Sebbene fosse il 14 febbraio, il clima era mite. Nel cielo azzurro splendeva un sole che sapeva di primavera. Antonio Malinverno si fermò a pochi passi da Isabella. Sorrise nuovamente. Questa volta in modo più convinto. Ma poi… vide un’ombra passare nello sguardo della ragazza.
Cercò di interpretare l’espressione di quel viso tanto bello, di dare un senso alla nuova luce che passava in quegli occhi, di capire il motivo della strana piega che aveva assunto la sua bocca.
Non ne ebbe il tempo.
Isabella si voltò e fuggì via.
Non saprai mai perché, quando ti vidi, scappai.
Non era per l’aspetto fisico, a quello ero già preparata; come ti avevo scritto innumerevoli volte era altro ciò che volevo da te. La tua anima, l’intelligenza, la bontà d’animo, la profonda cultura.
Il sesso è certamente importante, ma, malgrado la mia giovane età, credo di averlo già sperimentato fin troppo: con ragazzi dotati di corpi atletici e con qualche compagna di scuola, all’inizio tutta reticenze, salvo poi dimostrarsi la più passionale fra le due.
E di sesso ne avrò ancora. Quanto ne vorrò. Mi sarà sufficiente scegliere.
Ma io cercavo te, pinguino mio!
Nella mia mente avevo creato infinite suggestioni. Ti avrei osservato mentre scrivevi le tue poesie, i tuoi racconti; e avrei avuto il privilegio di leggerli per prima, come una discepola prediletta. Poi, avremmo camminato, mano nella mano, parlando del più e del meno, scherzando e ridendo oppure ricordando Kafka. Ricordi il finale del “Processo”? Mai lettura mi colpì di più, al cuore, all’anima, allo stomaco. « “Come un cane!” disse e gli parve che la vergogna gli dovesse sopravvivere. »
E saremmo andati al cinema, e saremmo andati al mare, e avremmo guardato le stelle di notte. Una per te, una per me.
Sapevo bene che da te avrei ricevuto molto più di quanto io avessi potuto donarti. E, se un giorno, malaugurato ma reale, avessi dovuto accompagnarti per l’ultimo viaggio, le mie lacrime sarebbero state asciugate dal vento dei ricordi. Sommo vento che raccoglie ogni ora, ogni minuto, ogni briciola di felicità per poi trattenerle in grembo nell’attesa di farne dono a chi più ne ha bisogno.
Quanto mi dispiace di averti deluso! Davvero, non puoi immaginarlo. E chissà cosa penserai di me. Una sciocca, stupida, bambina che gioca con i sentimenti altrui. Che illude, inganna, in cerca di nuove distrazioni.
No, pinguino mio: non è così, te lo giuro. Sto scrutando il mare al tramonto, il cielo che lentamente si ammanta di stelle, la luna nuova che cresce… così come sarebbe potuto crescere il nostro amore, non importa se per mesi o per anni. Spazio, tempo, ciò che conta è l’intensità; e un minuto, un minuto solo, può valere un’eternità.
Tua moglie aveva avuto un aborto, ricordi? Ma nella sua follia era un inganno. Semplicemente non tollerava l’idea che un figlio oppure una figlia le sottraesse il tuo amore.
Io sono cresciuta in un’altra famiglia, per mia buona sorte circondata da affetto e protezione. Voglio molto bene ai miei genitori adottivi. Lo meritano. E come! Mi hanno dato tutto. Anche una vecchia foto che forse non avrei dovuto vedere. Loro sono la mia famiglia.
Ma… io amo te, papà.
Nel primo commento, ho postato Incontro 1
Buon anno dalla vostra panettiera 😛
Quando la vide provò un tuffo al cuore. Ricordava la piccola immagine racchiusa nell’avatar, raffigurante un volto giovane e grazioso, quello di una fanciulla pulita e serena, affamata di vita. Ma dal vivo era molto di più: una splendida ragazza, alta almeno un metro e settanta, i lunghi capelli neri che incorniciavano un viso semplicemente stupendo, un corpo perfetto, e soprattutto una luce profonda negli occhi scuri pieni di vita.
Antonio Malinverno si incamminò verso di lei, quasi esitando; abbozzò un sorriso timido, simile a quello di un ragazzo al primo appuntamento. E invece aveva sessant’anni.
Dopo la morte della moglie, era andato in pensione e aveva aperto un blog. Non contava molti amici, non gli interessava uscire di casa ed affrontare il mondo esterno senza di lei; la casa rappresentava un rifugio sereno e il computer uno svago che gli permetteva di scordare la sua solitudine. Incominciò a scrivere. Poesie meravigliose, ricche di immagini che scaturivano direttamente dal suo cuore; racconti realizzati con una prosa perfetta, squarci di vita vissuta oppure avventure incantate in mondi lontani e suggestivi.
Il primo post ebbe dieci commenti, il secondo quindici, poi, in rapida successione, diventarono trenta, quaranta, cento, duecento. Molti gli mandavano messaggi privati. Antonio rispondeva sempre. A tutti. Diventò un punto di riferimento: dispensava consigli, parole di incoraggiamento, frasi gentili e sempre sincere, perché era buono d’animo.
Poi arrivò Isabella. Era la sua prima lettrice, la prima fan. Ormai egli sapeva che avrebbe trovato il suo commento pochi minuti dopo aver postato, e si trattava di commenti profondi che rivelavano intelligenza e sensibilità. Il passo successivo fu rappresentato dai messaggi. Isabella si era innamorata di lui. Voleva conoscerlo.
Malinverno aveva scelto un avatar che raffigurava un pinguino, gli erano sempre piaciuti i pinguini; le rispose che aveva sessant’anni…non gli sembrava il caso. Ma Isabella insisteva. Con la caparbia tenacia dei giovani gli spiegò infinite volte che non era interessata all’aspetto fisico, ma alla sua anima. Al suo ingegno tanto vasto.
Alla fine, Antonio Malinverno acconsentì. Provava molta paura all’idea di
incontrare una ragazza così giovane, sapeva che, al di là della differenza di età, egli non era prestante; nemmeno da ragazzo era stato bello. Tuttavia Isabella era riuscita a stregarlo. Non sapeva cosa sarebbe successo, non voleva porsi domande alle quali non avrebbe potuto rispondere.
Ma desiderava vederla.
Parlare con lei. Assaporare il suo profumo. Bearsi della sua avvenenza. Fissarono un appuntamento in una città a metà strada. Entrambi descrissero come si sarebbero vestiti.
Sebbene fosse il 14 febbraio, il clima era mite. Nel cielo azzurro splendeva un sole che sapeva di primavera. Antonio Malinverno si fermò a pochi passi da Isabella. Sorrise nuovamente. Questa volta in modo più convinto. Ma poi…vide un’ombra passare nello sguardo della ragazza.
Cercò di interpretare l’espressione di quel viso tanto bello, di dare un senso alla nuova luce che passava in quegli occhi, di capire il motivo della strana piega che aveva assunto la sua bocca.
Non ne ebbe il tempo.
Isabella si voltò e fuggì via.
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Ah ecco! Ecco perché!
Un racconto delizioso, e grazie per aver proseguito!
Il processeo di Kafka non mi ha colpito quanto La metamorfosi che reputo un capolavoro…
Un bacione MIA strega
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@ MARI in certe cose ho una buona memoria, e ricordo che in molti me lo avevano chiesto. La Strega-Panettiera quando può si adopera.
La “Metamorfosi” mi ha spaventata troppo 😦
Bisous, MIA guerriera!
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OT l: la mia amica del cuore non solo si chiama Alessandra, ma é anche fornaia! 🙂
La metamorfosi é angosciante, ma è un libro che adoro!
Baci
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@ MARI panettiera, fornaia… così mi chiamavano su Splinder.
Beh, Kafka è grande!
Kisses ^^
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Lei ora é a Singapore in viaggio di nozze…che sogno!
Buonanotte MIA strega-scrittrice e fornaia….baci
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@ MARI uhm… lei chi?
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Molto intenso è il proseguimento, dove amore ed emozioni si mescolano come per magia. In particolare mi ha colpito quel finale pieno di dolcezza, dove Isabella professa il suo amore verso i genitori adottivi e in particolare il padre.
Avrebbe potiuto sbocciare amore tra Isabella e Antonio? Oppure l’amore della moglie avrebbe compiuto il miracolo di attirarlo verso di sé?
Credo che Isabella abbia compiuto la scelta più oculata: quella di fuggire via.
Ricambio gli auguri per un 2014 felice e sereno per la nostra panettiera.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR la panettiera ti ringrazia per il bellissimo commento!
Isabella ha fatto ciò che doveva.
Un grande abbraccio.
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Nella mia vita ci sono due Alessandra. Una sei tu e una é mia amica da quasi 10 anni. É fornaia veramente ed é lei che pochi giorni fa si é sposata…
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@ MARI ho capito!
Bacioni alla mia omonima ^^
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Ho dovuto leggerlo un paio di volte per capire e trovare la giusta chiave di lettura: la foto!!
Però da un padre non si fugge, non si può fuggire. una reazione istintiva, normale, ma di un solo attimo.
Bello, mi piace questo finale. Ma guarda che può fare un blog: far trovare un padre biologico!!!
Ora a grande richiesta l’incontro numero 3 dove padre e figlia si parlano e si chiariscono (sempre che Antonio non muoia di infarto per la sorpresa! nooooo, sarebbe troppo crudele, guai a te….) 🙂
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Una bellissima sorpresa questa seconda parte di INCONTRO, con un finale che mi ha colta alla sprovvista, non avevo proprio immaginato che potesse essere il padre di Isabella. Bello, molto molto bello!! Bravissima Alessandra, sei un vero portento 🙂
Dolce notte, Pat
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Scrivi divinamente. Buon anno anche a te!
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Mi hai lasciato basita!
Sei bravissima.
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Bello bello bellissimo! Letto e riletto e ri-riletto…
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Anche a me e’ piaciuto tanto!
E’ proprio vero, sei una brava fornaia dal grande talento!!!!
Ripasso per gli auguri, per ora ti abbraccio, mia cara amica
*_________________*
Cle Reveries
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Un intreccio eloquente, anche di attualità! Saluti ed… Auguri da Salvatore.
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senza fiato
sei divina………
buona domenica
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I wish you a wonderful and successful New Year 2014
http://marciento.wordpress.com/
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@ ILI6 e non lo farò.
Devi considerare che per Isabella lo schock è stato molto più forte: in pratica, è stata costretta a fare i conti con un vero e proprio Complesso di Giocasta.
Ma credo che riuscirà a superarlo.
Eh, si: i blog possono fare molto…
Grazie, cara Marirò!
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@ PATRIZIA M. se io non avessi i piedi ben piantati per terra, dopo tutti questi commenti mi monterei la testa. Ma non è nel mio carattere.
Ti ringrazio, Pat, e ti abbraccio ^^
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@ URIEL sei troppo buono!
Che il 2014 sia per te un anno splendido*
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@ CHIARA adesso divento proprio rossa!
Un bacione.
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@ SUZIEQ11 e pensare che l’ho scritto in un decimo del tempo che normalmente mi occorre per preparare una puntata di una delle mie storie di spie.
Grazie e abbraccio, Ciop ^^
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@ CLE REVERIES ne sono molto lieta!
Sono una fornaia che cerca di dare tutto. Tutto quello che può, se non altro.
Lots of love*
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@ SALVATORE RIZZI e beh, sì: l’attualità credo che ci sia.
Un caro saluto, “vecchio” Sar!
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@ MAIRITOMBAKO ecco, adesso volo 😛
Grazie di cuore, amica mia, e buona serata ^^
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@ MARKO happy new year, my friend!
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In effetti non poteva funzionare, c’era troppa differenza di età: lui avrebbe potuto essere suo padre!
Mai luogo comune è stato più azzeccato! 😀
Non so, capisco che hai voluto accontentare le richieste dei tuoi lettori ma… io preferisco che il racconto finisca dove è iniziato: al primo capitolo. E’ più… realistico 😉
Grazie, ancori auguroni anche per te 🙂
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST lui “era” suo padre.
Ho accontentato le richieste dei lettori perché erano sorprendentemente molte.
Però sono contenta: finalmente una critica 😛
Ecché, non sono certo Shakespeare 🙂
Buon anno, carissimo lupo*
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Lo so che era suo padre… era una battuta! Uff… non mi capisce mai nessuno 😦 😛
Non era una critica, è questione di gusti: io preferivo così, molti altri hanno preferito la prosecuzione 🙂
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST su dai, io per esempio ti capisco quasi sempre 😛
Sui gusti, nulla da eccepire!
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Ricambio con estrema simpatia! Sar…..
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@ SALVATORE RIZZI e io ricambio!
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Baci MIA strega
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@ MARI la TUA strega ti abbraccia forte!
Non sempre le streghe sono felici, e questa per me è una serata alquanto desolata. Il saluto della MIA guerriera mi ha riscaldato il cuore.
Domani andremo a bere una birra nel nostro bar, e mi racconterai di te.
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Ti racconterò di me, di giorni strani, di giorni felici e di quelli desolati.
Di delusioni e di parole come lame affilate.
Ci racconteremo di come siamo…
Io ordino una bionda grande alla spina 😉
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@ MARI due bionde grandi alla spina e un grande racconto. Splendida sarà la tua poesia, mi auguro di essere alla tua altezza.
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Altezza? Tu sei certamente più alta di me!!! 😀 😉
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@ MARI uno e sessantasette…
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Ecco, vedi? 165 é minore di 167! 😀 😀 😀 ❤
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@ MARI forse con le ballerine un pò meno… 😛
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Ahah! Tanto io non sono da tacco dodici!
Solo blundstone… ahahah
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@ MARI beh, anch’io, in genere, blundstone, scarpe da ginnastica o ballerine.
Ho una mia idea: i tacchi alti stanno bene alle donne alte 🙂
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Ok…. quindi mi hai detto che sono bassa! 😀 😀 😀
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@ MARI ma no, sciocchina 😛
Se mai, lo siamo entrambe 😀
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Baci, notte spensierata…
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@ MARI sogni d’oro!
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Thank you very much for following the blog, I really look forward to reading your posts and happy new year 2014. Gede Prama 🙂
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Ciao Anne, sempre in forma a quanto vedo! Sono passato ad augurarti un felice anno nuovo e per informarti che ho rilasciato in scarico gratuito il mio romanzo – Verso Santiago. Lo puoi trovare a questo indirizzo:
http://www.graffiati.it/downloads/
Naturalmente, l’invito è rivolto anche agli amici del tuo blog. Un bacio.
MaxWeb
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Letto d’un fiato. Dunque era il padre.
Volutamente non ho riletto la prima parte. Si poteva intuire? O lo era solo nella tua mente? O lo hai immaginato dopo?
Ma che importa in fondo, lascia stare tutte ste domande. Scrivi scrivi scrivi che ci scaldi il cuore.
Un abbraccio stangona!
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Ero passata ieri
ma non ero in forma e neppure concentrata
rieccomi ora a leggere cara Alessandra
letto, tutto d’un fiato, di una scorrevolezza unica!
Brava la mia scrittrice preferita…
Davvero Magico!!
Un abbraccio cara ripaso per gli Auguri
Michelle
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@ GEDE PRAMA parts and wish you a fantastic new year 😛
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@ MAXWEB e io lo consiglio a tutti, perché è un grande libro! Tu sei un vero scrittore.
Ti auguro un buonissimo anno, amico mio.
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@ KRIS l’ho immaginato dopo.
Dalla prima parte certamente non si capiva.
Un abbraccio, tesoro*
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@ VENTIDIPRIMAVERA mi hai emozionata, cara Michelle!
Bisous, chèrie ^^
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Adoro il pane. Lo trovo poetico, impareggiabile.
Buon anno!
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@ MARGARET COLLINA mi chiamavano così su Splinder, dato che sostenevano che “scrivevo a comando”, cioè che facevo il pane che mi veniva richiesto.
Buon anno a te, cara * ____________________ *
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Baci per il nuovo anno…
Comincio stasera…e poi domani….
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@ MARI la MIA impagabile guerriera 😛
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Cara Alessandra, “non importa chi tu sia” ma quello che partorisci dalla tua anima speciale e grande
Ricordo questo Incontro, e rileggerlo mi crea ancora emozione e piacere
Un dolcissimo e sereno 2014, ricco di soddisfazioni per te e i tuoi libri
Buon anno
Bacioni
Mistral
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Felice e sereno 2014, cara Alessandra. Che sia lieto e ricco di ciò che tu desideri.
Grazie per le pagine di emozioni che ci regali. Un abbraccio,
Marirò
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Ma che bello! E’ un piacere leggerti, cara Alessandra, sei una scrittrice che ci mette il cuore e si sente leggendoti.
Grazie per queste pagine che ci regali.
Ti auguro ogni bene e un felice 2014 che spero possa realizzare i tuoi sogni.
Un abbraccio affettuoso
annamaria
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Ho sentito il profumo delle parole appena sfornate, calde calde come se un Marcel qualunque avesse aperto la bocca di un fornoe l’aria vibrasse di tanto profumo.
Buon Anno e buon viaggio, perché ne iniziamo un’altro di viaggio, lungo 365 giorni, passo dopo passo e il profumo di un buon pane aiuta a camminare.
Se poi si cammina in compagnia é meglio.
😛
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Tanti auguri sinceri di buon Anno, Alessandra
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Auguri cara amica per un 2014
colmo di salute e d’amore e tanti sogni da realizzare
un grande abbraccio!
Michelle
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Molto bello, molto furbo, per come hai ‘dipinto’ i paragrafi finali… volere l’anima è ben diverso da conquistare una persona fisicamente. Un caro saluto, a presto. Univers
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Un abbraccio a tutti * _____________ *
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Devo ripetere il commento al post precedente. Racconto molto bello. Considerazioni: chiacchiere. Che motivazione è quella di non voler dividere l’amore del proprio uomo con la propria figlia? Di certo la motivazione di una persona malata.
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L’ho riletto con vero piacere.
un bacione
annamaria
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