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ALCUNI DEI MIEI INCIPIT PREFERITI. E I VOSTRI?

22 luglio 2014 di Alessandra Bianchi

“All’inizio di un luglio straordinariamente caldo, verso sera, un giovane scese per strada dallo stanzino che aveva preso in affitto in vicolo S., e lentamente, come indeciso, si diresse verso il ponte K. Sulle scale riuscì a evitare l’incontro con la padrona di casa. Il suo stanzino era situato proprio sotto il tetto di un’alta casa a cinque piani, e ricordava più un armadio che un alloggio vero e proprio.” Dostoevskij – Delitto e Castigo

“Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so. Ho ricevuto un telegramma dall’ospizio: “Madre deceduta. Funerali domani. Distinti saluti.” Questo non dice nulla: è stato forse ieri. L’ospizio dei vecchi è a Marengo, a ottanta chilometri da Algeri. Prenderò l’autobus delle due e arriverò ancora nel pomeriggio. Così potrò vegliarla e essere di ritorno domani sera.” Camus – Lo Straniero

“L’Africa stava accucciata sull’orizzonte, quasi un leone pronto all’agguato, color fulvo e oro nel primo sole, gelata dal freddo della Corrente del Benguela. Robyn Ballantine stava in piedi accanto al parapetto della nave e la guardava.” Smith – Quando vola il falco

“Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae, aliam Aquitani, tertiam qui ipsorum lingua Celtae, nostra Galli appellantur.” Cesare – De bello gallico

“Qualcuno doveva aver diffamato Josef K., perché, senza che avesse fatto nulla di male, una mattina venne arrestato. La cuoca della signora Grubach, la sua padrona di casa, che ogni giorno verso le otto gli portava la colazione, quella volta non venne. Ciò non era mai accaduto. K. aspettò ancora un po’, guardò dal suo cuscino la vecchia signora che abitava di fronte e che lo osservava con una curiosità del tutto insolita in lei, poi però, meravigliato e affamato a un tempo, suonò. Subito qualcuno bussò e entrò un uomo, che egli non aveva mai visto prima in quella casa. Era snello eppure ben piantato, indossava un vestito nero attillato che, come gli abiti da viaggio, era dotato di diverse pieghe, tasche, fibbie, bottoni e di una chiusura e che di conseguenza, benché non fosse chiaro a cosa dovesse servire, sembrava particolarmente pratico.” Kafka – Il Processo

“Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni lo aveva accompagnato un ragazzo, ma dopo quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli  avevano detto che il  vecchio ormai  era decisamente e definitivamente salao,  che  è  la  peggior  forma  di  sfortuna,  e  il  ragazzo  gli  aveva  ubbiditi andando in un’altra barca che prese tre bei pesci nella prima settimana.” Hemingway – Il Vecchio e il Mare

“Ricordo ancora il mattino in cui mio padre mi fece conoscere il Cimitero dei Libri Dimenticati. Erano le prime giornate dell’estate del 1945 e noi passeggiavamo per le strade di una Barcellona prigioniera di un cielo grigiastro e di un sole color rame che inondava di un calore umido la rambla de Santa Monica.
«Daniel, quello che vedrai oggi non devi raccontarlo a nessuno» disse mio padre. «Neppure al tuo amico Tomás. A nessuno.»
«Neanche alla mamma?» domandai sottovoce.
Mio padre sospirò, offrendomi il sorriso dolente che lo seguiva sempre come un’ombra.
«Ma certo» rispose mesto. «Per lei non abbiamo segreti.» Zafon – L’Ombra del Vento

“La signora Cozzolina assaggiò la minestra.” Robbins – Mai amare uno straniero

“Fa freddo a Parigi, alle sei e quaranta di mattina in una giornata di marzo, e il freddo sembra ancora più intenso quando sta per essere giustiziato un uomo. L’11 marzo 1963, a quell’ora nel cortile principale di Fort d’Ivry, un colonnello dell’aviazione francese…” Forsyth – Il Giorno dello Sciacallo

“Alle cinque di mattina, come ogni mattina, fu suonata la sveglia: a colpi di martello contro un pezzo di rotaia, accanto alla baracca del comando.” Solženicyn – Un Giorno nella vita di Ivan Denisovic

“I bambini erano cattivi. Sebbene fossero orfani come Alex, capivano che lui era diverso da loro, e si comportavano di conseguenza. Gli facevano gli scherzi più crudeli: un giorno lo avevano costretto a mettere la testa in un cesso sporco, e poi lo avevano deriso. “Testa di merda!” Da allora questo era diventato il suo nome.” Sconosciuta – Alex Alliston

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Pubblicato su riflessioni | Contrassegnato da tag grandi libri | 43 commenti

43 Risposte

  1. su 22 luglio 2014 a 20:18 newwhitebear

    Dovendo scegliere… Quello del Il vecchio e il mare lo trovo stupendo. Ma anche quello di Alex Alliston di una certa Alessandra Bianchi non è da meno.
    Anche Zafon ha degli incipit fulminnati, peccato che arrivato a metà del romanzo tutto si sgonfi più o meno velocemente.
    Un caro saluto

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  2. su 22 luglio 2014 a 20:23 mairitombako

    non posso scegliere ….sei fantastica ,,,,ogni volta e di piu…grazie di esserci sempre cara mia

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  3. su 22 luglio 2014 a 20:23 Alessandra Bianchi

    @ NEWWHITEBEAR beh, Hemingway è Hemingway! Ca va sans dire. Su Zafon non sono d’accordo, però è solo una mia opinione.
    Alessandra Bianchi? 🙂
    Un grande abbraccio.

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  4. su 22 luglio 2014 a 20:24 kris

    L’uomo era alto e così magro che sembrava sempre di profilo. La sua pelle era scura, le sue ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo. Calzava sandali da pastore e la tunica viola che gli ricadeva sul corpo rammentava l’abito di quei missionari che, di tanto in tanto, si recavano nei villaggi del sertào a battezzare folle di bambini e a sposare le coppie irregolari. Era impossibile conoscerne l’età, la provenienza, la storia, ma c’era qualcosa nel suo aspetto quieto, nelle sue abitudini frugali, nella sua imperturbabile serietà che, prima ancora che cominciasse a dar consigli, attraeva la gente…
    (La guerra della fine del mondo. Mario Vargas Llosa)

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  5. su 22 luglio 2014 a 20:24 Mari

    Quella sconosciuta probabilmente la conosco! Non ho visto il suo viso, ma ho letto Alex ed è come se questa sconosciuta fosse entrata in casa mia!
    Baci!

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  6. su 22 luglio 2014 a 20:26 Alessandra Bianchi

    @ MAIRITOMBAKO un bacione per una serena serata*

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  7. su 22 luglio 2014 a 20:28 Alessandra Bianchi

    @ KRIS è stupendo!
    Bacio stritoloso.

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  8. su 22 luglio 2014 a 20:30 Alessandra Bianchi

    @ MARI MIA guerriera 🙂
    Ti abbraccio forte forte.

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  9. su 22 luglio 2014 a 22:20 wolfghost

    ahah Alex Alliston! Sicuramente! 😀 Ma chi sarà mai la sconosciuta? 😐 Che poi, francamente, ormai credo che tu sia molto più conosciuta di quanto credi 😉
    La Telecom in quindici giorni non è stata capace di metterci l’ADSL 😦 Mi sto arrangiando con una chiavetta. Sto pensando di dare disdetta e passare ad un altro operatore. Pago il 50% in più degli altri operatori per un servizio di m… ! 😐
    Vabbé! Buona serata!! 🙂

    http://www.wolfghost.com

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  10. su 23 luglio 2014 a 03:05 Lord Ninni

    Il nuotatore
    Ogni volta che ti stringo è l’ultima volta che ti stringo. L’ho saputo fin dall’inizio. E quando sei tornata, e ho preso la bambina fra le mie braccia insonni, tutto ciò che sono riuscito a pensare è stato “questa è l’ultima volta che potrò stringerla”.
    Mi guardi, i tuoi occhi purificanti come una promessa di pioggia, e io so che sai. Che sai fin da quando io stesso lo so. Il mio tradimento. Adesso, in questo istante, così vicino che avvertiamo entrambi il suo alito fetido, il ritmo irregolare del suo cuore.
    (Joakim Zander)

    Nostra signora degli scorpioni
    Il mondo, che la luce del primo mattino proiettava nella stanza della torretta di casa Agnoni, era azzurro e rassicurante. Aprì la portafinestra che dava sul balconcino e si affacciò. L’aria era leggera, puro piacere respirarla: la fragranza che si alzava dalla chioma verdenera dell’osmanto era così acutamente dolce, che Fëdor Michajlovič chiuse gli occhi e rimase immobile qualche secondo a gustarla.
    (Nicola Fantini, Laura Pariani)

    La via di fuga
    Prima che il mondo crollasse, lei gli parlò.
    Ehi, stai dormendo?
    Thomas cambiò posizione nel letto, era come se l’aria intorno si fosse solidificata e lo stesse schiacciando. All’inizio fu assalito dal panico: sbarrò gli occhi, immaginando di essere di nuovo nella Scatola, quell’orrendo cubo di metallo freddo che lo aveva portato nella Radura e nel Labirinto. Ma c’era una luce fioca, e poco a poco ovunque nell’enorme stanza comparvero macchie di ombre scure. Letti a castello. Cassettiere. I respiri leggeri e il rumore gorgogliante dei ragazzi che russavano in un sonno profondo.
    Si sentì sollevato. Era al sicuro adesso, l’avevano portato in salvo in questo dormitorio. Niente più preoccupazioni. Niente più Dolenti. Niente più morti.
    (James Dashner)

    La voce dgli uomini freddi
    Era un paese di neve. Nevicava anche d’estate. E nelle altre sta­gioni lo stesso. Nevicava sempre.
    La neve di quelle rampe infami era materia perenne, tanto che la gente aveva la faccia bianca di chi sta sempre al chiuso e il ca­rattere silenzioso e gelido delle nevicate.
    Lassù vivevano donne e uomini soffiati nella neve, statue di ghiaccio che nessun fuoco avrebbe mai potuto sciogliere. Nemmeno quello dell’amore. Si diceva che durante gli amplessi conservasse­ro i corpi gelidi, mentre l’irruenza del coito era disordinata e forte come due valanghe che si scontrano.
    (Mauro Corona)

    Cordialità.

    PS: ne mancano, all’appello, circa un migliaio.

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  11. su 23 luglio 2014 a 07:48 annamaria49

    Buongiorno, Ale, sai sono in vacanza e il tempo per connettermi quando c’è la connessione, fra mal tempo e cose varie, è davvero esiguo. Stamane son passata a trovarti e, spero di farlo ancora di tanto in tanto, ho trovato questo post interessante. Hai scelto dei bellissimi incipit tutti meritevoli, compreso il tuo che non sei da meno degli altri scrittori di fama, e dovendo scegliere, difficile farlo, mi ha colpito l’incipit di Kafka e quello di Dostoevskij.
    Buona giornata, carissima.
    un affettuoso abbraccio
    annamaria

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  12. su 23 luglio 2014 a 09:02 rodixidor

    Alcuni dei tuoi sono anche i miei ma ne propongo un altro.
    “Oggi dopo tanti anni sono tornata a scuola.
    E’ accaduto proprio oggi, che non è il primo giorno di scuola, e neppure un lunedì, e anzi entriamo alle 10,20 per una riunione sindacale delle maestre.
    Ho aperto lo zainetto, preparato l’astuccio con le penne ed i pennarelli, infilato su di un lato la banana per la merenda. L’ho messa sulle spalle dei miei quaranta anni e sono tornata in prima elementare.
    Ho aspettato nella calca delle voci che si aprissero i cancelli, stretta tra i bambini e le madri ho guardato ora il portone ora il bidello, e l’aria era rarefatta intorno a me, il tempo volava e si rivelava, assieme, come fa la polvere nel sole.”
    [Tempo di imparare – Valeria Parrella]

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  13. su 23 luglio 2014 a 11:53 salvatore rizzi

    Alcuni condivisibili e certi, poi…ve ne sono molti altri, l’elenco sarebbe lungo… per chi legge! Saluti da Salvatore…detto…Sar!

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  14. su 23 luglio 2014 a 16:26 Alessandra Bianchi

    @ WOLFGHOST ciò è molto strano! Con me furono molto veloci. Mi sembra cinque o sei giorni.
    Buona serata a te, lupissimo 🙂

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  15. su 23 luglio 2014 a 16:32 Alessandra Bianchi

    @ LORD NINNI sono tutti belli. Mi piace particolarmente quello di Zander.
    P.S. lo immagino!
    Radiosità.

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  16. su 23 luglio 2014 a 16:36 Alessandra Bianchi

    @ ANNAMARIA49 il mio l’ho messo per scherzo, cara Isabel. Su Dostoevskj e Kafka non ci piove!
    Un abbraccio, amica mia, e buone vacanze ^^

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  17. su 23 luglio 2014 a 16:40 Alessandra Bianchi

    @ RODIXIDOR veramente notevole, caro amico!
    Leggerò il libro.

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  18. su 23 luglio 2014 a 16:42 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI per chi legge, lunghissimo!
    Ciao, “vecchio” Sar.

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  19. su 23 luglio 2014 a 16:43 Alessandra Bianchi

    @ ALESSANDRO MANZONI 😀

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  20. su 23 luglio 2014 a 18:38 Loredana

    Il testamento francese. (Andrei Makine)
    Già da bambino,intuivo che quel singolarissimo sorriso rappresentava per ogni donna una strana,piccola vittoria .Si’,un’effimera rivincita sulle speranze deluse,sulla grossolanità degli uomini,sulla rarità ,in questo mondo,di cose belle e vere.Se allora avessi saputo dirlo avrei chiamato quel modo di sorridere”femminilità “…ma il mio linguaggio era troppo concreto,all’epoca.mi limitavo a osservare i volti femminili sui nostri album di fotografie e a ritrovare su alcuni di essi quel lampo di bellezza. (Andrei Makine )
    L’arte della gioia ( Goliarda Sapienza)
    Ed eccovi me a quattro, cinque anni in uno spazio fangoso che trascino un pezzo di legno immenso. Non ci sono ne’ alberi ne’ case intorno. Solo il sudore per lo sforzo di trascinare quel corpo duro e il bruciore delle palme ferite dal legno. Affondo nel fango sino alle caviglie ma devo tirare, non so perché ,ma lo devo fare. Lasciamo questo mio primo ricordo così com’è: non mi va di fare supposizioni o di inventare. Voglio dirvi quello che è stato senza alterare niente. (Goliarda Sapienza)
    Cara Ale e’ troppo impegnativo scriverli perché sono,tanti i libri che mi sono piaciuti…quindi accontentati!!!
    Ps. Non conosco la Sig. Cozzolina, mi vuoi illuminare prego? A presto, Loredana

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  21. su 23 luglio 2014 a 19:05 Alessandra Bianchi

    @ LOREDANA il secondo per me è grandioso.
    Immagino che sia impegnativo, poiché lo è stato anche per me.
    Cozzolina? Lo reputo un incipit folgorante, perché fuori da ogni schema. Poi il signore in questione ha venduto più libri di tutti, a parte credo Shakespeare, la Bibbia e Agatha Christie.
    Baci.

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  22. su 23 luglio 2014 a 19:41 salvatore rizzi

    Vero…! A presto…Sar….

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  23. su 23 luglio 2014 a 20:30 ili6

    Il più sorprendente:
    “Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!» O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.”
    Se una notte d’inverno un viaggiatore, di Italo Calvino

    il più delicato:
    -Il silenzio della neve, pensava l’uomo seduto dietro all’autista del pullman. Se questo fosse stato l’inizio di una poesia, avrebbe chiamato «silenzio della neve» ciò che sentiva dentro.-
    Neve, di Pamuk

    Il più riletto (e con sempre rinnovato piacere):
    -Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in un libro sulle foreste primordiali, intitolato “Storie vissute della natura”, vidi un magnifico disegno.
    Rappresentava un serpente boa nell’atto di inghiottire un animale.
    Eccovi la copia del disegno.-
    Il piccolo Principe, di Antoine de Saint Exupery

    Il più “antipatico”:
    -Quel ramo del lago di Como…
    Alessandro Manzoni, I promessi sposi

    L’ultimo incipit letto due giorni fa:
    -Il palazzo della Lubjanka, a Mosca, era la sede principale del KGB. E’ un edificio maestoso, con facciate di mattoni gialli, e ha un aspetto assai meno tetro di quanto si potrebbe presumere. Dista poco più di tre chilometri dal Cremlino.
    Il crepuscolo della Lubjanka, di Alessandra Bianchi,
    (e la lettura procede spedita ed appassionata)

    Mi fermo, ma l’elenco potrebbe continuare, e di parecchio 🙂

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  24. su 23 luglio 2014 a 22:08 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI 🙂

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  25. su 23 luglio 2014 a 22:14 Alessandra Bianchi

    @ ILI6 Calvino è strepitoso!
    E l’incipit dei “Promessi Sposi” è noiosissimo 🙂
    Ne parlai anche in “Alex Alliston” 😀
    In quanto all’ultimo… grazie, Marirò*

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  26. su 24 luglio 2014 a 08:59 brum

    Mah. Non saprei. Non bado molto agli incipit.
    In generale, preferisco quelli diretti… che poi costringono a ritornare indietro nel tempo.

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  27. su 24 luglio 2014 a 10:46 kris

    Adoro gli incipit. Prometto di cercarne altri che mi hanno colpito. Quello di Calvino è…Calvino!

    Ricambio la gentilezza di cui sopra con un filo di ruvidezza che non guasta mai 😉

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  28. su 24 luglio 2014 a 20:15 Alessandra Bianchi

    @ BRUM tipo?

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  29. su 24 luglio 2014 a 20:17 Alessandra Bianchi

    @ KRIS ti aspetto.
    Nel frattempo, mi diverte l’idea di sculacciarti 🙂

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  30. su 25 luglio 2014 a 14:33 capehorn

    L’incipit spazza via, per lo scrittore, il dolore della pagina bianca.
    Potrei guardare in biblioteca e cercare il libro degli incipit di F.& L. , giusto per fare figura e sfoggio di chissà quali meraviglie..
    Non esiste un incipit assoluto, l’archetipo. Ci sono quelli memorabili e quelli assolutamente anonimi.
    Ciò che viene dopo é l’essenza vera di ciò che deve essere scritto e quello che può anche non esserlo.

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  31. su 25 luglio 2014 a 18:04 ventidiprimavera

    ……
    ah!! Quella affascinante sconosciuta
    quanto mi piace quando scrive….

    In generale l’incipit piace molto anche a me, esibisce pensieri
    quasi ancor prima di scrivere e inspirare parole…

    Bella carrellata, complimenti!
    Un abbraccio e dolce proseguo di serata.
    Michelle

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  32. su 25 luglio 2014 a 21:25 Alessandra Bianchi

    @ CAPEHORN condivido il tuo pensiero. Vero è, però, che se ti accosti a un libro, generalmente leggi le prime righe… e se non colpiscono…

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    • su 26 luglio 2014 a 10:34 capehorn

      Vero. Difficilmente vieni preso e per bene, dalla trama. Lì si dimostra chi é effettivamente uno scrittore, chi invece é un semplice imbratta fogli.

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      • su 26 luglio 2014 a 18:07 Alessandra Bianchi

        @ CAPEHORN yes!

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  33. su 25 luglio 2014 a 21:27 Alessandra Bianchi

    @ VENTIDIPRIMAVERA come sei cara, chérie!
    Ti ringrazio e ti mando un grande, grande bacione, bella Michelle.

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  34. su 29 luglio 2014 a 16:08 univers81

    Scelgo con piacere e senza molte esitazioni quello de ‘Il vecchio e il mare’. Un caro saluto, Univers.

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  35. su 30 luglio 2014 a 08:55 Alessandra Bianchi

    @ UNIVERS81 è fantastico, vero?
    Un abbraccione!

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  36. su 1 agosto 2014 a 17:22 kris

    Come si erano incontrati? Per caso, come tutti. Come si chiamavano? E che ve ne importa? Da dove venivano? Dal luogo più vicino. Dove andavano? Si sa dove si va? 
    Denis Diderot, Jacques il fatalista e il suo padrone

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    • su 1 agosto 2014 a 17:23 kris

      Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so.
      Albert Camus, Lo straniero

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      • su 1 agosto 2014 a 17:23 kris

        Non c’è niente di meglio della Prospettiva Nevskij, almeno a Pietroburgo, dove essa è tutto. Di che cosa non brilla questa strada, meraviglia della nostra capitale! So con certezza che non uno dei suoi pallidi e impiegatizi abitanti cambierebbe la Prospettiva Nevskij con tutti i beni della terra. Non solamente chi ha venticinque anni d’età, magnifici baffi e un soprabito dal taglio perfetto, ma anche chi si vede già spuntare sul mento i peli bianchi e ha la testa liscia come un piatto d’argento, va in estasi davanti alla Prospettiva Nevskij. E le signore! Oh, per le signore la Prospettiva Nevskij è qualcosa di ancora più piacevole. E per chi del resto non è piacevole? Non appena imbocchi la Prospettiva Nevskij, non senti altro che odore di passeggio. Anche se hai un affare importante e improrogabile da sbrigare, ecco che, dopo aver messo piede qui, te ne dimentichi subito. Questo è l’unico luogo dove la gente non si fa vedere perchè spinta dal bisogno e dall’interesse che coinvolgono l’intera Pietroburgo.
        Prospettiva Nevskij Nikolaj Gogol

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  37. su 1 agosto 2014 a 17:55 Alessandra Bianchi

    @ KRIS Gogol è… Gogol!
    E Camus lo avevo citato anch’io. Il mio amico blogger Quou-Pappina secondo me gli assomiglia nello stile.

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  38. su 20 ottobre 2014 a 08:55 mmogdroid

    Questo è il mio:

    H. Melville, Moby Dick, Adelphi, 1994, 588 pgg. (trad. Cesare Pavese)

    Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. E’ un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione. Ogni volta che m’accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell’anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto.

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  39. su 20 ottobre 2014 a 16:04 Alessandra Bianchi

    @ MMOGDROID benvenuto nel mio blog!
    E’ un incipit magnifico, come tutto il libro del resto: un grande classico.

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I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

    Odio
    la falsità, la cattiveria, il razzismo
    Amo
    scrivere al pc, scalza e con una bottiglia di acqua minerale Evian a portata di mano. Guardare le stelle di notte. Esplorare i boschi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia
    La mia musica
    Jethro Tull, Led Zeppelin, Jefferson Airplane, Pink Floyd, Grateful Dead, Rolling Stones, Alanis Morissette, Kate Bush, Cranberries, Metallica, Crosby Stills Nash & Young, Doors
    I miei libri
    Mondo senza fine, Delitto e Castigo, Il Signore degli Anelli, Il Maestro e Margherita, Una Giornata di Ivan Denisovic, Il Vecchio e il Mare, L'Ombra del Vento, Il Pendolo di Foucault, La Collina dei Conigli, Il Potere della Spada, I Pilastri della Terra, L'Idiota, Tutti gli uomini di Smiley, La Variante di Luneburg

  • Il mio primo libro

  • Il mio secondo libro

  • Il mio quarto libro

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