“Ho un regalo per te.”, disse Sidney Saryo porgendo a Paola un tabulato.
Lei lo scorse rapidamente. “Non capisco…”
“Già, tu non ami i computer. Eppure sono estremamente utili.” Le sorrise. “A cena insieme, questa sera?”
“Affare fatto!”
Saryo tornò subito serio. “Forse lo ignori, Paola, ma fra le nostre deprecabili abitudini c’è anche quella di schedare tutti i libri in uscita dalle biblioteche. Passano al setaccio di Quantico e, se sono considerati innocui, scompaiono rapidamente dai file, ma se, invece, hanno dei titoli considerati sospetti vengono trasferiti in un apposito documento. Per titoli sospetti, come esempio potrei citare “Mein Kampf” oppure “Il capitale”… o la “Bibbia”.
“Ne avevo sentito parlare. Immagino le accuse di fascismo…”
“Immagini bene, ma veniamo a noi.” Riprese il tabulato e lesse: “Armi militari, edizione aggiornata.”
“Ebbene?”
“Questo libro è stato preso in prestito da Phil Weir.”
“Sarà un appassionato del genere.”
Saryo scosse la testa. “Sei la prima a non crederlo, Paola: qui abbiamo troppe coincidenze. Il signor Weir frequentava una donna, il cui marito fu ucciso in circostanze misteriose; ha conosciuto Straw e Collins; e adesso vive con Elizabeth Margraeve, ma nel frattempo Patsy Legrange è sparita. Lui ti ha detto che è partita per un viaggio: per carità, è possibile; tuttavia ci sono evidenti stranezze in tutto ciò. E’ un puzzle complicato, e io non so andare oltre. Ma sei tu Magic Paula!”
Paola lo guardò pensierosa. Saryo aveva ragione, naturalmente. Quando aveva parlato con Elizabeth, la ragazza aveva confermato la versione di Weir; ma il suo sesto senso le diceva che aveva mentito, e che Phil Weir la dominava. D’impulso, decise che sarebbe tornata nella Bush Valley. Erano già trascorsi dieci giorni dal loro primo incontro e lei si trovava al punto di partenza.
Quella sera Saryo investì una somma cospicua per evitare i soliti hamburger: Magic Paula valeva bene cento dollari! La portò al Petit Lapin, un grazioso ristorantino francese, situato in un quartiere tranquillo. La madre di Sidney era nata a Cannes e lui, da bambino, si era spesso recato sulla Costa Azzurra a trovare i nonni. Scelse per tutte e due: salade nicoise come primo, e poi un bel piatto di pesce con contorno di patatine fritte. Il cameriere inorridì quando chiesero Coca-Cola al posto del vino; cercò di opporsi e, visti vani i suoi sforzi, bofonchiò qualcosa sui gusti pessimi dei barbari americani. Saryo tradusse le sue parole indignate a Paola, che scoppiò a ridere. “Mio padre è italiano”, commentò divertita, “e noi non abbiamo proprio nulla da invidiare ai francesi.”
Per un istante ripensò a Phil Weir.
Ho sentito dire che le italiane hanno il sangue caldo, le aveva detto.
Beh, te ne accorgerai!
Poi dimenticò il lavoro e si dedicò alla cena.
Più tardi, rannicchiata fra le braccia di Saryo, pensò che forse aveva trovato il suo principe azzurro.
Phil prese una mano di Liz e la baciò. Erano a letto, dopo aver fatto l’amore.
“E’ giunto il momento in cui io ti spieghi tutto.”, disse Weir. “Rilassati, fai un bel respiro profondo e ascoltami attentamente. In apparenza, tutto quello che è successo sembrerebbe scaturito dal caos, da circostanze confuse e imprevedibili; però non è così. C’è una logica che sottintende ogni avvenimento, e anche ciò che può apparire sconcertante, in realtà, dipende da quella logica: il karma, tesoro.” Le accarezzò un seno e si sentì riassalire dal desiderio; ma sia pure a malincuore distolse l’attenzione da quel corpo superbo: adesso era più importante chiarire il loro rapporto.
“Andiamo per ordine.”, riprese. “Tu rimpiangi Patsy, dimenticando che un giorno la stavi per uccidere. Se non fossi intervenuto io, l’avresti strangolata e sarebbe morta molto in anticipo rispetto al suo vero destino. Ti sarai chiesta mille volte perché ti sparai. Avrei potuto separarvi facilmente: eravate due gatte in calore, e io so come ammansire le gatte. Mentre lottavate, esitavo. Aspettavo un segnale dal cosmo, che infine arrivò. Inizialmente faticai a comprenderne il senso. Ma ora ogni cosa mi è chiara. Se fosse dipeso da me, vi avrei lasciato combattere sino alla fine. Ritenevo giusto che la più forte vincesse e la più debole soccombesse. Ma il cosmo mi fece capire che avevo fallito: non ero riuscito a mantenere l’armonia e a controllare i vostri impulsi. Perciò dovevo morire, e uccidendo te avrei ucciso anche me stesso, perché sei sempre stata tu la mia preferita. Solo in questo modo avrei potuto rinascere, mondato dagli errori e pronto a riprendere il cammino.”
Liz roteava gli occhi, ma Phil non se ne accorse.
“Il cosmo non sbaglia mai, non può sbagliare, e infatti tu sei sopravvissuta. Il tuo fine era la vendetta, però ti ingannavi perché non era questo che l’universo voleva; nei suoi disegni, in apparenza misteriosi ma chiarissimi per chi ha la facoltà di comprenderli, era arrivato finalmente il momento della nostra riconciliazione. E il lato debole del triangolo aveva esaurito il suo compito: ecco perché Patsy è morta!
Mi attende una grande impresa, che mi porterà a congiungermi definitivamente con il cosmo. Realizzerò il mio karma, capisci? Ma non posso farlo da solo. Mi occorre una donna forte, che sia in grado di aiutarmi. Tu, adesso, sei pronta, e potrai seguirmi lungo la strada dell’illuminazione.”
Phil fece una pausa, quindi concluse: “Noi due assieme, amore mio, siamo invincibili. Attaccheremo la Green Valley e stermineremo tutti i soldati che si sono insediati lassù, rubandoci il paradiso. A quel punto, saremo liberi.”
Senza aggiungere altro, assunse la posizione del loto.
Om saha naavavatu
Saha nau bhunaktu
Aum
Liz era allibita.
E’ impazzito, pensò.
Era un sotterraneo avvolto nella penombra. Portava a un grande magazzino, pieno di casse accatastate lungo le pareti. Una lampada che pendeva da un filo assicurava una illuminazione incerta; nel locale c’erano vaste zone buie. Sull’altro lato si apriva uno stretto corridoio, non più alto di due metri, che terminava davanti a una porta d’acciaio. Vicino all’entrata principale, che dava su un cortile interno, si notava la sagoma di un carrello elevatore. In fondo al deposito c’era una specie di ufficio. L’uomo era seduto a una vecchia scrivania e osservava Weir attraverso un vetro che non veniva lavato da molto tempo. Uscì dal gabbiotto e gli si fece incontro. “Hai portato i soldi?”, chiese senza stringergli la mano.
Phil gli mostrò una busta rigonfia. “Sono qui, signor Freiberg. Dov’è la mia arma?”
Freiberg era alto, massiccio, sulla quarantina. Aveva il cranio rasato a zero e due occhi porcini. Indossava dei pantaloni miltari e una camicia aperta sul torace villoso. Bracciali borchiati e un grande catenone d’oro completavano il suo abbigliamento. Cingeva un frustino in mano. Gli rivolse uno sguardo arrogante. “Prima i soldi!”
Weir provava un vago senso di ripugnanza per quell’individuo, tuttavia era troppo interessato a concludere l’affare, perciò rispose con cortesia. “Signor Freiberg, quelli non scappano. Ma, se non le spiace, vorrei visionare il mio acquisto.”
Freiberg fletté la frusta, quindi la calò con violenza su una cassa. “Mi stai facendo perdere tempo.”, disse. “E quando mi fanno perdere tempo io mi incazzo, e quando mi incazzo divento cattivo.”
Weir lo scrutò per qualche istante in silenzio. Poi si girò e si avviò verso il sotterraneo.
Udì lo scatto del coltello a serramanico. Istintivamente si abbassò e sentì lo spostamento d’aria vicinissimo alla sua testa. Si voltò e vide che Freiberg stava per vibrare un nuovo colpo, questa volta diretto allo stomaco. Si gettò sulla destra, evitandolo per un soffio. Malgrado la mole, Freiberg era incredibilmente agile. Lo incalzò immediatamente, fintò un affondo e, quando Phil si spostò addossandosi alla parete, gli si parò davanti con un balzo, chiudendogli ogni via di fuga.
Venne avanti roteando il pugnale.
UN SOGNO AMERICANO 14
19 settembre 2013 di Alessandra Bianchi
26 Risposte
Phil spiega il senso della storia: il karma. Liz non comprende le parole ma apparentemente non reagisce. Magic Paula si scioglie come il ghiaccio vicino al fuoco. Ma inquietante è l’episodio che vede Phil alle prese con un energumeno.
Come finirà? Ce la farà a sottrarsi alla furia cieca dell’uomo?
Ottima puntata che hai gestito con motevole abilità mescolando tra loro sentimenti, logica e azione.
Un caro abbraccio
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Mi ha preceduto, però….concordo lo stesso, con new…! Saluti da Salvatore.
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@ NEWWHITEBEAR ovviamente non posso rispondere alla tua domanda.
(Comunque scommetto che molti tiferanno per l’energumeno).
Ti ringrazio moltissimo per l’attenzione e per l’apprezzamento!
Un grande abbraccio.
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@ SALVATORE RIZZI tu e new siete fra i miei più cari lettori, in assoluto.
Buona serata ^^
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ahahahah credo che ogni donna sensata dopo o perfino durante un discorso del genere avrebbe preso il primo corpo contundente a portata di mano e… 😀
Weir si salverà, troppo presto per il romanzo terminare 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST caro lupo, muoio dal ridere!
Probabilmente è vero quello che scrivi. Temo, però, che Liz non sia del tutto sensata (senza arrivare ai livelli di Weir, per carità).
Sul resto, taccio 😛
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Weir é un folle pericoloso e forse ha trovato uno peggio di lui, vedremo!
Paula is magic! 🙂 e Liz? Non mi esprimo….
Un bacione, goodnight
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@ MARI il mio pensiero al riguardo è che Weir stia impazzendo a poco a poco, per via dell’erba che fuma e anche – come sosteneva Wolfghost nel post precedente – perché probabilmente aveva già una forma di follia congenita.
Ha trovato uno peggio di lui? Sì, certo, però 😀
Paula is magic 😛
Per adesso, concordo.
Poi, vedremo.
Due bacioni, MIA guerriera**
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In punta di piedi, perché starai dormendo…..Però una carezza te le faccio. Mi piace questa cosa che stai scrivendo, peccato che io vorrei vedere subito come va a finire….Aspetterò, buonanotte Cip.
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Un Phil sempre più alieno (in tutti i sensi) e una Liz sempre molto perplessa e sconcertata contrapposti ad una Paola così ammirabilmente umana sono il tocco di normalità che mi mancava.
L’ultimo personaggio mi piace, ha tutto l’aspetto del duro trucido ma castigamatti. Darà una bella lezione al caro “amato”? -troppo bello per essere vero!!!!
Buon weekend
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A suo tempo devo aver detto qualcosa sulla coca cola, se ricordo bene. E su quanto avesse ragione il cameriere. Naturalmente, confermo.
Phil è sempre stato pazzo, aggiungerei stavolta… rivolgendomi a Liz.
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Sei sempre gentile, ciao da Salvatore.
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Stavolta sugli eventi narrati non dico nulla e attendo ulteriori sviluppi.
Ho letto il capitolo sorseggiando il caffè. Considero questo appuntamento con la tua elegante ed efficace scrittura molto gradevole.
Brava, Alessandra!
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@ SUZIEQ11 mia carissima Ciop, trovami un editore serio… e allora potrai leggere “Matrioska”, “Il crepuscolo della Lubjanka”, “Un sogno americano” e “Il fattore B” nel modo che più ti farà piacere 😛
Ricambio di cuore la carezza ^^
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@ CLE REVERIES tutti stanno facendo il tifo per il venditore di armi, lo so bene 😀
Vedremo…
Buon fine settimana a te, country-lady!
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@ BRUMBRU beh, sulla bevanda concordo anch’io con il cameriere.
Che dire: sò americani!
Phil… è molto probabile che la pazzia fosse latente.
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@ SALVATORE RIZZI solo sincera.
Ciao!
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@ ILI6 grazie, cara!
Mi piace l’idea del caffè 😛
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Pesce con la coca cola? mi sa che dopo il lavoretto con weir, freiberg dovrebbe fare un’altra spedizione punitiva… certe cose non possono restare senza conseguenze!
un bacione
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Apperò…..
Di sorpresa in sorpresa se questi sono i piani di Weir…
Che sia davvero impazzito?
ma cosi proprio sembra..
Un abbraccio cara e buon sabato!
Michelle
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@ MARIA D’AMBRA in effetti, ciò che dici è verissimo! I due andrebbero presi a bastonate 😛
Ora, bisogna vedere se sarà Freiberg a farlo 😀
Due bacioni**
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@ VENTIDIPRIMAVERA temo proprio di sì. Troppo fumo messicano e, come ho già scritto da qualche parte, una follia latente… che adesso è venuta alla luce.
Bisous, chèrie, e buon sabato a te!
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Scusami Alessandra ma il pesce e coca cola non si può sentire
Ma siamo sicuri delle origini italiane di Paola?
Phil è un fanatico mezzo pazzoide, quindi ancora più pericoloso
Liz, per adesso deve stare tranquilla, in attesa del momento giusto per cercare di salvarsi
Ti si legge come pane, burro e marmellata ( una leccornia)
Abbraccio
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE pane, burro e marmellata: come paragone mi piace assai 😛
Paola è comunque nata in America 😀
Pesce e coca-cola, confermo 😦
Grazie, Mistral, e tanti bacini.
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Il cuore dei sentimenti e l’adrenalina dell’azione. In mezzo, tante evoluzioni di personaggi oltremodo interessanti, alcuni dei quali attirano affezione. Un saluto, cara, a rileggerci. Univers
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@ UNIVERS81 ti ringrazio, carissimo!
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