Le due donne erano molto diverse fra loro. Una più alta, dai lineamenti vagamente inglesi, la pelle chiara e i capelli biondo ramati, l’altra bruna e con la carnagione scura. Quello che le acccomunava, pensò Catherine studiandole, era l’intelligenza. Anziché accapigliarsi, come avrebbero fatto altre, avevano deciso di stringere una, sia pur temporanea, alleanza.
Il problema si chiamava Mick Bradley. Era sposato con Virginia, la bionda ramata, ma la tradiva con Susan, la mora. C’era poi un ulteriore problema. Grazie al suo fascino, alla personalità in apparenza aperta e solare e alla sua capacità persuasiva, aveva convinto entrambe a concedergli la firma sui rispettivi conti bancari, ambedue cospicui. Erano ricche di famiglia. E i soldi erano spariti. Non vi era nulla di illegale in questo, dato che era stato autorizzato a emettere assegni e a prelevare tutto il liquido contante che voleva, senza bisogno dell’avallo di Virginia e di Susan.
Catherine corresse il suo giudizio iniziale: erano sì intelligenti, ma anche un po’ sprovvedute. Forse, molto sprovvedute.
Mick era disposto a concedere il divorzio a Virginia e a lasciare Susan, come da loro esplicita richiesta. Però, non aveva alcuna intenzione di restituire il denaro. “Più avanti.”, aveva dichiarato. “Ora ho una grossa operazione in ballo. Poi riavrete il doppio del vostro investimento. Dovreste ringraziarmi! Ma, come tutte le donne, siete delle ingrate.”
Nessuna delle due gli aveva creduto, anche perché ormai la faccenda si trascinava da mesi.
Catherine chiamò Patricia. Se Meg era bella e forte e Heather intraprendente, sfrontata e seduttiva, Patricia possedeva qualità diverse. Era molto colta, assai profonda e disponeva di un intuito notevole. Poiché era single, trascorreva la maggior parte delle giornate davanti al computer oppure leggendo avidamente i libri di Sherlock Holmes, che per lei era il Maestro.
“E’ stato un po’ più preciso, riguardo all’investimento?”, domandò a Virginia.
La donna scosse la testa. “No. Sostiene che tanto non capirei, visto che non ho mai lavorato in vita mia. Ma continua a giurare e a spergiurare che raddoppierò il mio capitale.”
“E con lei?”, chiese a Susan.
Identica risposta.
“A quanto ammontano le cifre?”
La risposta la lasciò senza fiato.
“Ha un ufficio, il signor Bradley?”
“Sì.”, disse Virginia. “Un bugigattolo in periferia. Niente segretaria, nessun impiegato. Sulla porta c’è scritto “Import-Export”. Se ne sta lì rintanato tutto il giorno, trafficando con il suo pc. A quanto mi risulta, non lavora affatto e sperpera i nostri soldi oppure combina strani traffici.”
“Beh, prima di dilapidare quelle somme, passerranno certamente dei mesi.”, cercò di consolarla Catherine.
Virginia si strinse nelle spalle. “Me lo auguro.”
“Io non ne sarei così sicura.”, interloquì Susan con fare aggressivo.
“Bene.”, disse Catherine, rivolta a Patricia. “Il caso è tuo.”
Quella notte, fu però Meg a forzare la serratura dell’ufficio di Bradley. Era situato in una stradina secondaria e buia, al piano terreno di una casa dall’apetto alquanto dimesso. Tre gradini conducevano alla porta.
Non accesero le luci. Patricia si servì di una torcia elettrica per individuare la scrivania e accendere il computer. Nella stanza c’era poco altro. Degli scatoloni addossati a un muro, un armadio e un paio di schedari. Incongruamente, l’uomo aveva appeso una foto sulla parete di fronte, un collage che lo ritraeva assieme a Virginia e a Susan.
“Un tipo notevole.”, osservò Meg utilizzando a sua volta una torcia elettrica.
“Narcisista e truffatore. Te lo regalo!”, ribatté Patricia sorridendo.
Poi si mise al lavoro.
Meg uscì per controllare che non arrivasse nessuno.
Il pc si accese e reclamò la password.
Naturale, pensò Patricia.
Narcisista, si disse, e digitò Mick Bradley.
Accesso negato.
Mick… identico risultato.
Bradley.
Accesso negato.
Con scarsa convinzione, provò prima con Virginia, quindi con Susan.
Accesso negato.
Calma, si disse. Ispezionò con maggior cura l’ufficio, puntando il fascio luminoso su ogni punto che prima poteva aver trascurato. Niente di nuovo… ma a un tratto scorse una piccola foto, posta dietro alla scrivania, a fianco della finestra che dava sulla strada. Un’immagine che la commosse.
Dopo un istante, tornò a sedersi.
“Children.”
Tombola!
Si considerava una hacker, non una cracker: comunque fosse, in pochi minuti risalì alle ultime transazioni finanziarie di Bradley e scovò il nome di una banca, e i relativi movimenti.
Restò di sasso.
Sconcertata, fissò a lungo il monitor.
Rimase ferma, immobile, mentre nella sua mente si accavallavano mille pensieri.
Poi si riscosse e frugò nei cassetti della scrivania.
Nell’ultimo, partendo dall’alto, c’era una lettera scritta a mano.
Patricia lesse.
Due anni fa, in circostanze assolutamente casuali, conobbi un uomo – chiamiamolo Joe. Io non guadagnavo molto, come adesso, del resto. Ma gli suggerii due nomi. Nomi di donne ricchissime: mia moglie, che mi tradiva da tempo, e Susan, che avevo cominciato a frequentare, soltanto dopo aver appreso che Virginia aveva un amante.
Per un senso di riservatezza, lo pregai di non presentarsi a mio nome.
Joe si recò fiducioso da loro.
Fu trattato freddamente e respinto.
Lo scorso anno mi è stato diagnosticato un male incurabile, cancro. Morirò a breve, questione di giorni.
Non mi pento di ciò che ho fatto: se le ho ingannate, incantandole come il pifferaio di Hamelin, era perché se lo meritavano. Malgrado la mia malattia, e nonostante il fatto che Virginia non mi ami più da molto, so rendermi ancora affascinante… e convincente. Susan, Virginia, sono persone avide e superficiali. Non meritano rispetto.
Una parte dei soldi verrà loro restituita. La banca ha ricevuto mie precise disposizioni in merito. Il resto… il settanta per cento è stato devoluto a favore della lotta contro la distrofia infantile.
Quella che per Joe è una missione, la sua ragione di vita.
Credo di aver agito per il meglio.
In fede, Mick Bradley.
Finale inaspettato…grande uomo! 🙂
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@ CERBIATTO89 veramente un grande uomo.
Grazie, cara!
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Sono rimasta di stucco, chi l’avrebbe detto: tutto deponeva a suo sfavore, invece che uomo: ha fatto la cosa giusta!
Una lettura bellissima, mi è molto piaciuta, adoro queste storie di intrecci sentimentali e quelle ragazze sono formidabili.
Buona giornata, cara amica.
un abbraccio
annamaria
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MOLTO EMOZIONATA…ADORO LE STORIE CHE SENTI EMOZIONI….IN TUTTI I TIPI..TUTTI I SENSI
SEI COME AL SOLITO..MOLTO BRAVAAA
UN ABBRACCIO FORTE E SINCERO X TE CON TUTTO IL MIO CUORE…
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Tutte le prove erano contro l ‘Approfittatore .Invece, le perfide erano le cosiddette ingenue e raggirate donne
Molo molto bella, brava
Un abbraccio
Mistral
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Un intreccio interessante e laborioso, lettere comprese ed altro. Saluti da Sar.
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Con questo si chiude il cerchio delle Four Angels, angeli vendicatrici dei torti subiti. Direi molto diverso dagli altri tre. Questo si gioca sul filo psicologia, sulle personalità delle persone.
Mick sembra leggere nel pensiero delle due donne, dal cervello di gallina, e come presagendo un’incursione nel suo ufficio, lascia in bella mostra una lettera testamento.
Complimenti per come hai sviluppato la storia.
Un caro abbraccio
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Un finale che lascia decisamente di stucco cara Alessandra. Beh che dire, il racconto è bello, come lo sono sempre i tuoi, ma con il finale hai dato un tocco più che superlativo…
Un abbraccio, Pat
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Ufficio Refusi: “distropia” ?
Ufficio Bella Scrittura: Questa volta pare che si siano capovolte le situazioni. I cattivi portano la gonnella. Certo é che la situazione non cambia di molto. L’avidità non ha un sesso ben preciso, non é appannaggio di uno o dell’altra ed é giusto che emergano i lati oscuri anche di quei clienti che sembrano agnelli, ma hanno peli troppo ruvidi e non mascherati a sufficienza.
10+ in stupore e sorpresa.
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Ciao,all’inizio ero un po’ basita,mi sembrava,come storia un po’ statica,ma poi il botto finale…una chicca! il fine giustifica i mezzi.saro’ banale,ma brava!!!sogni d’oro.
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Un finale stratosferico come stratosferiche sono queste ragazze…un po’ come te! 😀
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@ ANNAMARIA49a anche a me piacciono le mie ragazze “terribili”.
Ma… hai cambiato blog?
Buona serata, Isabel, e grazie ^^
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@ MAIRITOMBAKO ti ringrazio e ricambio l’abbraccio!
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Questa sera ti lascio solo un saluto, sono parecchio stanca e non nell’ideale momento di lettura.
Alla prossima, ciao
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@ OMBREFLESSUOSE preciso, Mistral.
Grazie, e un bacione a te.
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@ SALVATORE RIZZI laborioso forse perché Patricia è la più intelligente delle quattro.
Un caro saluto.
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@ NEWWHITEBEAR si chiude un primo cerchio, ma la serie continuerà. A me piace scriverla e noto che è più letta dell’ Uomo di Ghiaccio.
Grazie e un grande abbraccio.
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@ PATRIZIA M. il finale mi è venuto in mente, mentre stavo facendo la spesa. Sono felice che ti sia piaciuto!
Kisses, Pat ^^
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@ CAPEHORN ringrazio l’Ufficio Refusi.
Ho corretto immantinente.
Stupore e sorpresa?
Era il mio scopo e il tuo apprezzamento mi lusinga molto.
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@ TOSCA leggi il racconto “Il Veterano” di Forsyth. Quello ha un finale strabiliante! Ma, nel mio piccolo, cerco di non deludere gli amici lettori.
Grazie e sogni fatati ^^
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@ MARI la MIA guerriera * ______________ *
Ti ringrazio di cuore.
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@ ILI6 saluto graditissimo, cara Marirò.
Serena notte, amica mia ^^
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Dopo un anno di latitanza, sono contenta di tornare e vedere che sei sempre bravissima! I complimenti non sono mai troppi 😉
Devo recuperare un po’ di letture, ma ci riuscirò!
Baci dalla ‘menestrella’
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Un finale eccezionale. Sono rimasta sbalordita. Ma quanto sei brava.
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Concordo, un saluto..da…Salvatore!
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@ NICOLEWRITER che bello rivederti!
Baci a te, menestrella * _______________ *
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@ CHIARA mi fai arrossire, cara*
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@ SALVATORE RIZZI buona giornata, amico mio.
Finalmente un po’ di sole 🙂
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A volte le apparenze ingannano, e certamente ingannano quando l’osservazione è superficiale o di parte!
Felice week-end mia cara!
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Non sempre la realtà è come ci viene dipinta, non è vero? 🙂 E’ il problema di avere solo una versione, che ovviamente pare vera… finché non si ascolta l’altra campana 😉
Bello! Una puntata diversa, con il finale inaspettato: dopo aver letto gli episodi precedenti ci si aspettava la solita punizione… e invece… 🙂
http://www.wolfghost.com
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@ CLE REVERIES proprio così, darling.
Ti auguro due giorni bellissimi * ____________ *
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@ WOLGHOST io cerco di sorprendere, ovviamente nei limiti delle mie capacità.
Comunque, lupissimo, arriveranno altre punizioni 😀
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ahah ne sono certo! 😀
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST eh eh eh, non dubitarne 🙂
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Tra un San Valentino e un San Fastino….una bella dormita…sogni belli!
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@ MARI ricambio di cuore!
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Bello! Ma non ho ben capito chi è Joe… Morto anche lui?
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@ LILLOPERCASO no, lui era un organizzatore, reperiva fondi per i bimbi malati.
Comunque, è vivo!
Grazie 😛
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Ah, bene! Quel “per Joe era una missione” mi aveva tratto in inganno.
Grazie a te! Ma non è mica l’ultima, vero..?:-/
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@ LILLOPERCASO forse ho sbagliato verbo. Adesso ho corretto, mettendo il presente.
L’ultima? Assolutamente no!
Le ragazze ci aspettano ancora 🙂
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Speriamo….! Da Sar….
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@ SALVATORE RIZZI speriamo veramente!
Io amo il sole ^^
Un abbraccio.
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Molto bello, ancora una volta hai dato
prova di grande bravura…
Intrecci su intrecci… con finale inaspettato!!
Ti lascio un abbraccio Alessandra e buona dolce domenica!
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA sei un vero tesoro, Michelle!
Una domenica radiosa per te*
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Puntata lievemente più psicologica e intimista rispetto alle altre precedenti tre ma… di ottima fattura. Il finale spiazza e quindi vuol dire che c’è stata la giusta scelta narrativa da parte tua. Un caro saluto. Univers
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@ UNIVERS81 come sempre, la tua è un’analisi assai curata. Ai finali, io tengo molto! E, se mi riescono, sono contenta.
Un abbraccio.
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Ammesso e non concesso (è solo una campana, ed a me piace ascoltarle tutte…) che delle persone siano avide e superficiali, nessuno è mai autorizzato a compiere vendette per proprio conto secondo modalità da lui stesso decise. Se lo fa, comportandosi da stronzo, se ne assume le conseguenze morali. Ossia: sempre stronzo rimane.
Gran bel racconto.
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@ BRUMBRU io la vedo in modo un po’ diverso. Comunque, sono contenta che ti sia piaciuto!
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