Le onde si scagliavano sulle rocce sospinte dalla violenza del vento. Il mare era tutto un ribollire di cavalloni; al largo il Mistral era ancora più forte e investiva con furia un vecchio peschereccio che arrancando faticosamente cercava di riguadagnare l’approdo.
Protetti dai vetri delle finestre del piccolo ristorante, Michel e Sophie stavano terminando di pranzare. Sophie era una giovane donna, bruna e graziosa; Michel un uomo già attempato di una ventina d’anni più anziano. Lei volse lo sguardo verso il cielo: grandi nubi scure lo attraversavano cancellando quel poco di azzurro che ancora rimaneva; a tratti il sole emergeva creando un magico contrasto fra la luce vivida che sprigionava e l’oscurità dilagante. I colori sembravano mischiarsi, quasi fossero creati dalle furibonde pennellate tracciate da un pittore sovrumano.
“E’ finita.”, disse Michel.
Sophie si ravvivò i capelli, un gesto che lui aveva sempre trovato irresistibile; quindi annuì guardandolo negli occhi. “Una parte di me muore, oggi.”
Michel allontano da sé il piatto vuoto. Cosa avrebbe dovuto rispondere? Che per lui non si trattava di una semplice parte, grande o piccola che fosse? Provò un moto di fastidio all’idea di essere paragonato a uno spicchio d’arancia, quando invece Sophie aveva rappresentato la ragione stessa della sua esistenza. Non aveva mai amato nessuna come lei. La donna stava ancora parlando, ma Michel non riusciva ad ascoltarla, perso com’era in un vortice di ricordi, dolci e amari, a seconda che lo vedessero con lei oppure solo, intento ad aspettare una decisione continuamente procrastinata.
Una lama di luce improvvisa lo costrinse a socchiudere gli occhi. Adesso il sole era emerso trionfante dal baldacchino di nubi scure, mentre il cielo si rivestiva di azzurro, e l’arcobaleno disegnava un’immagine prodigiosa. Un cameriere venne a sbarazzare. Michel rivolse la sua attenzione a un pomeriggio di poche settimane prima. Si erano amati nel mare, cullati dai flutti, e mentre Sophie godeva gli aveva urlato che l’amava, che avrebbe lasciato Paul e che si sarebbe sposata con lui.
“Dammi solo qualche giorno.”, aveva poi aggiunto sulla spiaggia. Ancora una volta lui le aveva creduto, sebbene non fosse la prima volta che ascoltava quelle parole, promesse che non venivano mai mantenute, continue docce scozzesi fra speranza e delusione, gioia e angoscia. Il problema era che Paul aveva solo dieci mesi più di Sophie, era il fidanzato ufficiale ormai da quattro anni, il classico bravo ragazzo per cui la famiglia di lei stravedeva. “Ma io amo te.”, aveva detto Sophie.
Si erano rivestiti e avevano lasciato il lido, si erano fermati a bere un aperitivo in un bar vicino al porto, avevano passeggiato mano nella mano, e poi erano andati a cenare nello stesso locale in cui si trovavano ora.
“Ti amo.”, aveva ripetuto Sophie.
Michel distolse lo sguardo dal passato per tornare a rivolgerlo al presente. Nella rada il mare si stava calmando; i raggi del sole scintillavano sull’acqua creando tappeti di luce. Una barca a vela uscì dal porto; al timone c’era un giovane dall’aspetto atletico, a prua una bella ragazza bionda. Intanto Sophie spiegava, parlava: era molto brava a costruire castelli di carta e poi ad abbatterli, a trovare infinite giustificazioni per se stessa, a scrivergli lettere meravigliose in cui disegnava scenari luminosi e felici fatti dell’eterno amore che li avrebbe accompagnati per il resto della vita. L’aveva conosciuta a una mostra d’arte, lui architetto lei pittrice. Si era avvicinato per farle i complimenti; era scoccata immediata una scintilla. Ma il fuoco da essa sprigionata era durato troppo poco. E infine si era spento.
Michel si lasciò sfuggire un sorriso. Tutto sommato, provava quasi pena per lei. Sophie che si sarebbe sposata con il cuore spezzato, Sophie che avrebbe pianto lacrime amare mentre trascorreva lunghe notti insonni. Sophie che però non poteva opporsi al volere dei genitori. Sophie che in quei mesi aveva fatto soffrire entrambi, lui e l’incolpevole Paul.
Prese dalla tasca della giacca il pacchetto di Gitane, ma poi notò i suoi occhi lucidi. Lo lasciò cadere sul tavolo.
Trasse un profondo respiro, le sfiorò delicatamente una mano e la consolò con le parole più dolci che il suo cuore riuscì a trovare.
LA SCELTA DI SOPHIE
26 dicembre 2013 di Alessandra Bianchi
36 Risposte
Un brano bello, denso e profondamente delicato.
Complimenti mia signora.
Ultimamente avete la mano felice.
Cogliemmo l’occasione per rinnovarvi le nostre auguriosità.
Salutazioni
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Beh, in verità l’avevate anche prima … (la mano felice, appunto)
Radiosity
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Quoto in tutto Lord Ninni, aggiungo solamente ( ma non è una novità) che sei
fantasticamente brava.
Abbraccio di ancora buone e serene feste
Mistral
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Un brano delicato e profondo al tempo stesso che tra descrizioni ambientali e dei sentimenti colpiscono il lettore.
Sophie è tra due fuochi: un amore impossibile e uno che non lo è. Alla fine si piega alle convenzioni.
Ma Michel appare il più vero, il più onesto tra i due.
Vomplimenti per questo racconto breve, fulminante e piacevole da leggere.
Un caro abbraccio
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molto delicato questo cara…auguri per te e un fortissimo abbraccio…
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Bellissimo brano dove emerge la delicatezza dell’amore di Michel. Sophie non è in grado di scegliere, di imporsi al padre, ummm non so, forse non amava così tanto Michel come diceva!!!
Bravissima come sempre, sei fantastica Alessandra!!
Ciao, buona serata, Pat
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@ LORD NINNI un brano minimalista che sono lieta abbia trovato il vostro gradimento.
Radiosità, Sir!
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@ OMBREFLESSUOSE amica mia, ti ringrazio e ti abbraccio^^
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@ NEWWHITEBEAR condivido il tuo parere: Michel è senza dubbio il più onesto fra tutti. E questa è una storia vera.
Un grande abbraccio.
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MAIRITOMBAKO ευχαριστίες και χίλια φιλιά*
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@ PATRIZIA MEZZOGORI forse Sophie amava soprattutto se stessa.
Un bacio, cara Pat 😛
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Si, forse è proprio così.
kiss!!!
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@ PATRIZIA M. io avevo un’amica molto simile a Sophie.
Besos!
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Leggendo il titolo del post sono andata subito all’omonimo, drammatico e bellissimo libro di Styron. Anche il tuo racconto, teneramente bello, ha una robusta vena drammatica in quella scelta di rifiutare il vero amore per non deludere gli altri, deludendo così la propria esistenza.
Magnifiche le pennellate di descrizione.
Un abbraccio,
Marirò
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Sophie ha scelto di non scegliere…ha deciso di non “deludere”, di proseguire sui binari della “normalità”. Non é da tutti prendere certe decisioni…
Una storia vera che arricchita dal tuo saper narrare la rende ancora più bella.
Un bacione alla MIA strega
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Sempre brava e coinvolgente….saluti da Salvatore e auguri….!
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@ ILI6 al di là della citazione di quello splendido libro, hai colto in pieno il senso di questo racconto.
Ti ringrazio di cuore, amica mia, per le parole che mi hai dedicato.
Un caro abbraccio, Marirò.
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@ MARI ricordi Nicoletta?
❤
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Sì certo! Ma certe storie é meglio che finiscano…
Baci
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@ MARI la saggezza delle Guerriere!
Bisous * ________________ *
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@ SALVATORE RIZZI grazie mille e tanti auguri a te!
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Un brano dolcissimo e romantico, purtroppo non a lieto fine e del resto tante storie non hanno un epilogo felice. Un classico che accade in una coppia in cui è l’età che orienta la decisione quando non vi è un amore vero: la passione iniziale non basta.
Bravissima narratrice, complimenti.
un caro abbraccio
annamaria
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Che dire cara Alessandra..
ho trovato questo racconto
magnificamente triste nella sua bellezza
e dire che sei un piacere nel leggerti è sempre poco!
Buon proseguo di serata, un abbraccio
Michelle
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Caspita… un altro breve racconto dove preferisci il realismo alla preparazione di un “finale col botto”! 😮 Che Alessandra Bianchi stia iniziando un nuovo percorso? 🙂
Sai, un po’ mi ci ritrovo in questa storia. Più di una volta mi successe in un remoto passato di essere “vittima” di scelte altrui eppure di dovremi vestire al contempo dei panni del consolatore 🙂 Ho sempre creduto che le relazioni vanno dove possono, non dove devono. E se non vanno dove vorremmo… non vanno, è inutile picchiare i piedi come bambini. Ci si lecca le ferite e si aspetta che il tempo faccia il resto. Poi, appena possibile, ci si rialza in piedi.
D’altronde anche agli avvocati delle assicurazioni auto ho sempre prefito le constatazioni amichevoli 😀
http://www.wolfghost.com
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@ ANNAMARIA49 ti pagherei per saper descrivere un racconto come fai tu 🙂
Bacione ^^
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@ VENTIDIPRIMAVERA come spesso accade, non è esattamente un racconto felice; però la dignità di Michel è grande!
Bisous, Michelle * _________________________ *
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@ WOLGHOST non sempre mi vengono “i finali col botto” 😛
Ciò che scrivi è saggio e profondo.
Altro che scenate con pistole o coltelli!
Baci lupeschi.
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Non sempre ti vengono? Non sempre devono venire! 😀 In questo caso il finale a sorpresa ci sarebbe stato come i cavoli a merenda: è perfetto così il racconto 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST merci beaucoup 😛
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Un racconto intenso, dolce e delicato come un ottimo cioccolatino di finissima qualità. Un caro saluto di inizio anno nuovo, insieme ai miei migliori auguri. Univers
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@ UNIVERS ti ringrazio e ricambio di cuore gli auguri!
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Racconto molto bello. Considerazioni: chiacchiere. Chiunque può opporsi al volere di chiunque altro. Son tutte scuse…
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@ BRUM concordo in pieno con la tua riflessione.
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Certo. Tu sei alquanto brumbra, si sa.
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@ BRUM off course 😛
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🙂
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