Mentre guidava, diretta alla Bush Valley, Paola Chianese ripensò alla notte trascorsa con Saryo.
Inizialmente si era trattato solo di sesso, ma a poco a poco Sidney era riuscito a conquistarla, toccando corde che le erano ancora sconosciute. Si era dimostrato allegro, appassionato, dolce. Avevano riso, e questa per Paola era una novità assoluta. Era la prima volta che un uomo non si limitava a farla godere, ma riusciva anche a rendere gioioso un atto che lei aveva sempre considerato sotto tutt’altra luce. Inoltre, aveva scoperto con piacere che Saryo non era dotato soltanto di un grande cervello…
Dal canto suo, Paola riteneva di essersi guadagnata sul campo l’appellativo di Magic Paula.
Accantonò l’argomento per concentrarsi sulla missione che la attendeva. Non vedeva l’ora di arrivare e pigiò con decisione sul pedale dell’acceleratore. Vicino a lei, c’era lo stesso giovane agente che l’aveva accompagnata dai Garcia. Paola non gli avrebbe riservato una relazione particolarmente positiva: sembrava sempre assente e annoiato.
Era una giornata limpida; le montagne si stagliavano sullo sfondo di un cielo immacolato, il vento era leggero e tiepido. Trovò facilmente la casa di Patsy Legrange e suonò al campanello.
Venne ad aprirle un uomo dall’aria vacua. Indossava un paio di jeans che avevano conosciuto tempi migliori e calzava dei sandali sui piedi nudi. Sebbene fosse attraente, l’espressione stranita del viso e gli occhi privi di luce lo facevano sembrare un ritardato mentale. Paola gli mostrò il tesserino e lui le biascicò di entrare. Incespicò e guadagnò a fatica una sedia.
Questo è completamente fatto!
“Il signor Phil Weir, presumo.”
Poi accadde qualcosa di singolare.
Paola strabuzzò gli occhi, sconcertata dal cambiamento repentino che avvenne nel giro di pochissimi secondi: all’improvviso, lo sguardo di Weir divenne attento e lucido, la sua postura eretta; ogni presunta traccia di obnubilamento scomparve. Sembrava di essere di fronte a un altro uomo.
Subito dopo, fece un’altra scoperta. Quando si trovavano davanti a lei, le persone avevano due reazioni tipiche: diffidenza, unita a una certa aggressività, oppure nervosismo e paura. Weir era imperturbabile.
Phil si era ripreso con un sforzo di volontà. Era furibondo perché era stato sul punto di ricevere delle informazioni estremamente importanti che riguardavano il suo karma, tuttavia si rendeva conto che quella visita non era casuale. Non sapeva come avessero fatto, ma era un dato che l’FBI sospettava qualcosa. Valutò in pochi istanti la donna e l’altro agente. Era stata lei a rintracciarlo, anche se ovviamente non a causa di Patsy. La piedipiatti era carina. Se non avesse avuto priorità più importanti, se la sarebbe portata volentieri a letto.
Le offrì un caffè e si mise a trafficare con la macchinetta. Sorbirono in silenzio la bevanda calda, poi Paola venne al dunque. Aveva conosciuto Jack Straw e Tom Collins? Chi aveva sparato a Elizabeth Margraeve?
“Li ho conosciuti.”, rispose Weir. “Ero andato in paese a fare provviste. Mi si avvicinò un tale, che disse di chiamarsi Sugar. Presumo fosse Jack Straw. Mi sequestrarono e vennero ad abitare per un po’ nella Green Valley. Immaginai che fossero due ricercati. Un giorno se ne andarono, prendendo Liz in ostaggio. Da allora non li ho più rivisti.”
Paola lo scrutò per qualche istante. “Perciò furono loro a ferire Elizabeth Margraeve?”
“Già.”
“Capisco. Elizabeth fu salvata da un ragazzo texano che si era accampato sul valico. Lui sostiene che la Margraeve gli disse una certa frase…”
Phil la guardò senza parlare. Paola aveva usato un tono insinuante, ma non scorse il minimo interesse nello sguardo dell’uomo. Irritata, aggiunse: “Sembra che abbia pronunciato queste parole: maledetti bastardi! E non si riferiva a Straw e Collins, bensì a lei e alla signorina Patsy Legrange.”
Weir scoppiò a ridere. “Per forza!”, disse. “Liz e Patsy non si sopportano. E in più lei è gelosa.”
“Sarebbe interessante sentire la versione della signorina Margraeve.”
“Lo credo anch’io.”
Phil la osservava con un sorrisetto divertito, e Paola si irritò ancora di più. “Peccato che non sia possibile, vero?”
Ora il sorriso di Weir era palesemente beffardo. Questa troietta forse era intelligente, ma per arrivare al suo livello avrebbe dovuto fare tre volte il giro della California. Non c’era nessuno all’altezza di Phil Weir: Sugar era stato un avversario sicuramente temibile, ma non abbastanza.
Grazie all’esperienza e all’intuito, Paola sapeva riconoscere gli uomini pericolosi. Aveva imparato a distinguere la differenza che intercorre fra un qualunque bullo di periferia, tronfio ma subito pronto a sgonfiarsi come un palloncino bucato, e un individuo intelligente e gelido. Weir rientrava in questa seconda categoria. Le era odioso, però non doveva lasciarsi fuorviare dai risentimenti personali. Era sicura che le stava nascondendo qualcosa, e aveva bisogno di riflettere; era una faccenda complicata, con implicazioni al momento oscure. Lei aveva altre carte in mano, ma era bene non scoprirle subito tutte. Si disse che ne avrebbe parlato con Saryo.
Poi lui la provocò deliberatamente. “Ho sentito dire che le italiane hanno il sangue caldo. Sarebbe interessante sentire la sua versione.”
Paola gli lanciò un’occhiata gelida. “Se fossi in lei, farei meno lo spiritoso. E’ ufficialmente indagato per il ferimento della signorina Elizabeth Margraeve. Le consiglio dunque di misurare le parole per non aggravare…”
Weir sogghignò e si girò in direzione della porta. “Liz!”, chiamò. “Vieni un po’ a conoscere la federale qui presente.”
Phil avrebbe voluto avere un M4. L’M4 è un fucile d’assalto variante della versione M16A2. Rispetto al suo predecessore è molto più leggero e maneggevole; inoltre, è predisposto per l’inserimento di un lanciagranate M203. I soldati americani lo avevano utilizzato con ottimi risultati in Afghanistan. Ma senza i soldi di papà Legrange era impossibile acquistarlo. Weir aveva gettato la carta di credito di Patsy: non era prudente usarla. Mettendo insieme i liquidi di Liz, di Patsy e i suoi, poteva al massimo procurarsi un AK-47.
Non era affatto un’arma malvagia, da anni era lo strumento di morte preferito dai terroristi e dai rivoluzionari di tutto il mondo. Di fabbricazione sovietica, il Kalashnikov pesa poco più di quattro chili ed è estremamente pratico e funzionale. Ha un unico difetto: la tendenza a impennare a destra e in alto durante il fuoco automatico. E’ un’arma eccellente, in grado di segare in due un uomo. Fra l’altro è facilmente reperibile. Ma non è un M4.
Rivolse uno sguardo risentito a Liz.
La ragazza era distesa sul letto, fissava un punto imprecisato del soffitto, e ogni tanto si metteva a piangere. Weir incominciava a non sopportarla più.
Adesso paparino ti consolerà.
Liz era in mutande e t-shirt. Phil considerò fra sé che la povera Patsy, benché più fine di lineamenti e complessivamente più bella, non aveva potuto vantare gambe così strepitose. Quelle di Elizabeth erano lunghe, slanciate e forti. Malgrado fossero robuste, erano assolutamente proporzionate: le caviglie erano solide tuttavia non grosse; le cosce non presentavano il minimo filo di grasso, sebbene quello fosse un punto assai delicato per le donne. Il ventre era piatto, le braccia muscolose, le spalle simili a quelle di una nuotatrice. Aveva il fisico scolpito, e Weir immaginò che si era allenata duramente per raggiungere un tale livello di eccellenza. Ha lavorato sodo, la compatì… per potermi uccidere!
Ma non avrebbe mai avuto la sua forza mentale.
I lunghi capelli scuri incorniciavano il viso, sottraendo alla vista la cicatrice provocata dalla pallottola. Gli occhi verdi erano luminosi, come se le lacrime li avessero puliti rendendoli più brillanti. Soltanto lo sguardo era opaco.
Vediamo di ridarti il sorriso.
Si spogliò e la raggiunse sul letto.
Liz non si oppose ai suoi baci, ma era assente e apatica. Weir non aveva bisogno di preliminari: gli fu sufficiente sentire il contatto tiepido del suo corpo per raggiungere in breve una potente erezione. La penetrò con l’arroganza del predatore, e pochi attimi dopo fu chiaro a entrambi chi era il padrone e chi la schiava.
UN SOGNO AMERICANO 13
17 settembre 2013 di Alessandra Bianchi
39 Risposte
Dunque Paula trova Phil e cominciano le schermaglie tra i due, troncate sul più bello con la chiamata di Liz.
Cambia lo scenario nel secondo episodio ma è altrettanto tosto.
Una puntata intermedia che serve per traghettare la storia verso altri lidi. Però è ugualmente gustosa e piacevole da leggere.
La scaltra Paula riuscirà a incastrare Phil? Liz troverà il modo di vendicarsi?
Domande appassionanti che troveranno risposte nei prossimi capitoli.
Un grande abbraccio
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Phil deve essere di quelli il cui motto è: basta che respiri. 🙂
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@ NEWWHITEBEAR direi che il primo round se lo è aggiudicato Weir.
Ci aspettano ancora vari capitoli che conterranno le risposte alle tue domande.
Grazie e un caro abbraccio!
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@ BRUMBRU uhm… lui mira più in alto… 😛
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Ma ha una pessima mira…
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@ BRUMBRU finora non direi…
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Insisto. Liz è ancora viva… per esempio.
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@ BRUMBRU e hai proprio ragione!
(Questa volta).
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Certo. Ogni volta che ho ragione, ho sempre ragione QUELLA volta. ahahaha.
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Amica, fai poco la spiritosa, comunque. Io so il finale, ricorda. E posso sempre spifferarlo a tutti.
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@ BRUMBRU questo si chiama ricattare a sangue freddo… 😀
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Datemi un M4!!! Ammazzo Weir e torno! 🙂
Mi farò aiutare da Paula! Ahahah
Sei strepitosa…
Baci
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@ MARI ahahahah!
E tu sei fortissima, MIA guerriera.
Grazie e bacioni a te*
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Fai bei sogni….
Baci
OT sandraoale….
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Secondo me Phil è un extraterrestre nel corpo di un umano :))) Prosegue magnificamente questo racconto, ma l’assenza di Patsy pesa. 🙂
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@ MARI ho disattivato la mia posta, perché mi imballa il pc.
Un abbraccio stritolante 😛
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@ NUMERONOVE mi rendo conto che molti rimpiangano la bella Patsy – io fra loro – ma così è la storia.
Mi piace la tua descrizione di Phil 😛
Grazie, amico mio!
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Qui metti in scena una transizione di eventi, alcuni dei quali deflagreranno nelle prossime puntate, tipo alcune mosse di Phil e, ovvio, di Liz. Le sorprese non mancheranno, lo so anche senza che tu me lo anticipi, cara. Un abbraccio, a presto. Univers.
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Ho avuto, e continuo ad avere, la stessa impressione dell’amico NUMERONOVE.
Stai costruendo la storia dell’invasione degli extraterrestri di “Pigworld?
…bellissimo l’incontro di Pola con Phil, bel contrasto “bene-male”! 😉
Un abbraccio
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Un insieme di questioni controverse e di più, “alieni”, compresi. Sempre capace e coinvolgenti le trame. Saluti da Sar.
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Forse Paola mi sta conquistando. Mi sembra una, in grado di tener testa a quel Phil .Certe perdite,come Patsy, pesano parecchio, ma nuove avventure ci attendono. Non mi tradire Paola…
Cara Alessandra, noto che sei esperta anche di armi, e sei una sorpresa nella sorpresa
Brava, con lode e ammirazione
Abbracci
Mistral
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e si va avanti nella storia di casa Weir. Via una (Patsy), entra in scena un’altra preda. Phil, dall’alto della sua magnificenza, è già certo che la renderà sua schiava. E Paula? giuro che se cederà andrò a cercarla nella valle per bastonarla! Liz sembra ormai persa, ma confido in un suo impeto di riscatto.
Insomma. guerra aperta contro Phil !
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“Era furibondo perché era stato sul punto di ricevere delle informazioni estremamente importanti che riguardavano il suo karma” ahahah mi fa morire ‘sto qua! 😀 Anche se devo dire che è sempre più antipatico 😐
Allora… 5 a 1 che Saryo ci lascia le penne 😉
In quanto a Paola, mi ricorda un altro tuo personaggio: Monica.
Riflettevo sul fatto che, salvo sporadici inserimenti, questo romanzo e il precedente (La valle di Phil) hanno sempre due protagonisti assoluti in lotta tra loro: Phil vs. le donne. Di una cosa sono sicuro: se Phil prima o poi ci “lascerà” sarà per mano di una donna 😉 Ma la considerazione più interessante, per me, cioé quella psicologica, deve ancora arrivare: cosa rappresenta Phil per… l’autrice di questi libri? 🙂 Visto che è in perenne contrasto con le donne, credo che simboleggi qualcosa di particolare per te… forse un aspetto degli uomini che da un lato osteggi ma dall’altro ti “affascina” 🙂
http://www.wolfghost.com
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@ UNIVERS81 tutto quello che prevedi è perfetto!
Mi auguro che, poi, le sorprese ti siano gradite.
Un abbraccione, “vecchio” amico ^^
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@ CLE REVERIES e non finisce qui, mia country-lady!
Qualcuno, tempo addietro, citò Tarantino.
Ora, sia chiara una cosa: non mi sognerei mai di paragonarmi a lui! Voglio essere più chiara: NON MI SOGNEREI MAI DI PARAGONARMI A LUI!
Bene. Nessun equivoco, quindi.
Ciò detto, alla lontana, mi sembra che il senso di delirio abbia qualche vaga attinenza.
Baci e grazie*
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@ SALVATORE RIZZI è una storia, questa, che spero riservi ancora qualche colpo di scena, alieni a parte.
Un saluto sincero!
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@ OMBREFLESSUOSE quel genere di esperienza nasce dalle ricerche – talvolta estenuanti – che ho svolto per scrivere “Matrioska”.
Non mi piacciono le cose fatte a metà.
Paola… non posso dire nulla…
Grazie, mia cara Mistral, e un grandissimo bacione ^^
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@ ILI6 noto che Phil è molto amato 😀
In ogni caso, Paula non cederà mai in quel senso.
Ti ringrazio per l’arguzia!
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@ WOLFGHOST ah, splendido, lupissimo!
Incomincerò ripetendo una cosa che ho già detto – o scritto, va beh – varie volte: Phil Weir è diverso da tutti gli altri miei personaggi principali. Non assomiglia ad Alex Alliston, a Carrick, a Matrioska (se non per la feroce determinazione), a Helen, a Dieter, a Silvia, a Pomarev.
E’ semplicemente unico. Ama la libertà, le donne, la vita all’aria aperta fra le montagne; però a causa di ciò che fuma sta perdendo il lume della ragione, ma – attenzione – nel senso dei suoi progetti, non certo nella capacità di portarli a termine. Non so se mi sono spiegata.
Concordo sul paragone Paola-Monica.
Infine, la tua domanda.
Non ho “una” risposta. Credo, tuttavia, che la tua interpretazione sia corretta.
Baci lupeschi 😛
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Mah… solo a causa di quel che fuma? Secondo me un po’ congenitamente pazzo lo era da prima 😉
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@ WOLFGHOST eheheh, ci sta 🙂
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Ricambio e attendo. Sar.
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@ SALVATORE RIZZI che l’attesa sia buona ^^
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MIA strega, rileggo e mi prendo la mia coccola serale..
OT ma adesso senza mail come faccio?
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@ MARI io sono una strega e per magia ti farò sapere il mio numero di telefono 😛
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😀 😀 🙂
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@ MARI kiss ^^
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Una storia che s’intreccia e che si fa sempre più accattivante
nelle sorprese che sembrano susseguirsi..
Certo che Phil, ha una sua unicità, che affascina e intriga…
Come sempre altro episodio eccellente!
Un abbraccio cara e buon proseguo di giornata, fra una pausa e
l’altra se riesco passo a leggere l’altro episodio…
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA non posso certo negarlo: Phil è unico 😛
Grazie, mia carissima amica, e l’augurio di una splendida serata*
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