Il tono pacato con cui si era espressa, senza negare le proprie colpe, e il sincero rammarico che si era letto nei suoi occhi quando aveva parlato di John Lodge colpirono moltissimi telespettatori. Ma Craven aveva alle spalle decine e decine di interrogatori, di controinterrogatori, di arringhe, di eccezioni e di obiezioni, e non intendeva certo deporre le armi.
Contrattaccò usando il tasto dolente che aveva toccato Monica. “Signora”, disse, “sono francamente stupito e offeso dalle sue affermazioni riguardo alla guerra del Vietnam. E credo che il mio sdegno sia condiviso da chi ci sta ascoltando. Chi pensa che i nostri sani patrioti voteranno?” Scosse la testa.
“Tralasciando – per il momento – il fatto che lei è stata un’assassina prezzolata – parole sue, signora – e che ha agito cedendo alla viltà contro il proprio Paese e il popolo americano, lei si è permessa di sputare, citando il Vietnam, su 60.000 eroici soldati americani morti in battaglia e ha offeso circa 300.000 feriti che, a tutt’oggi, non si riprendono e fanno fatica a vivere.”
Craven assunse un’aria di virtuosa indignazione. “Ragazzi che hanno combattuto per affermare il principio e il sacrosanto diritto di vivere liberi e senza l’oppressione del comunismo. Lei crede che gli americani onesti – dallo Iowa al Nebraska – amino essere offesi da un’assassina, figlia del disonore? No. Assolutamente no. Le urla dei nostri morti, morti in nome della nostra bandiera, gridano invocando vendetta. Udite le loro voci? Io le sento, amici!”
Craven aveva corso un rischio calcolato, come per anni era stato abituato a fare in tribunale. Si era probabilmente alienato i voti della California e di gran parte dei liberal; in compenso si era preso il Texas e la quasi totalità degli Stati del Sud. Contrariamente a quanto si pensa in Europa, gli ispanici sono un serbatoio di voti per il partito repubblicano, e vanno fieri della bandiera stelle e strisce. Inoltre, negli States, si fa a gara a chi è più patriota. Il vicino è il delatore del proprio vicino, nel caso non “ostenti” il vessillo dell’Unione, durante le feste comandate. Su questo aveva fatto leva il senatore Craven.
Monica Squire lo fissò, pensando: bastardo! Si era presentata per esporre le proprie idee, per combattere in modo pulito e onesto, ignorando i suggerimenti di Martin Yarbes e i suoi dossier, ma se Craven intendeva giocare sporco, allora era pronta a lottare nel fango.
Aveva studiato i precedenti duelli televisivi, a partire dal primo, svoltosi il 26 settembre 1960, in cui si erano sfidati il senatore democratico John F. Kennedy e il vicepresidente in carica, Richard Nixon. Kennedy, abbronzato, rilassato, sorridente, si era mostrato a suo agio davanti alle telecamere. Nixon, che aveva sbagliato abito e con la giacca troppo chiara sembrava un tutt’uno con lo sfondo, era convalescente a causa di un’operazione a un ginocchio. Sudava copiosamente e questo ebbe un impatto negativo sui telespettatori. I sondaggi rivelarono che JFK aveva vinto il dibattito, ma non per chi l’aveva seguito alla radio, che gli aveva preferito Nixon.
Punto primo: sorridere. E fu quello che fece.
Punto secondo: attaccare.
“Senatore, lei ammira i soldati, gli aviatori, i marines?”
Che domanda stupida, pensò Craven. “Naturalmente!”
“Senatore, lei è un uomo aitante, in perfetta forma fisica: un bene per tutti noi se diventerà presidente.”
Craven la guardò, perplesso. Squire era forse un’idiota?
“Frequenta abitualmente una palestra?”
“Sì, mi piace l’esercizio fisico.” Squire era davvero un’idiota!
In realtà, Monica stava seguendo un preciso schema, applicando le regole della cinesica.
“Lei ha fatto il servizio militare?”
“Non vedo… no.”, ammise l’altro.
“Per quale motivo, se mi è lecito chiederlo?”
Craven cercò di rimanere impassibile. “Disturbi al cuore.”, affermò.
Nel corso degli anni, Monica Squire aveva partecipato a numerosi seminari, alcuni dei quali obbligatori, altri come volontaria. Fra questi ultimi, le era rimasto particolarmente impresso nella mente quello di cinesica.
La cinesica è una scienza moderna che, attraverso due precisi passaggi, permette di comprendere se un individuo sta mentendo, oppure glissando su certi particolari. La prima fase ha come scopo la realizzazione del profilo base. Si ottiene mediante l’uso di domande di cui si conoscono già le risposte, domande “innocue” che non implicano alcun coinvolgimento emotivo del soggetto preso in esame. Durante questa fase, si osservano con attenzione la postura del corpo, il tono della voce, i movimenti anche banali – ad esempio, incrociare le braccia davanti al petto o le caviglie sotto al tavolo. Ciò serve per notare, in seguito, le reazioni a seguito di domande insidiose, che potrebbero indurre la persona che si ha di fronte a mentire.
Lo scostamento dal profilo base è indicatore di una menzogna.
Tale disciplina si rivela assai utile quando si ha a che fare con un agente di un servizio segreto straniero che ha deciso di cambiare campo. Quello che interessa non è la motivazione, soldi, scelta ideologica, rancore verso i superiori, ma l’attendibilità del passaggio di campo. Ai tempi del KGB, non pochi membri della prima direzione centrale finsero di tradire l’Unione Sovietica per poi trasmettere informazioni fuorvianti, inframezzate da notizie vere ma di scarsa utilità pratica.
E Craven stava mentendo.
A parte questo, Monica Squire aveva i dossier di Yarbes.
Tirò fuori dalla borsetta un documento e lo mostrò alle telecamere. “Da qui risulta”, disse sempre sorridendo, “che il suo cuore funzionava perfettamente. Non è forse vero che evitò il servizio militare, grazie all’intervento di una potente lobby?” Ricordava bene lo scontro fra J.F. Kerry e G.W. Bush, e i motivi che avevano portato alla vittoria di quest’ultimo. Sebbene con riluttanza, aggiunse: “E non è forse vero che tale lobby massonica era strettamente legata al Ku Klux Klan?”
Craven impallidì. Era furioso con il suo staff che non aveva preso in considerazione il fatto che la sua rivale era a capo della CIA; e quei maledetti ficcanaso potevano mettere le mani dappertutto, nonostante in teoria gli fosse vietato occuparsi di questioni interne.
“Ero giovane. Come potevo…”
“Suo padre era un personaggio influente.”, lo interruppe Monica. “E in seguito, senatore, lei ha continuato a coltivare questi discutibili rapporti.”
“Torniamo alle sue affermazioni sul Vietnam.”, ribatté Craven, mentre contava mentalmente i voti che aveva appena perso.
“Benissimo.”, disse con voce soave Monica. “E’ interessante sentire il parere di una persona che pur di evitare la leva si appoggiò al Ku Klux Klan. Lei, senatore, ha parlato di 60.000 morti e di circa 300.000 feriti che io sinceramente compiango, perché non combattevano per la libertà, ma per appoggiare un regime corrotto. E penso proprio che quegli uomini, quegli eroi, non fossero poi così felici di sterminare vecchi, donne e bambini con il napalm. Però erano costretti a obbedire agli ordini. Ordini folli, come si è visto, quando quel castello di carta infine è crollato.”
Se Monica Squire avesse saputo quello che la attendeva, non solo non avrebbe festeggiato con gli amici la sua innegabile vittoria, ma avrebbe votato per John Craven.
RAGE 2
7 luglio 2014 di Alessandra Bianchi
48 Risposte
Visti i temporali, ho pensato di anticipare.
Buona lettura 🙂
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Per paradosso, potresti riscrivere cose storiche, come nel merito. SALUTI da Salvatore, sempre brava….!
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@ SALVATORE RIZZI grazie mille, caro Sar!
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Dibattito senza esclusione di colpi bassi, come avvengono in America. Hai riprodotto con molta fedeltà quel mondo, che ai nostri occhi appare tanto diverso da noi.
Un caro abbraccio
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mmm… accidenti, con che tono minaccioso che hai chiuso questa puntata 🙂 La nostra Monica che spesso ha lottato fisicamente per salvaguardare la propria vita, adesso si trova invischiata con un altro genere di… sciacalli. Sono proprio curioso di leggere ciò che sta per arrivare 😉
http://www.wolfghost.com
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Che mito! Monica é un mito! Adoro le donne come lei!
…e la MIA strega!
Baci temporaleschi
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Si legge senza mai fermarsi, da tanta è la curiosità di sapere come ribatte Monica alle varie accuse o ai tentativi di metterla in difficoltà. Hai saputo ricreare il mondo dell’America in maniera veramente eccezionale.
Bravissima come sempre, ormai non è una sorpresa, ma lo è leggere quanto scrivi, perché intriga veramente tanto!!!
Serena notte, Pat
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Complimenti ! 🙂
Splendida giornata !! 🙂 🙂
Aliosa.
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monica e’un mito ma come lo sei tu 😉 mitica
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Grande! Interessante la trattazione sulla cinesica che non sapevo nemmeno come si scrivesse, bello il colpo finale anti-Vietnam.
P.S. A volte faccio dei strani voli pindarici ma io leggendo di Squire continuo a pensare Hillary Clinton e mi colpisce che il personaggio si chiami Monica. Coincidenze ? 😉
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Oh, finiti – si spera – i temporali, eccomi qui ^^
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@ NEWWHITEBEAR diciamo che loro sono più espliciti e diretti. E non si pongono problemi a rimescolare nel torbido, anche se Monica avrebbe preferito evitarlo.
Grazie e un grande abbraccio!
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@ WOLFGHOST tono minaccioso, è vero, lupissimo. Monica dovrà affrontare il più grande “problema”, chiamiamolo così, della sua vita.
La tua curiosità – della quale sono estremamente lieta – sarà appagata 🙂
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@ MARI lo stesso vale per me, anche se gliene ho fatte passare di ogni colore… e il peggio deve ancora arrivare.
Baci solari * _________________ *
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@ PATRIZIA M. Monica si è battuta alla grande! E quel Craven a me non piaceva: subdolo e populista, nell’accezione più negativa del termine.
Ti ringrazio, Pat.
Buon pomeriggio.
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@ ALIOSA un filmato stupendo e un omaggio graditissimo!
Grazie, e splendida giornata a te 🙂
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@ MAIRITOMBAKO lei certamente sì.
Un grande bacione, amica mia ^^
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@ RODIXIDOR innanzi tutto, grazie di cuore!
Monica… in realtà è “nata” ai tempi di “Matrioska”, quindi qualche anno fa. All’epoca non immaginavo nemmeno lontanamente che un giorno sarebbe diventata presidente degli Stati Uniti. In ogni caso, c’è del vero in quanto affermi. Secondo me, potrebbe ricordare anche la lady di ferro. Due donne, Hillary e Margaret, entrambe forti e risolute. E Monica avrà bisogno di tanta, tanta forza.
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Ne ha passate e ne passerà. Dunque succederà qualcosa di ancora peggiore delle torture di Aglaja? Ma tu non la ami, tu la odi quella povera figliola. E tieni conto che ha già 60 anni, per quanto ben portati… 😉
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Adoro in particolare i dialoghi di questa nuova seconda puntata. Dialoghi dal ritmo serrato, sono la mia passione letteraria (tra le tante). Complimenti, carissima. A rileggerci presto. Univers
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Alessandra Bianchi for President!!!!
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A malincuore ma devo ringraziare i temporali perché ci hanno regalato tramite un Genio della scrittura la possibilità di leggere un episodio veramente bello, interessante e informativo! Come immaginavo ecco che il fango sale e la Nostra Monica ne dovrà spalare parecchio, ma penso e sono anzi convinta che non si farà intimidire da un uomo spregevole come Craven. Per esperienza posso dire che le sessantenni proprio perché tali hanno grinta e esperienza e Monica farà vedere come si fa!!! Mamma mia quanto mi piace questa serie, mi inchino come sempre alla tua bravura. Grazie di esistere. Loredana
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@ KRIS è la mia “Justine”, però la amo. Cerco solo di impartirle un’educazione severa 🙂
Scherzi a parte, la attende qualcosa di molto peggio… Aglaja era un fiorellino, se penso a ciò che avverrà.
Kiss ^^
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@ UNIVERS81 per molto tempo, i dialoghi sono stati il mio punto debole: sono contenta se sono riuscita a migliorare.
Ti ringrazio, mio “vecchio” amico.
Abbraccio.
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@ TOSCA arrossisco 🙂
Bisous!
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@ LOREDANA il duello con Craven ormai è vinto, ma nubi nere e terribili si addensano sul capo di Monica. Avrà bisogno della forza del suo antico nemico, Matrioska, per affrontarle.
Sono lusingatissima!
Io mi impegno sempre al massimo, poi i risultati possono essere buoni o meno, ma mai per trascuratezza.
Grazie e un bacino sul naso*
(Il secondo, se non erro).
E felice serata!
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Albert Lonnegan (sussurrando e allungando un foglietto): Senatore, ecco i dati che mi aveva chest..
John Craven: Cazzo, Albert, voglio tutto della vita di quella puttana. E non la voglio domani o fra un’ora. Voglio tutto e adesso! Chiama, subito, il Procuratore e avvisalo. Mark, a quest’ora dovrebbe esere a casa. Buttalo giù dal letto, ma sbrigati.
Albert Lonnegan ad occhi bassi:Si signore. Vorrei farle rispettosamente notare, signore, che …
John Craven: Albert non una parola di più, o te ne pentirai ….
Strinse le mani sui bordi del leggìo, talmente forte, che si vedevano le nocche imbiancate.
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Qui è Anthony M.Raymond che vi parla dallo Halley Theatre di Houston, Texas.
Dopo la prima tra le brevi pause del faccia a faccia tra il Sen. John Craven e la sig.ra Monica Squire, l’incontro politico tra i due aspiranti presidenti ha ripreso vigore.
Il senatore Craven, quasi divertito – anche se la sua serietà politica nei confronti dei cittadini non gli consente nessuna emozione apparente, anzi – ha subito ribattuto sulle proprie questioni giovanili: ovvero l’appartenenza, o meno, al Ku Klux Klan, oppura a qualche loggia o lobby massonica.
Assistiamo, signore e signori, ad una guerra già vinta dal bravo uomo politico.
Con tutta la pacatezza di cui è capace, Craven ha fatto notare a Monica Squire che, ad un bambino in tenera età, non si chiede conto di quante volte abbia preso o rubato la marmellata in casa. Vi lascio immaginare le risate, a scena aperta, in sala. Dopo un attimo, però, fattosi serio, il senatore ha aggiunto chiedendo, in modo pacato, se la Squire fosse a conoscenza che “tutti” i presidenti degli Stati Uniti sono massoni!
Che anche George Washington ha giurato sulla Bibbia Massonica.
Come John Tyler, oppure Roosevelt, Truman, Eisenhower e così via.
Le ha chiesto, anche, se nell’esercizio delle proprie funzioni nella CIA, in svariati periodi della propria vita, abbia confermato e riconfermato la piena fedeltà al popolo degli Stati uniti, alle leggi e al Presidente.
Quindi, alzando le mani e lo sguardo, stupiti, al cielo ha detto:
“Lei, cara signora, saprà benissimo che, malgrado le sue parole, tutti gli Stati Uniti vanno orgogliosi dei loro presidenti.. Uomini illuminati, che dell’amor patrio, hanno fatto lo scopo della loro vita insegnandoci a vivere e respirare la nostra grande e unica democrazia?” quindi alzando il timbro della voce, “non mi risulta, signora Squire, che il Congresso del Popolo degli Stati Uniti abbia mai detto di appoggiare questo o quel – in modo ufficiale – governo corrotto!“.
Il silenzio in sala è diventato tombale.
Tra i riflettori, soltanto a voce del senatore John Craven si distingue.
“I nostri soldati sono morti per difendere le libertà democratiche mondiali tra individui, come scritto nella nostra carta e questo lo sa! Oppure non lo sa, Squire?
Lei mi e ci ha offeso tutti dicendo che, non uno, ma ben cinque presidenti hanno hanno dato ordini, da lei, definiti “folli“.
E incalzandola, dunque, con voce tonante:
“Mi dica e ci dica, signora: allo scoppio della guerra, chi diede gli ordini folli? Chi era quel pazzo che mandò a morire tanti generosi figli della Terra della Libertà?
Il Presidente Dwight D. Eisenhower? Con l’ingrato compito di vedere la nascita cruenta del sedicente Fronte di Liberazione Comunista e assumersi le responsabilità, inenarrabili, di salvare un popolo dalla distruzione sociale?
Il Presidente John Fitzgerald Kennedy? Era folle anche lui? Era un pazzo? Malgrado la corrente democratica d’appartenenza – quel partito che lei, signora Squire, sta infangando questa sera – il presidente Kennedy fu un illuminato, nel pieno senso della parola. Un uomo onesto, rispettoso delle leggi americane. Un vero patriota al di sopra della politica. Un presidente che rafforzò, la nostra patria, incrementando gli aiuti verso la popolazione ingiustamente aggredita da quei comunisti in Vietnam. Un Presidente ucciso dai comunisti, pur di fermare la libertà. Quei comunisti che lei sta difendendo, con tanta pietà, signora Squire.
Oppure il Presidente Johnson; il Presidente Nixon – che non poté seguire tutta a faccenda fino in fondo, per i motivi che tutti conosciamo. Oppure il Presidente Ford, che della guerra del Vietnam fu quello che ne mise il sigillo pur di far terminare un tritacarne logorante, cruento e assassino?
Mi dica e ci dica signora Squire: quali di questi presidenti è stato un folle?
Uno in particolare, … oppure tutti?
Lei, questa sera, ha tirato fuori tutto il marcio di una società corrotta e comunistoide che dobbiamo debellare assolutamente, in nome dei sacri valori della nostra patria.
Lei ama il suo paese, signora Squire? Si definisce una patriota?
Lei questa sera ha urlato al mondo, che purtroppo la sta ascoltando, tutto il suo tradimento verso un popolo e il suo Presidente.
Lei, questa sera, ha compiuto il suo ultimo misfatto. Si ricordi che l’impeachment, per alto tradimento, non riguarda soltanto il Presidente degli Stati Uniti! Se lo ricordi questo. Io lo terrò a mente, proprio in questo Stato dove la Legge, le cose, non le manda a dire. Ne stia sicura.
Dopo qualche attimo di silenzio, è esploso un boato. Applausi e fischi hanno assordato i presenti. Una donna, in fondo al teatro ha iniziato a urlare verso la candidata democratica: “Fuori, fuori. La sedia elettrica, …“. Quella donna, in preda a una forte agitazione, è stata allontanata dalla Sicurezza.
In quell’attimo si è visto il braccio destro del senatore, il giovane e promettente Albert Lonnegan, porgergli un bicchiere d’acqua e un foglietto. Buone notizie, sicuramente: il senatore ha sorriso, battendogli una mano sulla spalla.
In attesa che riprenda il collegamento, dopo la pubblicità, Anthony M. Raymond per la Chronicle Houston TV, si congeda da voi.
Buona serata
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Dopo qualche minuto, mentre il bravo cronista si allontanava per bere un drink, un colpo di pistola, sparato a bruciapelo da Monica Squire, metteva fine a quella brillante e promettente carriera.
E mentre la Squire, in questo momento, salta a piè pari sul corpo senza vita, saltellando irrefrenabilmente tra risate isteriche, noi ricordammo il buon Anthony M. Raymond, falciato da una Colt 45.
Un pezzo sopraffino, mia signora.
Cordialità
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I salti della Squire sul povero corpo martoriato del bravo giornalista:
… boing … boing … boing … boing …
Salutations
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Azz. Mentre leggevo… avevo le caviglie incrociate. Vale solo quando si risponde, non quando si legga, vero? ahahah.
Seriamente: Gran bel capitolo. Geniale il richiamo alla cinesica ed il modo in cui l’hai introdotta. Non dico altro. Sono incantato.
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Solo, un saluto…!…da Sar…!
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Caspita che intercalare, Monica continua ad essere agguerrita e sveglia!
La cinesica, ricordo che ne già parlato in un altro capitolo di un precedente romanzo, uno studio che non conoscevo e devo dire, che con la comunicazione verbale appropriata si può mettere a tappeto l’avversario.
Interessante e ben narrato, hai la stoffa della vera scrittrice.
Buona serata, a presto.
con affetto
annamaria
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@ LORD NINNI nel ringraziarvi per il contributo, aggiungo però che un conto è essere semplicemente massoni – come, in effetti, furono molti presidenti degli Stati Uniti -, altro appoggiarsi al famigerato Ku Klux Klan. In quanto al Vietnam, a mio parere sì: erano folli, e poi lo si è visto. Forse che Kennedy vide giusto con la famosa baia?
Radiosità, Milord.
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Indiscutibilmente avete ragione, mia signora.
Un punto di vista inopponibile. Sia storiografico, sia socio politico.
Come avete, ben, fatto notare lady Alessandra, buona parte dei presidenti statunitensi furono massoni (facciamo prima ad escludere i non appartenenti: soltanto tre su quarantaquattro senza conteggiare i doppi mandati – rispettivamente Lincoln, Kennedy, Nixon. Di Obama ci sono, quasi, certezze che si conosceranno, comunque, alla scadenza del mandato, come d’uso. )
Dal punto di vista locale … mah.
Il “buon” Kennedy tra baia dei porci, crisi cubana, crisi dei missii a Cuba, Vietnam (comprensivo dell’autorizzazione aall’uso del napalm, fuoco bianco e nervini si distinse particolarmente …
Dentro gli States, però, il vostro, quello nostro e quello altrui .. parere, crediamo che conti molto poco.
E’ una nazione, federata, composta per la maggior parte da fanatici della liberta auto referenziale e della persecuzione, attiva e riflessa, istituzionalizzate.
Monica, con quelle parole, a nostro parere (che presso le vostre pagine conta zero), proprio perché dette “dentro” gli States, da una cittadina degli States, aspirante a diventare un Presidente degli States, futura difenditrice di tutto il popolo degli States, rischiasul serio l’impeachment e per un reato odioso: alto tradimento verso il popolo dell’Unione.
Quel popolo “bislacco”, a determinate cose, ci guarda.
Al di sopra della politica.
Eccome.
Comunque sia provvedemmo a far morire quel giornalista impiccione e ineducato (come buona parte dei cittadini americani, del resto).
Sapete suscitare interessi e passioni, mia signora.
Cordialità
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@ LORD NINNI il vostro parere per me conta mille!
E concordo in toto con quanto avete scritto – comprese le riflessioni su Kennedy, idolatrato, al contrario di Nixon che, secondo me, fu decisamente un presidente migliore.
In quanto a Monica Squire, sì: il quarantanove per cento, infatti, le votò contro.
Radiosità.
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@ BRUM e io sono lusingatissima.
Spesso ho le caviglie incrociate 🙂
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Ecco. 🙂
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@ BRUM 🙂
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@ SALVATORE RIZZI good evening, dear Sar.
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@ ANNAMARIA49 hai una memoria fantastica! Sì: fu nel racconto dedicato a Berlini, poi sospeso per i noti motivi.
Monica è molto sveglia ^^
Grazie, Isabel* Un abbraccione grande.
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Cip…Cip… non sbagli un colpo. Sai ho stampato tutto quello che potevo di ciò che hai scritto e ne ho fatto una mini raccolta. E me li leggo e rileggo.
Ti abbraccio, Ciop
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@ SUZIEQ11 cara Ciop, mi rendi molto contenta 🙂
Baci * _________________ *
Cip
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…
La cinesica.. oh se ricordo quel capitolo e
avendo fatto un corso anni fa, impossibile non ricordarmi…
Accidenti però Alessandra che puntata..
si rimane in ansia e incuriositi fino alla fine, certo che
quel Craven…
e si continua…
Buona dolce serata carissima e un abbraccio!
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA un’altra amica dalla memoria formidabile 🙂
Craven era un uomo scaltro e senza scrupoli.
Ma Monica…
Bisous, chérie ^^
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Eccomi finalmente qui a rilassarmi con le buone letture di questo blog. Qui di temporali nemmeno l’ombra, quindi mare e poco pc 🙂
Puntata robusta e ricca di tante cose: colpi bassi, asso nella manica, storia, informazioni (per me inedite), passione, linguaggio letterario preciso, efficace.. No, non si sbaglia a venirti a leggere, cara Alessandra.
Oh, presto mi farai compagnia al mare e senza web: il tuo libro, dopo tanti km percorsi, è arrivato!!! Lo inizierò presto.
🙂
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@ ILI6 beata te 🙂
Qui temporali ogni giorno 😦
Cara, spero tanto che il libro ti piaccia!
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Che forza, Monica, la mia preferita da quando ti leggo
Gli scontri pubblici non sono mai rose e fiori. Nascondono insidie e colpi bassi
E tu, sei bravissima a intrattenere il lettore con colpi da maestro
Baciotti
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE anche secondo me Monica è una donna formidabile: lo ha dimostrato in passato e lo dimostrerà in futuro.
Grazie, cara Mistral.
Bacini*
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