Sabato 16 marzo
Ore 5.00
Stavrogin scese dal letto un istante prima che squillasse la sveglia. Dopo una rapida doccia, indossò un paio di jeans, una maglietta di cotone e una camicia molto larga, sopra la quale mise un giaccone che sarebbe stato più indicato in pieno inverno. A piedi raggiunse il box, aprì il baule della Bmw, controllò ancora il fucile, dopodiché si tolse giaccone e camicia per infilarsi un giubbotto antiproiettile di kevlar. Poiché il kevlar non è in grado di proteggere da una pugnalata o da un proiettile perforante, il capitano del SVR aveva aggiunto un leggero pannello metallico costituito da una combinazione di alluminio e rame. Si rimise gli indumenti e lanciò un’occhiata alle flashbang. Sebbene fossero stati gli agenti del SAS britannico a servirsi per primi di tali strumenti – che erroneamente molti chiamano “granate” -, i modelli M84 che Aleksandr aveva con sé erano di fabbricazione americana, a suo giudizio decisamente i migliori.
Quando fu pronto, salì sulla macchina e imboccò la strada che da Lecco conduce a Erba. Si fermò nei pressi di Valmadrera per consumare una colazione a base di cappuccino e doppio toast farcito.
Ore 6.21
Il sole sorse preannunciando una splendida giornata. Maruska aprì la finestra della camera situata al secondo piano dell’albergo in cui aveva alloggiato in quei giorni. Respirò con piacere la fresca aria che sapeva di primavera, riflettendo sul fatto che in Russia invece era ancora inverno, poi si lavò, si vestì e mangiucchiò una briosche al bar dell’hotel che a quell’ora era già aperto. Bevve un caffè e una spremuta d’arancia, saldò il conto e uscì.
Ore 7.30
Luca Scalabrini si lasciò baciare con scarso entusiasmo dalla mamma, ficcò i libri di testo nello zaino che fungeva da cartella e dichiarò che quella mattina avrebbe risposto a tutte le domande dell’insegnante di storia: si era preparato benissimo e aveva imparato a memoria ogni cosa.
Una volta che fu fuori di casa, anziché dirigersi verso la scuola, aspettò l’autobus che lo avrebbe portato a Erba.
Ore 8.10
Monica Yarbes lasciò l’Hilton di Milano e prese posto sul sedile posteriore della Jaguar con autista che Berlini le aveva messo a disposizione. Durante il tragitto attraverso la Brianza ignorò il panorama per concentrarsi su ciò che avrebbe detto all’imprenditore italiano.
Si era preparata con estrema cura per quel colloquio. Aveva studiato l’uomo, analizzando i suoi punti di forza e le sue debolezze. Sapeva che aveva molti problemi con la giustizia e che quasi sicuramente di lì a breve sarebbe stato condannato: questa forse era la ragione che lo aveva spinto a ignorare i rischi che avrebbe corso, qualora il killer da lui assoldato fosse stato catturato dalla polizia tedesca. Sapeva che amava le donne giovani. E sapeva che era immensamente ricco. Forse pensava che con i soldi avrebbe potuto cavarsela, pagando avvocati e corrompendo magistrati. O più probabilmente meditava una grande uscita di scena.
In quest’ultimo caso, il compito di Monica sarebbe stato più difficile.
Comunque, era fiduciosa. Aveva ucciso Pomarev e Matrioska, imprese che a Langley venivano considerate leggendarie. In altre circostanze, era stata meno fortunata. Alti e bassi, ma gli alti erano di gran lunga superiori.
Ripassò mentalmente le note riportate sul dossier che riguardava Berlini. Il suo intercalare preferito era “mi consenta”. Con quelle due parole interrompeva i suoi interlocutori.
Di certo, Monica non gli avrebbe consentito di mentirle.
Ore 9.00
Quando Silvio Berlini scese dall’elicottero, Aleksandr lo inquadrò nel mirino del fucile, però non sparò. L’uomo politico era circondato da quattro guardie del corpo, che lo sovrastavano in altezza e lo coprivano. Infatti, un istante dopo era diventato un bersaglio impossibile da colpire.
Più tardi, sarebbe uscito in tuta da ginnastica per la consueta passeggiata e quello sarebbe stato il momento.
Prima Stavrogin avrebbe lanciato una flashbang. L’ordigno avrebbe generato un rumore insostenibile, creando sconcerto e distraendo i gorilla.
E allora il capitano del SVR lo avrebbe ucciso.
Ore 9.05
Maruska aveva individuato da tempo la Bmw e ora stava osservando la sua preda. Aveva scelto un buona posizione, considerò fra sé: in alto, nascosto dalla vegetazione, tuttavia a distanza di tiro. Forse era un po’ lontano dall’obiettivo, ma evidentemente aveva un’arma in grado di coprire quello spazio.
Maruska impugnò la Wilson e si avvicinò, muovendosi agilmente lungo una pista che correva fra gli alberi.
Aveva notato la flashbang. Dato che non disponeva di un silenziatore, avrebbe aspettato che Stavrogin la scagliasse. Subito dopo, avrebbe fatto fuoco. Era indispensabile ammazzarlo con la prima pallottola: Maruska era più forte di molti uomini, ma non di un capitano del SVR. In uno scontro fisico, a parità di addestramento Spetsnaz, una donna non poteva battere un maschio.
Ma lei non avrebbe sbagliato.
E al suo rientro in patria sarebbe stata promossa. La attendeva una fulgida carriera.
Ore 9.20
Dopo aver bighellonato per le strade di Erba, Luca fece incetta di merendine al bar della stazione. Era una giornata magnifica, il sole splendeva alto nel cielo limpido: sembrava di essere a maggio.
Il ragazzo si avviò verso la sontuosa dimora di Berlini. Si sentiva ansioso ed euforico. La sua fantasia galoppava ed egli si vedeva nei panni di un agente segreto.
Ore 9.30
Monica aveva scelto un abbigliamento classico: tailleur color grigio tortora e scarpe senza tacco di Ferragamo, anche perché era più alta del Cavaliere e intendeva metterlo a suo agio. D’altronde, poteva permettersele per via delle sue gambe slanciate. Trucco leggero. Ma, con una punta di malizia, aveva optato per una camicetta che poneva in evidenza il seno. Non era più una teen-ager, e pertanto a rigor di logica non rientrava nei parametri preferiti di Silvio Berlini; ciò nonostante era consapevole di essere ancora attraente. Non era una “culona inchiavabile”, pensò con un sogghigno.
Quando scese dalla Jaguar, fu accolta da una graziosa ragazza di circa vent’anni che la invitò a seguirla all’interno della grande villa.
Sta scoccando l’ora X e tu stai scandendo gli attimi con tutti i protagonisti che si posizionano, ognuno coi propri pensieri.
Veramente ottima è questa sequenza temporale.
Maruska ce la farà? Stavrogin riuscirà nel suo intento? Luca che ruolo avrà in questa partita a scacchi tra Maruska e Stavrogin? E Monica come si incastrerà in questo mosaico?
Tante domande che il lettore si pone, zero risposte certe.
Attendiamo la prossima puntata.
Un caro abbraccio
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UNA PAROLA..OTTIMA…….
STO ATTENTANDO LA PUNTATA PROSSIMA…E NON LA METTERAI TARDIII AHAHA
BACIONE GRANDE X TE MIA CARA
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@ NEWWHITEBEAR naturalmente, le risposte arriveranno… sempre che io non venga denunciata 😀
Ma il Cavaliere ha un certo senso dell’umorismo.
Grazie e un grande abbraccio!
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@ MAIRITOMBAKO di norma, posto “Il Fattore B” alla domenica. In settimana ci sarà una nuova puntata di Phil Weir e – forse – un racconto.
Ti ringrazio e ricambio di cuore il bacione ^^
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Il “nano” per ora se l’è cavata, ma spero non per molto ancora…. 😀
Leggerti è la mia coccola soprattutto in questi giorni…
Buonanotte MIA strega
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@ MARI chi lo sa…
Sono felice di farti compagnia!
Sogni d’oro, MIA guerriera.
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Le pedine, tutte posizionate nella scacchiera della vita, aspettano l’ ora della
mossa. Vinti e Vincitori si troveranno faccia a faccia col proprio destino
Monica, che a me piace molto, anche con la sua non più giovane età, darebbe filo da torcere a tante sciaquette del Berlini.
Grazie, sempre più brava e preparata
Abbraccione
Mistral
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Capitolo preparatorio, ma denso di suspance. Molto ben scritto, come sempre.
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Quoto, New…e speriamo di no…a ciò che asserisci! Saluti da Sar.
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Grazie per il tuo passaggio sul mio blog, sono felice di leggerti ♥ 🙂
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Tic toc, tic toc, tic toc. Boom!
La buonanima di Tom leggendoti si sfregherebbe le mani.
La mia personale tensione se ne é andata, dicendomi: Troppa pressione, non resisto fino a domenica.
Confermo… sarà durissimo.
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@ OMBREFLESSUOSE concordo con te su Monica.
Un grande bacio, cara Mistral!
E grazie.
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@ BRUMBRU sono contenta che ti sia piaciuto.
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@ SALVATORE RIZZI New è sempre molto attento.
Un salutone, “vecchio” Sar.
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@ DONATELLA grazie a te per essere qui.
Mi fa molto piacere vederti 😛
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@ CAPEHORN beh… sono troppo lusingata! “La grande caccia all’Ottobre Rosso” è un capolavoro assoluto.
Io l’ho divorato.
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Un bacione
Ot: ci sono poco ma ci sono…non é un bellissimo momento
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@ MARI allora siamo in due, MIA guerriera.
Bacione più che ricambiato!
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Siccome non ho sonno mi sono detta: andiamo a vedere che combina Cip. E così mi sono letta tutto il papiro, parlo del Fattore B. Naturalmente non ci ho capito molto perché ho saltato qualche puntata, non ho nessun problema a confessarlo. Preferisco l’altro racconto. Però mi sono incuriosita e adesso mi ritrovo a dover leggere tutte le puntate che ho omesso. Mi sta bene, così imparo!
Bacione dalla tua sconclusionata SuzieQ.
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Mi incuriosisce molto vedere l’effetto che farà Monica su Silvio. Ok ok, lui ha quei gusti così dozzinali, gli piacciono quelle veline tutte uguali, giovani. Chissà se coglierà il fascino superiore di una donna seppur avanti con l’età come Monica.
Poi sta Maruska. M’intriga. Mi pare l’erede di altre tremende virago con cui Monica s’è imbattuta, non sempre piacevolmente anzi direi mai. E adesso, vista l’età, dovrà usare molta astuzia per venirne fuori nel caso.
Un abbraccio forte. Anzi fortissimo. Insomma ti stritolo!
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Un resoconto molto accattivante di una giornata particolare, il Berlini ah quanto mi stuzzica! Ce lo toglieremo di torno? E poi c’è Monica e Luca, bellissima puntata, aspetto di sapere come andrà.
Grazie per questa narrazione e complimenti!
un caro abbraccio
annamaria
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bella lettura… grazie..
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@ SUZIEQ11 l’altro racconto è arrivato, cara Ciop 😛
Abbraccio grande grande!
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@ KRIS secondo me, Silvio non resterà del tutto immune dal fascino innegabile di Monica. Lei, però, non ci penserà nemmeno un attimo…
Mi piace essere stritolata ^^
Besos!
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@ ANNAMARIA49 in questo racconto, Berlini stuzzica anche me 😀
Grazie, cara Isabel.
Un forte abbraccio.
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@ KOREDITITTI grazie a te, amica mia!
Buona serata.
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Stiamo raggiungendo il culmine della lettura globale con una puntata quasi mozzafiato, nello scandire sia la tempistica delle vicende che i personaggi stessi. Ottimo, vedremo il seguito. Univers
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Mi è piaciuto questo scandire
ora per ora che diventa sempre più intrigante..
nello scorrere di questo episodio..
il mio pensiero è puntato molto su Monica
che trovo sempre adorabile..
Giorni pesanti cara amica con non molto tempo
a mia disposizione
ma arrivo, anche se più lentamente, ci sono sempre..
Un abbaccio, dolcissima notte
Michelle
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Ottima la tua scelta di scandire temporalmente la storia, con molti personaggi in azione sarebbe stato difficile seguire bene lo sviluppo della trama, e poi così… l’attesa del momento clou diventa ancora più vivo 😀 😉
http://www.wolfghost.com
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@ UNIVERS81 mi rendi veramente felice!
Spero che il seguito non ti deluda.
Grazie.
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@ VENTIDIPRIMAVERA lo so, chèrie, che non manchi mai ^^
Devo dire che Monica è la beniamina di molti.
Bisous, Michelle.
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@ WOLFGHOST se la mia idea ti è piaciuta, non posso che dichiararmi contenta 😛
A priori non si sa mai come una scelta verrà accolta.
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Questo “episodio” (o capitolo) riveste un ruolo fondamentale (almeno ritenemmo) nel prosieguo della storia, da Voi redatta.
Si assiste alla danza delle ore, in forma diaristica per approdare all’essenza del racconto stesso. Una spy story degna della migliore Licia Troisi. 😳
Il succo della Vostra puntata si racchiude, a nostro modesto avviso, nella frase: ” Quando scese dalla Jaguar, fu accolta da una graziosa ragazza di circa vent’anni che la invitò a seguirla all’interno della grande villa“.
laddove, a fini scenici, ci venne trafugata la nostra augusta autovettura.
Tuttavia, a Voi, tutto perdonammo e tuttavia saremo presenti, al massimo delle nostre possibilità, all’evoluzione del “sequel.
Ammirate, radiose salutazioni
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Pietà: che commento! 😦
Radiose salutazioni
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@ LORD NINNI arguto e spiritoso, Milord 😛
Radiosità.
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