Sidney Saryo rivolse uno sguardo ammirato a Paola.
“Sei una vera strega!”, disse ridendo. “Avevi solo un dato insignificante che nessuna persona dotata di buon senso avrebbe mai preso in considerazione…”
Paola sorseggiò il caffè. “Non sono molto avanti, comunque. Il dottor Kantner mi ha fatto un nome, quello di Elizabeth Margraeve; so che questa ragazza ha un orecchio spappolato perché qualcuno ha pensato bene di spararle; conosco la palestra che frequentava, il negozio dove lavorava fino a poco tempo fa; e ho parlato con suo fratello. Tuttavia non ho appreso molto.”
“Proviamo a ragionare.”, disse Saryo. “Questa Elizabeth era andata a vivere nella Green Valley assieme a un certo Phil Weir, ex brooker di successo trasformatosi improvvisamente in hippy. Con loro c’era anche una donna bionda. L’esercito ha scacciato Weir e la bionda; ma prima qualcuno aveva tentato di uccidere la nostra Elizabeth. Chi poteva volerla morta? Weir? La bionda? Jack Straw, se davvero si trovava lassù?”
Paola Chianese non rispose. Stava riflettendo. Perché vivevano in tre in una valle? Un menage a trois? In questo caso, il movente poteva essere stato la gelosia. Gelosia e denaro andavano a braccetto, entrambi saldamente in testa alla triste classifica delle cause di un crimine. “La bionda.”, azzardò.
Saryo la scrutò per alcuni istanti con aria enigmatica. “Ci può stare.”, concesse infine. “Però, qui entra in gioco il mio computer. Qualche anno fa venne ucciso un certo Paul Douglas. L’assassino non è mai stato trovato.”
“Non ti seguo…”
“Un attimo di pazienza, mia cara. Sono arrivato a Paul Douglas digitando Phil Weir. Non è stato facile, ma risulterebbe che Weir aveva una tresca con Rachel Douglas, la moglie del defunto. Naturalmente non è mai stato sospettato; all’epoca era un giovane di belle speranze con la fedina penale immacolata. Ma adesso abbiamo un tentato omicidio e, guarda caso, il signor Phil Weir era l’amante della Margraeve: te lo ha detto il fratello di lei, giusto?”
“Il fratello in realtà sa ben poco. Mi ha raccontato di Weir, ma ignora che in quella valle erano in tre. Se riuscissimo a rintracciare la donna bionda… Credo che stia ancora con Weir, ma il fatto è che l’ex brooker e novello hippy è scomparso dalla circolazione. Non risulta nulla a suo nome. E poi, qual è il ruolo dei due banditi in tutto questo? E, soprattutto, dove sono andati?”
“Dobbiamo scoprire che fine ha fatto Elizabeth.”, disse Saryo.
“Il fratello le ha prestato il suo pick-up, ma poi non ha più avuto notizie.”
“Il mio cervellone.”, mormorò Saryo. “Lo farò lavorare un po’.”
“E io tornerò in palestra. Non ho ancora parlato con tutte le ragazze che la frequentano.”
Phil si preparò il caffè. Era una mattina grigia, le nuvole nascondevano il sole e nell’aria c’era sentore di pioggia. Phil si era già stancato di Nicole. Per quanto ignorante, Liz era stata una donna intelligente; Nicole, invece, era irrimediabilmente stupida. Decise di liberarsene al più presto. Poi sarebbe andato a cercare Patsy. Gli mancava. Per salvare la vita a quella troietta aveva ucciso Elizabeth, e questa era la ricompensa! L’avrebbe costretta a tornare nella valle: nessuno poteva permettersi di lasciare Phil Weir. Naturalmente non l’avrebbe trascinata a forza. Non sarebbe stato necessario: l’avrebbe guardata negli occhi, rivolgendole il suo sguardo più profondo, e lei si sarebbe sciolta.
Bevve lentamente il caffè, e intanto rifletteva su ciò che il cosmo gli aveva svelato.
Doveva proseguire sulla strada del karma, e c’era un unico modo per farlo. Liz sarebbe stata molto più utile, ma Weir era sempre ottimista: lo avrebbe aiutato Patsy. Non con il vigore fisico. Non con l’audacia. Non con il coraggio. Con i soldi di suo padre.
Liz e Patsy continuarono l’addestramento anche il giorno successivo.
A fine allenamento diedero vita a uno scontro lunghissimo e questa volta Liz si impose. Tuttavia non fu affatto facile: Patsy si batté quasi con ferocia, cedendo solo quando non riuscì più a muovere le braccia per la stanchezza. Era in pantaloncini, maglietta e scarpe da ginnastica. Elizabeth era stata in paese a comprarle un po’ di vestiti.
Rimasero sedute a guardare il tramonto. Verso le quattro del pomeriggio il cielo si era schiarito ed era apparso il sole. Ora lo spettacolo era magnifico. I profili delle montagne a ovest rilucevano ancora, e le creste spiccavano come fossero appese al cielo; la campagna si stendeva verde, ma a poco a poco l’ombra della sera la ricopriva, avvolgendola nel suo abbraccio. La luna fece capolino, quasi fosse venuta a salutare il sole. Le prime stelle si accesero. Un vento fresco calava dai picchi portando con sé il profumo dei fiori e dei boschi.
Liz si godeva quel momento, non pensando ad altro. La mente di Patsy invece era in fermento. Dapprima si disse che se mai avesse dovuto combattere seriamente contro Elizabeth avrebbe dovuto cercare di vincere nei primissimi minuti. Quel pomeriggio si era resa conto di non avere la stessa resistenza fisica. Poi pensò ancora a Phil, tentando di decifrare i suoi sentimenti. Se ragionava su di lui in termini freddi e logici, la conclusione cui poteva pervenire era una sola: Phil non era degno di lei. Era giusto seguire Liz, e riservarle il suo amore. Ma non riusciva a scindere l’aspetto razionale da quello emotivo. Ricordava i suoi baci, le carezze, gli amplessi che l’avevano resa felice. Provava un empito di passione immaginandosi nuda fra le sue braccia.
Osservò Liz, senza che lei se ne accorgesse. Viveva per la vendetta, ma quando l’avesse ottenuta avrebbero potuto stare serenamente insieme. Forse sarebbero tornate a Los Angeles. Anche Liz aveva il potere di infiammarle i sensi.
Però, l’aveva legata e cosparsa di miele.
E’ vero, ragionò fra sé. Tuttavia poi mi ha liberata e accudita.
Spostò lo sguardo sulle montagne, ormai grandi sagome di velluto nero.
A un tratto avvertì vicinissimo il respiro di Liz.
Le due donne fecero l’amore nella foresta, e Patsy pensò di amarla davvero.
Quella sera andò a dormire subito dopo aver cenato. Era stremata. Liz lavò i piatti e rigovernò, quindi si sedette a gambe incrociate fuori della tenda. Centellinando l’ultimo bicchiere di vino, lasciò i suoi pensieri liberi di vagare. Come era strana la vita: aveva detestato per lungo tempo quella biondina e ora provava per lei un senso di protezione e di affetto. L’attrazione fisica c’era sempre stata, anche se a volte soffocata dalla gelosia; ma adesso si sentiva prossima a qualcosa di più profondo, di più completo. Era amore? Non lo sapeva ancora, comunque gli si avvicinava molto. Per un breve momento considerò l’idea di lasciare la Bush Valley, dimenticando i suoi propositi di vendetta. Avrebbe potuto essere felice con Patsy Legrange. Che Weir andasse al diavolo!
Ma immediatamente sentì una grande rabbia montare in lei.
L’amore poteva aspettare.
Prima doveva fare i conti con Phil.
Antonio Garcia finì di mangiare il suo panino con hamburger e cipolla e si pulì la bocca con il dorso della mano. Paola Chianese lo guardava in silenzio. Non aveva fame e si era limitata al solito caffè. “Mio padre era un onesto lavoratore.”, disse Garcia stuzzicandosi un dente. “Non aveva mai infranto la legge in vita sua. Eppure è morto perché uno stupido poliziotto gli ha sparato nel corso di una rapina. Papà stava facendo benzina, e il dannato sbirro ha sbagliato la mira.”
Si alzò dal tavolo e andò a prendere una fetta di torta. “Mi dispiace.”, disse Paola, quando lui tornò a sedersi. “Sono cose che non dovrebbero succedere. Ma purtroppo il mondo non è perfetto.” Antonio le rivolse uno sguardo cupo, poi si disinteressò di lei, dedicandosi al dolce. “Non le avrei mai telefonato.”, disse dopo che il piatto fu vuoto. “E’ stata mia madre a convincermi: lei sostiene di essere una sensitiva e di aver previsto anche ciò che accadde a papà. Naturalmente non le credo. Ultimamente è un po’ via di testa. Non si è più ripresa del tutto da quel maledetto giorno.”
“Tua mamma ha fatto bene.”, osservò Paola sorridendogli. “Io non vado in giro ad ammazzare gli innocenti; il mio compito è quello di proteggerli.”
Garcia non commentò. Rimase in silenzio per almeno due minuti, quindi riprese: “Mamma sostiene che la ragazza è in pericolo. In grave pericolo.”
“Si chiama Elizabeth. Elizabeth Margraeve.”
“Bel nome. Adattissimo a lei: è una chica fantastica!” Per la prima volta Antonio sorrise. “Durante il viaggio ogni tanto le sbirciavo le gambe. Sebbene fosse piena di lividi, e febbricitante, quelle gambe avrebbero resuscitato un morto. Mi piacerebbe avere una fidanzata così.”
Paola annuì, trattenendo l’impazienza. Era con Garcia da quasi un’ora e non aveva ancora appreso niente di importante, benché al telefono lui avesse sostenuto di avere delle informazioni che avrebbero potuto esserle utili. Quel giorno faceva molto caldo e Paola aveva indossato una camicetta leggera. Notò lo sguardo di Antonio fisso sul suo seno e represse un sorriso. Malgrado la sua avversione per le forze dell’ordine, era un ragazzo simpatico. Finalmente si decise ad arrivare al dunque. “Beh, per farla breve, Elizabeth dormì per quasi tutto il tempo. Ogni tanto si agitava, sussultava. E a un tratto fece due nomi.”
Paola si sporse verso di lui. “Te li ricordi?”
“Ho una memoria di ferro. Me li ricordo, così come mi ricordavo il nome e l’indirizzo del dottore. Anzi, ricordo la frase esatta che disse. Ce ne furono anche altre, a volte farfugliava, ma erano prive di senso comune. Questa, invece, era chiara.” Allontanò il piatto e lanciò un’occhiata a una bella ragazza in minigonna che stava uscendo dal ristorante. Quindi, guardò Paola. “Disse: maledetti bastardi! Sono le parole esatte: maledetti bastardi. Io le chiesi chi erano, e lei sembrò capire la mia domanda, perché rispose. Disse: Phil Weir e Patsy Legrange. Poi tacque per un bel po’. Pensai che fosse morta, ma grazie al cielo era viva. Adesso so già che mi chiederà perché non gliel’ho raccontato prima. Il motivo è semplice: non mi fido di lei, dell’ FBI, della polizia. Penso solo ai fatti miei. Ma mia madre ha insistito: quell’italiana è buona, ha detto, lei aiuterà la ragazza. Alla fine mi ha convinto.”
“Tua mamma ha molto buon senso.”
E Saryo dovrà trovarmi questa Legrange.
Un intreccio emozionante e perverso, oltre che violento. Solo che riesci sempre a dipanare le cose da farcele seguire, come un ricamo di spazi fioriti e cinematografici. Saluti da Salvatore.
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@ SALVATORE RIZZI che magnifico commento!
Grazie mille ^^
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solo una domanda, quando lo hai scritto questo pezzo???
TADS
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@ TADS la tua è una domanda molto insidiosa… però ho visto che hai cliccato sul “mi piace” 😛
A differenza di “Matrioska”, del “Crepuscolo della Lubjanka” e del “Fattore B”, questa non è una storia nuova. E’ solo riveduta e corretta. Inizialmente, la postai su Splinder.
Un caro saluto!
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niente di insidioso, ho notato qualche cambio di rotta (positivo) sulla stesura, il “climax” 🙂
TADS
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@ TADS questo significa che sono peggiorata 😦
Sigh! Sigh!
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Grazie a te che scrivi. Saluti.
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@ SALVATORE RIZZI un abbraccione, “vecchio” Sar!
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Quattro episodi che si intrecciano perfettamente. Paola si dimostra un mastino ed è alla ricerca della verità su Liz, Phil, su Patsy e su chiunque è coinvolto nella storia. Come supposto Nicole non fa per Phil che pensa di scaricarla.
Una storia avvincente scritta ottimamente e piena di colpi di scena.
Aspettiamo il seguito.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR forse lo avevi scritto proprio tu: Nicole non fa per Phil.
Paola è un vero mastino e continerà la sua indagine con professionalità assoluta.
Ti ringrazio molto per la tua analisi e per i tuoi complimenti!
Il seguito non tarderà.
Un grande abbraccio.
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…e qui fra streghe…siamo in famiglia! Ahahah!
Dolcissimo il tramonto, dolcissima la tua descrizione. Un momento di pace che mi é sembrato di vivere con loro….
Scorre tutto alla perfezione! Grazie, anche questa sera mi hai regalato una piacevolissima lettura-coccola….
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@ MARI io vedo streghe e guerriere.
Ti ringrazio di cuore, mia cara e bravissima amica!
Soprattutto per il riferimento al tramonto*
Un abbraccio forte forte… senza stritolarmi come KRIS 😛
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Ok niente stritolamenti! Una stretta di mano??? 😀
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@ MARI anche un bacino, chèrie*
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Smack
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@ MARI 😛
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Capitolo, intessuto, intrecciato al massimo, direi
intrigante, perverso quanto basta, avvincente, molto scorrevole,
in un susseguirsi di emozioni e sensazioni, che sembrano legare ulteriormente
Liz e Patsy…. In quanto a Phil stanco di Nicole, torna a pensare a Liz
e poi ancora a Patsy…
In attesa del proseguo, dolce e serena notte cara amica..
Un abbraccio*
Michelle
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Che bello! mi mancava la tua scrittura fluida ed accattivante… si rimane sempre con il desiderio di continuare a leggere…
un super abbraccio!
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cara la mia scrittrice,
al tuo sogno americano voglio aggiungere un sogno francese anche se nulla ha in comune con il tuo racconto; ebbene molti di questi signori hanno finalmente imparato a mettere la baguette sotto l’ascella solo dopo averla infilata (la baguette) in un sacchetto di carta.
Sono esterefatto.
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Dì la verità: per il personaggio di Antonio ti sei ispirata a me.
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Buongiorno, cara Ale, riprendo con le belle letture e tu sei fra quelle speciali. Questo pezzo lo ricordo, ma lo rileggo con piacere. Ricordo la figura affascinante di Phil e mi è tornato in mente l’episodio del miele, che tortura. La tua fantasia e grande capacità ti fanno pensare storie sempre avvincenti.
Buon tutto, un caro abbraccio.
annamaria
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Grazie per la tua visita e complimenti per ciò che scrivi !
Un saluto.
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@ VENTIDIPRIMAVERA un grande grazie, amica mia, e un grande bacione!
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@ MARIA D’AMBRA ben tornata, cara ^^
Ti ringrazio e ricambio il super abbraccio!
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@ MAIPISENSA era ora 😛
(Io da bambina lo facevo).
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@ BRUM ahahahah 🙂
Forse 😀
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🙂
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@ BRUMBRU 😛
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@ ANNAMARIA49 sono felice di rivederti e vedo che hai un’ottima memoria!
Grazie, cara ^^
Un sorriso per te*
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@ MIRTILLO14 benvenuta nel mio blog!
Ti ringrazio e ti auguro una buona giornata.
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Un passo in più, importante. Patsy ora è forse introvabile, essendo con Liz, ma nel posto dove dovrebbe essere Patsy… c’è Phil, che comunque è pericoloso per Paola 😐 Immagino che alla fine ci sarà un intreccio di trama che prevede la concomitanza di tutti i protagonisti (Phil, Patsy, Paola e Liz), ma potrei anche sbagliare… è questo il bello: la tua imprevedibilità 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST non so se risponderti o meno… non per scortesia, per carità, ma per non svelare troppe carte…
Me la caverò così: fuoco, lupissimo 😛
(Ma anche un po’ d’acqua :-D).
Un caro saluto!
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… ed io non ti chiedo di aggiungere altro 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST bene così, allora caro lupo. ^^
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Per Phil i nodi cominciano finalmente a venire al pettine: bene, bene. Non amo gli assassini impuniti.
10 e lode per la descrizione del tramonto: sarebbe stato bello assistervi in quella valle. ma con quelle due donne nei paraggi…confesso che ancora non parteggio nè per Liz nè per Patsy anche se quest’ultima sta acquisendo qualche punto in più. Anche per il sol fatto che ha resistito al topastro (che, a dire il vero, non aveva colpe…).
Sono con Paola!
Attendo, come sempre, il seguito.
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@ ILI6 è molto gradita l’osservazione sul tramonto!
Quando stavo scrivendo “Alex Alliston”, un mattino mi alzai alle cinque per andare in un parco a osservare l’alba, in modo da descriverla esattamente come la vedevo.
Fra Liz, Patsy e Paola, io scelgo Paola; ma questi sono gusti soggettivi.
Sei sempre simpatica e spiritosa, cara Marirò!
Grazie e felice serata.
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… interessantissimo sviluppo della storia con i nuovi personaggi che sembrano essere onesti e accurati . Paola mi piace, non mi deludere! ;.)
Un abbraccio
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@ CLE REVERIES a priori, è proprio impossibile sapere se si deluderà o meno. E mi riferisco in particolare a Paola.
Vorrei un finale alla Grisham – non che io valga un suo decimo, questo sia chiaro!
Un finale che non sia proprio un happy-end.
Grazie e un abbraccio doppio**
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Buon fine settimana!
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@ SALVATORE RIZZI anche a te, Sar!
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Smack and kiss for a goodnight….
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Avevi già postato questo pezzo su Splinder forse?
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Mi piace come sai, però mi soffermo sulle osservazioni personali, anche perchè non mi piace ripetermi. Sin dall’inizio ho avuto per Patsy una certa attrazione, come personaggio, anche perchè alla fine lei è la più fragile di tutti, e dove la metti rimane. Prima la storia a tre, poi la storia con Phil, ora la storia con Liz. Nicole è stato un fantasma, mi aspettavo di vederla apparire e magari fare la sua fine meritata. 🙂
Tony
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@ MARI bisous, chèrie * _______________ *
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@ CYBERMAX sebbene riveduto e corretto, infatti, questo è l’unico romanzo o novella o racconto lungo, o quello che è, che è stato già postato su Splinder.
Complimenti per la memoria!
Peccato che io non trovi il tuo blog…
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@ NUMERONOVE come credo di aver già detto, mi piacciono molto le domande.
Ma perché la povera Nicole doveva morire?
Cos’ha fatto di male? 😛
Ciao, Tony!
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Lei nulla, ma si è messa nelle mani di un tipo poco raccomandabile, a mio modo di vedere. 🙂
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@ NUMERONOVE è vero, amico mio.
Però Weir non uccide per diletto.
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Seguo questo racconto con grande piacere. Grazie.
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Penso che il presuntuoso, losco e fascinoso Phil abbia le ore contate
Le ex amanti sono pericolosamente unite (almeno sembra) per metterlo al tappeto per sempre, mentre la giudiziosa e non tanto simpatica (per me) sia sulla pista giusta e …aspetto con piacere l’ evolversi di altro episodio
Sempre, sempre e ancora brava
Abbraccio
Mistral
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@ URIEL sono lusingata!
Grazie a te ^^
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@ OMBREFLESSUOSE dunque, è assodato: Paola non ti piace 😛
Mmm… io sarei più cauta nei confronti di Weir…
Ti ringrazio, cara Mistral!
Abbraccio e bacio.
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Colpi di scena come se piovesse e Phil è un geniaccio. Ottimo, cara.
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@ UNIVERS81 sono lietissima del tuo giudizio.
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