In seguito, John Yarbes ricordò assai poco di quanto era successo. Un uomo era balzato giù dal furgoncino, lo aveva afferrato per le spalle e gli aveva premuto sul viso un fazzoletto. Un istante più tardi, il ragazzo aveva perso i sensi. Perciò non vide altri tre uomini mascherati che aprivano il fuoco, né la macchina che lo seguiva esplodere e neppure le due guardie del corpo che procedevano a piedi cadere a terra crivellate di colpi. Il tutto si svolse in meno di cinquanta secondi.
E, naturalmente, non seppe nulla di quanto accadde nei febbrili minuti successivi, dopo che un anziano signore molto spaventato che aveva assistito alla scena dal balcone di casa sua rientrò nell’abitazione e con mani tremanti compose un numero di telefono.
Nel giro di mezz’ora sul luogo giunsero FBI, CIA e polizia. Cominciò l’estenuante lavoro della scientifica, mentre veniva suonato ogni campanello in cerca di indizi. Fu avvertita Quantico e lo sconvolto Milton Brubeck, bestemmiando, gettò il sandwich nel cestino e chiamò immediatamente la Casa Bianca. Avrebbe dato due anni di stipendio per evitare di farlo. Usò la linea diretta, che soltanto cinque persone al mondo conoscevano.
Monica Squire rispose al secondo squillo. Ascoltò in silenzio, ringraziò il direttore dell’FBI e riagganciò. Poi, terrea in volto, fissò a lungo il telefono. E’ difficile descrivere l’angoscia che una madre prova nel ricevere una notizia simile. Ma il pensiero di Monica andò anche ai sei uomini che avevano perso la vita. Restò immobile, come impietrita, senza sapere cosa fare. Reagire? E come?
Poi, però, si scosse. Con un grande sforzo di volontà, convocò personalmente il Segretario di Stato, il ministro del Tesoro (da cui negli Stati Uniti dipende il Servizio Segreto), il responsabile del Dipartimento della Sicurezza Interna, che in America svolge le funzioni che in altri Paesi sono di competenza del ministro degli Interni, il capo della CIA e il vice direttore delle Operazioni. Gli altri erano il procuratore generale, Paul Johnson, Brubeck (che già se lo immaginava), assieme al suo braccio destro, Patrick Fowley della Divisione Indagini sulla Criminalità, che come lui proveniva dalla gavetta, e il vicepresidente, a sua volta una donna, Margaret Collins. Per ultimo, avvisò suo marito, che pretese di essere presente, benché ufficialmente, essendosi dimesso, fosse solo un privato cittadino. Monica acconsentì.
Due ore dopo, le dieci personalità, prontamente convenute, ascoltavano con aria cupa ciò che Monica Squire aveva da dire.
“Per prima cosa”, dichiarò, “desidero esprimere il mio cordoglio per la morte di sei uomini coraggiosi. Telefonerò di persona alle mogli, e voglio che lo Stato provveda immediatamente a garantirle tutto quello che è necessario affinché possano affrontare il duro futuro che le attende senza preoccupazioni di ordine economico. Non è molto, lo so, ma altro non posso fare.”
Dieci paia di occhi la fissarono stupiti, con un senso di orgoglio dovuto a quell’esordio. Quasi tutti si erano aspettati recriminazioni o addirittura scenate isteriche.
Poi, con calma, Monica proseguì. “E ora parliamo di mio figlio, del mio unico figlio. E’ stato rapito, questo è chiaro. Ma da chi? E perché?”
“I dannati comunisti!”, esclamò il direttore della CIA. “Intendono ricattare l’ America. Presto si faranno vivi e ci chiederanno una riduzione unilaterale degli armamenti.”
Monica inarcò un sopracciglio. “Non mi risulta che in Russia esista ancora il comunismo.”
“Da dove viene, allora, Putin?”, insisté Brian Stevens, il nuovo capo di Langley.
Brubeck scosse la testa. “Fondamentalisti islamici.”, disse. “E se questo è vero, è l’ipotesi di gran lunga peggiore. Sono pazzi, fanatici, con loro è impossibile trattare. Ci metterei la firma, se fossero russi!”
“Delinquenti comuni?”, azzardò il ministro del Tesoro.
“No. Non lo credo proprio.”, ribatté Margaret Collins. Quarantenne, energica, intelligente, volitiva, adorava Monica Squire, che l’aveva scelta, nonostante il parere contrario di quasi metà del partito democratico. “Un volto giovane e nuovo.”, era stata la replica di Monica. “E il fatto che sia anche bella e dimostri dieci anni di meno non è da trascurare: molti ragazzi guardano principalmente all’aspetto fisico. Significa voti… e comunque è preparata e ama il nostro Paese.”
Su un quotidiano di tendenze repubblicane era apparsa una vignetta satirica che raffigurava le due donne intente a partecipare a un concorso di bellezza.
A bassa voce, Margaret aggiunse: “Nessun delinquente comune avrebbe trovato il coraggio per… per questo.”
Ci furono diversi cenni di assenso.
“La mafia?”, interloquì il responsabile del Dipartimento della Sicurezza Interna. Qualcuno sbuffò. Nella Situation Room l’atmosfera era tesa. Una sensazione di smarrimento stava prendendo possesso dei sentimenti generali, causando ansia, irritazione e paura. Ciascuno reagiva a seconda dell’indole. L’esercizio del potere prepara a molto, però non a tutto. I caloriferi funzionavano al massimo, ma non fu per quello che Margaret Collins si tolse la giacca, restando a braccia nude. Le spalle, ampie e forti, frutto di ore di nuoto, suscitarono un certo interesse.
“La mafia è finita, come l’Italia.”, sentenziò Johnson, il procuratore generale. Era texano e detestava cordialmente gli ispanici e gli italiani.
Discorsi inutili, pensò Brubeck. E’ necessario agire, non chiacchierare attorno a un tavolo. Avrebbe messo in moto anche l’inferno per salvare il ragazzo. Era inaudito che dei criminali, chiunque fossero, avessero osato rapire il figlio del presidente degli Stati Uniti!
Si protese con fare aggressivo e parlò in tono duro.
“A partire da adesso, l’intera potenza dell’FBI si scatenerà: quei figli di puttana non avranno scampo.” Milton Brubeck incrociò le dita sotto il tavolo.
Il Segretario di Stato distolse lo sguardo e osservò con interesse le sue unghie. Detestava quel linguaggio da caserma. In precedenza era stato ambasciatore ed era abituato a confrontarsi con diplomatici compiti e falsi. Indossava un impeccabile completo grigio, camicia bianca e cravatta regimental. Era alto e snello. Invece, Brubeck era basso e tozzo, e vestiva male. Però, conosceva il proprio mestiere.
Intervenne Martin Yarbes. “Ad ogni modo, ci sarà una trattativa. E intendo occuparmene io.” Si guardò attorno. “E’ una richiesta insolita, lo so. Tenete presente che sono il padre.”
Monica lo fissò, pensierosa, quindi annuì. “Cosi sia.” disse.
“Io ho studiato Scienza del Comportamento.”, affermò Margaret. “Alla Anderson University, nella Carolina del Sud. E, prima di entrare in politica, ho collaborato con Quantico, risolvendo tre casi. Se mi è consentito, mi piacerebbe dare una mano.”
“E’ vero.”, disse Brubeck. “La signora Collins si dimostrò estremamente abile.”
Yarbes non sollevò obiezioni e Monica annuì di nuovo. “D’accordo. Bene, ci riuniremo qui ogni giorno. Sono certa che ciascuno di voi farà del suo meglio. Io desidero essere informata ventiquattro ore su ventiquattro. Buon lavoro, signori.”
Lontano da lì, nel suo rifugio segreto, Ibrahim al-Ja’bari aveva già appreso la notizia. Adesso il Satana americano sarebbe sceso a patti.
Drammatico capitolo che hai gestito egregiamente. Hai riprodotto l’inconcludenza delle chiacchiere che il capo del FBI e Margaret cercano di trasformare in concretezza.
Credo che saranno loro i personaggi fulcro di questa storia.
Un caro saluto
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@ NEWWHITEBEAR esatto, amico mio: “tutte chiacchiere e distintivi”. E Brubeck e Margaret saranno molto importanti.
Un grande abbraccio.
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Come dice, New…ed aggiungo, anche…brava! Saluti!
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@ SALVATORE RIZZI grazie, Sar!
Buona giornata.
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brava bravissima ….sei unica
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Un buon brano che rispecchia, esattamente, il vostro stile narrativo mia signora.
Sembrerebbe, quasi, una piece teatrale.
La scena si sviluppa sulle trame di un buon atto della antica arte.
Veramente notevole.
Avete una gran stoffa lady Alessandra, anche se queste nostre asserzioni vi trovano perfettamente consapevole di queste nostre parole.
Sapete scrivere e intrattenere.
Congratulazioni, con l’augurio che possiate avere un sereno fine settimana.
Rinnovammo i voti per una sempre ottima creatività, soprattutto nel Vostro “Il Mattinale della domenica, Settimanale di cultura, storie e racconti a cura di lady Alessandra Bianchi. – per cui ci ponemmo in attesa.
PS: Rimanemmo stupiti dalla presenza della nostra attuale, soddisfatta, felice, appagata e fortunata fidanzata, in effigie.
Vogliate accettare, mia signora, le nostre più cordiali radiosità
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Perdonate, milady.
Nel merito dei nostri refusi, ultimi trascorsi, deponemmo tra queste pagine una addolorata espressione:
Quia multa passus sum, multa conosco et intellego
😦
Confidando nella vostra benevola generosità, Vi lasciammo subordinati saluti.
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@ MAIRITOMBAKO ti ringrazio, stellina*
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@ LORD NINNI poiché pensavo di trascorrere il fine settimana al mare – progetto poi abbandonato – anticipai i tempi: perciò è questo il post domenicale.
Nel ringraziarvi di cuore, mi congratulo con voi. Avete una fidanzata notevole!
Nonché soddisfatta 🙂
Radiosità, Milord.
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@ LORD NINNI omnia mecum porto.
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La storia prende la piega attesa. Pensavano a una Monica isterica? Non la conoscono. Anche se un figlio è un figlio, cazzo…
Interessante questa Margaret. Molto interessante! Magari ce la descriverai ulteriormente. Non solo l’aspetto fisico, per quanto pure quello abbia la sua importanza…
Peccato per il tuo progetto abbandonato. Spero tu trascorra comunque una piacevole domenica. Ho voglia di accarezzarti. Ok lo faccio 😉
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E così il ragazzo di Monica è stato preso, e la scorta massacrata
Da ora in poi la storia si farà sempre più interessante e tormentata per John, Monica e Martin.
Sei molto ben documentata e sempre brava
Abbraccio
Mistral
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Scarlett Johansson mi disorienta un po’ … Perchè lei ?
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Bene bene ci sono nuovi personaggi in questa storia a cui dovremmo abituarci, e che tu ci farai conoscere, amare o odiare…vedremo. Il figlio di Monica sequestrato mi inquieta e temo per lui…Monica sarà prima Madre o anteporrà l’essere Presidente alla famiglia? Tante sono le domande e pazientemente puntata dopo puntata avrò le riposte . Sempre brava e esaustiva nelle tue descrizioni.ti abbraccio forte forte
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@ KRIS sicuramente sì!
Avrei trascorso una bella domenica, se non fosse per un terribile mal di schiena. Hai visto, comunque, la tua Monica? Presidente degli States! Anche se ora vive momenti di forte angoscia.
Ricambio la carezza 🙂
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@ OMBREFLESSUOSE non ci saranno sconti in questa storia.
Documentata, sì. Brava, non lo so.
Bacissimi, Mistral*
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@ RODIXIDOR beh, un’immagine è un’immagine. Forse sarebbe meglio non inserirle, in modo che ognuno si crei la propria… ma è un’eredità di Splinder.
Ciò detto, ho scelto Scarlett Johansson perché nella foto mi sembra determinata e agguerrita, come Margaret.
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Lungi da me voler contestare la scelta della attrice più sexy del mondo (definizione di Woody Allen) 😉
Un abbraccio
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@ RODIXIDOR un abbraccio a te!
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@ LOREDANA questo posso anticiparlo: Monica anteporrà l’essere Presidente alla famiglia; senza alcun dubbio. Altro non posso aggiungere.
“Rage”, probabilmente, sarà la mia ultima “lunga” storia, e ad essa darò il massimo di me stessa.
Grazie e un abbraccio grande ^^
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Allora…non credo proprio che Rage sarà la tua ultima storia, anche perché non te lo permettiamo, e credo di parlare a nome di tutti coloro che ti seguono ormai da tanti anni, e aspettiamo con ansia la pubblicazione del libro Matrioska come bel regalo di Natale…mi dispiace per il tuo mal di schiena,ma questo succede a che dice eresie!!! Bella puntata Monica si trova ad affrontare ciò che di più brutto può capitare ad una mamma. Sai sempre come catalizzare la mia attenzione. Kiss
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@ TOSCA una volta l’amica Patrizia M. mi chiese se volevo fare la comica 🙂
D’altro canto, la fatica si fa sentire.
Eresie… quante ricerche, quanto studio… e manco un quattrino 😛
Però, ti ringrazio moltissimo e spero proprio che “Matrioska” esca per Natale.
Vero: ciò che deve affrontare Monica è inaudito.
Kisses.
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Monica ferita nel cuore, nel cuore puro di madre. Ma Monica si distingue anche in questo, la sua forza é un passo oltre!
Bravissima!
Baci alla MIA strega
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@ MARI sono d’accordo, MIA guerriera: Monica è davvero un passo oltre.
Grazie e tanti baci ^^
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….
Grande Monica, soprattutto in un frangente delicato
come quello di madre…
bella, bellissima puntata..
ma non so, ho l’impressione che questo rapimento
non sia da chi, ci si potrebbe aspettare, ma molto più vicino..
In fondo Monica involontariamente potrebbe aver calpestato
i piedi di qualcuno….
mi posso sbagliare eh… non è detto, ma ti seguo cara..
Un abbraccio e buon proseguo di giornata
Michelle
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Buonissimo capitolo, ho apprezzato parecchio come l’hai forgiato nelle descrizioni e la Margaret è un bel tipino interessante. Un caro saluto. Univers
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Una parte drammatica, nella quale la storia prende varie pieghe che penso saranno in seguito le varie svolte della storia. Sempre piacevolissimo leggerti carissima Alessandra. Complimenti.
Un caro saluto, Pat
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@ VENTIDIPRIMAVERA sei attenta e cara come sempre, amica Michelle.
Bisous, chou*
I tuoi sospetti potrebbero essere fondati…
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@ UNIVERS81 concordo su Margaret e ti ringrazio molto!
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@ PATRIZIA M. che bello vederti, cara Pat ^^
Felice serata ^^
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Margaret Collins è diversa da Monica, certo, eppure Monica vede in lei qualcosa di sé stessa… e in fondo ha ragione.
Avevi ragione: vero l’anello di congiunzione della protagonista, ma il romanzo si distacca dai precedenti. Ottimo, direi! 🙂 Mi erano piaciuti, ma un altro romanzo sulla stessa linea sarebbe stato, a mio avviso, troppo. Anche se ci sono autori che ci hanno campato per tutta la carriera, eh! 😀
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST mi trovi pienamente d’accordo: Margaret è un po’ la sua erede. E chissà: fra quattro o otto anni potrebbe prendere il suo posto.
E’ giustissima anche la tua seconda osservazione, caro lupo 🙂
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Si respira tensione. Gran bel capitolo.
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Ecco …. Come dire … Questa é … Trippa per gatti.
Corposa, sostanziosa e soprattutto molto, ma molto golosa.
Non ho scritto nulla delle puntate precedenti, perché ho preferito condensare in questo tutto quello chje ho da dire. Che in fondo si riduce in un: Vai A.B. …. Facci sognare.
Facci sognare della maturità di Monica, del suo essere Presidente e madre e di come riuscirà a smorzare una delle due voci a favore dell’altra. Come urlerà la sua rabbia, ma soprattutto come riuscirà a convogliarla verso quelli che le hanno infranto un sogno, anzi una splendida realtà.
Il cattivone c’é. Ora occorre trovare un altro “Carrick”? Uno Yarbes prima maniera? O un Matrioska in salsa B.B.?
Noi siamo qui e aspettiamo …. Sulle rive del Potomac, nella speranza di sentire, perse nelle brume dell’alba quel buon odore di napalm, che mette tanta allegria. Soprattutto quando viene usato per eliminare il cattivo di turno.
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@ BRUM 🙂
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@ CAPEHORN Carrick… a distanza di un anno sto rileggendo “quel libro”. Beh, se Alex mi sembra molto amletico, confesso che Carrick mi cattura ancora! Nel caso io appaia immodesta chiedo scusa.
Comunque, Yarbes è ancora arzillo. Quanti anni avrà? Credo sessantadue- sessantaquattro. Per nulla vecchio. C’è gente che domina l’Italia e che ha una ventina di anni di più…
Farvi sognare? Lo spero ^^
Grazie, Cape!
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Amletico?
😯
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Carrick … che cattura?
😮
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Yarbes .. arzillo????
😦
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@ ALEX ALLISTON mio caro “figlio”, mi riferisco ai primi trentadue capitoli. Poi sei migliorato, ma per quanto tempo hai tergiversato? Helen o Jane? Jane o Helen? E diamoci una mossa 🙂
Carrick, sì: cattura!
E Yarbes è ancora in forma.
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Bah!
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Non sempre i “genitori” sono bravi genitori … come nel mio caso.
Jane o Helen?
Helen o Jane?
E dove sta la scelta? Erano due cofane!
Bah!
😦
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@ ALEX ALLISTON anvedi! Se erano cofane quelle…
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@ ALEX ALLISTON osi lamentarti di me? Ti ho fatto campare quasi fino a cento anni, con contorno di leggiadre fanciulle, ricchezza e potere.
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no, cioè, voglio dire…Yarbes e Monica li ho appena lasciati sulla piazza rossa che lei salvava lui e…ora hanno un figlio! Ma anche un enorme problema.
Grande puntata che ci inchioda piacevolmente a questo tuo nuovo lungo racconto. Corro a leggere la puntata seguente che sono in forte ritardo di lettura.
OT
Posso inviarti una mail ?
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@ ILI6 c’erano state delle riflessioni di Yarbes, se ben ricordi: ammirava Monica e pensava che forse poteva essere la donna del suo destino.
Grande puntata? Grazie!
OT certamente sì.
sandraoale@gmail.com
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Sì, certo che ricordo e Monica provava sentimenti contrastanti
“…era più ciò che li divideva di ciò che li accomunava…e forse Yarbes conservava un fondo di umanità…se esisteva dell’altro non lo sapeva…non ancora, almeno.”
Poi lo ha saputo 🙂
mail inviata.
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@ ILI6 sì, lo ha saputo 🙂
Mail ricevuta.
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