Tom Miller aveva morbidi capelli biondi, pettinati con estrema cura e freschi di shampoo, occhi azzurro cielo; le unghie delle mani rivelavano l’esperto lavoro di una brava estetista; indossava abiti di lusso dal taglio perfetto: l’immagine di un uomo di successo. Ma era palesemente sconvolto.
“Ho fatto una cosa terribile.”, disse evitando lo sguardo di Catherine. Visto che non riceveva risposta, dopo un momento proseguì. “Una cosa di cui mi pentirò per tutta la vita, e della quale solo Dio, nella sua infinita misericordia, potrà forse perdonarmi.”
Dato che indugiava, Catherine lo invitò a spiegarsi meglio.
Miller si guardò attorno, come per guadagnare tempo. Alla fine venne al dunque. “Indiana, mia moglie, è una donna bellissima e appartiene a una famiglia molto ricca. Io la amavo… la amo ancora per la verità, ed è per questo che mi trovo qui. Ho sentito delle voci su di voi: in giro, dicono che siete formidabili!”
“E lei, signor Miller, ha bisogno di aiuto.”, interloquì Catherine. “Ma a quale proposito?”
“Indiana ha un amante!”, proferì in tono brusco l’uomo. “E non si tratta soltanto di quello. I miei affari vanno male. E sono il suo principale erede… uno più uno… Posso fumare?”
“Certo.”
Miller si accese una sigaretta, aspirò una boccata, quindi scosse la testa. “Per farla breve, ho assoldato un killer – il migliore – e gli ho affidato l’incarico di… ucciderla. Ora sono pentito, però non c’è modo di fermarlo. Non lo conosco di persona, sono arrivato a lui tramite un contatto nella mala.”
“Rintracci il suo contatto.”
Miller scosse di nuovo il capo. “E’ morto, ieri sera, nel corso di una rissa. E l’assassino agirà presto, molto presto. Questione di un giorno o due, in base a precisi accordi. Ha ricevuto metà del compenso pattuito, poi, a lavoro ultimato, sarà lui a rintracciarmi per riscuotere il resto. Chiaramente, non posso rivolgermi alla polizia e in quanto ad assoldare delle guardie del corpo non sarebbe una buona idea: il killer è micidiale, probabilmente sopprimerebbe anche me. Lei mi capisce. Però, qualcuno deve fermarlo, deve salvare la vita di Indiana. Allora ho pensato alle “ragazze terribili”, non vedevo altre soluzioni.”
Catherine lo fissò per alcuni secondi in silenzio.
Miller adesso la guardava ansiosamente. “Dunque?”, chiese.
“Meg.”, disse Catherine.
Tom Miller presentò la giovane investigatrice alla moglie, dichiarando che era una sua nipote. Si trovava in città per una breve vacanza e gli era parso corretto ospitarla. Indiana non sembrò entusiasta. Tom non le aveva mai parlato di questa nipote. Fra le due donne c’erano sette-otto anni di differenza e Meg era bella: il tarlo della gelosia si insinuò in lei. Fu cortese, ma fredda. Provava un’antipatia istintiva. Soprattutto non credeva in quella parentela. Certo, Tom avrebbe potuto andare nel suo albergo senza portarla in casa; ma talvolta suo marito si comportava in modo strano. Inoltre, dormivano in camere separate, e lei aveva il sonno pesante, a causa dei sonniferi e dei tranquillanti che assumeva in dosi esagerate. Durante la notte, nulla avrebbe impedito a Tom di raggiungere il letto di quella odiosa e avvenente rivale.
“Dovrai adattarti.”, disse a Meg. “Ho concesso due giorni di libertà alla servitù. Io cucinerò, ma tu apparecchierai la tavola, sparecchierai e laverai i piatti. Sono una brava cuoca, e cucinare mi piace; ma non intendo farti da serva.”
“Nessun problema.”, ribatté Meg con un sorriso.
Indiana si rese conto di essersi lasciata sopraffare dal risentimento, perdendo il suo abituale autocontrollo. “Scusami, non volevo essere sgarbata.”
“Figurati!” Meg le rivolse un altro sorriso.
“Ti mostro la tua stanza.” Lasciarono il soggiorno, mentre Miller si versava un bourbon con ghiaccio. Si sentiva estremamente soddisfatto e non era minimamente interessato alla manifesta ostilità della moglie. Ciò che contava era che, dietro suo suggerimento, sebbene fosse perplessa, Indiana aveva liquidato i domestici.
Qualche minuto più tardi, Meg ispezionò con cura il lussuoso appartamento, prendendo nota del sistema di allarme, del fatto che fosse al quarto piano e che quindi le finestre non costituivano un problema, poiché non c’erano lavori in corso e perciò nessuna impalcatura, grazie alla quale qualcuno potesse arrampicarsi. Che l’assassino arrivasse con un elicottero le sembrava un’ipotesi molto remota. La porta d’ingresso era massiccia e dotata di due serrature a prova di scasso. Concentrò la sua attenzione sull’ingresso di servizio, che dava sulla cucina. Il killer sarebbe entrato da lì, concluse.
Quella notte non accadde nulla.
Il giorno dopo, Miller uscì per recarsi al lavoro. Le due donne rimasero sole, in un’atmosfera alquanto tesa, dato che Indiana, con il passare delle ore, diventava sempre più maldisposta nei confronti di Meg, anche se ostentava una falsa cordialità. Era comunque affascinante, considero fra sé la giovane. Alta, slanciata, con magnifici occhi grigi. Un po’ troppo esile, forse. In ogni caso, si prodigò per risultarle simpatica, anche se con scarso successo.
Miller rincasò poco prima di cena.
Bevve il suo consueto bourbon con ghiaccio, poi chiamò Indiana e Meg, che stavano trafficando ai fornelli.
“Cosa c’è?”, gli domandò la moglie.
“Voi due avete litigato.”, disse l’uomo con un tono di voce distaccato. “La lite è trascesa.”, aggiunse con un sorrisetto compiaciuto. “Siete venute alle mani e tu, mia cara, hai riportato la peggio. Meg è più forte di te. Umiliata dall’esito della lotta, sei però riuscita a divincolarti e sei corsa verso il cassetto dove io custodisco la mia pistola. L’hai presa e hai sparato a “mia nipote”. Purtroppo per te, lei ti ha strappato l’arma dalle mani e, prima di morire, ha fatto fuoco a sua volta.”
Le due donne lo guardarono sbigottite.
Tom Miller si era messo un paio di guanti e impugnava la pistola. “Le impronte dimostreranno alla polizia, con cui mi metterò in contatto dopo un certo lasso di tempo, che i fatti si sono svolti esattamente come vi ho appena descritto. In quanto a Meg, spiegherò che fra noi esisteva una relazione e che ero in procinto di chiedere il divorzio. Questo chiarirà il motivo della sua presenza, qui, e la ragione del vostro litigio. Incidentalmente, poi io erediterò i tuoi beni.”
“Sei pazzo!”, esclamò Indiana.
“Oh, non lo credo proprio, mia cara.”
Miller sorrise e prese la mira, puntando l’arma in direzione di Meg.
“E ora, adieu!”
Una frazione di secondo più tardi, barcollò per poi cadere pesantemente a terra.
Meg si sistemò la manica, da dove aveva estratto lo stiletto.
Indiana si precipitò ad abbracciarla.
“Se devo essere sincera”, commentò Catherine la mattina seguente, “sospettavo qualcosa di simile. Quell’uomo non mi piaceva.”
“E non ci abbiamo rimesso niente!”, annunciò trionfante Meg.
“La vedova si è dimostrata molto generosa.”
Una chiara dimostrazione della tua bravura, come un giallo che si dipana e diventa pure rosa…e non solo! Saluti dal vecchio Salvatore.
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… Bella sorpresa!
Un vero serpente presuntuoso il fu Tom Miller!
Perché ricorrere ai migliori per opere di comune idiozia!
Comunque anche questa è una perla!
*_________*
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@ SALVATORE RIZZI grazie mille, amico Sar!
Un caro saluto a te.
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@ CLE REVERIES mi piacciono le sorprese, e quando riesco a farne, sono contenta. Condivido il tuo pensiero: un vero serpente l’odioso Tom Miller!
“Una perla”?
Ti ringrazio infinitamente, mia Lady!
Buon proseguimento di giornata ^^
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questa sia un diamante puro
BRAVA……….sempre e di piu
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Grandeeee Alessandra, veramente stupendo. Un giallo con i fiocchi e con un finale a sorpresa fantastico.
Ciaooo, buona serata. Pat
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Ottimo pezzo, dall’andamento narrativo travolgente e Tom Miller è una bomba a orologeria, caspita. Non ti smentisci mai con l’uso delle parole e delle situazioni. Un caro saluto, a presto. Univers
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Che razza di s….svitato!
che colpo di scena!
Sei super, e te lo dico ancora!
Bellissimo pezzo!
Baci
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Un bel noir in piena regola! Con tanto di botto finale a sorpresa.Questa saga delle Ale’s Angels attrae il lettore e lo stimola a leggere tutto d’un fiato.
Un caro abbraccio
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@ MAIRITOMBAKO grazie di cuore, amica mia!
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@ PATRIZIA M. se il finale ti è piaciuto, questo per me è un motivo di grande soddisfazione.
Ti ringrazio e ricambio l’augurio, cara Pat 😛
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@ UNIVERS81 faccio quello che posso e se ciò che scrivo piace non posso che esserne lieta.
Un caro saluto a te.
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@ MARI GUERRIERA i colpi di scena non sempre vengono, ma quando questo accade mi ripaga dell’impegno con il quale scrivo.
Grazie e bacioni ^^
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@ NEWWHITEBEAR sono lusingata!
Il finale, come sempre, è venuto fuori all’improvviso, senza che io lo avessi programmato.
Un grande abbraccio.
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Goodnight my witch ❤
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Bel racconto, come sempre!
Mi ha sorpresa il finale, ma l’ho trovato efficace. Mi piacciono queste “ragazze terribili”.
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@ MARI buona serata, MIA guerriera ^^
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@ MARTI C. sono contenta che ti piacciano!
Grazie, cara.
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Quanto mi piacciono queste ragazze terribili. Non ricordo cosa ho scritto in precedenza ma Meg è la mia preferita.
Anche se Catherine è la “mente”.
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ahah un doppio colpo di scena spettacolare! 😀 Che il marito fosse un doppio giochista non me lo sarei mai aspettato, anche perché ha corso un grosso rischio (e infatti… ) a tentare questo giochetto con una delle ragazze terribili, poteva trovare un’altra motivazione ed assoldare un’altra giovane meno pericolosa… Probabilmente la sua strafottenza che l’ha portato a credere che Meg non avrebbe comunque potuto tenegli testa gli ha giocato un brutto tiro 😉
Ah… tu sai che il nostro canetto si chiama Tom, probabilmente te ne ricordi perché ne ho parlato spesso. Quello che – a questo punto devo scrivere “forse” – non sai è che… la cagnona della vicina di casa si chiama… Indiana! 😀 Immagina la sorpresa quando ho letto il titolo! 😀
http://www.wolfghost.com
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@ CHIARA a me, personalmente, piacciono tutte e quattro, se è consentito dirlo. Beh… sono figlie mie 😛
Un abbraccio ^^
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@ WOLFGHOST è giustissimo quello che scrivi: lui ha corso un grosso rischio, ma perché era troppo sicuro di sé.
Di Tom sapevo, caro lupo, ma di Indiana no 😀
La vita è fatta di coincidenze… ma siamo sicuri che siano proprio coincidenze?
Felice notte*
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Oddio… adesso guardo dalla finestra per vedere se Alessandra Bianchi è qua attorno che ci osserva 😐
😀
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST sì, sì, sono in agguato 😛
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Kisssssss
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@ MARI bisous * ______________ *
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La tua bravura è infinita ma anche la tua fantasia non ha rivali
Eccellente episodio
Baci baci
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE sei troppo buona, cara Mistral!
Baci, bacini e bacioni ^^
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Ciao Ale, guarda un po’ chi è venuto a trovarti 🙂
Avrei bisogno di un tuo parere su “roba letteraria”, come i vecchi tempi su Splinder.
Come faccio a contattarti?
Un bacione
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@ FAUS-74 che gioia vederti qui!
sandraoale@gmail.com
Tanti bacioni 😛
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Perfetto, ti ho mandato mail, grazie mille 😉
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@ FAUS-74 ci mancherebbe, mio carissimo amico 🙂
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Mamma mia, e chi se l’aspettava! Un finale che mi ha colto di sorpresa. Quel Tom ha mantenuto sino alla fine la sua versione dei fatti, ma l’astuta Meg ha avuto la meglio.
Bravissima! Una narrazione accattivante e perfetta.
buon fine settimana
un abbraccio
annamaria
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Bello il tuo modo di scrivere – complimenti! Un caro saluto per te!
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@ ANNAMARIA49 Meg è forte e io ti ringrazio, carissima amica!
Un sorriso per te, Isabel*
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@ FREAWARU benvenuta nel mio blog e grazie. Il caro saluto è più che ricambiato ^^
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Vedo che sei sempre più seguita, e sono contentissimo di questa cosa.
Non avevo dubbi 😀
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@ FAUS-74 e tu mi manchi! Il tuo blog mi piaceva moltissimo 😛
Rammento tutto: i tuoi racconti, Tolkien, Stephen King, la donnina del sabato…
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Molto carino anche questo. Ma non sarebbe possibile farne una serie televisiva? Sarebbero adatti, secondo me!
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@ LILLOPERCASO sarebbe adatta anche alle mie tasche, cara Daniela 😀
Grazie!
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AHahhahaha, ricordi proprio tutto 😀
Se tutto va bene, tra un paio di mesi dovrei aprire un blog qui su WordPress, quasi nello stesso stile di quello che avevo su Splinder, quindi racconti e quant’altro. Il romanzo sul Druido è ancora in fase di scrittura, ho oltrepassato le mille pagine; contemporaneamente mi sono dato anche all’horror, e scrivo prefazioni per i lavori di amici che pubblicano libri.
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….
Come sempre scorrevolissimo e accattivante,
e Tu sempre bravissima e piena di spunti a sorpresa
come questo finale!
Gros bisous
Michelle
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Che doppiogiochista!
E tu sempre bravissima a tenerci col fiato sospeso.
Un abbraccio, ciao
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@ FAUS-74 ottima notizia!
Certo che ricordo tutto 🙂
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@ VENTIDIPRIMAVERA non sempre mi riescono…
Questa volta, modestia a parte, credo di sì.
Je t’embrasse, Michelle*
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@ ILI6 un vero briccone 😀
Grazie e un bacione ^^
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Molto, molto bello. Bella tutta la serie, devo dire. Brava. Sulle prime mi era sembrata una trama già letta in giro, ma tu hai saputo cambiarla tanto da farne una totalmente diversa. Complimenti.
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@ BRUMBRU i tuoi complimenti mi fanno molto piacere!
(Nel bene e nel male è sempre farina del mio sacco… a proposito di panettiere…)
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Ennesima dimostrazione che non esiste il delitto perfetto o meglio in teoria il piano era perfetto, ma il fattore umano, di cui ci si compiace di sottovalutare, anche questa volta ha giocato il jolly. E poi le ragazze terribili, non lo sono solo per vezzo.
Come il solito noi ometti ci facciamo la figura del merlo.
ps: urge fare una raccolta di queste chicche. Continuo a ribadirlo.
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@ CAPEHORN no, loro non scherzano affatto! Per questo mi piacciono.
Certi ometti – non tutti, per carità – meritano di fare tale figura.
P.S. ci sto pensando.
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Mi unisco alla richiesta del Maestro.
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@ BRUMBRU a giorni uscirà “Il crepuscolo della Lubjanka”, poi forse…
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Sbalorditivo
Cordialità
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@ LORD NINNI saluti radiosi.
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