Alla Century House la proposta di Kris Howe fu accolta con qualche perplessità.
Non era tanto il Paese scelto per organizzare l’operazione che suscitava i dubbi (su questo tutti si dichiararono d’accordo, e John Baker del MI5 insisté sul fatto che nel caso quella nazione non andava assolutamente avvertita).
Il problema era legato al modo con cui Kris intendeva procedere. Inviare Monica Squire all’ambasciata sovietica di Londra, munita di alcune informazioni riservatissime (ma sostanzialmente di dubbia utilità), chiedere una cifra sostanziosa e affermare di essere comunista. Se la cosa fosse andata in porto, Monica avrebbe fatto un ultimo “regalo” ai russi, svelando dove si trovava il rifugio di Klaus Altmann.
“Tre considerazioni.”, ribatté Forbes. “La prima: da quanto ci ha detto, Squire è giovane e relativamente inesperta. Ne consegue che potrebbe commettere degli errori; di conseguenza non verrebbe creduta. La seconda: se un’informazione è segretissima, per sua stessa natura non può essere di dubbia utilità; e se invece fosse fasulla, il KGB non abboccherebbe all’amo. Infine, la terza considerazione: chi ci garantisce che manderebbero proprio il “soggetto” e non un altro agente?”
Prima che Howe potesse replicare, intervenne Altmann. “Signori, in quanto al terzo interrogativo, vi posso tranquillamente rassicurare. Io so come muovermi. Ieri abbiamo eliminato un certo Klavdij. In base a certe ricerche, avevo appreso che era il solo e unico amico del “soggetto”, e lui sa chi è stato l’artefice della sua morte. Insisterà per occuparsene di persona, e considerati i brillanti successi che ha ottenuto in pochi giorni, verrà sicuramente accontentato. Quando ero Hauptsturmführer della Gestapo, ho spesso usato metodi simili. Si chiama psicologia.”
A quelle ultime parole, gli altri distolsero lo sguardo. Martin Forbes fissò il soffitto, John Baker consultò alcuni appunti che conosceva già a memoria e che non aveva alcuna necessità di leggere, Kris avvampò in viso furiosa e colma d’odio per il criminale nazista.
Ma fu lei ad annuire. “Sono d’accordo.”, disse, cercando di mitigare il tono della voce: se avesse potuto, gli avrebbe cavato gli occhi. Quindi si rivolse a Forbes. “Io qui rappresento la CIA, e a Langley mi hanno concesso i massimi poteri. Le informazioni “segretissime” riguardano due uomini della prima direzione centrale del KGB che si sono venduti a noi. Rispettivamente a New York e a Città del Messico… però sono già bruciati, perché i russi lo hanno scoperto, e presto saranno richiamati in patria. Dato che sono pesci piccoli, i miei superiori non muoveranno un dito per salvarli, anche perché in realtà sono soltanto due avidi doppiogiochisti. Ma il KGB non sa che noi sappiamo. E su Monica Squire garantisco io. E’ giovane, è vero, ma abile e competente; saprà recitare la parte. A questo punto, però, mi chiedo il motivo di questi vostri nuovi dubbi… mi sembrava che fossimo tutti concordi.”
Martin Forbes alzò nuovamente gli occhi al soffitto. “I piani alti.”, rispose. “Hanno mosso molte obiezioni.”
Kris Howe gli rivolse un sorriso suadente. “Capisco. Tuttavia, in questa operazione, sono io che rappresento il piano più alto. Ricordatelo a chi di dovere, telefonate a Langley, fate ciò che volete. Ma esigo una risposta per domani. In caso contrario, prenderò il primo volo per gli Stati Uniti.”
Quello che Baker, Forbes e Howe ignoravano era che Klaus Altmann, l’Uomo di Ghiaccio, non lavorava per loro unicamente in cambio di denaro o per il piacere di uccidere. Vi era un terzo motivo. Ne era a conoscenza un ristrettissimo gruppo di persone – non più di cinque – ai vertici assoluti della CIA e del servizio segreto britannico.
Se i due funzionari del MI5 e del SIS avessero appreso tale motivo, e se la loro richiesta di immediato trasferimento a un altro incarico non fosse stata accolta, con ogni probabilità avrebbero dato le dimissioni. E Kris non avrebbe aspettato un minuto per tornare in America.
In linea di principio, il senso morale dovrebbe avere sempre il sopravvento su qualsiasi altra considerazione di ordine pratico, malgrado i vantaggi che essa potrebbe assicurare.
D’altro canto, l’ex Hauptsturmführer della Gestapo era responsabile di 1.424 omicidi. Se si chiudono gli occhi su questo – come erano stati chiusi -, si possono chiudere pure su qualche altro peccatuccio. Ciò che Altmann aveva compiuto a Berlino est era di importanza inestimabile e valeva qualche ulteriore piccolo sacrificio in termini di etica.
Quella sera, mentre un sicario al soldo di Langley, sorvegliava la porta della stanza dell‘Uomo di Ghiaccio, con l’ordine di non permettere intrusioni, la piccola Sarah di quattordici anni sperimentava quanto, molti anni prima, era toccato in sorte alle precedenti vittime di Altmann.
Seviziarla era delizioso.
All’alba, si trovò un modo per far scomparire ogni traccia di quello che era accaduto.
Otto ore più tardi, Monica Squire varcava la soglia dell’ambasciata sovietica.
Fu accolta senza stupore.
Erano troppi i casi, che si erano verificati in passato o che sarebbero avvenuti in un prossimo futuro, perché ci fosse una ragione per sorprendersi della sua libertà di movimento. Aldrich Ames, in America, stava incassando somme ingentissime senza che la CIA si accorgesse della misteriosa scomparsa di un numero assai rilevante di agenti del KGB o del Gru che lavoravano per gli Stati Uniti (e chi se ne rendeva conto la attribuiva alla fortuna dei dannati russi). Kim Philby, in Gran Bretagna, aveva fatto forse anche di peggio, sebbene fosse spinto dall’ideologia e non dal desiderio di ricchezza. E molti altri avevano seguito quegli esempi, sotto gli occhi indifferenti del MI5.
A Langley ciò era dovuto alla presunzione di innocenza di qualsiasi elemento della CIA per il semplice fatto che apparteneva alla CIA; a Londra, a causa del tipico concetto inglese di privacy. E se negli Stati Uniti poi ci aveva pensato l’FBI; in Gran Bretagna, i traditori si erano trasferiti in Unione Sovietica senza incontrare problemi.
Con grande sorpresa di Monica, il rezident del KGB acconsentì a riceverla immediatamente.
Semplicemente micidiale. Mi auguro che il KGB che per una volta sembra buono elimini quel farabutto.
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La storia comincia a prendere la sua fisionomia. I personaggi si delineano con i loro caratteri. I vari pezzi del puzzle cercano di incastrarsi tra loro che far comprendere il quadro che ne uscirà.
Ottimamente gestita la riunione per incastrare Stavrogin sia nei dialoghi sia nelle riflessioni, rimane solo un dubbio. Perché Altmann sevizia Sarah? Forse non c’entra nulla con la trama o forse sì. Si vedrà più avanti.
Un caro abbraccio
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@ CHIARA me lo auguro anch’io, amica mia!
Grazie*
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@ NEWWHITEBEAR la risposta alla tua domanda è contenuta nel primo capitolo di questa storia: “Lavorava per gli americani e per gli inglesi in cambio di denaro, ma anche per un piacere più intimo e sottile: uccidere.
Vi era poi una terza ragione.”
La ragione sta nel fatto che Altmann era un sadico e detestava gli ebrei.
Ti ringrazio per l’accurata analisi.
Un grande abbraccio ^^
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Così’ ora si conoscono meglio i personaggi, sono stati ben presentati e descritti con maestria come sai fare tu.
Di Monica, che conosciamo bene, ora sappiamo come ha iniziato ed in perfetta armonia con quello che diverrà col passare degli anni come l’abbiamo vista nelle ultime pagine del romanzo precedente!
Mi sono chiesta anch’io se fosse proprio necessario l’episodio di Sara, ma se lo hai messo ci sara’ pure un motivo oltre quello di dare un’ulteriore negativita’ al personaggio! 😉
Have a fabulous weekend my dear!
*_________*
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Scusatemi non so perché mi sia inserita qui, ma sono sicura che mi perdonerete.
Buona domenica 🙂
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@ CLE REVERIES di Monica sappiamo (quasi) tutto, è vero. L’episodio della povera ragazza è stato inserito per inquadrare ancora di più la sinistra figura di Altmann.
Grazie e l’augurio di una serata colma di stelle, e di dolci sogni*
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quasi si capisce tutto …questa storia diventa piu vicina..
sono onorata che conosce te..una persona grande in tutto e per tutto
grazie che fai parte al mio mondo///e mi afascino ogni volta e di piu leggendoti
bacione cara amica..
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@ MAIRITOMBAKO mi hai commossa, cara amica!
Un bacione a te * _____________ *
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Целую МВД ведьм королевы шпионаже
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@ MARI мя гранде воин!
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Sempre più affascinante questa storia!!! I vari personaggi iniziano ad avere un ruolo sempre più preciso e le azioni della storia a concatenarsi tra di loro.
Lavoro fantastico cara Alessandra.
Serena notte e buona domenica.
Pat
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@ PATRIZIA M. faccio quello che posso, cara Pat, augurandomi che il racconto susciti interesse e magari anche suspance.
Ti ringrazio e ricambio di cuore l’augurio di una dolce notte e di una domenica radiosa.
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E ci riesci alla grande cara Alessandra, eccome se ci riesci 🙂
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@ PATRIZIA M. * ____________________ *
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Si va avanti nell’intricata storia e si delineano ulteriori aspetti. Scrittura efficace, ritmo narrativo sostenuto.Un gran lavoro, il tuo, brava!
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@ ILI6 un bacione grande grande!
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Bellissimo proseguo, Tu sei unica come sempre..
ogni personaggio quasi mi ricorda
un evento, una storia e rileggerli in questo contesto
fa si che questo nuovo racconto diventi ancora più intrigante e coinvolgente…
Ti lascio un abbraccio cara e buon inizio di settimana!
Michelle
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Cara Alessandra, ti leggerò con tranquillità nel pomeriggio
Aspettami…
Bacioni
Mistral
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@ VENTIDIPRIMAVERA Monica, Matrioska… eh, sì, sono vecchie e per me care conoscenze.
Grazie, chèrie!
Bisous*
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@ OMBREFLESSUOSE nell’attesa, ti auguro buona giornata.
Un caro abbraccio Mistral ^^
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L’uomo di Ghiaccio non solo è uno sporco assassino ma anche uno spregevole
pedofilo che gode nel seviziare giovani vittime (perdonami se ho capito male)
E Monica, anche se altri hanno messo in dubbio le sue capacità, è perfetta per la missione.
Continuo a seguirti con piacere
Brava
Bacioni
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE hai capito benissimo!
E, naturalmente, concordo sulle capacità di Monica.
Ti ringrazio, amica Mistral.
Kisses!
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Povera Sarah nelle mani dell’uomo di ghiaccio. Monica Squire è una donna che sa il fatto suo, non teme confronti. La vicenda s’intrica sempre più e tiene col fiato sospeso.
Complimenti per il lavoro che svolgi e per la bravura che ti contraddistingue nel romanzare fatti complessi e non facili.
Ti auguro una buona serata
un abbraccio
annamaria
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@ ANNAMARIA49 povera Sarah, davvero!
Nello sviluppo di questa storia – e ciò credo che valga anche per gli altri miei romanzi di spionaggio – cerco sempre di essere obiettiva. Nel senso: CIA e KGB pari sono… (o erano, dato che il KGB in quanto tale non esiste più).
Grazie, cara!
Un bacione.
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Che tristezza… povera ragazzina 😦 Verrebbe da dire “bé, per fortuna è solo un romanzo” ma temo che cose del genere avvengano veramente 😦
Per il resto, il romanzo inizia ad indirizzarsi verso la meta cruciale 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST avvengono, avvengono.
E Altmann è esistito veramente.
Sono lieta del tuo apprezzamento, lupissimo!
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Ciao MIA strega, notte fredda ma non troppo per non godere delle serenità stellare…bacio
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Se posso, vorrei farti una domanda. Quando scrivi un racconto o soprattutto un romanzo ti prepari una scaletta? Cioè sai già come andrà a finire e conosci già i vari passaggi?
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@ MARI ciao, MIA guerriera. La notte è fredda, ma limpida.
E io ti manderò in sogno la stella più fulgida.
Baci.
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@ CHIARA certo che puoi, amica mia!
No. Io non preparo mai nulla in anticipo. Mi segno su un quaderno solo le date e alcuni avvenimenti essenziali per non incorrere in errori.
Ma, a parte questo, vado dove mi porta il cuore.
E non conosco mai il finale.
Al momento giusto si presenterà da solo, o almeno è quanto io spero.
Una bella domanda, la tua: grazie!
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Questa puntata alza il ritmo della narrazione oltre che la qualità, forse perchè ci hai messo dialoghi portentosi che esaltano alcuni personaggi, già di per sè forti e caratteristici, tipo Forbes. Un caro saluto, a rileggerci. Univers
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@ UNIVERS81 ho capito: questa volta è Forbes il tuo preferito.
I dialoghi… un tempo erano il mio punto debole (assieme ad altri, per carità). Lì, però, credo di essere migliorata, modestia a parte.
Un caro saluto a te ^^
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Più leggo e più la storia m’intriga. Sembra un prequel, per la presenza di alcuni personaggi che abbiamo avuto già l’occasione d’incontrare, amare o detestare. Una storia con un motivo in più, che ci rappresenta un mondo, nei Servizi, forse il più segreto e quello che ci dona una sensazione di orrore per certe camarille, certi intrighi, certe scelte. Dimentichiamo etica e morale per un momento e questa dimenticanza ci deve spingere a controllarle sempre, di sottecchi, in maniera di ritrovarle sempre, quando finisce il capitolo.
Si fatica in due: chi scrive e chi legge, ma … Ce ne fossero di fatiche così piacevoli.
nb: Mai letto niente di Nesbo? Bèh, c’é una parte del capitolo che ricorda le sue tragiche e inquietanti atmosfere
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@ CAPEHORN non è un mondo per fanciulle svenevoli.
E l’orrore esiste veramente, da una parte e dall’altra.
Ti ringrazio e cercherò di sopperire alla mia lacuna (Nesbo).
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