dollaro su di lei. Una donna forte! Una donna che ammiro. Non ha il diritto di arrendersi. Non glielo concedo e sono convinto che la maggior parte dei cittadini americani condivida il mio pensiero.”
Fece un ampio gesto circolare con il braccio. “Presto ci saranno gravi pericoli, se non poniamo rimedio. Niente Collins, prego.”

In uno sperduto villaggio, che ventidue anni prima, nel quadro dell’operazione Desert Storm, aveva visto passare il più grande esercito del mondo dai tempi della seconda guerra mondiale, Sarah Gabai abbandonò la jeep che l’aveva condotta sin lì, nascondendola come meglio poteva, ed entrò in una casupola dimessa, situata ai margini di quel piccolo agglomerato di abitazioni altrettanto dimesse. Il sole era già tramontato e spirava un vento freddo. Nel cielo apparivano le prime stelle.
“Nu?”, domandò al vecchio che la accolse con un sorriso.
Spiegò la carta geografica che aveva con sé e indicò due punti, entrambi evidenziati con un pennarello.
Il vecchio scosse la testa. “Un mese fa Ibrahim era lì e la settimana scorsa qui.”, disse puntando un dito sulle due località. “Ma adesso si trova in Siria. Nei pressi di Al Bukamal. Sei fuori strada, ti conviene tornare in Israele e ripartire da lì.” Pur essendo nativo del Kuwait, Yasir collaborava con il Mossad: non per soldi, ma perché aveva studiato a fondo la Bibbia; un particolare che gli israeliani ignoravano. Non agiva mai in prima persona, in compenso era al corrente di molti fatti segreti. Come ci riuscisse, era un mistero.
“Oppure attraversare l’Iraq.”, osservò Sarah.
“Molto rischioso.”
“Ma forse più rapido.”
Sarah rifletté, mentre Yasir preparava una modesta cena e del tè verde.
Il problema era che non poteva andare con la jeep ed erano più di mille chilometri. Con un dromedario avrebbe impiegato circa sei giorni, posto che tutto filasse liscio e di questo non poteva essere certa. Se invece fosse tornata a Tel Aviv guidando la jeep sarebbe arrivata in due giorni. Poi avrebbe potuto chiedere un elicottero a Aaron Ben-David. Se aveva fatto un viaggio inutile era stato a causa sua. Informazioni sbagliate. Era un’altra ipotesi pericolosa, ma forse più pratica.
Un raid improvviso e micidiale.
In fondo, quella era la specialità di Israele.
“Dormirai qui. Ho una stanza per te.”, disse Yasir, portando in tavola le pietanze. “La notte porta consiglio.”

A Londra era ancora pomeriggio. Un tardo pomeriggio piovoso. A tratti sprazzi di sereno si alternavano agli scrosci d’acqua. In un internet-point Danielle Williams controllò uno dei suo conti protetti, apprendendo con soddisfazione che Ibrahim al-Ja’bari aveva effettuato il bonifico. Un pazzo furioso, pensò divertita; però un pazzo che manteneva gli impegni.
E adesso era ancora più ricca. Incominciava a stancarsi di quella caccia infinita, di esecuzioni che la soddisfavano per pochi minuti, lasciandole comunque sempre un grande vuoto dentro. Magari un’ultima missione e poi si sarebbe scelta un posto nei Caraibi. Una bella casa, uno yacht e chissà… un giorno avrebbe potuto incontrare un uomo capace di colmare quel vuoto.
Uscì dal locale e attraversò King’s Road, cercando di evitare le pozzanghere; risultato vanificato dagli schizzi provocati dalle automobili, una delle quali le sfrecciò a un metro di distanza. Decise che prima di cena sarebbe passata in albergo per cambiarsi.
Istinto, sesto senso, l’attitudine al pericolo, qualsiasi nome gli si voglia dare, la indusse a voltarsi per gettare una breve occhiata alle sue spalle.
E lo notò subito.
Sull’aereo che l’aveva portata in Inghilterra, era seduto tre file dietro di lei.

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Pubblicato su rage | Contrassegnato da tag Monica Squire | 35 commenti

35 Risposte

  1. su 26 ottobre 2014 a 09:36 mairitombako

    quanto e; brava la mia preferita scrittrice? 😉
    kalimera omorfi ,kali kuriaki

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  2. su 26 ottobre 2014 a 16:20 Laura

    Brava cara amica, e grazie, bacioni e buona domenica, 3

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  3. su 26 ottobre 2014 a 16:47 newwhitebear

    Ottima puntata. Tre parti, tutte e tre intriganti.
    Danielle ce la farà a scampare al pericolo?
    Un caro abbraccio

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  4. su 26 ottobre 2014 a 17:36 Nadia

    Notevoli i dettagli su Putin.

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  5. su 26 ottobre 2014 a 17:54 ili6

    Ricca di dettagli la prima parte e di…buone intenzioni. Russia e America che cooperano? il mondo ringrazia.
    Poi c’è Sarah che…si mette in moto e Danielle, il coccodrillo che piange sul latte versato. Altro che Caraibi le darei!
    E ancora la tua bravura a tener desta l’attenzione dei lettori.
    Thanks

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  6. su 26 ottobre 2014 a 19:07 Alessandra Bianchi

    @ MAIRITOMBAKO ❤

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  7. su 26 ottobre 2014 a 19:09 Alessandra Bianchi

    @ LAURA un bacione grande grande 🙂

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  8. su 26 ottobre 2014 a 19:11 Alessandra Bianchi

    @ NEWWHITEBEAR a oggi sinceramente non lo so nemmeno io…
    Grazie e un caro abbraccio.

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  9. su 26 ottobre 2014 a 19:14 Alessandra Bianchi

    @ NADIA a mio avviso, i dettagli sono fondamentali. Compresi gli Abba 🙂
    Buona serata, amica mia!

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  10. su 26 ottobre 2014 a 19:17 Alessandra Bianchi

    @ ILI6 la prima parte vorrebbe essere un messaggio di speranza. E credo che con Monica presidente ciò potrebbe avverarsi.
    E il mondo ringrazierebbe.
    Danielle? Un coccodrillo davvero perfido.
    Thanks to you, my friend.

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  11. su 26 ottobre 2014 a 19:50 Patrizia M.

    Sempre più intrigante, sempre più affascinante e trascinante.
    La storia si sta svolgendo in maniera da tenere incollati alle parole, l’intreccio diventa sempre più forte e sempre più forte è la curiosità di sapere come evolveranno le situazioni.
    Sarò ripetitiva, ma sei bravissima, eccezionale.
    Complimenti cara Alessandra.
    Un abbraccio. Buona serata e l’augurio di una splendida nuova settimana.
    Ciao, Pat

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  12. su 26 ottobre 2014 a 20:02 Alessandra Bianchi

    @ PATRIZIA M. sei molto cara!
    Questa è una storia complicata a cui sto dando tutta me stessa. Non dirò che è l’ultima, altrimenti mi diresti che sono passata al comico 🙂
    Certo è che in futuro scriverò qualche racconto.
    Che la nuova settimana sia per te splendida, amica Pat!

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  13. su 26 ottobre 2014 a 22:54 Mari

    Quelle manie di sottovuoto mi piacciono….
    Sono con Putin: non conosco nessuna signora Collins!
    Baci alla MIA strega

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  14. su 27 ottobre 2014 a 17:07 brum

    Altro gran capitolo. Non c’è altro da dire.

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  15. su 27 ottobre 2014 a 17:27 capehorn

    Incontro ad altissimo livello anche in occasione di tristissimi eventi.
    Il realismo sovietico é difficile da spazzar via dopo 70 e più anni. Non basta una quasi rivoluzione. Putin ha bisogno di avere qualcuno di cui fidarsi, almeno come avversario. Certo, sicuro. Conoscendo il valore di Monica glia latri sono solo figurine.
    Dal Medio Oriente nessuna buona notizia. Anzi le cose s’ingarbugliano, ma gli alleati migliori sono quelli inaspettati.

    In quanto alla Aussi’s Girl, non é solo una crudele macchina di morte, ma dimostra come la é diventata, cogliendo il particolare che a molti, i più, sfuggirebbe..

    Che splendido autunno di letture.

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  16. su 27 ottobre 2014 a 18:09 ventidiprimavera

    …
    E’ cosi niente Collins…
    Mi è piaciuto molltissimo il primo episodio con il Tuo racconto che unisce ancora una volta fantasia e realtà che porta alcuni spunti ai giorni Nostri a ricordare i problemi con l’Ucraina….
    Sei grande cara amica e rimane sempre un piacere quello di leggerti!

    Ti lascio un abbraccio e buon inizio di settimana
    Michelle

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  17. su 27 ottobre 2014 a 20:26 Alessandra Bianchi

    @ MARI del “sottovuoto” lo sapevo, MIA guerriera: io e te siamo simili.
    Anch’io sono con Putin.
    Bacissimi!

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  18. su 27 ottobre 2014 a 20:28 Alessandra Bianchi

    @ BRUM sono onorata.

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  19. su 27 ottobre 2014 a 20:32 Alessandra Bianchi

    @ CAPEHORN come si dice? Dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Iddio.
    E Putin conosce bene Monica, così come è il più lungimirante – anche nella realtà – riguardo al Medio Oriente.
    L’australiana? E’ fredda, spietata e tosta.
    Grazie, Cape!

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  20. su 27 ottobre 2014 a 20:36 Alessandra Bianchi

    @ VENTIDIPRIMAVERA dato che la vicenda si svolge nel 2013, mi è sembrato giusto inserire qualche dettaglio legato all’attualità, come appunto l’Ucraina.
    Ti ringrazio di cuore, Michelle, e ti mando un bacione*

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  21. su 27 ottobre 2014 a 22:21 wolfghost

    Mi chiedo se davvero Putin resterà in carica così a lungo 🙂 Vedremo se ci azzeccherai 😉
    Quante figure femminili! Il romanzo ne è davvero ricco! Non è una novità, naturalmente, ma stavolta punti decisamente su di loro 😉

    http://www.wolfghost.com

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  22. su 27 ottobre 2014 a 22:32 Alessandra Bianchi

    @ WOLFGHOST nel romanzo siamo nel 2013, prevedo che resti in carica almemo fino al 2020.
    Molte figure femminili, è vero, caro lupo, però ci sono anche Volkov, Yarbes e Milton Brubeck, fra gli altri.
    Sogni d’oro.

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    • su 3 novembre 2014 a 21:52 wolfghost

      Nel 2013? Credevo fosse la carica presidenziale post-Obama 😐

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      • su 3 novembre 2014 a 22:23 Alessandra Bianchi

        @ WOLFGHOST nella finzione letteraria, Obama è fuori 🙂
        Monica è stata eletta a fine 2012.

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  23. su 28 ottobre 2014 a 12:21 univers81

    Puntata (ennesima) oggettivamente senza punti deboli e con molta sapienza nel gestire i dettagli delle varie vicende intrecciate. Non vediamo l’ora di continuare a leggere, credo di poter riferirmi a nome di molti altri… un caro saluto, a presto. Univers

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  24. su 28 ottobre 2014 a 18:28 ombreflessuose

    Un Putin sempre freddo e distaccato ma molto attento verso il Talento di Monica.
    Chi si rivede…la spietata e svuotata Danielle
    Ancora un grande capitolo di preparazione, bravura e bellezza
    Abbraccio da Mistral

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  25. su 28 ottobre 2014 a 19:17 Alessandra Bianchi

    @ UNIVERS81 sono lusingatissima, mio “vecchio” amico.
    La prossima puntata è in cantiere.
    Un caro saluto a te!

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  26. su 28 ottobre 2014 a 19:17 kris

    Per la prima volta nella vita mi piace Putin. Macché Margaret.

    Continui a seguirti e ad ammirare il tuo talento BabyAle, anche se posto un po’ meno. Ti abbraccio con grande trasporto!

    "Mi piace""Mi piace"


    • su 28 ottobre 2014 a 19:18 kris

      Continuo.

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  27. su 28 ottobre 2014 a 19:20 Alessandra Bianchi

    @ OMBREFLESSUOSE è esatto ciò che dici di Putin.
    Danielle tornerà nel nuovo episodio.
    Grazie mille, Mistral, e un bacione.

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  28. su 28 ottobre 2014 a 19:32 Alessandra Bianchi

    @ KRIS BabyAle ti lovva.
    E nel capitolo 21 Monica rialzerà la testa…
    Un abbraccio stritoloso.

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  29. su 30 ottobre 2014 a 10:49 annamaria49

    Una puntata di grande interesse nelle tre parti che creano situazioni nuove e aspettative.
    Putin credo abbia a che fare con l’uccisione del ragazzo, del resto ha ben evidenziato i momenti passati in cui Monica gli ha dato il filo da torcere. Entrano in scena altre due donne, chissà quale sarà il loro compito in questa storia sempre più appassionante.
    Buona giornata, bravissima Ale, e alla prossima.
    un forte abbraccio
    annamaria

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  30. su 30 ottobre 2014 a 12:07 rodixidor

    Immaginavo subissi il fascino dell’uomo cattivo: Vladimir 😉

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  31. su 30 ottobre 2014 a 21:34 Alessandra Bianchi

    @ ANNAMARIA49 no, cara: Putin non poteva che detestare un fondamentalista islamico, per varie ragioni: dal ricordo della guerra in Afghanistan al razzismo russo alla sua preveggenza su quanto sarebbe accaduto un anno dopo, cioè in questo 2014.
    Grazie, amica Isabel, per le tue belle parole, e un fortissimo abbraccio.

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  32. su 30 ottobre 2014 a 21:37 Alessandra Bianchi

    @ RODIXIDOR preciso 🙂

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I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

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    la falsità, la cattiveria, il razzismo
    Amo
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