Il ristorante era affollato. Quel giorno non avevo voglia di mangiare il solito panino, perciò attesi pazientemente che si liberasse un tavolo. Dopo una decina di minuti un cameriere mi indicò un posto libero. Era accanto alla finestra, ma fuori c’era ben poco da guardare se non una strada uguale a tante altre, grigia come tutte le strade della nostra città.
Rivolsi la mia attenzione alla lista e ordinai una cotoletta alla milanese con contorno di patate saltate. Sorrisi fra me pensando che quello era il piatto preferito del nostro ex-premier. Probabilmente era l’unica cosa che ci accomunava. Mentre aspettavo che mi servissero, mi guardai intorno.
E la vidi. Era seduta proprio vicino a me, ma anche se fosse stata all’altro lato del locale non avrei potuto non accorgermi di lei: una donna bellissima, elegante, piena di fascino. La osservai cercando di non farmi notare. Rimasi colpito dal modo con cui portava il cibo alla bocca, dalla finezza dei gesti e dalla luce dei suoi occhi.
Io sono fedele per natura e fino a quel giorno non avevo mai tradito Nadia; però non avevo nemmeno mai visto una donna simile. Una combinazione irresistibile di classe e di avvenenza, un magnetismo che si sprigionava come per magia e che faceva scomparire tutte le altre persone.
Indugiai, combattuto fra il desiderio quasi incontrollabile di conoscerla e la mia naturale riservatezza. Ma si può resistere allo splendore delle stelle?
Mi sfilai la fede dal dito, mi alzai e mi avvicinai al suo tavolo. Lei alzò gli occhi, sorpresa. Non volevo apparire invadente, né fare la figura del classico pappagallo. “Mi chiamo Paolo Beretta.”, dissi. “Forse si sarà accorta che la stavo osservando. Non intendo importunarla e tornerò subito a mangiare la mia cotoletta. Volevo solo dirle che lei è una donna splendida.” Mi aspettavo una reazione brusca, invece lei sorrise. Mi azzardai a porgerle la mano; dopo un attimo di esitazione, lei tese la sua. La stretta di mano durò qualche secondo di troppo per essere un gesto solo formale.
Esitai per qualche attimo, mi rendevo conto che se avevo una possibilità andava colta in quel momento; se mi fossi allontanato, non ci saremmo più rivisti. La prospettiva mi parve intollerabile. “Sabrina Colombo.”, disse lei e al suono di quella voce mi persi in un mondo di sogni sfrenati. La desideravo, la desideravo con un’intensità quasi dolorosa. “Lavoro qui vicino.”, dissi. “E’ la prima volta che vengo in questo ristorante.”
“La cucina è molto buona. Anch’io lavoro qui vicino e ormai sono diventata una cliente abituale.”
Quelle parole significavano che avrei potuto rivederla. Ma non volevo aspettare. Mi buttai con una buona dose di incoscienza. “Le andrebbe di bere un drink con me, questa sera?”
Mi aspettavo un garbato rifiuto.
“Volentieri.”, rispose invece Sabrina.
Al ristorante era vestita in modo informale, quando la rividi era in abito da sera. La trovai ancora più bella. Ordinai due aperitivi e li sorseggiammo con calma, mentre incominciavamo a esplorare i nostri mondi. Capii subito che era intelligente, colta e profonda. Si dimostrò anche spiritosa e arguta. Avrei voluto che il tempo si fermasse per poter rimanere lì con lei in eterno. Mi disse che era invitata a una festa, poi mi sorprese chiedendomi se volevo accompagnarla. Non sono facile alle emozioni, ma per un istante il mio cuore smise di battere. L’attrazione era reciproca! E non soltanto perché mi aveva chiesto di andare con lei: il suo sguardo parlava, e il messaggio che trasmetteva era una promessa di felicità infinita.
“Dovrei passare da casa a cambiarmi.”, dissi cercando di trovare una scusa sensata per Nadia.
“Giacca blu e pantaloni grigi. Vai benissimo così.” Era passata con naturalezza al ‘tu’. Mi scusai e cercai il bagno. Chiamai Nadia con il cellulare e le raccontai una storia abbastanza improbabile; mia moglie si fida ciecamente di me e non fece domande. Tornai da Sabrina camminando sulle nuvole.
La festa era alquanto noiosa; ci servimmo al buffet, Sabrina salutò qualche amico, poi mi propose di fuggire alla chetichella. Acconsentii immediatamente. Uscimmo assaporando il profumo della notte, salimmo in macchina e lei mi guidò a casa sua. Abitava in un appartamento elegante, che denotava stile e buon gusto; alle pareti c’erano dei quadri molto belli, la finestra del soggiorno dava su un parco.
Sabrina accese delle candele. Si muoveva con grazia felina, sprigionava una sensualità irresistibile. Io ero al settimo cielo: mi sembrava di vivere un sogno, ma non era un sogno, bensì la stupenda realtà. Mi offrì da bere. Poi fu tra le mie braccia.
Ci baciammo appassionatamente. Sabrina mi prese per mano e mi condusse in camera da letto.
Sul comodino c’era un orsacchiotto di peluche.
Nadia ne possedeva uno simile.
All’improvviso l’eccitazione, l’aspettativa, la gioia scomparvero, sostituite da un senso di angoscia.
Sabrina si stava spogliando. Aveva un corpo superbo, ma io pensavo a mia moglie. Ai sorrisi, agli sguardi complici, alle nostre meravigliose chiacchierate, alla grande fiducia che lei riponeva in me.
Nadia è una donna attraente, sebbene non all’altezza di Sabrina; tuttavia non era questo che mi interessava. Mi rendevo conto che se fossi andato a letto con Sabrina, qualcosa si sarebbe rotto per sempre, l’incanto del nostro amore sarebbe stato irrimediabilmente rovinato, e anche se lei fosse rimasta all’oscuro di quello che era successo io non sarei stato più lo stesso. Ricordai il suo abbraccio, le serate trascorse insieme, i risvegli felici. A volte Nadia giocava a fare la bambina, e in quei momenti era di una dolcezza incredibile. Quando avevo avuto dei problemi sul lavoro mi aveva stretto forte a sé, sussurrandomi che tutto sarebbe andato bene.
Adesso ero sul punto di perderla. Un tradimento è per sempre, non è possibile tornare indietro, né fingere che non sia mai accaduto. E’ un’azione senza ritorno. E’ la fine dell’amore.
Guardai Sabrina negli occhi. “Mi dispiace.”, dissi. “Non posso.”
La notte mi accolse con un sorriso.
Non vedevo l’ora di tornare a casa.
UNA NOTTE CON SABRINA
2 gennaio 2014 di Alessandra Bianchi
41 Risposte
Ottimo inizio per 2014. Un bel racconto che si snoda con garbo e leggero come una piuma, tra pensieri e tentennamenti della voce narrante.
Il finale non è una ritirata precipitosa di Paolo ma una riflessione veloce dove da una parte c’è l’amore autentico verso la moglie, Nadia, e dall’altra l’avventura effimera con una donna che non esita a fare all’amore con uno sconosciuto.
Prevale il razionale dell’irrazionale sull’irrazionalità dell’avventura.
Buon Anno!
Un caro abbraccio
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questo che sia un bellssimo e interessantissimo inizio cara amica …ottima ,intrigante …con una scrittura che afascina sempre
e direi che finale!!!
ti abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR e il primo commento del mio primo post del 2014 mi gratifica molto!
Buon anno a te, amico mio, e un grande abbraccio.
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@ MAIRITOMBAKO grazie di cuore!
Un bacione, carissima ^^
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Inizi il 2014 alla grande cara Alessandra. Con un racconto che scorre piacevolmente e che ci riserva un finale a sorpresa. Eh si, perché viene facile pensare che il tradimento viene consumato e invece il protagonista, vedendo l’orsetto, inizia a pensare e capisce quello che rischia di perdere, il suo vero tesoro, la moglie!!! Bravissima, complimenti e ancora Auguri per l’Anno Nuovo.
Ciao, Pat
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@ PATRIZIA M. contrariamente alle mie abitudini, ho cominciato l’anno con un lieto fine 😛
Ti ringrazio, cara Pat*
E felice 2014 a te!
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Un tradimento evitato che non doveva nemmeno essere pensato…
Sabrina poi, una tipa leggera….
Ci hai regalato un altro bellissimo racconto, MIA strga sei sempre super!
Sono latitante, lo so. Ma ti mando un bacione per augurarti un magnifico 2014
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Un bel finale di un racconto ben scritto e molto accurato ed organizzato. Sarebbe potuto essere una storia scontata, la scappatella di una persona che non ha consapevolezza dei valori della famiglia. Il ripensamento finale ha dato un senso morale a tutta la storia, non riscattando del tutto il protagonista, che dopotutto nella prima parte ha dimostrato di essere solo un povero corpo senza coerenza dei suoi sentimenti e dei valori della sua famiglia.
C’e’ da pensare, nella realtà persone come Paolo non sono rare e oltre tutto non di frequente riescono a fermarsi in tempo!
Come prima “sfornata” sembra sia buona!
Un abbraccio *__________*^
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Dopo quel furtivo e intenzionale sfilarsi la fede nuziale, lui si ferma prima di saltare il fosso. Lei possiede il fascino della leggerezza, ma mettere in serio rischio quanto di bello e di solido già costruito con un’altra donna, la moglie, per un po’ di sesso facile, è una gran stupidata.
Racconto fluido e accattivante, che applaude ai valori dell’amore e degli affetti.
Bravissima, Alessandra, un abbraccio, ciao.
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Molto bello, sei sempre una magnifica sorpresa
Quando tutto sembra ormai scontato, predomina l’affetto vero e sincero verso la compagna di una vita
Ce ne fossero di più uomini così
Ancora buon anno nuovo, cara Alessandra
Abbraccione
Mistral
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il racconto è molto bello, ma temo che il finale tradisca la personalità femminile di chi l’ha scritto 😉
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Sempre cose che dicono…e tu le dipani in modo esauriente e complesso. Saluti da Salvatore.
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@ MARI bacione più che ricambiato, MIA guerriera!
Ho dato un’occhiata ai nuovi commenti, notando che riguardo al comportamento di Paolo sono discordi fra loro: si va dalla tua disapprovazione, a una “leggera” approvazione e infine a una completa approvazione. Ciò mi fa molto piacere, dato che mi piacciono le diverse chiavi di lettura.
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Adesso ho capito….cosa mi hai mailato! 😀
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@ MARI 😛
* _____________ *
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@ CLE REVERIES la fornaia ti ringrazia!
Ecco, tu sei meno critica di MARI, pur non giustificando del tutto il protagonista. Della serie, a pensare si fa peccato. Naturalmente io leggo i commenti e rispondo, però non sta a me dare una valutazione morale.
Bacione ^^
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@ ILI6 come ho già scritto, i punti di vista sono personali, ed è bello che sia così. In ogni caso, alla fine Paolo non tradisce Nadia.
Grazie mille, cara Marirò.
Baci.
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@ OMBREFLESSUOSE Mistral, tu stai dalla parte di Paolo senza tentennamenti. Chi legge i commenti avrà notato le varie interpretazioni. Per me questo è molto significativo.
Ti ringrazio, amica mia, e a mia volta ti auguro ogni bene in questo nuovo anno.
Kiss ^^
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@ ILGATTOSYL benvenuto nel mio blog!
Può essere che sia come dici tu. Comunque, grazie per l’apprezzamento e felice 2014.
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@ SALVATORE RIZZI sei sempre molto gentile con me.
Un caro saluto.
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Goodnight MY witch…baci
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@ MARI goodnight, MY warrior*
Lots of love ^^
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Eccomi cara
in questo periodo sempre in ritardo
a leggere questo nuovo e bellissimo racconto che si snoda
molto scorrevolmente, con la Tua solita bravura…
e con un finale direi a sorpresa, mi è rimasto in presso
il gesto, quello di levarsi la fede…
Ti lascio un grande abbraccio e buona continuazione di festività
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA leggendo il tuo commento, a posteriori, mi è tornata alla mente la scena di un film con Bruce Willis che forse inconsciamente mi ha suggerito quell’immagine. Adesso non rammento il titolo del film, ricordo solo che lui si trovava su un treno, prima di un deragliamento dal quale – unico fra tutti – sarebbe uscito indenne. E per attaccare discorso con una bella ragazza si era tolto la vera.
Un grande abbraccio a te, amica Michelle!
Grazie e tanti baci*
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Anche, perchè non ho una figlia femmina, però….tu sei brava di tuo! Ciao dal vecchio Sar.
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Chissà che sorpresa per Sabrina! 😀 Un altro bel racconto, qui c’è anche la morale 😉
http://www.wolfghost.com
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MIA strega, MIA Signora delle lettere….un bacione!
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Che bellissima storia, l’ho letta tutta d’un fiato e ho apprezzato molto l’epilogo, la saggezza dell’uomo nonostante l’attrazione fisica verso la donna: un’avventura distrugge un amore vero, qualcosa che si è costruito nel tempo e che merita rispetto.
Bravissima, come sempre.
buona epifania
un abbraccio
annamaria
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@ SALVATORE RIZZI beh, sono commossa…
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@ WOLFGHOST e per una volta tanto anche un finale positivo 😛
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@ MARI quattro bacioni a te, MIA guerriera, MIA poetessa!
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@ ANNAMARIA TANZELLA la tentazione c’è stata, e forte anche. Ma proprio a un passo da un tradimento che avrebbe minato la loro unione…
Grazie e un grande bacione, Isabel ^^
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Buonanotte MIA strega-scrittrice….5 baci
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@ MARI 8 baci per te, MIA guerriera-poetessa * _______________ *
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Bellissimo racconto, è nelle tue corde al 100% e spesso ricorda che la passione e l’istinto può anche vincere sull’aspetto razionale… ma questa volta hai seguito il sentiero più comodo. Tanti auguri per il meglio in questo 2014. Un caro saluto. Univers.
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@ UNIVERS che bel commento!
Grazie e un fantastico 2014 per te ^^
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Stavolta non mi ripeto: non scriverò che è un bel racconto. E’ un GRAN bel racconto. Fortuna che è finito, però. A momenti m’innamoravo anche io di Sabrina… 🙂
P.s.: (maniera sciocca per dire: “molto belle le descrizioni”)
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@ BRUM non è affatto una maniera sciocca, caro amico!
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Da piccola ascoltavo questa canzone e mi arrabbiavo tantissimo. A volte mi immedesimavo con la ‘moglie’, a volte con ‘l’altra’, mai nel cretino che poteva pensarci prima.
Adesso sono più indulgente: c’è sempre una prima volta, sia per tradire sia per tirarsi indietro
Ma soprattutto ho capito una cosa importante: ci vuole coraggio per accettare di passare per cretino.
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In effetti trovo che il messaggio principale sia proprio quello, il coraggio di comportarsi secondo la propria coscienza (che non è necessariamente come quella degli altri), onesti con se stessi.
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@ LILLOPERCASO ascoltando quella canzone, non posso che dichiararmi d’accordo con te.
Il tuo secondo – graditissimo commento – “fotografa” al meglio il senso di questo racconto.
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