• Home
  • Chi sono

Lady Alessandra

Feeds:
Articoli
Commenti
« L’UOMO DI GIACCIO 5 (THE KGB TRILOGY)
IL LATO OSCURO »

AQUALUNG DI QUOU E ALESSANDRA

21 gennaio 2014 di Alessandra Bianchi

aqualung di Quou e AlessandraALESSANDRA:
Seduto su una panchina del parco osservavo delle ragazzine con cattive intenzioni.
Il campo di pallavolo era distante pochi metri, non a caso avevo scelto proprio quella panchina. Aguzzavo lo sguardo per visionare le cosce, i glutei, i polpacci. Mentalmente, stilavo delle classifiche. Le mie preferite erano due e stranamente non si assomigliavano: ciò che le accomunava, e le distingueva dalle altre, era l’indubbia avvenenza, ma per il resto erano molto dissimili. Alessia era bionda, alta, slanciata; i capelli raccolti a coda di cavallo erano il tratto che più mi affascinava, assieme agli occhi di un azzurro profondo. Laura aveva un fisico più muscoloso, i capelli neri trattenuti da una fascetta e lo sguardo di una gatta malvagia. Dopo aver riflettuto per qualche minuto, stabilii che, se avessi potuto, avrei fatto con lei le mie porcherie. Giocavano nelle squadre opposte ed erano anche le più brave; le compagne le incitavano a gran voce, e non era stato difficile memorizzare i loro nomi. La mia mano si infilò sotto il vecchio cappotto, le dita slacciarono i pantaloni.
Aqualung amico mio
Non allontanarti a disagio
Ma non ci pensavo proprio. Quelle erano solo le parole di una vecchia canzone, una delle più belle della mia vita.

FLASHBACK 1
Ricordo bene quando comprai quell’album. Ero un grande appassionato di musica rock e, nei limiti del possibile, non mi perdevo un concerto. Avevo visto i Jethro Tull al palasport di Varese, credo che fosse il 1972. Allora mi ero appena sposato con Elena, avevo trent’anni, un buon lavoro, e un intero futuro da conquistare. Ricordo che al venerdì sera uscivamo con gli amici; io ero assolutamente orgoglioso di lei, perché era bella e intelligente. Speciale. Il primo “ti amo” me lo aveva detto in riva al mare, l’estate precedente. Eravamo in spiaggia con due lattine di birra e guardavamo le stelle. “Quella è la tua!”, dissi io individuandola fra mille altre. Elena aveva sorriso. “Ora ne scegliamo una per te.” Quando la trovò, me la indicò. “Ti accompagnerà per tutta la vita. Ti porterà tanta fortuna, amore mio.”
Poi la notte si rivestì d’incanto; non andammo a dormire: sarebbe stato stupido farlo. Volevamo assaporare ogni singolo momento di quella magia. Non fu sesso. Non potrei mai chiamarlo sesso. Era semplicemente il trionfo della vita, e se questa frase vi sembra banale sono fatti vostri.
Elena è morta nel 1980 per un male incurabile che degli stupidi dottori non hanno saputo diagnosticare in tempo.
La mano trovò quello che cercava. A dispetto dell’età, era duro come una roccia. Incominciai a masturbarmi, guardando le gambe di Laura. Ogni tanto osservavo anche la coda di cavallo di Alessia, ma era l’altra che mi attizzava. Gatta malvagia. Gatta randagia. Quanti ragazzi ti sei già scopata? E quanti hai fatto piangere? Ti porterei in mezzo alle siepi, piccola sgualdrinella. Sei sudata, non avverti il freddo e io invece a causa tua sto gelando. Se non fosse per te (e in parte per coda di cavallo) me ne tornerei alla vecchia baracca dove abitualmente trascorro le notti. Non c’è il riscaldamento, non c’è la luce, non c’è niente, però è comunque casa mia. E sulla branda, con quattro coperte addosso, si sta quasi bene, malgrado gli spifferi e l’acqua che scende dal tetto quando piove.
Aqualung amico mio ti ricordi ancora
Il gelo nebbioso di dicembre
Quando il ghiaccio che
Pende dalla tua barba
E’ agonia urlante?
Certo che me lo ricordo. Penso che sia proprio difficile dimenticarlo, così come tutto il resto.

FLASHBACK 2
Quando morì Elena, cessai di vivere. (Dov’era Dio quando ne avevo bisogno?) Forse fu una reazione esagerata. Forse se avessi incontrato un’altra donna in grado di capirmi, la mia vita sarebbe stata diversa. Ma le cose sono andate come dovevano andare. Ho fatto alcune scoperte, la più interessante delle quali era che preferivo passare le giornate a bere piuttosto che recarmi al lavoro. Quando mi licenziarono, non mi presi nemmeno la briga di comprare uno straccio di giornale per vedere se cercavano un buon esperto di informatica. Era meglio bere. Poi finirono i soldi. Il problema principale che mi trovai ad affrontare non fu quello di rimediare un posto dove andare a dormire, visto che mi avevano portato via la casa. In qualche modo mi arrangiavo. Per il cibo, dai frati c’era sempre una scodella di minestra calda; perciò, sotto quel profilo, tutto era a posto. Però, non avevo il denaro per comprare il bourbon. E questo era molto grave. Lo risolsi, mettendomi a mendicare. Il più delle volte, entro sera, ero riuscito a raggranellare una somma sufficiente per una bottiglia della peggior marca. Andava bene così.
Ti accompagnerà per tutta la vita. Ti porterà tanta fortuna, amore mio.
E finché c’è stata lei era vero. Come tutte le coppie di questo mondo anche noi litigavamo; a volte Elena si chiudeva in bagno rifiutandosi di parlare. Ma i momenti belli sono stati così tanti che è impossibile sceglierne uno per collocarlo in uno scrigno immaginario. Al mattino ero felice per il solo fatto di vederla, di chiacchierare con lei. Alla sera era sufficiente aprire la porta del nostro appartamento. Mi bastava il suo sguardo. E quando sorrideva, quel sorriso mi riempiva l’anima. Se non avete provato queste emozioni, non potrete mai comprendere.
La schiacciata di Laura è vincente. Gridolini di giubilo. Natiche nude al vento. Ultimi colpi furiosi, e finalmente vengo nei pantaloni. Gatta malvagia. Gatta randagia. Ti porterei in qualche posto oscuro. Vorrei accarezzare quelle tue tette sode, infilarti l’uccello dentro come non lo ha mai fatto nessuno prima di me. Godresti. Riusciresti a ignorare la puzza che emano, la barba incolta, il viso quasi ripugnante. Vivresti una vera esperienza da gatta, che poi ovviamente non racconteresti certo in giro, ma dentro di te, in quella specie di valvola difettosa che è il tuo cuore, ne saresti segretamente compiaciuta.
Ve ne andate? Pazienza. Tornerete domani, e se non sarà domani, sarà domani l’altro o un altro giorno ancora.
In ogni caso, io ci sarò.
Seduto su una panchina del parco a osservare delle ragazzine con cattive intenzioni.

QUOU:
FLASHBACK 3
“Tu ci credi?”
“Eh?”
“Tu ci credi?”
“A cosa?”
Un sorriso.
“Domani può aspettare, non credi, amore mio?”
Amore mio. Come lo ha detto. Non l’ho mai sentito detto così. Come quando poi puoi morire. Poi s’era rigirata verso il mobile della cucina. Poi sono passati almeno duecento anni, forse qualcuno in più, eh già. Ora che non serve ad un cazzo, capisco un po’ meglio. Ogni fotogramma che mi brucia nel petto, la pellicola si scioglie, ora che sono sommerso dall’eco, ti ho capita, amore mio. Certo che domani può aspettare. Aspetterà. Come sono piene le onde solo io lo so e tu lo sapevi, prima di me.
Oh grande Dio. Oh Dio delle praterie, Dio del vento. Dio della vita e della morte. Dio, Dio mio.
Perché non mi parli? Mi lasci qui con queste troie, lo sai che non posso farci niente. E perché dovrei, poi? Te ne stai lì nel tuo cazzo di buio, per te è facile, vero? E io che faccio?
Oggi m’è sembrato quasi normale. E’ venuta una famiglia, si sarà sbagliata. O forse sono scesi dalle mie parti per caso, magari per tenere contenti i bambini. Passeggiavano e mi sono nascosto nelle loro parole. Le ho succhiate talmente che non sapevo più se ero io a vampirizzare loro o loro ad aver ipnotizzato me. Solo sembrava normale, come quando guardavo il telegiornale ed era come se non ci fossi più, come se le notizie fossero i miei pensieri, le mie parole, i muri della mia casa, della mia anima. Sono stato un po’ il padre, poi sono stato la madre, poi sono stato il figlio. E lì m’è venuto da piangere. Che strano. M’è venuto da piangere mentre stavo per uscire dal mio… dal mio odore. Credo che sarà un po’ troppo da pensarci. E poi devo sbrigarmi se no non trovo da bere. E che si fottesse pure lui. E magari mi fotto pure io e amen.
Vado nel bosco. Sto lasciando il mondo. Chi è che mi guida? E dove sei, perché te ne sei andata? I sentieri del bosco sono bui, ma mi assomigliano e non possono che coprirmi. Io sono ombra ed il bosco è ombra e i miei pensieri sono ombra e non ne posso più di questi spazi all’aperto. Le spade. Mille spade d’argento per la mia testa. Nel bosco a riposare, a confondermi. Magari ero così, sai, magari ero così anche quando ero con te, sai? Forse dovevo conoscerti, sì, ma solo per finire qui. Perché non dovrei finire?
Queste belle troiette. Venite con me. Sarò il signore del buio e voi le mie regine. E avrò da darvi più di quanto voi darete a me.
Aqualung. Non voglio finire così. Devo farmi la barba ed un bagno. Sono un porco. Aqualung. Dio delle praterie. Dimmi solo perché e io pagherò ogni cosa, anche la mia solitudine, anche lei che non c’è più. Non ne posso più. Devo mangiare qualcosa di sano, sentire la pelle pulita. Ma non riesco, non riesco a farci entrare tutte due le cose, tu che non ci sei e io che mi devo tenere. Non sento più niente nelle braccia, Aqualung, non ho più la vita dentro, e se ogni tanto guardo quelle ragazzine è per avere ancora un po’ di gusto, non ho diritto anche io di avere un po’ di gusto? Sentire qualcosa, capisci? Qualcosa di buono, mi capisci, amico mio?
Quando Elena mi guardava non aveva mai un altro fine. Mi guardava come una che abbia sete e beva. Era la vita. E invece la vita era più grande e si nascondeva. Ma tanto non importa.
Fa freddo. Si sta facendo buio. Fra un po’ è notte. Domani.

ti è piaciuto?

  • Reddit
  • Twitter
  • Facebook
  • Stampa
  • LinkedIn
  • E-mail

"Mi piace":

"Mi piace" Caricamento...

Correlati

Pubblicato su i mie ipost preferiti, raccolti dal sentiero | Contrassegnato da tag storie di vita | 34 commenti

34 Risposte

  1. su 21 gennaio 2014 a 21:24 wolfghost

    Molto toccante, di grande intensità, dall’incedere quasi ipnotico.
    Ognuno di noi pensa che non potrebbe mai finire così, nemmeno se gli accadesse quanto accaduto al protagonista del racconto. Eppure… eppure accade…

    http://www.wolfghost.com

    "Mi piace""Mi piace"


  2. su 21 gennaio 2014 a 21:39 mairitombako

    wow…sento non so ,,diciamo commosa? molto toccante cara amica………mi sento molto strana dopo che ‘lo leggevo quasi senza fiato..senza sosta
    brava..brava e …brava

    "Mi piace""Mi piace"


  3. su 21 gennaio 2014 a 21:42 Alessandra Bianchi

    @ WOLFGHOST grazie, caro lupo!
    Ipnotico… sono lusingata.
    E, da parte mia, un applauso a Quou (ex Pappina).

    "Mi piace""Mi piace"


    • su 27 gennaio 2014 a 21:09 wolfghost

      Caspita, hai ragione! Lo merita tutto! Incredibilmente mi ero dimenticato di dirlo! 😮

      http://www.wolfghost.com

      "Mi piace""Mi piace"


      • su 27 gennaio 2014 a 21:17 Alessandra Bianchi

        @ WOLFGHOST nulla di grave! Certo è che Quou è un grande scrittore.
        Ed è bello che tu sia ritornato per confermarlo 🙂

        "Mi piace""Mi piace"


  4. su 21 gennaio 2014 a 21:45 Alessandra Bianchi

    @ MAIRITOMBAKO così come l’ho scritto io…
    Ti ringrazio, amica cara, e ti abbraccio ^^

    "Mi piace""Mi piace"


  5. su 21 gennaio 2014 a 22:07 Patrizia M.

    Molto molto intenso, non è possibile fermarsi dopo aver iniziato a leggere,si deve arrivare alla fine come se si fosse ipnotizzati.
    Complimenti, splendido!!
    Patrizia

    "Mi piace""Mi piace"


  6. su 21 gennaio 2014 a 22:20 Alessandra Bianchi

    @ PATRIZIA M. è forse l’unico post in cui – volutamente – ho utilizzato un linguaggio volgare, perché a mio avviso era necessario.
    Grazie di cuore, Pat*
    Ipnotizzati… beh, qui divento rossa.

    "Mi piace""Mi piace"


    • su 21 gennaio 2014 a 22:22 Patrizia M.

      Rossa su biondo, direi che avresti un bel colorito e ti donerebbe 🙂

      "Mi piace""Mi piace"


      • su 21 gennaio 2014 a 22:26 Alessandra Bianchi

        @ PATRIZIA M. 😛

        "Mi piace""Mi piace"


  7. su 21 gennaio 2014 a 22:24 newwhitebear

    Notevole. Tra flashback e presente non si riesce a distinguere dove finisce l’uno e dove comincia l’altro.
    Intenso, profondo mostra la disperazione di un uomo che ha perso tutto ma soprattutto la voglia di vivere.
    Complimenti a entrambi.
    PS Quou è ricomparso sulla scena?

    "Mi piace""Mi piace"


  8. su 21 gennaio 2014 a 22:31 Alessandra Bianchi

    @ NEWWHITEBEAR “un uomo che ha perso tutto ma soprattutto la voglia di vivere”: preciso!
    Quou è come l’araba fenice…
    Un caro abbraccio e un sentito grazie!

    "Mi piace""Mi piace"


  9. su 21 gennaio 2014 a 23:06 Cle Reveries

    …. Triste, amaro…e….fa molto riflettere!
    ‘*_______*’

    (Qui da te e su tutto WP devo sempre inserire i miei dati)

    "Mi piace""Mi piace"


  10. su 21 gennaio 2014 a 23:46 Alessandra Bianchi

    @ CLE REVERIES evidentemente ci sono alcune disfunzioni che riguardano un po’ tutte le piattaforme, e questo è un vero peccato!
    “Triste, amaro”: era ciò che speravo di comunicare.
    Kisses * ________________ *

    "Mi piace""Mi piace"


  11. su 22 gennaio 2014 a 02:23 univers81

    Racconto di notevole spessore, la tua parte devo aggiungere che ricordo di averla letta ai tempi di splinder. Bravi a entrambi, comunque. Un saluto, Univers.

    "Mi piace""Mi piace"


  12. su 22 gennaio 2014 a 08:57 brumbru

    Ricordavo il racconto. Non c’è trauma passato che possa giustificare un comportamento del genere. Chiacchiere. Alibi. Scuse.

    "Mi piace""Mi piace"


  13. su 22 gennaio 2014 a 10:08 luigi furone

    A me piaci un sacco quando ti lasci andare. Tua. Fenice.

    "Mi piace""Mi piace"


  14. su 22 gennaio 2014 a 12:26 salvatore rizzi

    Ricordi di letture sempre belle ….saluti da Sar…!

    "Mi piace""Mi piace"


  15. su 22 gennaio 2014 a 14:56 Alessandra Bianchi

    @ UNIVERS81 complimenti per la tua ottima memoria!
    Buon pomeriggio ^^

    "Mi piace""Mi piace"


  16. su 22 gennaio 2014 a 15:00 Alessandra Bianchi

    @ BRUMBRU è vero.

    "Mi piace""Mi piace"


  17. su 22 gennaio 2014 a 15:03 Alessandra Bianchi

    @ LUIGI FURONE a volte capita…
    E tu sei grande, mr. Quou!

    "Mi piace""Mi piace"


  18. su 22 gennaio 2014 a 15:05 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI grazie, “vecchio” Sar.
    Un salutone a te.

    "Mi piace""Mi piace"


  19. su 22 gennaio 2014 a 16:21 Chiara

    Mi avete lasciata senza respiro. Una gara di bravura.

    "Mi piace""Mi piace"


  20. su 22 gennaio 2014 a 17:16 kris

    E’ vero. Ipnotico. Impossibile staccarsi. Rutilante, trascinante. E viene in mente il flauto di Jan Anderson.
    Non c’è nulla di volgare tesoro. Nulla fuori scala, fuori tono, fuori dallo spartito di Aqualung.
    Piccolo capolavoro. Non esagero.

    Ciao!

    "Mi piace""Mi piace"


  21. su 22 gennaio 2014 a 18:03 Alessandra Bianchi

    @ CHIARA un incontro fra amici… se fosse stata una gara, l’avrebbe vinta Quou.
    Baci.

    "Mi piace""Mi piace"


  22. su 22 gennaio 2014 a 18:07 Alessandra Bianchi

    @ KRIS grande il flauto di Jan Anderson!
    Beh, tesoro, riesci sempre a commuovermi.
    Ciao, mia darling!

    "Mi piace""Mi piace"


  23. su 22 gennaio 2014 a 19:51 Mari Guerriera

    Incredibile, insolito, particolare, bello!
    Cosa dire di più? COMPLIMENTI ad entrambi….
    Baci

    "Mi piace""Mi piace"


  24. su 22 gennaio 2014 a 19:59 Alessandra Bianchi

    @ MARI GUERRIERA insolito… certamente.
    Per il resto, ti abbraccio forte.
    E da me e da QUOU un grandissimo grazie!

    "Mi piace""Mi piace"


  25. su 23 gennaio 2014 a 22:55 ventidiprimavera

    Intensamente bello cara,
    e se ricordo bene devo averlo già letto…

    Un abbraccio cara, dolce proseguo di serata!
    Michelle

    "Mi piace""Mi piace"


  26. su 24 gennaio 2014 a 18:49 Alessandra Bianchi

    @ VENTIDIPRIMAVERA lo hai già letto sicuramente: infatti l’ho inserito nella categoria “raccolti dal sentiero”.
    Ti ringrazio, chérie*
    Bisous, chou ^^

    "Mi piace""Mi piace"


  27. su 26 gennaio 2014 a 18:57 ili6

    Complimenti ad entrambi per aver regalato forti sensazioni a noi lettori.
    Concordo con Brumbru , pur nel rispetto della fragilità di ognuno. Ma il massimo rispetto va alla Vita, quella che ci hanno donato, quella che non possiamo sprecare, nemmeno dietro il più atroce dei dolori.
    Buona nuova settimana, Alessandra, alla prossima,e grazie per le emozioni che questi tuoi ultimi post mi hanno dato.
    Marirò

    "Mi piace""Mi piace"


  28. su 26 gennaio 2014 a 20:11 Alessandra Bianchi

    @ ILI6 non tutti gli uomini sono uguali, così come le loro reazioni ai dolori della vita.
    Questo, naturalmente, non significa che io non concordi con te e con Brumbru.
    Grazie davvero di cuore da me e da Quou!

    "Mi piace""Mi piace"


  29. su 18 febbraio 2014 a 15:04 Adriana

    Un capolavoro. Complimenti!

    "Mi piace""Mi piace"


  30. su 18 febbraio 2014 a 15:53 Alessandra Bianchi

    @ ADRIANA un caloroso benvenuto e un altrettanto caloroso grazie!

    "Mi piace""Mi piace"



I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

    Odio
    la falsità, la cattiveria, il razzismo
    Amo
    scrivere al pc, scalza e con una bottiglia di acqua minerale Evian a portata di mano. Guardare le stelle di notte. Esplorare i boschi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia
    La mia musica
    Jethro Tull, Led Zeppelin, Jefferson Airplane, Pink Floyd, Grateful Dead, Rolling Stones, Alanis Morissette, Kate Bush, Cranberries, Metallica, Crosby Stills Nash & Young, Doors
    I miei libri
    Mondo senza fine, Delitto e Castigo, Il Signore degli Anelli, Il Maestro e Margherita, Una Giornata di Ivan Denisovic, Il Vecchio e il Mare, L'Ombra del Vento, Il Pendolo di Foucault, La Collina dei Conigli, Il Potere della Spada, I Pilastri della Terra, L'Idiota, Tutti gli uomini di Smiley, La Variante di Luneburg

  • Il mio primo libro

  • Il mio secondo libro

  • Il mio quarto libro

  • Commenti recenti

    ivano f su COME RANDALL FLAGG 27
    Lady Nadia su COME RANDALL FLAGG 27
    Picassa la bestia su COME RANDALL FLAGG 27
    Picassa la bestia su COME RANDALL FLAGG 27
    Picassa la bestia su COME RANDALL FLAGG 27
    Lady Nadia su COME RANDALL FLAGG 27
    Lady Nadia su COME RANDALL FLAGG 27
    Lady Nadia su COME RANDALL FLAGG 27
    Lady Nadia su COME RANDALL FLAGG 27
    Harley su COME RANDALL FLAGG 27
  • Articoli recenti

    • COME RANDALL FLAGG 27
    • COME RANDALL FLAGG 26
    • AQUALUNG
    • COME RANDALL FLAGG 25
    • COME RANDALL FLAGG 24
  • Le mie storie

    • ottobre 2017
    • settembre 2017
    • agosto 2017
    • luglio 2017
    • giugno 2017
    • Mag 2017
    • aprile 2017
    • marzo 2017
    • febbraio 2017
    • gennaio 2017
    • dicembre 2016
    • novembre 2016
    • ottobre 2016
    • settembre 2016
    • agosto 2016
    • luglio 2016
    • giugno 2016
    • Mag 2016
    • aprile 2016
    • marzo 2016
    • febbraio 2016
    • gennaio 2016
    • dicembre 2015
    • novembre 2015
    • ottobre 2015
    • settembre 2015
    • agosto 2015
    • luglio 2015
    • giugno 2015
    • Mag 2015
    • aprile 2015
    • marzo 2015
    • febbraio 2015
    • gennaio 2015
    • dicembre 2014
    • novembre 2014
    • ottobre 2014
    • settembre 2014
    • agosto 2014
    • luglio 2014
    • giugno 2014
    • Mag 2014
    • aprile 2014
    • marzo 2014
    • febbraio 2014
    • gennaio 2014
    • dicembre 2013
    • novembre 2013
    • ottobre 2013
    • settembre 2013
    • agosto 2013
    • luglio 2013
    • giugno 2013
    • Mag 2013
    • aprile 2013
    • marzo 2013
    • febbraio 2013
    • gennaio 2013
    • dicembre 2012
    • novembre 2012
    • ottobre 2012
    • settembre 2012
    • agosto 2012
    • luglio 2012
    • giugno 2012
    • Mag 2012
    • aprile 2012
    • marzo 2012
    • febbraio 2012
    • gennaio 2012
    • dicembre 2011
    • novembre 2011
  • Pensieri che leggo

    • Alexandra
    • Annamaria
    • Briciola nel latte
    • Caffè Letterario
    • Lady Nadia
    • Laura
    • Mari
    • Maria Rosaria
    • Mistral
    • Momi/Archi
    • New White Bear
    • Rodixidor
    • suzieq
    • wolfghost
  • Statistiche del Blog

    • 145.112 visite
  • Categorie

    • Carrick e lo strano caso di Jack Sparrows (20)
    • Come Randall Flagg (27)
    • guerra totale (9)
    • i love Janine (22)
    • i mie ipost preferiti (18)
    • i miei libri (5)
    • il crepuscolo della Lubjanka (42)
    • il fattore b (13)
    • il lato oscuro (19)
    • il mio nuovo libro (6)
    • il mondo di Nadia e Ale (15)
    • Il Processo (9)
    • L'uomo di ghiaccio (29)
    • La Luce Verde (2)
    • la valle di Phil (11)
    • le interviste di Caris Wooler (4)
    • matrioska (50)
    • Nicoletta (4)
    • poesie (2)
    • raccolti dal sentiero (41)
    • racconti (161)
    • rage (64)
    • recensioni (5)
    • riassunti (7)
    • riflessioni (14)
    • scacco in sette mosse (7)
    • un sogno americano (23)
    • Uncategorized (25)
  • Articoli e pagine migliori

    • LA DEA
    • ALCUNI DEI MIEI INCIPIT PREFERITI. E I VOSTRI?

Blog su WordPress.com.

WPThemes.


Annulla
loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.
  • Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
    Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Our Cookie Policy
  • %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: