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24 agosto 2014 di Alessandra Bianchi

VolkovI quattro uomini erano irlandesi ed erano stati pagati profumatamente per svolgere il loro compito. Soldi che sarebbero serviti, quando fossero tornati in patria. Del ragazzo non gli importava nulla, e nei limiti del possibile lo trattavano bene, anche se il cibo che gli fornivano era invariabilmente sempre lo stesso: salsicce e uova. Donagh Lynch, un energumeno di oltre novanta chili che si occupava di preparargli e servirgli i pasti, entrava nella camera in cui era rinchiuso con un cappuccio stile Ku Klux Klan, però nero. Posate e piatti erano di plastica.
Dei quattro, il più sospettoso era il capo, l’unico dotato di un quoziente intellettivo decente, il quarantenne Pierce O’Connor. Pierce, o Piaras, non si fidava minimamente della sua interlocutrice telefonica, sapeva molto bene che la cabina da cui effettuava le chiamate sarebbe stata rintracciata nel giro di pochi secondi e che poco dopo sarebbe arrivata la polizia. Ma aveva una certa esperienza e, sebbene fosse abituato a “lavorare” a Londra, o dintorni, conosceva molti trucchi, utili anche in America.
La causa di Ibrahim al-Ja’bari lo lasciava del tutto indifferente, perché non era la sua, ma il denaro che aveva ricevuto era buono, e per questo avrebbe fatto quello che gli era stato detto di fare.

Negli Stati Uniti, era notte inoltrata ma a Mosca era già mattino. Un pallido sole si affacciava nel cielo, illuminando le distese di neve che coprivano gran parte delle strade.
Il tenente generale Vasiliy Melnikov accolse freddamente Gennadiy Rybakov, non lo invitò a sedersi e si rivolse a lui chiamandolo per cognome; in altre circostanze probabilmente avrebbe usato nome e patronimico. “Mi risulta”, esordì, “che dal suo ufficio è stato trasmesso un rapporto confidenziale alla CIA, però non tramite i canali consueti, e soprattutto senza averlo sottoposto preventivamente a me.”
Rybakov rimase per un attimo in silenzio, poi con riluttanza annuì. “Un favore a un amico.”, mormorò.
Melnikov lo squadrò. “Un amico!”, ribatté in tono ironico. “Un amico che per ragioni di egoismo personale, tipico dei borghesi servi del capitalismo, ha deciso di insabbiare il suo prezioso dossier, e tutto a causa di una mancata promozione, che non penso che meritasse.”
Il primo vicecapo del SVR aveva un informatore ai piani alti di Langley, che trattava unicamente con lui, e un sistema di comunicazione assolutamente sicuro; la sera precedente si era trattenuto in ufficio fino a tardi, mentre in Virginia era pomeriggio.
“Io…”
“Lei, Rybakov, per il momento è sospeso dal servizio. Più tardi sarà sottoposto a un coscienzioso esame, in base al quale si vedrà se procedere anche in altro modo. Non ha motivo di trattenersi ancora qui.”
Dopo aver congedato il sottoposto, rifletté a lungo.
Sapeva che quelle informazioni non erano state passate a chi di dovere, perciò era ovvio che il DDI le avesse insabbiate. Eppure erano importanti, e Putin non sarebbe stato contento se avesse appreso che l’SVR non collaborava adeguatamente, come da lui promesso.
Però, preferiva agire a modo suo, fuori dal controllo di FBI e CIA.
Mandò a chiamare il capitano Danil Borisovic Volkov, il più promettente giovane ufficiale del direttorato “S”, che ben conosceva dato che lo aveva visto crescere e affermarsi.
Volkov si presentò venti minuti più tardi. Rigido, sull’attenti, si dispose ad ascoltare ciò che Melnikov aveva da dirgli. L’alto dirigente gli fece cenno di sedersi.
Nativo di Omsk, figlio di un ingegnere edile e di un’interprete, Volkov parlava l’inglese correntemente ma con un lieve accento americano, precisamente bostoniano; aveva già svolto con successo tre missioni negli Stati Uniti, di cui conosceva a fondo usi, costumi, topografia delle principali città. Disponeva di tre passaporti perfetti che lo identificavano come cittadino americano. Al termine dell’addestramento Spetsnaz era risultato il primo del suo corso: in parole povere, la sua specialità era uccidere. A mani nude (era esperto in ogni tipo di lotta), con la pistola, il coltello e qualsiasi oggetto che potesse servire all’uso. Non lo aveva mai considerato un piacere, ma semplicemente il dovere.
Melnikov parlò per mezz’ora, quindi si alzò e gli strinse la mano, un gesto insolito per lui. “Buona caccia, Dania!”

Il telefono squillò alle dieci del mattino successivo.
Erano presenti sia Yarbes sia Collins. Martin indicò alla donna di rispondere; era meglio non cambiare interlocutore.
“Allora?”, chiese la voce che già conosceva.
“Prima aspetto una risposta.”, disse con calma Margaret.
“Shakira. Shakira è la sua fottuta cantante preferita.”
“Bene. Le vostre richieste sono state accettate. Entro dieci giorni i sei uomini saranno liberati e procederemo allo scambio.”
“Dieci giorni?” La voce ora era brusca.
“Sono tempi tecnici, ci sono delle questioni burocratiche da sistemare.” Margaret trattenne il fiato.
“Quattro giorni, non di più. Richiamerò in giornata.”
O’Connor riagganciò.
Aveva usato un cellulare usa e getta, con scheda prepagata.
Dal suo posto d’ascolto Milton Brubeck bestemmiò. Il Segretario di Stato non avrebbe certamente apprezzato, ma non lo sentì; lo udì solo Fowley che imprecò a sua volta.
O’Connor quel giorno non ritelefonò con grande disapppunto di Margaret che dovette pazientare fino al tardo pomeriggio dell’indomani.
A quell’ora, mentre il sole si apprestava a tramontare (erano le diciassette e cinquanta del ventun febbraio), un uomo alto, con le spalle larghe e la vita sottile, entrò in un bar situato alla periferia di Washington, nei pressi di Swann Street. Sotto il cappotto, indossava un blazer blu, pantaloni grigi e una camicia azzurra che portava aperta senza cravatta. Era arrivato venti minuti prima e aveva trascorso quel tempo sull’altro lato della strada; da lì aveva osservato con la massima attenzione ciascun passante, ogni macchina che percorreva la via, nonché l’andirivieni dei clienti che entravano e uscivano dal bar. Se qualcuno lo avesse notato (ma nessuno badò a lui), lo avrebbe visto intento a leggere il “Washington Post” e avrebbe pensato che aspettava un amico, un collega di lavoro o una donna. Poiché era attraente, l’ultima era l’ipotesi più probabile.
Si diresse verso il fondo del locale, dove un individuo dai capelli color sabbia stava bevendo una birra. Questi alzò la testa e scrutò il nuovo venuto con uno sguardo privo di espressione. L’uomo alto prese posto al suo tavolo e ordinò un caffè. “Qualcuno ha fatto il cattivo.”, disse, dopo che una cameriera piuttosto carina lo servì, riservandogli un’occhiata maliziosa.
L’altro scrollò le spalle. “Non è una novità, Peter.”
“E tu ne sai qualcosa?”
“Forse. Dipende da quanto sei disposto a pagare.”
“Mille dollari.”
“Tempo perso.”
Peter gli rivolse un sorriso amabile. “E in aggiunta la tua vita, caro Sean. Quanto vale quella per te?” Si era espresso con voce piatta, incolore, quasi stesse parlando del risultato di un incontro di basket.
A parte il sorriso falso, considerò fra sé Sean, in Peter non vi era proprio niente di amabile.
Volkov sorseggiò il caffè, trovandolo pessimo.

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Pubblicato su rage | Contrassegnato da tag Monica Squire | 44 commenti

44 Risposte

  1. su 24 agosto 2014 a 01:38 Doris

    molto buono con dettaglio

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  2. su 24 agosto 2014 a 07:49 Alessandra Bianchi

    @ DORIS grazie, cara 🙂

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  3. su 24 agosto 2014 a 13:11 mairitombako

    STUPENDO…BRAVA BRAVA !!!

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  4. su 24 agosto 2014 a 15:51 newwhitebear

    la storia si infittisce e si mescola tra delinquenza comune e intrigo internazionale.
    Piacevole, incalzante e pieno di sorprese. Il nuovo romanzo procede spedito e bene.
    Un caro abbraccio

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  5. su 24 agosto 2014 a 19:21 salvatore rizzi

    New, mi ha preceduto, concordo col dire suo. Saluti da Salvatore.

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  6. su 24 agosto 2014 a 20:16 Alessandra Bianchi

    @ MAIRITOMBAKO ti ringrazio, stellina * ______________ *

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  7. su 24 agosto 2014 a 20:18 Alessandra Bianchi

    @ NEWWHITEBEAR sono contenta che questo capitolo ti sia piaciuto.
    Un grande abbraccio.

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  8. su 24 agosto 2014 a 20:21 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI ne sono lietissima!
    Un salutone 🙂

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  9. su 24 agosto 2014 a 20:40 Lord Ninni

    Un appuntamento al quale non potevamo mancare.
    Leggendolo è stato quasi come assistere ad un incontro di scherma, spada per l’esattezza.
    Ogni spazio corporeo (tranne la gola) è buona per essere “toccato”.
    Avete miscelato, con maestria, tattiche e dinamiche di una spy story.

    Oltre non ci esponemmo, mia signora: a voi la prosecuzione.
    A noi il piacere della lettura.
    Abbiate le nostre cordialità

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    • su 25 agosto 2014 a 03:13 Lord Ninni

      … O’Connor quel giorno non ritelefonò con grande disapppunto di Margaret che dovette pazientare fino al tardo pomeriggio dell’indomani. …

      Ecco una raffinatezza stilistica.
      Una apparente frase interlocutoria che racchiude un “passaggio ponte” di un momento ad un altro. Si potrebbero prendere numerosi appunti sulla Vostra scrittura creativa, ad uso didattico.

      Una vita dedicata alla scrittura che, indiscutibilmente, vi realizza.
      Buon giorno e cordialità

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      • su 25 agosto 2014 a 19:15 Alessandra Bianchi

        @ LORD NINNI adesso arrossisco!
        Grazie 🙂

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  10. su 24 agosto 2014 a 20:49 Alessandra Bianchi

    @ LORD NINNI Vi ringraziammo di cuore!
    L’impegno fu notevole, il risultato è affidato alla bontà degli amici che mi leggono, fra i quali naturalmente Voi, Milord.
    Radiosità.

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  11. su 24 agosto 2014 a 21:03 Patrizia M.

    La trama si fa sempre più corposa rendendo la storia sempre più interessante e incuriosendo sempre di più. Un vero piacere leggere questa storia, è scritta benissimo, con tanti dettagli e soprattutto nonostante la corposità scorre che è una meraviglia.
    Complimenti Alessandra, sempre grande!!!
    Ciao, Pat

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  12. su 24 agosto 2014 a 21:17 Alessandra Bianchi

    @ PATRIZIA M. io parto sempre dal presupposto che i dettagli sono importanti e che una storia deve risultare credibile; quando leggo un libro dove regna l’approssimazione, dopo qualche pagina lo abbandono.
    Secondo me, scrivere è anche e soprattutto informarsi. Il lettore non va mai ingannato.
    Ciò detto, ti ringrazio moltissimo, amica Pat!
    Serena notte 🙂

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    • su 24 agosto 2014 a 21:45 Patrizia M.

      Serena notte a te 🙂

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      • su 25 agosto 2014 a 19:16 Alessandra Bianchi

        @ PATRIZIA M. buona serata ^^

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  13. su 24 agosto 2014 a 22:43 Laura

    Sei bravissima Alessandra, e’ un piacere leggerti, buon inizio settimana a te, ❤

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  14. su 25 agosto 2014 a 10:04 Loredana

    Bene, ora arrivano i russi, ci saranno, credo, molti colpi di scena e come sempre Tu riuscirai a tenerci sulle spine! Brava come sempre. Buona settimana….Loredana

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  15. su 25 agosto 2014 a 19:17 Alessandra Bianchi

    @ LAURA grazie mille, mia bella amica!
    Un sorriso per una serata serena ❤

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  16. su 25 agosto 2014 a 19:20 Alessandra Bianchi

    @ LOREDANA eh eh eh… per me sono come il prezzemolo…
    Non riesco a scrivere una storia di spionaggio senza di loro.
    Spero vivamente di riuscire a tenervi sulle spine 🙂
    Grazie e l’augurio di una felice settimana!

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  17. su 25 agosto 2014 a 20:29 ili6

    Un capitolo corposo, denso di particolari e scene. Scritto con la maestria che ormai conosciamo e apprezziamo.
    Un abbraccio,
    marirò

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  18. su 25 agosto 2014 a 21:39 Tosca

    Brava Alessandra, non vedo l’ora di conoscere il nuovo personaggio, Volkov, e scoprire cosa avranno escogitato i Russi! Dolce notte!

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  19. su 25 agosto 2014 a 21:47 Mari

    MIA strega…..questa storia si conferma strepitosa! Come la MIA scrittrice!

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  20. su 26 agosto 2014 a 17:02 univers81

    Puntata che prosegue nel solco degli intrighi internazionali, soprattutto con vicende legate tra loro e sorrette dalla qualità di alcuni personaggi, anche di quelli diciamo secondari. Un caro saluto, a rileggerci presto. Univers

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  21. su 26 agosto 2014 a 22:14 Alessandra Bianchi

    @ ILI6 sei sempre molto cara, Marirò!
    Abbraccione ^^

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  22. su 26 agosto 2014 a 22:16 Alessandra Bianchi

    @ TOSCA Volkov si rivelerà molto importante. E per una volta i russi stanno dalla parte degli americani.
    Grazie e sogni d’oro.

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  23. su 26 agosto 2014 a 22:19 Alessandra Bianchi

    @ MARI la strega ringrazia la SUA guerriera!
    Notte fatata per te*

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  24. su 26 agosto 2014 a 22:23 Alessandra Bianchi

    @ UNIVERS81 cerco sempre di focalizzare tutti i personaggi, ovviamente nei limiti del possibile. Talvolta ci riesco, in altre occasioni meno. Sono lietissima che tu abbia apprezzato questo nuovo capitolo.
    Un caro saluto a te e un sentito grazie.

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  25. su 27 agosto 2014 a 11:18 capehorn

    Non per dire, ma io lo avevo detto. E’ vero l’I.R.A ufficialmente non centra nulla, ma l’Irish Mob, deve aver fornito quattro onesti taglia gole. Tanto basta e avanza.

    Nuove alleanze faticano a formarsi e vecchie paure e antichi rancori sono ancora forti. Chi si fiderà di chi, per primo?
    In compenso si mettono sul piatto pezzi pregiati, così da ogni parte si sa con chi si ha a che fare. Un po’ a dire ai vecchi nemici: Guarda che mi sto aggiornando e ho buoni aggiornamenti.

    Preciso, ritmico, essenziale anche nei particolari. venire qui é come assaporare un CRU’ Cannubi, un Cerequio un Rocche di Castigtloione.

    Vi basti !

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  26. su 27 agosto 2014 a 21:01 Alessandra Bianchi

    @ CAPEHORN e io lo avevo letto…
    Ho sempre sostenuto, e continuo a sostenere, che un blog è un work in progress. Non si va avanti, senza la sollecitudine, gli elogi o i rimproveri degli amici lettori.
    A questo punto, propongo un brindisi, ma di quelli buoni 🙂
    Beh, “I Ragazzi”, loro si accontentano di un grosso boccale di birra, inglese off course ^^

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    • su 29 agosto 2014 a 10:35 capehorn

      Porter per tutti, allora!! 😛

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      • su 29 agosto 2014 a 15:14 Alessandra Bianchi

        @ CAPEHORN ваше здоровье 🙂

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      • su 29 agosto 2014 a 16:21 capehorn

        Se la traduzione é esatta, é spassosissima !!!
        😛

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      • su 29 agosto 2014 a 16:22 capehorn

        😛 😀 😀

        "Mi piace""Mi piace"


      • su 30 agosto 2014 a 21:26 Alessandra Bianchi

        @ CAPEHORN ^^

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      • su 31 agosto 2014 a 16:27 capehorn

        🙂

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  27. su 29 agosto 2014 a 12:08 ombreflessuose

    Lettura “piacevole” e ricca, piena della tua sempre innata bravura
    Vado a leggere il seguito
    Bacetti
    Mistral

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  28. su 29 agosto 2014 a 15:16 Alessandra Bianchi

    @ OMBREFLESSUOSE buon pomeriggio, cara Mistral.
    Bacini e grazie ^^

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  29. su 30 agosto 2014 a 21:18 wolfghost

    Quante nazionalità presenti in questo racconto! Più internazionale di così… 😉
    Nonostante i diversi rami della storia, non si fa alcuna fatica a seguire la trama, merito della tua scrittura sempre estremamente scorrevole 😉
    Sono curioso di leggere come Volkov potrà essere di aiuto…

    http://www.wolfghost.com

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  30. su 30 agosto 2014 a 21:30 Alessandra Bianchi

    @ WOLFGHOST è vero: a parte il mandante, irlandesi, americani, israeliani, russi… e ci sarà anche un italiano.
    Beh, mi lusinghi, lupissimo.
    In quanto a Volkov, si vedrà 🙂

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  31. su 4 settembre 2014 a 21:47 ventidiprimavera

    —-
    Una storia, un intreccio scorrevolissimo e chissà ancora quanti colpi di scena dovremmo aspettarci…
    Bravissima Alessandra, la stesura di questo romanzo diventa eccellente!!

    Bisous ma chère amie.
    Michelle

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  32. su 4 settembre 2014 a 21:58 Alessandra Bianchi

    @ VENTIDIPRIMAVERA sono molto contenta: stai rileggendo tutti i capitoli di agosto e di ciò ti sono estremamente grata.
    Rispetto agli anni passati, sono stata più parsimoniosa, però sono anche brani lunghi…
    Bisous, chou * _______________ *

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  33. su 5 settembre 2014 a 10:39 brum

    Azz. Un nuovo colpo di scena. La Russia che fa?

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  34. su 5 settembre 2014 a 17:16 Alessandra Bianchi

    @ BRUM interviene…

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I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

    Odio
    la falsità, la cattiveria, il razzismo
    Amo
    scrivere al pc, scalza e con una bottiglia di acqua minerale Evian a portata di mano. Guardare le stelle di notte. Esplorare i boschi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia
    La mia musica
    Jethro Tull, Led Zeppelin, Jefferson Airplane, Pink Floyd, Grateful Dead, Rolling Stones, Alanis Morissette, Kate Bush, Cranberries, Metallica, Crosby Stills Nash & Young, Doors
    I miei libri
    Mondo senza fine, Delitto e Castigo, Il Signore degli Anelli, Il Maestro e Margherita, Una Giornata di Ivan Denisovic, Il Vecchio e il Mare, L'Ombra del Vento, Il Pendolo di Foucault, La Collina dei Conigli, Il Potere della Spada, I Pilastri della Terra, L'Idiota, Tutti gli uomini di Smiley, La Variante di Luneburg

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