Il professor Caltabella sapeva che non avrebbe dovuto accettare quell’invito, ma mentì a se stesso dicendosi che in fondo non c’era nulla di male: avrebbero parlato di Ugo Foscolo, e questo sarebbe servito ad accrescere la preparazione di un’allieva indubbiamente dotata. Inoltre, non era la prima volta che usciva con dei ragazzi della sua classe, sebbene nelle altre occasioni fossero stati sempre in gruppo. “Ma era sera.”, cercò di giustificarsi. “Adesso è giorno, e poi si tratta solo di un panino.” In meno di un’ora sarebbe tornato a casa.
Mentre uscivano dalla scuola si rese conto che quella mattina Nicoletta si era vestita in modo diverso: era abituato a vederla in jeans e All Star. Rimase sorpreso notando la minigonna e le scarpe con i tacchi. Lungo il tragitto verso il bar, non riuscì a evitare qualche occhiata furtiva alle splendide gambe di quella ragazza. Sorrise fra sé: era un tentativo ben ingenuo di sedurlo, posto che fosse quella l’intenzione di Nicoletta. Ovviamente, ne sarebbe stato felice; ma era un’eventualità estremamente remota. Era impossibile che una diciottenne si sentisse attratta da lui. Sarebbe stato presuntuoso anche il solo presumerlo. Semplicemente, lei voleva approfondire un aspetto letterario che era di grande interesse, e la minigonna non aveva nulla a che vedere con quel pranzo di studio.
Presero posto a un tavolino d’angolo, scelsero i panini, e ordinarono due aranciate. Nicoletta accavallò le gambe. Caltabella ignorò il gesto, e prese a spiegare. Come sempre, era chiaro e coinvolgente. Non aveva mai sopportato gli insegnanti che si trinceravano dietro a una selva di frasi oscure e contorte; non era certo quello il metodo migliore per inculcare l’amore per la letteratura nei propri studenti. Se un professore si esprimeva in modo farraginoso, ciò significava che non era preparato sull’argomento, oppure più semplicemente che avrebbe dovuto cambiare lavoro.
Stava parlando delle “Grazie”, quando capì che Nicoletta non lo ascoltava. Lo guardava con un’espressione maliziosa, forse anche lievemente ironica, come se pensasse che lui era un uomo piuttosto lento di riflessi, e che lei si aspettava che finalmente capisse il motivo per cui gli aveva proposto di mangiare assieme. Ma forse era solo una supposizione, sicuramente errata. Da qualche parte, Nicoletta aveva certamente un moroso, o magari più d’uno, e non avrebbe mai perso il suo tempo per sedurre un professore che avrebbe potuto essere suo padre. Finì il panino, e affrontò “I Sepolcri”, il capolavoro di Foscolo.
Nicoletta gli prese una mano fra le sue.
Era seduta di fronte a lui; si sporse sul tavolo per avvicinare il suo viso. Gli sorrise. In quel sorriso non c’era malizia, piuttosto come un senso di aspettativa. Le gote della ragazza si erano leggermente arrossate; lo sguardo si era fatto profondo e intenso.
Caltabella pensò di ritrarre la mano e di alzarsi per andare a pagare il conto.
Invece, restituì la stretta. Si sentiva frastornato e confuso: da un lato, sapeva di desiderare quella ragazza, da quell’altro non ignorava che si sarebbe trattata di un’autentica follia. Ciononostante, continuò a stringerle la mano. Quella di Nicoletta era calda e asciutta, e la sua stretta era forte.
“Andiamo a casa tua.”
Caltabella impallidì. Non era una domanda, e nemmeno una timida proposta. Nicoletta aveva pronunciato quelle parole con la tranquilla sicurezza di chi dice qualcosa di assolutamente lecito e normale. E con la consapevolezza che lui avrebbe accettato. Per un momento, ripensò alle sue vecchie compagne di classe, spesso inibite e irresolute, un “vorrei ma non posso” continuo e frustrante. Era un vero avvenimento, quando si lasciavano toccare il seno per pochi secondi. I tempi erano cambiati, ne era perfettamente consapevole; tuttavia la sicurezza di Nicoletta lo sgomentava.
Un’altra cosa lo sgomentava, forse in misura ancora maggiore. Sarebbe stato disposto ad andare all’inferno, pur di assecondarla. Desiderava quel corpo. Ma c’era anche qualcosa di più sottile. Voleva vivere l’ebbrezza che gli mancava da quando era rimasto vedovo, voleva dimostrare a se stesso che sarebbe stato all’altezza delle sue aspettative. E poi era stordito, affascinato dalla sua personalità, dal temperamento determinato, dal profumo irresistibile che si era messa quella mattina. Voleva volare di nuovo, e poco gli importava se quel volo avrebbe potuto in seguito trascinarlo in un baratro.
Però, dentro di sé, sapeva che non era possibile. Esistevano troppe implicazioni, troppi pericoli. Perciò, sia pur a malincuore, stava per risponderle “no”, e per esortarla con il massimo garbo possibile a rivolgere le sue attenzioni a qualche giovane che fosse suo coetaneo. Ma in quel momento Nicoletta gli sorrise in maniera irresistibile. In quel sorriso era racchiuso tutto il senso della vita.
“Va bene.”, disse Simone Caltabella con voce soffocata.
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Mi piace leggerti in prosa: sto iniziando ad apprezzarla anch’io…
Un abbraccio
Ros
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Ecco…
Pericolosissime le studentesse come Nicoletta… destabilizzanti e loro sanno benissimo di esserlo. Il prof, d’altra parte aspetta solo di essere destabilizzato e di tornare all’ebrezza della vita. Ma sto correndo troppo, quindi aspetto il finale.
Sempre eleganti i tuoi racconti e di sicura presa.
Ciao, buona serata
Marirò
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@ ROSEMARY3 e io verrò volentieri a leggere te.
Bacione, Ros ^^
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@ ILI6 la tua analisi è semplicemente perfetta!
Grazie, cara Marirò, e buona serata a te.
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Sbaglierò ma per me il prof fa male a lasciarsi irretire da una ragazzina. La vignetta è molto divertente!
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@ CHIARA non posso pronunciarmi, però concordo sulla vignetta che – come le altre – è di Lord Ninni.
Un sorriso per una bella serata*
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Torno a leggerti, contaci
Buon weekend
Bacioni
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE come amo la sincerità!
Ti abbraccio, Mistral * _____________ *
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Solo una società libera da condizionamenti, impedirà cose qui espresse, come sempre in modo esauriente da te. Saluti da Salvatore.
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@ SALVATORE RIZZI io e te sappiamo qual era la società “perfetta”; purtroppo sappiamo anche perché essa non fu mai realizzata.
Un caro saluto.
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Nicoletta non va per il sottile e il professore non riesce a resistere, ma chissà, io mi aspetto un colpo di scena finale….
Molto bella la vignetta, complimenti all’autore. Beh ovviamente complimenti anche a te, che sai tenere sveglia l’attenzione su questo racconto. Bravissima!!
Kiss e buon fine settimana!! Pat
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aaa la prof….mmm anche io sono una professoressa lo sapevi”?
e aggiungo chela vignetta è molto divertente!moltissima
ciao donna spiritosa..aspetto il prossimo ….sempre
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@ PATRIZIA M. no, sicuramente Nicoletta non va per il sottile 😀
Come molte altre ragazze di oggi.
La vignetta, giustamente, merita un plauso 😛
Grazie, Pat, kiss… e vedremo se ci sarà un colpo di scena finale.
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Ogni tuo scritto è quadro prezioso. Per quanto sia un racconto di fantasia, c’è molta realtà! Ed è molto bello!
Baci
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@ MAIRITOMBAKO ho guardato il tuo profilo, quindi lo sapevo 🙂
La vignetta – di Lord Ninni – è fortissima!
Ti abbraccio, cara.
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@ MARI le tue parole sono bellissime e io ti ringrazio tanto!
Lots of love * ________________ *
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Questo racconto diviso in quattro parti è una vera chicca. Ho centellinato le prima tre parti come un vino prezioso da gustare con calma.
Questa terza parte è veramente supenda per come hai analizzato i pensieri del vecchio professore, che si scopre licenzioso.
Aspetto il finale.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR mi auguro che il cognac finale sia all’altezza dei tre bicchieri di vino (o erano forse bottiglie?)
Scherzi a parte, grazie, e un grande abbraccio.
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Oggi mi ha preso la voglia di rileggere “I love Janine”…
Alex ce l’ho, Lesbo è un’isola del Mar Egeo ce l’ho, per Natale che libro tuo mi regalo? :))
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@ MARI come sei cara!
Mi piacerebbe tanto poterti offrire “Matrioska” o “Il crepuscolo della Lubjanka”, ma per adesso…
Ci sarebbe “Sognate con me”, però non saprei…
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Vero! Eccolo: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=209867
Me lo regalo per Natale…
Baci
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@ MARI sei un vero tesoro!!!!
Bacissimi*
P.S. hai visto in quale libreria è? 😀
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Alex Alliston ora è mio. Questa sera comincio a leggerlo.
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Mai, dire mai, alla storia….un saluto dal vecchio Sar.
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@ CHIARA sono davvero contenta 😛
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@ SALVATORE RIZZI è vero, caro Sar!
Buona serata, amico mio.
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Ho visto! 😉 che dire…sorrido e ricordo…con malinconia
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@ MARI comprendo perfettamente la tua malinconia. D’altro canto, senza un motivo apparente, un giorno scomparve anche da me 😦
Io, onestamente, la apprezzavo… e sembrava che la cosa fosse reciproca.
In effetti, comprò il libro.
Mah…
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Fra genio, follia, pazzia, egoismo, “diversamenteducazione”….
Mah….
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Le studentesse come Nicoletta portano i prof alla “perdizione” ma Nicoletta non ha bisogno di un amante maturo, ha necessità di sentire l’affetto , l’amore di una figura paterna e della fam. Nicoletta è sola e vuole annullarsi.
Grazie, cara Alessandra
Infinitamente brava
Baciotti
Mistral
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@ MARI il mondo è strano!
Buona domenica.
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@ OMBREFLESSUOSE la tua chiave di lettura è molto bella e profonda, anche se…
Grazie, cara Mistral ^^
Baci e bacini*
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…aspetto la conclusione per darti la mia idea. Per ora posso dire che sei insuperabile! 😉
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@ CLE REVERIES grazie mille darling!
Spero che la conclusione ti piaccia.
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Un racconto meritevole della sua autrice.
Un racconto che ci offre uno spaccato della attuale società, nei propri mondi del “possibile”.
Decisamente ben scritto.
Nel ringraziarVi, mia Signora, per la generosità circa la vignetta – che umilmente – approntammo e nel ringraziare le espressioni gentilissime dei Vostri lettori, siamo a lasciarvi le migliori cordialità.
Radiosità convulse.
_______________________
Questa, qui di seguito, oltre che a Voi, venne dedicata – anche ai Vostri arguti lettori.
Salutazioni
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@ LORD NINNI vi ringrazio infinitamente!
E mi auguro che i miei amici lettori vadano a vedere la vostra nuova insuperabile vignetta.
Io… ehm… non credo che potrò pubblicarla, in quanto è un po’ forte 😀
Radiose radiosità * _________________ *
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❤
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@ MARI ❤
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Sai che questo racconto è molto bello…
Che Lei voglia Lui, o che voglia mettero alla prova….
apparentemente sembra che tutti e due vogliano
la stessa cosa….
che succederà dopo questo invito..
In quanto al libro di Alex, forse perchè ho libro
che trovo bello da tenere sotto mano, io sono per il cartaceo…
Un bacio cara e buona notte
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA ti ringrazio moltissimo, chèrie, e so che hai acquistato il libro: doppio grazie, quindi!
Un bacione e l’augurio di una bella giornata.
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Puntuale e precisa anche l’analisi del 50enne medio. Come la penso? Avrebbe dovuto tirarsi indietro. Il presupposto sotto cui nasce questa relazione è troppo fatuo.
Naturalmente, tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, però.
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@ BRUM sai vedere lontano…
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Come diceva Dumas ” Al buio, tutti i gatti sono bigi”. (cfr. I quattro Moschettieri)
Questo buio sta rivelando i suoi segreti, sta liberando le sue paure.
La paura di amare, ad esempio.
E’ giusto ritornare ad amare o comunque a sentire quell’antica fiamma, anche se viene presentata da chi meno te lo aspetti?
E’ giusto credere di esorcizzare una paura, gettandosi in una impresa che si crede gestibile, senza preoccuparsi degli esiti, qualunque essi siano?
Un gesto , una parola e si apre un mondo di opinioni a confronto.
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@ CAPEHORN è vero ciò che scrivi. Infatti è molto difficile trovare risposte.
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Un cambiamento da vera spia quello di Nicoletta 😀 Ma questo non è un romanzo giallo 😛 Curioso di vedere come finisce 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST la tua curiosità mi fa molto piacere 😛
In effetti, Nicoletta non è Monica Squire 🙂
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Con questo pezzo tu dimostri chiaramente, col tuo stile innegabile, che la seduzione è prima di tutto arte. Ottimo, cara, a presto. Univers
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@ UNIVERS81 è un gioco sottile che, se condotto con abilità, può realmente diventare arte. Ti ringrazio, “vecchio” amico.
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