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UNA ROSA »

SCACCO IN SETTE MOSSE 7

12 dicembre 2013 di Alessandra Bianchi

ElisaSgranai gli occhi per la sorpresa, ma mi ricomposi immediatamente.
Il “dottore” era Tony, mio zio.
Rivolse lo sguardo a Chiara ed esibì un sorriso compiaciuto; solo io notai quanto fosse freddo quello sguardo. “Perfetta!”, disse. Dovetti convenire con me stessa che era un ottimo attore: sembrava veramente intrigato dalla visione di quel giovane corpo efebico, che univa l’innocenza della pubertà al sex-appeal di una ragazza comunque prossima al passaggio da crisalide in farfalla. Non me ne intendo di queste cose, però credo che per un pervertito questo mix rappresenti il massimo della lussuria. Senza contare che Lucia sarebbe stata frustata a sangue da un’altra donna, e so che molti trovano irresistibili questi particolari giochi. Per appurarlo è sufficiente andare su “Google” e digitare alcune parole chiave.
“I soldi!”, lo sollecitò Giulio. Mio zio gli porse un assegno, un normale assegno bancario.
“Un milione di euro. Magnifico.”, disse Giulio. Poi lo colpì con un violento destro alla mascella. Mio zio finì contro la parete barcollando. “Pezzo di merda, nessuna banca al mondo pagherebbe una cifra simile. Un assegno, poi! Qual è il tuo gioco? Chi credi di prendere in giro?”
Lo colpì di nuovo, questa volta allo stomaco. Mio zio si piegò in due.
Volevo intervenire, ma Maria Luisa mi si parò davanti. Mi sovrastava in peso e in altezza; inoltre, aveva la frusta in mano. Mi rintanai in un angolo. Maria Luisa mi indicò. “Quei due sono d’accordo.”
Giulio annuì, scuro in volto. “E allora dovranno morire tutti e tre.” Nell’udire quelle parole, la donna sorrise. Fu in quel momento che compresi la differenza che li separava: Giulio era un uomo gelido, privo di sentimenti, attaccato soltanto al denaro; Maria Luisa, invece, era un misto di pazzia e di crudeltà. Le piaceva quello che faceva. Dopo una breve riflessione, Giulio fece un cenno alla sua complice. Maria Luisa sciolse i nodi che immobilizzavano Lucia. “Alzati.”, le ordinò. La ragazza obbedì. Tremava visibilmente. Giulio estrasse la pistola dalla giacca e la puntò su mio zio. “Andremo in un posto tranquillo, isolato, dove troveremo anche un adeguato luogo di sepoltura.”
“Bastardi!”, gridai, fuori di me.
Maria Luisa mi sferrò un pugno nello stomaco, strappandomi un gemito di dolore. Poi mi afferrò per un braccio e mi sospinse verso la porta.
Uscimmo dall’appartamento, dirigendoci verso l’ascensore: io per prima, seguita da mio zio, da Maria Luisa e da Chiara. Giulio chiudeva la fila.
Prima che io potessi pigiare il tasto luminoso, Tony mi diede uno spintone, si girò di scatto con una pistola fra le mani e prese di mira Giulio. “Sei un dilettante.”, disse con disprezzo. “Non mi hai neanche perquisito! E poi non hai il silenziatore.”
Giulio reagì con grande prontezza di riflessi, prendendomi per i capelli e infilandomi l’arma in bocca. “Questo piano è disabitato. E prima che tu possa spararmi io ucciderò lei.”
La risposta di mio zio mi sconcertò. “Non è un problema.”, disse con calma. Malgrado le botte che aveva subito, si esprimeva in modo chiaro e pacato. “Io sono suo zio, ma lei non è più mia nipote. E’ una depravata, la sua sorte mi è indifferente. Io voglio solo punire voi, e salvare la ragazza. Quando premerai il grilletto, sarai un uomo morto.”
Giulio per un attimo sembrò preso alla sprovvista, tuttavia si riprese subito. “Non ti credo.”, disse.
Mio zio aveva uno sguardo totalmente inespressivo. “Mettimi alla prova.”
Ci fu uno stallo che si protrasse per un tempo che mi parve infinito. Non sapevo se mio zio diceva il vero, provavo un terrore folle, ero scossa da brividi di freddo. Nessuno dei due si decideva ad abbassare la pistola. Era una situazione senza via di uscita. Pensai con angoscia che sarei morta, e il fatto che la stessa sorte sarebbe toccata a Giulio non mi era minimamente di conforto.
Fu mio zio a rompere quell’impasse. Prese accuratamente la mira, incominciò a premere il dito sul grilletto. Evidentemente Giulio non resse la tensione. Lasciò scivolare il braccio lungo il fianco. L’incubo era finito! Trassi un profondo sospiro di sollievo, mi divincolai dalla sua stretta . “Consegna la pistola a mia nipote.”, disse mio zio. Io non so sparare, ma almeno in questo modo Giulio sarebbe stato disarmato, e comunque avrei potuto fingere. Lui obbedì, porgendomi l’arma. Non ci restava che portarli alla più vicina caserma dei carabinieri. Non ci sarebbero stati problemi: avremmo testimoniato in tre contro di loro. Stavo per per prendere quell’odioso strumento di morte, quando Maria Luisa ci colse tutti di sorpresa. Il suo polso scattò all’improvviso. Il colpo di frusta fu violento e preciso, centrò in pieno la mano di mio zio. La sua pistola cadde a terra con un piccolo tonfo attutito dalla moquette. “Bastardo!”, sibilò la donna. Vibrò una seconda scudisciata, questa volta diretta al viso.
Giulio rise. “Brava, piccola!” Chiamò l’ascensore. “E adesso è finita.”, disse.
Mentre guardavo lampeggiare i numeri dei piani, mi resi conto di quanto la vita mi fosse preziosa. Ero una giovane donna normale, realizzata nel lavoro, contavo su buone amiche quali Patrizia, mi piaceva il sesso. Non volevo morire. Non mi sembrava giusto. Maledissi lo stravagante comportamento di mio zio, che a sessant’anni credeva di potersi trasformare in un “giustiziere della notte”. Forse aveva fatto davvero il contrabbandiere, ma ormai era vecchio e inadatto a situazioni di lotta e di violenza. Mi vergognai subito di quei pensieri: lui aveva cercato di salvarmi, e sarebbe morto a causa mia. Dovevo impedirlo! Ma era impossibile. Giulio aveva la pistola, Maria Luisa mi faceva paura. Come avrei potuto oppormi a loro? Non avevo né la forza né la freddezza sufficienti per farlo. Con un nodo allo stomaco, vidi che mancavano solo due piani, poi l’ascensore sarebbe arrivato, ci avrebbero portato in qualche bosco e lì saremmo stati giustiziati.
Mi tremavano le gambe, l’angoscia mi impediva perfino di piangere.
Ancora un piano.
Se fossi riuscita a strappare la frusta dalle mani di Maria Luisa…
Lei sembrò intuire i miei pensieri, perché mi afferrò per un polso, stringendolo con forza sorprendente. Lucia era bianca come uno straccio. Lei era la vittima più innocente. Mio zio non si lamentava per il dolore, ma aveva perso la sua energia: appariva abulico e distante. Giulio non manifestava emozioni. Gli occhi di Maria Luisa brillavano di piacere.
Io ero disperata.
L’ascensore arrivò al nostro piano.
Solo per il gusto di farmi male, Maria Luisa mi torse il braccio dietro alla schiena fino all’altezza delle scapole. Provai un dolore lancinante.
L’ascensore cominciò ad aprirsi.
In quegli istanti infinitesimali la mia mente fu attraversata da mille pensieri. Non voglio dire che rivissi tutta la mia vita in un solo secondo; queste cose si leggono sui libri ma non sono vere: certo è che fui raggiunta da ricordi, emozioni, gioie e dolori che appartenevano al mio passato. L’ultima sensazione fu quella del contatto meraviglioso del sole sulla mia pelle.
L’ascensore si aprì.
Non era vuoto.
C’erano quattro poliziotti con le armi spianate.
Uno di loro, forse il capo, apostrofò mio zio: “Perché é venuto in anticipo?”
Tony, perplesso, consultò l’orologio.
Poi scoppiò a ridere.
“Faccio sempre casino.”, borbottò.
Io mi voltai in direzione di Giulio. “Scacco al re!”, sibilai.
“Scacco matto.”, puntualizzò lo zio.

Quella stessa sera mio zio mi fece fumare la mia prima canna.
A me piace Vasco, ma lui voleva ascoltare questi “sconosciuti” Jefferson Starship.
Mi tolsi le ballerine, mi sdraiai sul divano e chiusi gli occhi.
Convenni con lui che era grande musica.

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Pubblicato su scacco in sette mosse | Contrassegnato da tag intrighi, sesso | 48 commenti

48 Risposte

  1. su 12 dicembre 2013 a 19:55 Chiara

    Lo sapevo! Benissimo.

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  2. su 12 dicembre 2013 a 20:24 Alessandra Bianchi

    @ CHIARA io, forse, no 😛
    Ma benissimo comunque!

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  3. su 12 dicembre 2013 a 21:08 newwhitebear

    Finale a sorpresa per come si è sviluppata la storia. Bellissimo, a mio modo di vedere.
    Ero sicuro che il Dottore fosse lo zio e che avrebbe trovato un modo per dare scacco matto a Giulio e Maria Luisa. Come? Non lo sapevo ma confidavo nella tua inesauribile fantasia.
    E così è stato.
    Un caro abbraccio

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  4. su 12 dicembre 2013 a 21:11 Alessandra Bianchi

    @ NEWWHITEBEAR sono lietissima del tuo riscontro.
    Un grande abbraccio a te, caro amico mio.

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  5. su 12 dicembre 2013 a 21:16 ventidiprimavera

    Intrigantemente scorrevole e coinvolgente
    letto tutto d’un fiato quasi senza respirare….

    Bellissimo anche il finale!!
    E resta sempre dentro, enorme il piacere di leggerti!
    Un grande abbraccio!
    Michelle

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  6. su 12 dicembre 2013 a 21:37 Patrizia M.

    Un po’ il sospetto che il dottore fosse lo zio mi era venuto, ma come hai sgranato la storia in questa parte finale è veramente eccezionale, un colpo di scena dietro all’altro che poteva benissimo far pensare che alla fine l’avrebbe avuta vinta Giulio e invece, tadannnn, colpo di scena finale con lieto fine.
    Bellissimo, complimentoni Alessandra.
    Ciao, un abbraccio. Pat

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  7. su 12 dicembre 2013 a 21:45 Alessandra Bianchi

    @ VENTIDIPRIMAVERA ti ringrazio moltissimo, Michelle*
    Sono contenta che il finale ti sia piaciuto – per una volta è stato positivo.
    Bisous, chou!

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  8. su 12 dicembre 2013 a 21:48 Alessandra Bianchi

    @ PATRIZIA M. mi rendi veramente felice, Pat ^^
    Un lieto fine è anche da me 😛
    Anche se non sembrerebbe vero 😀
    Grazie e un super abbraccio!

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  9. su 12 dicembre 2013 a 22:00 mairitombako

    bellissimo finale………………..brava e di nuovo brava….sei splendita stella …
    un super abbraccione tenero x te

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  10. su 12 dicembre 2013 a 22:14 Alessandra Bianchi

    @ MAIRITOMBAKO grazie stellina!
    Bacione grande * ___________________ *

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  11. su 12 dicembre 2013 a 22:20 Mari

    Bravo lo zio! Brava e sublime la MIA strega!
    É stata una splendida partita a scacchi.
    Buonanotte di Santa Lucia…

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  12. su 13 dicembre 2013 a 02:45 Cle Reveries

    Sette capitoli, sette mosse , che storia e che partita!!!
    Sei bravissima, ma questo è poco 🙂
    Non una storia a lieto fine ma un finale da fuochi d’artificio il trionfo dell’ultima mossa decisiva, lo scacco matto.
    Lo zio ha anticipato la cavalleria e ha dato così più forza all’effetto finale. Una suspence che portata al limite dell’attesa è culminata nel trionfo della giustizia e nella serenità riconquistata.
    Anche il nuovo e bel rapporto tra uno zio strano e una brava ragazza dopo questa tremenda avventura è un tocco da finale ammirevole.
    Grazie
    Un “bravo” e un abbraccio 🙂 :-)*

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  13. su 13 dicembre 2013 a 11:04 TADS

    è la prima volta che leggo tre post di fila in un blog,
    potrai vantarti di questo per anni 😉

    l’eroe che avevo previsto è arrivato 🙂

    ti dico BRAVA,
    tuttavia lasciami fare due appunti.

    1) la verginella da uccidere dopo le torture è una situazione un po’ stereotipata, ne ha parlato addirittura De Sade come forma di perversione estrema diffusa nei ceti alti, ma non solo lui

    2) il bluff dello zio è po’ scopiazzato dal “Padrino III”

    comunque il mio giudizio generale è molto positivo, sai che esprimo critiche costruttive, non fare la permalosa neh? 😉

    TADS

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  14. su 13 dicembre 2013 a 14:47 ili6

    Gli zii non deludono mai…e nemmeno Alessandra Bianchi 🙂

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  15. su 13 dicembre 2013 a 18:06 Alessandra Bianchi

    @ MARI un abbraccio nella sera di Santa Lucia, MIA ineguagliabile guerriera!

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  16. su 13 dicembre 2013 a 18:09 Alessandra Bianchi

    @ CLE REVERIES che commento!
    Questo lo “salvo” per rileggerlo nei momenti tristi.
    Beh… da parte mia, almeno dieci bacioni ^^

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  17. su 13 dicembre 2013 a 18:15 Alessandra Bianchi

    @ TADS sarà annoverato fra i record.
    Non sono (quasi) mai permalosa e accetto sempre le critiche costruttive. Da te poi ne ho ricevute anche di aspre, ma come vedi continuo a frequentarti… ci mancherebbe altro.
    Solo due cose: dopo Shakespeare non è stato inventato più nulla; e Isabella Santacroce ha scritto un intero libro che ripercorreva le orme di De Sade.
    Riguardo al “Padrino III”, per quanto mi arrovelli, non riesco a trovare il collegamento.
    Grazie e buona serata!

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  18. su 13 dicembre 2013 a 18:19 Alessandra Bianchi

    @ ILI6 sugli zii concordo, su Alessandra Bianchi non sta a me pronunciarmi…
    Ti ringrazio, cara amica*

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  19. su 13 dicembre 2013 a 18:41 kris

    Lo zio un po’ bislacco sa il fatto suo. Ma m’intriga questa Maria Luisa, mi pare un personaggino davvero interessante. E’ lei la vera spietata. Non mi dispiacerebbe rivederla in azione. Non so, magari potrebbe fuggire di prigione e ripresentarsi a casa di Elisa…

    La storia mi è piaciuta, l’ho letta d’un fiato, ma lo sai che amo di più il più ampio respiro.

    A presto baby!

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  20. su 13 dicembre 2013 a 19:04 Alessandra Bianchi

    @ KRIS se tu non fossi arrivata, avrei chiuso.
    E, forse, ti avrei mandato a casa Maria Luisa 😀
    Mi piace molto la tua idea!
    Bacio, baby * ________________ *

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  21. su 13 dicembre 2013 a 19:06 Alessandra Bianchi

    Bene. A chi è piaciuto è piaciuto.
    Passiamo ad altro.

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  22. su 13 dicembre 2013 a 20:28 TADS

    in una scena iniziale del Padrino III Andy Garcia, dopo aver scopato con una giornalista, si ritrova in casa due delinquenti che afferrano la donna minacciando di ucciderla, lui dice (vado a memoria): “ammazzatela pure, è solo una giornalista”, ovviamente poi la salva.

    buona serata Alessandra 😉

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  23. su 13 dicembre 2013 a 20:34 Alessandra Bianchi

    @ TADS vero!
    Però giuro di non aver copiato.
    O.T. adoro entrambi gli attori 😛
    Lei per la bellezza, lui per la bravura… e poi è anche bello 🙂

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  24. su 13 dicembre 2013 a 20:36 Lord Ninni

    Lo zio eccentrico e geniale con le sue varianti, confonderanno l’avversario per sconfiggerlo, in una ironia della sorte dove l’essere non è apparire, frastornando il re?

    Come preconizzato, mia Signora ( … ma si trattò di fortuna!
    Una bella partita a scacchi che ci ha regalato momenti di “crudezza” ad altri di tensione.
    Una storia “leggera” per quanti, molto superficialmente, leggono (Ci si passa il tempo a girellare qui e là, dispensando dall’alto del nulla suggerimenti e battutine.).
    Una storia definita per chi legge sul serio.

    Senza svolazzi, lazzi, sollazzi, guazzi, schiamazzi, sghignazzi, strani spiegazzi e frasette sciocche per ragazzini scemi dettate dalla propria arroganza, ignoranza e pochezza mentale, anche se abitano a Torino, che, come città, si merita certi fanfaroni. La Vostra forza, mia signora, sono i vostri numerosissimi lettori, sia scriventi, sia silenti.
    Giustamente, come asserite, la critica è costruttiva … se sorretta dall’intelligenza. ma qui si legge di uno stupidario sine bacillus, in poche righe e dentro ad un commento.

    Passammo a leggere altro.
    Salutazioni

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  25. su 13 dicembre 2013 a 20:39 Lord Ninni

    Dele … se abitano a Torino, che, come città, si merita certi fanfaroni
    Adde … se abitano a Torino, che, come città, non si merita certi fanfaroni.

    Salutazioni

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  26. su 13 dicembre 2013 a 20:51 Alessandra Bianchi

    @ LORD NINNI nostro Signore, non dubitammo mai di Voi, né della Vostra indulgente attenzione! E di questo – e di altro – Vi saremo sempre grate.
    Torino? Ci ricorda una squadra che – giustamente – è uscita dalla Champions League, dove l’anno prossimo – si spera – la Roma otterrà risultati migliori.
    Radiosità, Milord*

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  27. su 13 dicembre 2013 a 22:55 TADS

    Torino, città in cui abito, è fiera di non annoverare tra i suoi abitanti titolati da latrina, questa è la patria della nobiltà e della borghesia vera, nonché di quella cultura elitaria totalmente assente nelle menti dei riformati spogli di ogni sostanza. L’evidente tentativo di corteggiamento, infantilmente snob, che ti tocca subire, cara Alessandra, è deprimente. Hai tutta la mia solidarietà.

    TADS

    PS: Lord Ninni, mi pare di riconoscerti, se non sbaglio la scorsa estate vendevi i lupini sul lungomare di Alassio, è un lavoro onesto e dignitoso, non devi vergognartene.

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  28. su 14 dicembre 2013 a 16:37 Alessandra Bianchi

    @ TADS avevo chiuso la polemica con una battuta di spirito, più o meno riuscita. Quindi chiudiamola qui, anche perché Lord Ninni è un mio carissimo amico, cui devo molto. E quando dico molto vuol dire molto. E quando dico molto vuol dire moltissimo.
    In questo blog non consento insulti.

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    • su 14 dicembre 2013 a 16:53 TADS

      non li consenti a me a ma lui sì, bene, l’ho capito che è il tuo alter ego ma questo non è un problema mio, stammi bene e divertitevi, tu e la fotocopia sbiadita del mago Otelma :mrgreen:

      tantissimi auguri per il tuo futuro da scrittrice 😆

      TADS

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  29. su 14 dicembre 2013 a 17:00 Alessandra Bianchi

    @ TADS non è affatto il mio alter ego. E comunque lui non ti aveva citato.
    Grazie per gli auguri.

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    • su 14 dicembre 2013 a 19:15 TADS

      ma tu sei veramente convinta che gli altri siano tutti dei beoti???

      finiamola qui ma diglielo al tu “amico”,
      se mi tira di nuovo in ballo io non mollo, ok?

      addio, spero.

      TADS

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  30. su 14 dicembre 2013 a 19:26 Alessandra Bianchi

    @ TADS a questo punto, lo spero anch’io.
    Chiuso. Stop.
    Alla prossima cancello.
    E’ una cosa che non mi piace assolutamente fare, ma esistono casi estremi.

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  31. su 14 dicembre 2013 a 19:50 ili6

    oh, voi due, finitela di litigare, eh? che è natale. Una camomilla siciliana per gli amici? 🙂

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  32. su 14 dicembre 2013 a 19:54 ombreflessuose

    Un altro finale degno di questo nome
    Hai novellato con la solita grande bravura
    Grazie mille
    Un abbraccio
    Mistral

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  33. su 14 dicembre 2013 a 20:17 Alessandra Bianchi

    @ ILI6 buona la camomilla siciliana 😛

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  34. su 14 dicembre 2013 a 20:20 Alessandra Bianchi

    @ OMBREFLESSUOSE grazie mille a te, chèrie Mistral ^^
    Bisous.

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  35. su 15 dicembre 2013 a 18:53 Chiara

    Questo dovrebbe essere un luogo dove esprimersi in allegria. Non capisco perché litigare e scambiarsi insulti. Alessandra non merita queste cose.

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  36. su 15 dicembre 2013 a 19:09 Alessandra Bianchi

    @ CHIARA così dovrebbe essere, amica cara, e ti ringrazio per il pensiero.
    D’altro canto, non è la prima volta che i commenti di quella persona suscitano polemiche… e mai da parte mia.

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  37. su 15 dicembre 2013 a 21:08 wolfghost

    Ma che brava! Colpi di scena su colpi di scena! Dallo zio – che non mi aspettavo sarebbe comparso in quel ruolo – ai poliziotti all’apertura dell’ascensore, passando per i vari colpi a vantaggio dell’uno o dell’altro!
    Un romanzino corto corto, ma non per questo meno bello 😉

    http://www.wolfghost.com

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  38. su 15 dicembre 2013 a 21:15 Alessandra Bianchi

    @ WOLFGHOST grazie! Più che un romanzino, direi un racconto mediamente lungo.
    Se ti è piaciuto, ciò non può che rendermi contenta 😛

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  39. su 16 dicembre 2013 a 11:02 brumbru

    Un gran bel racconto anche questo. Se proprio devo fare una critica…forse avresti potuto farne più capitoli, entrando come sai fare tu nei meandri della mente e delle sensazioni di una donna che si dibatte tra il masochismo e la violenza. Ma un bel nove non te lo toglie nessuno.

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  40. su 16 dicembre 2013 a 14:52 Alessandra Bianchi

    @ BRUMBRU avrei potuto svilupparlo di più, è vero, ma avevo altre idee per la testa.
    Comunque, mi tengo il nove 😛

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  41. su 16 dicembre 2013 a 15:35 capehorn

    Che lo zio fosse !”il dottore” era auspicabile e in fondo tutti noi lo speravamo. Come “zio rock” non poteva certo essere una macchina da guerra e questo fatto é descritto con gustosa ironia, facendo aumentare le aspettative e i colpi di scena.L’arrivo finale della cavalleria chiude un racconto di spessore, soprattutto per i temi trattati, che ha il suo apice nell’ascolto dei Jefferson … più rock di così

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  42. su 16 dicembre 2013 a 15:40 Alessandra Bianchi

    @ CAPEHORN penso che lo avessero capito e/o sperato tutti. Lo zio ha fatto quel che poteva… ma in ogni caso la polizia l’ha chiamata lui.
    Bello il tuo finale 🙂

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  43. su 17 dicembre 2013 a 10:24 annamaria49

    Un finale inaspettato che ho molto apprezzato, come il resto della storia. Gran bel racconto, intrigante, fluido e accattivante. Bravissima come sempre.
    un abbraccio
    annamaria

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  44. su 17 dicembre 2013 a 16:09 Alessandra Bianchi

    @ ANNAMARIA49 ti ringrazio di cuore!
    Buona serata, cara.

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  45. su 17 dicembre 2013 a 22:29 univers81

    Finale assolutamente di notevole valore e spessore letterario, gestito con sapienza e un pizzico di fantasia. Ottimo. Un caro saluto. Univers

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  46. su 17 dicembre 2013 a 22:33 Alessandra Bianchi

    @ UNIVERS81 ho cercato di fare del mio meglio, caro amico.
    Grazie e saluto ricambiato ^^

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I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

    Odio
    la falsità, la cattiveria, il razzismo
    Amo
    scrivere al pc, scalza e con una bottiglia di acqua minerale Evian a portata di mano. Guardare le stelle di notte. Esplorare i boschi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia
    La mia musica
    Jethro Tull, Led Zeppelin, Jefferson Airplane, Pink Floyd, Grateful Dead, Rolling Stones, Alanis Morissette, Kate Bush, Cranberries, Metallica, Crosby Stills Nash & Young, Doors
    I miei libri
    Mondo senza fine, Delitto e Castigo, Il Signore degli Anelli, Il Maestro e Margherita, Una Giornata di Ivan Denisovic, Il Vecchio e il Mare, L'Ombra del Vento, Il Pendolo di Foucault, La Collina dei Conigli, Il Potere della Spada, I Pilastri della Terra, L'Idiota, Tutti gli uomini di Smiley, La Variante di Luneburg

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  • Il mio secondo libro

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