Negli ultimi tempi avevano guadagnato molto, in particolare grazie al signor Diego Gomez che aveva devoluto loro il venti per cento del suo milione di dollari ricavato dalla vendita del Goya. Senza contare la generosità del padre di Michelle, la ragazza stuprata al campo sportivo, il distinto dottor John Williams.
Catherine decise che le ragazze meritavano una vacanza premio, sette giorni da trascorrere in montagna. Per qualche ragione, dopo aver sfogliato numerosi depliant, scelse l’Italia e precisamente Bormio, un paese situato in provincia di Sondrio, famoso per le terme oltre che per i campi da sci e per il pittoresco paesaggio. Ubicato in una conca, offriva un panorama ridente, a differenza di altre località più cupe dove le montagne incombevano su strette vallate e il clima era più rigido.
Dopo aver attraversato l’oceano, si fermarono per un giorno a Milano, dedicandosi a vari acquisti. Avevano viaggiato leggere. Dietro suggerimento del portiere dell’hotel Gallia, si recarono da Moncler dove comprarono bianche tute sexy, scarponi da sci – solo due paia per Catherine e Meg -, pattini per Heather, e comodi alti doposci di pelo per tutte e quattro. Gli sci li avrebbero affittati in loco.
Dopo un ottimo pranzo, consumato da Bagutta in zona Montenapoleone (Meg aveva proposto hamburger e patatine, ma venne fulminata da sei occhi), noleggiarono una Lancia. Poi acquistarono vestiti adatti per la sera da Dolce e Gabbana. Infine, Patricia, l’unica non sportiva, si dedicò ai libri. Scelse “Inferno” di Dan Brown, “Il crepuscolo della Lubjanka” di una certa Alessandra Bianchi, unitamente a un dizionario dato che non esisteva una versione tradotta in inglese del romanzo dell’italiana. Patricia era misteriosamente attratta dal KGB.
Cenarono al Gold di Dolce e Gabbana e andarono a dormire presto.
L’indomani presero l’autostrada dei laghi, esplorarono velocemente Como, dopodiché puntarono sulla Valtellina. Arrivarono in tutta calma a Bormio per l’ora dell’aperitivo. Avevano una settimana davanti a loro. Le giornate impiegate a trasvolare l’Atlantico e la sosta a Milano erano fuori dal computo dei sette giorni. Alloggiavano all’albergo Miramonti.
A causa dell’euforia, esagerarono un po’ con i grossi calici di Inferno, un tipico vino locale dall’ottimo sapore. La cena, a base di pizzoccheri e di brasato con polenta, le rimise comunque in sesto. Più tardi, mentre Meg e Heather andavano a ballare e Catherine si concedeva una lunga passeggiata, Patricia si rintanò in camera e cominciò a leggere il libro di Bianchi. Fu subito attratta dal personaggio di Monica Squire, l’eroina della CIA, inviata in Unione Sovietica per cercare di contrastare il golpe dell’agosto del 1991. Rabbrividì quando comparve la sinistra figura del maggiore Pomarev. A tarda ora, si addormentò.
Al risveglio la accolse una splendida mattina di sole.
Trascorsero i primi tre giorni divertendosi moltissimo. Di notte, una sagoma furtiva usciva dalla sua stanza… la porta della camera di Meg era aperta, e Heather la raggiungeva nel letto. All’alba, sgattaiolava fuori, benché per quanto riguardava Catherine e Patricia fosse una precauzione del tutto inutile.
Il fatto accadde al quarto giorno.
Come talvolta succede nella vita fu un avvenimento fortuito. Ormai ben rodate, Meg e Catherine si sfidarono in una gara di discesa libera. A metà percorso risultò chiaro chi avrebbe vinto. Meg, tuttavia, non accettò la sconfitta e tagliò per un tratto di neve fresca, parallelo alla pista ma provvisto di meno curve. Malgrado sapesse sciare bene, lo affrontò con eccessivo impeto nel disperato tentativo di riguadagnare il terreno perso. Con la coda dell’occhio, Catherine la vide “volare” e un attimo dopo finire a terra a pochi centimetri da un albero.
Si fermò, derapando con perfetto stile, e iniziò la faticosa risalita, augurandosi che l’amica non si fosse fatta male. Con sollievo, notò che si stava rialzando. Comunque, continuò a salire, alzando un braccio in segno di vittoria. Meg le mostrò la lingua.
Poi, però, qualcosa attrasse la sua attenzione.
In quel momento, Heather volteggiava sui pattini. Molti sguardi avidi erano puntati sulle sue gambe che i collant mettevano in generosa evidenza. Dal canto suo, Patricia sorseggiava una cioccolata calda, godendosi il sole e trepidando per la sorte di Monica Squire: per leggere, usava sempre meno il dizionario. Fra le numerose doti che possedeva, rientrava una grande capacità di apprendimento.
Meg cadendo aveva perso uno sci. Tolse anche l’altro e si diresse verso un gruppo di piante oltre al quale un sentiero sterrato portava a valle. Scorse una jeep parcheggiata in uno spiazzo e soprattutto distinse più chiaramente quanto stava avvenendo.
La ragazza era magra, dall’aspetto fragile. I due uomini erano grossi e massicci. Uno dei due la teneva ferma, l’altro le aveva rimboccato una manica del maglione e si apprestava a conficcarle un ago nella pelle.
“Vi prego!”, supplicò la giovane, piangendo. Si esprimeva in un inglese che denotava la sua origine britannica. Gli altri risero. “Hai fatto la cattiva.”, disse quello che la immobilizzava.
“Ho smesso!”, gridò lei.
“Non si può smettere, senza il nostro consenso.”
“Vi prego!”, ripeté la ragazza. “Vi scongiuro.”
“Io non vi prego. Io vi ordino di lasciarla immediatamente!”, intervenne Meg.
Gli energumeni la fissarono. “E tu chi saresti?” L’accento le sembrò vagamente slavo.
“Non importa. Andatevene e lasciatela stare!”
Probabilmente, pensò Meg, l’avevano seguita fin lì dall’Inghilterra; questo significava che in passato era stata una buona cliente. Difficile rinunciare ai soldi facili. In ogni caso, se era riuscita a smettere, la ragazza meritava rispetto… e aiuto. Nella sua immaginazione, si figurò uno scenario: quella giovane era figlia di un facoltoso commerciante di tessuti, oppure di un industriale. Era caduta nella trappola della droga. Poiché disponeva di molto denaro, non aveva difficoltà a comprare dosi sempre più abbondanti. I genitori non sospettavano nulla, ma lei capiva che stava correndo verso un baratro. Un giorno, aveva trovato il coraggio per venirne fuori. Era stata dura, ma ce l’aveva fatta. A quel punto, erano cominciate le telefonate minatorie. Lei ingenuamente aveva deciso di trascorrere l’inverno in Italia, convinta che così avrebbero smesso di tormentarla. Si era sbagliata.
Il più alto dei due si mosse verso Meg con fare minaccioso. Non si accorse della presenza di Catherine e non vide lo sci che si abbatteva sulla sua fronte. Meg sferrò un calcio ai testicoli dell’uomo con l’ago. Il delinquente si accasciò gemendo.
Catherine tirò fuori il cellulare e compose il 112. Prima di andare all’estero, è bene informarsi.
L’inglesina le strappò il telefonino dalle mani. La guardarono stupite. Ciò che videro le sorprese ancor di più. La povera vittima innocente si era trasformata in una maschera di ghiaccio. “Idiote!”, sibilò. “Era un gioco e ci stavamo divertendo! Avete rovinato tutto.” Abbassò lo sguardo su uno dei due uomini. “E avete fatto male a Drazen! Siete due povere, piccole, bastarde!”
Catherine la squadrò freddamente. “La vita è tua.”, disse. Le torse il polso, strappandole un grido di dolore e costringendola a restituire il cellulare.
Poi le due americane si allontanarono, disgustate.
Qualche minuto più tardi, Meg annunciò che aveva fame.
Catherine scoppiò a ridere. “Sei un’ingorda!”
IL LATO OSCURO: VACANZE IN MONTAGNA
8 aprile 2014 di Alessandra Bianchi
37 Risposte
Sei parente della famosa alessandra Bianchi, l’autrice del Crepuscolo della Lubjanka? Devo correre in libreria a comprarlo. Se lo legge Patricia e lo trova di suo gradimento, vuol dire chè valido.
Un gradevole post che continua nella saga delle Ale’s Angels.
Un caro abbraccio
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DAVVERO …NON MI STACO DIRTI CHE SEI GRANDE………………
ONORATA CHE FACCIO PARTE AL TUO BELLISSIMO MONDO ….
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@ NEWWHITEBEAR sono una lontanissima parente 😛
Le Ale’s Angels proseguono, confidando nella benevolenza dei lettori.
Un grande abbraccio.
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Un racconto, episodico da diporto e d’evasione.
Leggero ed efficace.
Pulito e Un racconto, episodico da diporto, d’evasione.
Leggero ed efficace.
Pulito e vaporoso.
Da rilevare, comunque, il caso fortuito:
la settimana scorsa ultima eravamo a Milano e a quanto leggemmo, frequentammo gli stessi locali delle quattro angeliche creature. Di creature mirikane, però, neanche l’ombra.
Come, con tanto scalpore e gioia nella popolazione tutta, venne salutato l’arrivo all’ Excelsior Hotel Gallia della scrittrice – di fama mondiale – Licia Troisi (Si prega di “cliccare” sull’augusto nome e cognome della brava artista).
Delle tre fanciulle: nada, nisba, nicht!
Notevole, invece il passaggio sulle letture di Patricia: Inferno e Il crepuscolo della Lubjanka.
Quale mai sarà stato l’accostamento tra L’inferno e Il crepuscolo della Lubjanka? Approfondiremo e indagheremo.
In ultimo, ma non per ultimo, “quella ragazza magra, dall’aspetto fragile … figlia di un facoltoso commerciante di tessuti, oppure di un industriale”, ci ricordò la protagonista di un libro veramente scritto bene: ValeAna, edito qualche anno fa.
Vi augurammo, lady Alessandra, una serena prosecuzione di serata.
Cordialità
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… “Un racconto, episodico da diporto e d’evasione.
Leggero ed efficace.
Pulito e Un racconto, episodico da diporto, d’evasione.
Leggero ed efficace” …
Repetita iuvant, oppure, “Alium silere quod voles, primus sile”?
Mah.
Cordialità
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@ MAIRITOMBAKO ti ringrazio infinitamente! L’onore, comunque, è mio, mia carissima amica*
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@ LORD NINNI siete un mito!
Vi ringraziammo: oggi ricorre il compleanno dell’autrice di ValeAna.
In quanto a Licia Troisi, ciò trovammo: “Sei troppo stupido anche per questo sito.
Hai sbagliato a digitare perché non sei provvisto di pollice opponibile.
Ricordi d’aver visto questa pagina in passato? Forse perché eri sotto effetto di stupefacenti. O magari è stata brutalmente calciorotata perché non conforme.”
Radiosità, Milord!
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Auguri, dunque, a quella autrice.
Buona serata e cordialità a Voi.
(Ritenemmo fosse brutalmente calciorotata perché non conforme)
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@ LORD NINNI grazie per gli auguri.
Per il resto, confermammo.
Buona serata a Voi.
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Ehm, sbagliammo.
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Licia_Troisi
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Ale,mi sono resa conto che attendo i tuoi racconti con curiosità, e l’ attesa non è mai delusa! come sempre il finale non è mai scontato. Mi sento un po’ Patricia,come lei sto leggendo ” il crepuscolo” che è finalmente arrivato, e che poi commenterò. Mi sento un po’ coinvolta anche per i luoghi che io ben conosco,che ho frequentato…e bevuto…grazie come sempre. A te auguro una fantastica giornata!
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Vacanza patinata tra Bagutta, D&G, Inferno etc. Ma sorrido per la pubblicità non tanto occulta ed il simpatico conflitto di interessi 🙂
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@ THE BEST è proprio da vedere, Milord!
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@ TOSCA sono lieta che il libro sia arrivato e ti ringrazio di cuore per le tue belle parole. Un sorriso per una stupenda serata*
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@ RODIXIDOR e io che pensavo di essere stata discreta 😛
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Queste donne sono splendide donne! E leggerti é sempre una coccola!
Grazie di tutto….. 😉
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@ MARI devo dire che voglio bene a Catherine, Meg, Heather e Patricia.
Grazie a te, MIA guerriera!
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“Il crepuscolo della Lubjanka” di una certa Alessandra Bianchi” ahahah ma c’è pubblicità occulta qua! 😀
Molto simpatico questo post, assolutamente imprevedibile! 😀 Non è successo nulla di grave, in fondo, ma proprio questo l’ha reso così curioso! 😉
Ben scritto! 🙂
http://www.wolfghost.com
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Come sempre il finale lascia basiti, non mi aspettavo certo che la ragazza reagisse in questa maniera, ma tu sei sempre un sorpresa continua e quindi non dovrei più meravigliarmi, eppure lo faccio ancora perché il tuo scrivere riesce ad accattivarsi la mia attenzione. Bravissima come sempre, complimenti di tutto cuore cara Alessandra. Ora torno alla mia pausa, appena potrò riprenderò a seguire i miei blog e ovviamente quelli degli amici.
Serena notte, Pat
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Una capacità rispondente alle tue qualità, come sempre. Un saluto dal vecchio Salvatore.
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Bellissima puntata, ottima la scelta dell’Italia per passare le vacanze e Bormio lo è senz’altro. Mi è piaciuto l’inserimento del tuo romanzo come libro di lettura, e poi lo scherzo.
Buona serata, carissima Ale.
un abbraccio
annamaria
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@ WOLFGHOST ho cercato di essere discreta, senza tuttavia riuscirci 🙂
Buona serata, caro lupo!
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Ma come no? Certo che ce l’hai fatta! 😀
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@ WOLFGHOST 🙂
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@ PATRIZIA M. nei limiti delle mie capacità, cerco sempre di offrire agli amici lettori un finale che non risulti scontato.
Dolci sogni, Pat.
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@ SALVATORE RIZZI grazie, “vecchio” Sar.
Un saluto a te.
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@ ANNAMARIA49 Bormio la conosco bene e ho diversi ricordi che la riguardano, mentre non ho grande conoscenza delle montagne americane: da qui la scelta.
Il mio romanzo… i figli vanno accuditi…
Un bacione, mia grande amica Isabel!
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…
Sorrido si parla di me..:D (scherzo)
di Monica Squire l’eroina della CIA
sei forte Alessandra e mi lasci sempre
sorprendentemente soddisfatta, ricca della Tua
fantasia…
Come queste ragazze attente guerriere…
Un bacione cara e dolce notte!
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA carissima, ti avrei riservato una parte migliore 🙂
Ti ringrazio e ti abbraccio, Michelle!
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Stacanoviste queste, ragazze!
Nemmeno in vacanza 🙂
*_________*
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Questa volta hanno aiutato la persona sbagliata!
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@ CLE REVERIES quando si dice l’adrenalina in corpo 😛
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@ CHIARA purtroppo, sì 😦
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Bella e incisiva puntata, ottima la scelta delle location che ho apprezzato… e colpi di scena ne abbiamo sempre quando ti leggiamo. Complimenti, carissima. Un saluto e grazie delle tue letture. Univers
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@ UNIVERS81 ho scelto luoghi che conosco, cosa che non posso dire delle montagne americane.
Grazie a te, carissimo!
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Divertimento, ma … mai abbassare la guardia
Il temperamento non é facile da nascondere o dimenticare del tutto..
Comunque hanno lasciato un bel biglietto da visita.
Non si sa mai.
🙂
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@ CAPEHORN verissimo, Cape 🙂
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