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IL LATO OSCURO: IL QUADRO »

L’UOMO DI GHIACCIO 12 (THE KGB TRILOGY)

16 marzo 2014 di Alessandra Bianchi

Klaus AltmannLo scontro era impari. Aleksandr Stavrogin era giovane, perfettamente addestrato, forte e rapidissimo nei movimenti. Altmann era un uomo anziano, anche se ancora in ottima forma. Matrioska lo colpì con un violento pugno allo stomaco e gli strappò la pistola dalle mani. Poi si accinse a sparargli.
Non fu necessario. Il tedesco si portò le mani al torace, esalò un gemito e, dopo aver barcollato, finì a terra.
Stavrogin conosceva questo e altri trucchi. Si chinò su di lui e gli sentì il polso. Controllò il battito cardiaco. Gli sferrò un calcio alla testa. Niente.
L’Hauptsturmführer della Gestapo aveva concluso la sua ingloriosa carriera ed era inequivocabilmente morto. Non sussisteva alcun dubbio al proposito. Matrioska gli rivolse uno sguardo colmo di disprezzo, quindi, munito di una torcia elettrica, andò a cercare la sua macchina. Un’attenta perquisizione non servi a granché. Nell’automobile non c’era nulla di significativo. In ogni caso, era soddisfatto. Nonostante il disgusto che provava per quell’individuo, non era la sua morte in sé a essere importante. Scomparso Altmann, sarebbe crollata tutta la rete di spregevoli traditori che aveva infestato Berlino est; ai vertici del KGB avrebbero apprezzato molto il suo lavoro. L’ordine e la sicurezza sarebbero tornati a regnare sovrani, a dispetto della CIA e dei fantocci inglesi di Langley.
Nei pressi c’era un burrone. Matrioska tolse il freno a mano e sospinse la vettura finché non la vide precipitare, in un assordante rumore di vetri schiantati e di lamiere distrutte. Poi la notte avvolse tutto con il suo silenzio. L’unico suono che si udiva era quello del vento di settentrione.
Tornato sui suoi passi, Stavrogin trascinò il cadavere nel bosco, quindi spostò i tronchi d’albero e si diresse a Bellagio, dove, malgrado l’ora tarda, riuscì a trovare un albergo ancora aperto.
Dopo una veloce doccia, andò a letto e si addormentò subito.

Nella seconda guerra mondiale Adolf Hitler aveva trascurato tre fattori. Il primo riguardava l’immensa estensione territoriale dell’Unione Sovietica, le strade ridotte a pantani durante l’autunno, il rigido clima invernale e lo smisurato numero di uomini che man mano Stalin chiamò alle armi. Il secondo e il terzo fattore sottovalutati valevano anche per le alte sfere militari del Giappone: la potenza industriale e bellica degli Stati Uniti e i Paesi che gradualmente intervennero a sostegno della Gran Bretagna, inviando truppe su vari fronti.
Per quanto riguarda l’America è sufficiente pensare che, sebbene inizialmente la flotta nipponnica fosse superiore e più moderna di quella degli Usa (a causa dell’attacco a Pearl Harbor), a partire dalla battaglia di Midway, i cantieri americani produssero portaerei con un ritmo insostenibile per i loro nemici asiatici. E ciò valeva anche per altre navi, aereoplani, mezzi da sbarco, carri armati; senza contare le capacità logistiche e i radar. In seguito, circolò una battuta: se il Führer avesse visitato gli stabilimenti della General Motors non si sarebbe mai sognato di dichiarare guerra alla nazione dalla bandiera stelle e strisce.
Venendo al Regno Unito, poté avvalersi del contributo delle forze armate del Canada, del Sudafrica, dell’Australia, della Nuova Zelanda e dell’India. Il British Indian Army arrivò a contare su due milioni e mezzo di soldati.
Un contigente di quell’esercito era stato fatto prigioniero dai tedeschi a El Alamein e successivamente tradotto in Germania. Mentre l’offensiva delle Ardenne del dicembre del 1944, che inizialmente aveva sfondato il fronte degli Alleati, iniziava ad arenarsi, segnando così le sorti del conflitto, scienziati pazzi, anziché dedicarsi allo sviluppo di nuove armi e alla progettazione di ordigni nucleari, compivano esperimenti farneticanti sui prigionieri di guerra, in particolare sui russi e sulle altre razze “inferiori”. Inglesi e americani, in genere, ne erano esenti: non gli indiani, però.
L’Hauptsturmführer della Gestapo Nikolaus Barbie era interessato relativamente a tali esperimenti. Preferiva sfogare la sua collera per la guerra ormai perduta uccidendo e infliggendo torture. Era un maestro in questo campo, ma un giorno incontrò il capitano Abhisar Subramanian.
Prima di arruolarsi, Subramanian aveva trascorso cinque anni in uno sperduto villaggio del Tibet, lo stesso villaggio dove si erano recati, prima di lui, suo padre e suo nonno. La sapienza accumulata dal nonno era stata trasmessa al padre, il quale a sua volta l’aveva riversata sull’unico figlio. Di conseguenza, Abhisar rappresentava l’anello forte di un’ipotetica catena. E, grazie a questo bagaglio, il soggiorno in Tibet lo aveva avvicinato ai massimi livelli dei più eccelsi Maestri.
Barbie scoprì con grande sorpresa che il capitano sembrava refrattario al dolore, sopportava i tormenti più atroci senza battere ciglio. Incuriosito, l’ufficiale della Gestapo cessò di seviziarlo, gli assegnò una piccola baracca personale, fece in modo che avesse cibo buono e abbondante e tentò di stabilire un rapporto non conflittuale, interrogandolo con garbo sui suoi trascorsi in Tibet.
Non furono né i pasti sostanziosi, né le premure che indussero Subramanian a collaborare, ma la sua visione della vita. Se poteva aiutare il tedesco a diventare un uomo migliore – così ragionava – era giusto farlo.
Barbie era straordinariamente intelligente e imparò molte cose in breve tempo, anche perché Subramanian si dimostrò un insegnante eccezionale. Avrebbe appreso di più, ma l’aprile del’45 arrivò troppo in fretta. Comunque, adesso possedeva un bagaglio di conoscenza sconosciuto alla maggior parte degli occidentali. Ringraziò il capitano Abhisar Subramanian sparandogli alla nuca in una mattina fredda e ventosa.
Lo ringraziò una seconda volta, quella notte, quando riprese i sensi e si rialzò, dopo circa un’ora dalla partenza di Matrioska.
Era stato Subramanian a renderlo edotto di un procedimento assai complesso, ma realizzabile, benché soltanto da pochi eletti: come ottenere uno stato di morte apparente.

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Pubblicato su L'uomo di ghiaccio | Contrassegnato da tag the KGB Trilogy | 42 commenti

42 Risposte

  1. su 16 marzo 2014 a 00:13 Patrizia M.

    Fantastico Alessandra, si legge benissimo, scorre che è una meraviglia, anche nella parte storica. Indubbiamente il lettore non si annoia, anzi, per quel che mi riguarda mi ha veramente coinvolta moltissimo. Chissà con il proseguire della storia come diventerà interessante, sicuramente di più di volta in volta. Sei troppo brava. Complimentissimi.
    Serena notte e buona domenica di tutto cuore carissima!!!
    Ciao, Pat

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  2. su 16 marzo 2014 a 00:21 Alessandra Bianchi

    @ PATRIZIA M. temevo che la parte storica potesse annoiare; d’altro canto, a mio giudizio, era importante in vista degli sviluppi successivi.
    Grazie di cuore, carissima Pat, e un grande abbraccio!

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    • su 16 marzo 2014 a 00:26 Patrizia M.

      Ritengo anche io che sia molto importante mettere anche la parte storica, perché ho immaginato che ti servisse per proseguire. Ora sono ancora più curiosa ahahaha
      Un abbraccio a te, Pat

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  3. su 16 marzo 2014 a 00:32 Alessandra Bianchi

    @ PATRIZIA M. è proprio come dici tu, amica mia.
    Spero che la tua curiosità venga appagata!
    Serena notte, Pat.

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    • su 16 marzo 2014 a 00:33 Patrizia M.

      Lo sarà sicuramente 🙂
      Serena notte Alessandra.
      Ciao ciao

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      • su 17 marzo 2014 a 12:58 Alessandra Bianchi

        @ PATRIZIA M. incrocio le dita ^^
        Buona giornata, Pat!

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  4. su 16 marzo 2014 a 10:49 mairitombako

    sei estravagante mia cara…mica che possiamo dire il meno….
    una storia piena che non ci lascia annoiare ./grazie

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  5. su 16 marzo 2014 a 11:14 Loredana

    Ale, la tua bravura va ben oltre il racconto di spionaggio,sei molto curata nei dettagli e le suppongo faticose ricerche storiche che fai mi istruiscono su fatti di cui non si conosce molto (almeno per me ).un capitolo ben scritto intrigante e seducente, ricco di emozioni capace di rendere reale ciò che leggo!!!sono fiera di esserti amica. Buona domenica! Ps.avvisami quando esce il “crepuscolo della Lubianka”ho già fatto spazio nella libreria…

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  6. su 16 marzo 2014 a 14:28 newwhitebear

    Mi sembrava strano che il nostro uomo fosse uscito di scena così presto. La risposta l’ho trovata nel finale del secondo episodio.
    Ottimo, piacevole da leggere, interessante sotto ogni punto di vista.
    Dunque la partita tra Matrioska e Altamann, alias Barbie, è solo agli inizi.
    Un caro abbraccio

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  7. su 16 marzo 2014 a 21:11 Mari

    Alessandra supera Alessandra! Solo e sempre Alessandra….
    Un bacione

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  8. su 16 marzo 2014 a 22:46 ili6

    Coinvolgente e anche interessante nella parte storica, propedeutica a nuovi avvenimenti. E la lotta continua…
    Felice nuova settimana, ciao.

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  9. su 17 marzo 2014 a 10:46 Cle Reveries

    …lo sai, mi piacciono gli ultimi periodi dei tuoi capitoli, avvincono e fanno riflettere su ciò che hai scritto nella parte appena letta e su tutta l’opera!
    Bravo, bravo!
    *_________*

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  10. su 17 marzo 2014 a 12:37 salvatore rizzi

    Concordo con New, un saluto da Sar.

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  11. su 17 marzo 2014 a 13:00 Alessandra Bianchi

    @ MAIRITOMBAKO grazie a te, amica che viene da una terra meravigliosa*

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  12. su 17 marzo 2014 a 13:04 Alessandra Bianchi

    @ LOREDANA ricerche? Sì. Non mi piace essere approssimativa, soprattutto quando scrivo di spionaggio.
    Ti ringrazio due volte: per gli elogi e per la richiesta di informazioni. A giorni, il libro uscirà e farò un apposito post.
    Felice settimana!
    La strega vede per te grandi successi lavorativi.

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  13. su 17 marzo 2014 a 13:07 Alessandra Bianchi

    @ NEWWHITEBEAR una partita che sarà dura e feroce, e che mi auguro possa interessare gli amici lettori.
    Grazie e un grande abbraccio.

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  14. su 17 marzo 2014 a 13:09 Alessandra Bianchi

    @ MARI un bacione a te, MIA guerriera!
    E l’augurio di giorni felici e sereni.

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  15. su 17 marzo 2014 a 13:13 Alessandra Bianchi

    @ ILI6 in effetti, il lungo excursus storico non è stato messo lì a caso, ma per le ragioni che tu hai chiaramente spiegato.
    Ti ringrazio e ti auguro a mia volta una settimana radiosa.

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  16. su 17 marzo 2014 a 13:16 Alessandra Bianchi

    @ CLE REVERIES come sempre, sei estremamente attenta e cara!
    Grazie, mia Lady*
    Un sorriso per te.

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  17. su 17 marzo 2014 a 13:18 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI ne sono contenta.
    Ciao, “vecchio” Sar.

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  18. su 17 marzo 2014 a 18:22 capehorn

    Come sempre storicamente ineccepibile e assolutamente rinfrescante per la memoria scolastica.
    Detto ciò … Colpo di scena? Di più. Questa volta sono senza parole.
    La “variante tibetana” é geniale. Una delle migliori mai messe in campo.
    M’inchino. Altro non posso fare. Se non attendere con trepidazione, il seguito.

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  19. su 17 marzo 2014 a 19:09 Alessandra Bianchi

    @ CAPEHORN se lei sapesse, Maestro! Ho telefonato persino al Centro Anti Veleni di Niguarda, appurando con grande costernazione che non esistono prodotti utili all’uopo (ma secondo me, a livello di CIA, ci sono eccome).
    Da qui… il Tibet.
    Grazie di cuore! Ma davvero!

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  20. su 17 marzo 2014 a 20:11 Chiara

    Il colpo di scena finale è strepitoso.

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  21. su 17 marzo 2014 a 20:41 Alessandra Bianchi

    @ CHIARA sono lusingata, amica mia ^^

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  22. su 17 marzo 2014 a 21:20 Tosca

    Come sempre la forza dei tuoi racconti e’ prorompente…e infine inaspettatamente il Tibet !!! Mi ripeto sempre. Brava. Buona notte mia intrigante scrittrice!

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  23. su 17 marzo 2014 a 21:29 Alessandra Bianchi

    @ TOSCA commenti quali il tuo non possono che rendermi felice!
    Io mi sforzo sempre di proporre pagine adeguate. I risultati, poi, non dipendono dalla mia volontà.
    Buona notte a te, cara*

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  24. su 17 marzo 2014 a 21:31 Mari

    Giorno dopo giorno attendo… non vedo l’ora!
    E….arriverà anche il mio, non subito però!
    Notte di sogni stretti

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  25. su 17 marzo 2014 a 21:42 Alessandra Bianchi

    @ MARI il tuo sarà un prezioso regalo, non nel senso che io lo voglia gratuitamente 😛
    Il lavoro va pagato.
    L’ora dovrebbe essere vicina. Ho ricevuto testo e copertina.
    Notte di sogni meravigliosi * ______________ *

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    • su 17 marzo 2014 a 21:51 Mari

      😀 😀 😀
      Farò come hai fatto tu! 😉

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      • su 18 marzo 2014 a 08:58 Alessandra Bianchi

        @ MARI però la GUERRIERA ha aiutato la strega, e non viceversa ❤

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  26. su 18 marzo 2014 a 00:39 suzieq11

    E’ inquietante l’uomo della foto. I auoi occhi mettono a disagio…
    Le tue parole invece affascinano…

    "Mi piace""Mi piace"


  27. su 18 marzo 2014 a 09:00 Alessandra Bianchi

    @ SUZIEQ11 ed è proprio lui in persona!
    Grazie, stellina*

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  28. su 18 marzo 2014 a 17:59 univers81

    Interessante, coinvolgente, intrigante… le tre caratteristiche eloquenti che io cerco e spesso e volentieri trovo nelle tue puntate. La sfida tra i personaggi aggiunge pathos. Un caro saluto, a presto. Univers

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  29. su 18 marzo 2014 a 19:17 ventidiprimavera

    …
    Un racconto che mi ha coinvolto dal punto di vista storico..
    che mi ha portato a pensare ai racconti di mio padre, sulla guerra
    di El Alamein, fatto prigioniero oserei dire fortunatamente degli inglesi che lo hanno trattato bene…

    A parte questa parentesi, bello l’intreccio di questa storia
    che intriga e seduce parecchio!

    Un abbraccio cara, dolce proseguo di serata!
    Michelle

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  30. su 18 marzo 2014 a 19:18 Alessandra Bianchi

    @ UNIVERS81 tre caratteristiche… tre complimenti!
    Thank you, my friend.

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  31. su 18 marzo 2014 a 19:22 Alessandra Bianchi

    @ VENTIDIPRIMAVERA un pensiero per il tuo papà!
    Certo, hai ragione: essere fatto prigioniero dagli inglesi era una cosa molto diversa rispetto a quanto sappiamo dei nazisti (e dei russi).
    Bisous, Michelle, e grazie.

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  32. su 19 marzo 2014 a 09:51 ombreflessuose

    Non poteva finire così e subito
    La tua bravura è senza limiti
    Grazie sempre, carissima
    Abbraccio
    Mistral

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  33. su 19 marzo 2014 a 16:22 Alessandra Bianchi

    @ OMBREFLESSUOSE no, non poteva finire così.
    Ti ringrazio, Mistral!
    Baci e bacini.

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  34. su 19 marzo 2014 a 17:52 Klaus Altmann

    * “… Matrioska tolse il freno a mano e sospinse la vettut(r)a … ” *

    Tsé, mi merafiglio, più, tella tua “peseuto” fitucia in capacità di correzzione pozza!.

    Ach .. und so …

    Matrioska? Pikkolo rakazzino messo, sotto skakko, ta uno poko ti apnea pilotata.
    Fetrai: io kamperò ti più.

    Forrei sottolineare una kosetta pikkola:
    facile fincere quanto tutto, pikkolo, monto si koalizza kontro.
    Tsé, inferno in Russia? Ciappone? Midway? Sciokkezzen!

    Tutti traditoren!
    Und das ist genug!

    Auf Wiedersehen, fräulein bäcker!

    Zalutazionen.

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  35. su 19 marzo 2014 a 19:10 Alessandra Bianchi

    @ KLAUS ALTMANN Спасибо за исправление, г-н Альтман.
    Я, однако, скромность в сторону, наиболее читаемых автором на российских спецслужб 😛

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  36. su 20 marzo 2014 a 21:52 wolfghost

    Che colpo di scena geniale! Non avrei mai immaginato l’entrata in scena di un lama – o quasi – tibetano e la morte apparente del tedesco! Bravissima 😉

    http://www.wolfghost.com

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  37. su 20 marzo 2014 a 22:24 Alessandra Bianchi

    @ WOLFGHOST sono onoratissima, caro lupo ^^

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I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

    Odio
    la falsità, la cattiveria, il razzismo
    Amo
    scrivere al pc, scalza e con una bottiglia di acqua minerale Evian a portata di mano. Guardare le stelle di notte. Esplorare i boschi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia
    La mia musica
    Jethro Tull, Led Zeppelin, Jefferson Airplane, Pink Floyd, Grateful Dead, Rolling Stones, Alanis Morissette, Kate Bush, Cranberries, Metallica, Crosby Stills Nash & Young, Doors
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