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IL FATTORE B 6 »

UN SOGNO AMERICANO 8

30 agosto 2013 di Alessandra Bianchi

La valle di Phil 2Dopo aver parcheggiato il pick-up di Weir vicino al suo, Liz entrò nella confortevole tenda che aveva piantato in un luogo isolato e protetto. Prima di sceglierlo aveva perlustrato a fondo la foresta. Da una roccia scaturiva una piccola sorgente che le avrebbe permesso di lavarsi, di bere e di cucinare. Inoltre, nessuno avrebbe potuto prenderla di sorpresa, perché dietro alla tenda si innalzava una rupe. Preparò un sandwich, mangiò con appetito, si tolse le scarpe e si coricò sulla branda da campo.
Era stanca, tuttavia non riusciva a prendere sonno. Per scacciare il rimorso ricordò a se stessa che Patsy Legrange era una donna arrogante e superba. Cionondimeno si sentiva inquieta. In palestra, l’istruttore aveva spesso parlato di etica. Era un concetto strettamente legato all’idea di sport. Per vincere un confronto occorreva essere più forti, più rapidi e più resistenti. Se l’avversario si dimostrava superiore, bisognava accettare la sconfitta, ringraziarlo, e aumentare i carichi di lavoro.
Quando aveva lottato con Patsy, Liz si era dimostrata più forte; ma in quel frangente si era dovuta difendere da un attacco proditorio. In questo caso, invece, le era arrivata alle spalle di sorpresa, l’aveva tramortita e legata: Patsy non aveva avuto una sola possibilità.
Sarebbe stato più leale sfidarla a mani nude, anche se l’istruttore avrebbe obiettato che fra loro due c’erano almeno dieci chili di differenza.
Aveva odiato Patsy a causa di Weir… ma ora Weir era il suo nemico.
Si trovava in uno stato di confuso dormiveglia quando fu raggiunta da un’idea. Era un’idea strana, ma anche intrigante. La mise lentamente a fuoco, soppesandola.
Poi saltò giù dalla branda, improvvisamente sveglia ed eccitata.
 
Nicole era una ragazza interessante.
Era ignorante, ma anche Liz non aveva brillato per cultura. E, comunque, quando Phil sentiva il bisogno di parlare di arte o di filosofia, si rivolgeva a Patsy, che era pronta ad ascoltarlo e a rendere vivace e stimolante la conversazione. Ogni lato del triangolo doveva essere diverso. Chiacchierando con lei, Phil intuì molte cose. Nicole aveva forti appetiti sessuali. Probabilmente le piacevano anche le ragazze, e Weir era quasi certo che Patsy l’avrebbe attratta. In quanto a lui, era sufficiente vedere il suo sguardo adorante per capire che era già stracotta.
Le parlò del karma: si rese conto che non capiva, e cercò di esprimersi nel modo più semplice possibile, ricorrendo a facili esempi che anche un bambino sarebbe riuscito a seguire. Notò una luce di interesse, ma presto cambiò argomento. Le cose andavano fatte per gradi; prima di approfondire questa e altre questioni, se la sarebbe portata a letto. La prima volta con lui solo. La seconda anche con Patsy. A Weir piacevano i contrasti. Nicole era alta, prosperosa, con la pelle chiara e i capelli rossi. Patsy era snella, bionda, con la carnagione leggermente  ambrata. Il suo pensiero corse a Liz. Provò una fitta di rimpianto, ricordando quel corpo superbo che d’estate diventava color cioccolato. Con gli occhi dell’immaginazione rivide le sue lunghe gambe, le cosce forti e muscolose, i piedi arcuati, il seno perfetto.
Phil non conosceva il rimorso, ciò nonostante si chiese se non era stato un errore ucciderla.
Dovevo salvare Patsy.
Era  vero, però esistevano anche altri modi per farlo.
Allontanò da sé il seme del dubbio che poteva portare alla negatività e si protese sul bancone del bar.
Sfoderò il suo sorriso più irresistibile.
“Stasera.”, disse.
Nicole arrossì per la gioia.
 
Liz si chinò su Patsy, afferrò il topo per la coda e lo scaraventò lontano.
Patsy era svenuta. Aveva la fronte imperlata di sudore. Liz prese un fazzoletto di carta e le asciugò delicatamente il viso. Patsy aprì gli occhi. Quando vide Elizabeth incominciò a piangere per il sollievo. Liz si sedette vicino a lei. “Ascoltami attentamente.”, disse. “Ti offro un’opportunità per salvarti. Hai davanti a te due scelte; a seconda di quello che deciderai, me ne andrò nuovamente e questa volta per sempre, oppure ti libererò e considererò chiusa la faccenda fra noi due. Prima di rispondere, pensaci bene, perché non avrai una seconda possibilità.”
“Acqua! Per favore, acqua!” La voce di Patsy era un rantolo.
Liz tirò fuori una borraccia dalla sacca e l’aiutò a bere. Patsy era disidratata. Mugolò quando Elizabeth allontanò la borraccia. “Poi ti farò bere ancora, ma non devi esagerare: troppa acqua ti farebbe male.” C’era un’insolita gentilezza in Liz. Patsy pensò di vedere una luce compassionevole nei suoi occhi. Aveva dimenticato che era stata lei a ridurla in quelle condizioni; in quel momento provava solo riconoscenza. Liz le spiegò i termini dell’accordo. Grazie all’innato intuito femminile sapeva già che Patsy avrebbe pagato qualunque prezzo in cambio della vita.
Però voleva sentirselo dire.
 
Quando Patsy si fu ripresa, Liz andò a riempire un secchio d’acqua, si munì di una saponetta e la lavò. Cercò di essere molto delicata, perché era rimasta esposta per troppe ore al sole ed era piena di brutte ecchimosi. Si occupo’ delle parti intime senza fare commenti e non mostrando disgusto per la poltiglia di feci ormai essicata. Vide che Patsy arrossiva e la tranquillizzò: “Non ti devi vergognare, Honey. Sarebbe successo anche a molti uomini grandi e grossi.”
Dopo averla lavata, le spalmò il corpo di crema idratante; poi l’aiutò a vestirsi. Le mise le ballerine, ma Patsy aveva i piedi gonfi. Se le tolse e la seguì scalza nella foresta.
“Non provare a scappare.”, l’ammonì Liz. “Sono molto più veloce di te.”
Imboccarono un sentiero  tortuoso che a un tratto si interrompeva bruscamente. Procedettero a fatica fra gli alberi, quindi trovarono un’altra pista, più larga e agevole. “Coraggio, siamo quasi arrivate.”, disse Liz. “Ormai conosco questo posto come le mie tasche.” Patsy le arrancava dietro, stringendo i denti per lo sforzo.
Elizabeth chiacchierava allegramente. Si era levata un peso dalla coscienza, ma non era solo questo che la rendeva euforica: riteneva di avere avuto un’idea geniale e pregustava ciò avrebbero fatto insieme. La sua vendetta sarebbe stata totale. Prese Patsy per mano. “Forse più tardi ti scoperò, Honey.”
La bionda annuì stancamente. “Come vuoi tu, Liz.”
Forse fu il contrasto fra amore e morte, ma quella notte Patsy conobbe il paradiso.
Liz la prese fra le braccia: con una mano le accarezzava il seno, con l’altra giocava con il suo clitoride. Non smise finché non sentì Patsy gemere e le sue dita non furono colme del suo nettare. Poi la penetrò, e la portò con lentezza esasperante a un nuovo orgasmo. Infine, si stese sopra di lei, conducendola all’estasi con lo sfregamento dei due sessi. I suoi baci erano caldi e appassionati; la dolcezza con cui si occupava di lei squisita e travolgente.
Patsy non riusciva a credere che quella fosse la stessa ragazza aggressiva e spietata che soltanto poche ore prima  l’aveva legata e cosparsa di miele, come una vittima sacrificale destinata alla più orribile delle fini. Se all’inizio era stata tesa e incerta, poi si rilassò, assaporando con gioia lo stupendo flusso di emozioni che Liz le regalava.
Quando furono sazie, si stesero una accanto all’altra.
“Mi dispiace per quello che è successo oggi, Honey.”, disse Elizabeth stuzzicandole un capezzolo.
“Ti prego, non chiamarmi così.”
“Ok. Se ti dà fastidio, eviterò di farlo. Comunque, nei prossimi giorni staremo insieme. Ti addestrerò, Patsy, e ti insegnerò a non avere pietà. Lui non la merita. Tu credi che ti ami… ma l’ho visto con un’altra donna. Proprio questa mattina, in un bar. Phil ama soltanto se stesso. E’ un uomo egoista. Se si stancasse di te, ti lascerebbe senza il minimo rimorso. E adesso raccontami quello che è successo quel giorno. E perché, invece di dividerci, ha pensato bene di spararmi.”
Quella notte rappresentò una specie di spartiacque nella relazione fra le due donne, e i giorni successivi confermarono questa nuova tendenza.
Elizabeth non vedeva più in Patsy una rivale. Finalmente l’aveva sottomessa. Inoltre, le vicissitudini le avevano avvicinate, accomunandole: entrambe erano state a un passo dalla morte. Liz incominciò a provare un senso di compassione e di empatia, che gradatamente si trasformò in affetto. Affetto che fu rafforzato dall’antica attrazione sessuale.
I sentimenti di Patsy erano più complessi. Da un lato, aveva paura di Elizabeth: era una ragazza focosa, sempre pronta a battersi, che difficilmente dimenticava un torto.
Era rimasta sorpresa quando l’aveva accudita come una bambina e le era grata per quell’atto di gentilezza; tuttavia si chiedeva cosa le avrebbe fatto se lei non avesse mantenuto i patti.
Inoltre, c’era la disperazione per ciò che sarebbe accaduto. Ma questo portava a un altro anello della catena, un anello molto sottile che per il momento le sfuggiva, se non a livello inconscio, ma che era destinato a irrobustirsi e, prima o poi, a manifestarsi con chiarezza. Alla fine, le sarebbe rimasta solo Liz. Avrebbe cercato rifugio fra le sue braccia. Paradossalmente, soltanto lei avrebbe potuto alleviare il suo dolore.
La dolcezza con cui sapeva donarle piacere costituiva la materia prima dell’anello. Patsy intuiva, sebbene in modo ancora vago, che Liz sarebbe riuscita a scaldarle il cuore, sottraendolo al gelo del rimorso e dell’angoscia. La mancanza di conflittualità l’avrebbe spinta sempre più a cercare in lei calore e protezione. Una volta messo da parte l’antagonismo, sarebbe riuscita ad amarla fino a prendere in considerazione l’idea di trascorrere la vita con lei.
Era brutto pensarlo, e infatti non lo pensava apertamente; però sentiva che Elizabeth avrebbe sostituito Phil.
La morte di Weir le avrebbe legate indissolubilmente.

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Pubblicato su un sogno americano | 32 commenti

32 Risposte

  1. su 30 agosto 2013 a 14:40 ili6

    e stavolta per Weir la vedo proprio brutta. Avrà sette vite come i gatti, ma se due donne si alleano…Patsy, però, non mi sembra pronta a tradire l’amato.

    Letto in un fiato, attendo sviluppi. Ciao, a presto.

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  2. su 30 agosto 2013 a 17:00 newwhitebear

    Tre episodi ben scritti e analizzati da ogni angolazione.Liz è come un serpente che lentamente avvolge nelle sue spire la preda per farne un sol boccone.
    Non credo che la grandiosa idea di Liz sia quella di scoparsi Patsy, nemmeno credo che sia quella di far fuori Weir. Deve essere un’altra, più sottile e intrigante. Weir è alla ricerca della sostituta di Liz, che crede morta ma non credo che Nicole sia la donna giusta.
    Un grande abbraccio

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  3. su 30 agosto 2013 a 17:21 Alessandra Bianchi

    @ ILI6 la prendo alla lontana: a volte mi piace divagare.
    Matrioska era un uomo di ferro, ligio alla sua patria, provvisto di saldi ideali.
    Phil Weir non è nulla di tutto ciò.
    Ma un punto li accomuna: la forza, sia mentale, sia fisica.
    Altro non posso dire.
    Gli sviluppi non tarderanno.
    Ciao, cara Marirò, e grazie!

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  4. su 30 agosto 2013 a 17:26 Alessandra Bianchi

    @ NEWWHITEBEAR sai vedere lontano…
    A Liz interessa relativamente fare sesso con Patsy o umiliarla ancora.
    Le donne, in genere, SONO sottili e intriganti: questo è verissimo.
    In quanto a uccidere Weir… beh, qui mi devo proprio fermare.
    Ti ringrazio e ti abbraccio.

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  5. su 30 agosto 2013 a 21:08 Mari

    Beh….almeno Liz ci ha ripensato! Anche se chissà dove vuole andare a parare…
    E Phil? Phil mi fa paura..
    E come al solito leggerti è un grande piacere, e la sera é la mia coccola…
    Goodnight my witch!

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  6. su 30 agosto 2013 a 21:31 Alessandra Bianchi

    @ MARI Phil ti fa paura? Non posso darti torto… vedremo in seguito.
    Sono felice di essere la tua coccola serale ^^
    Ora ti rimbocco le coperte.
    Goodnight my warrior!

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  7. su 30 agosto 2013 a 22:09 Cle Reveries

    …lo ripeto: non è il mio genere di lettura.
    Tu però sei bravissima anche in questo tipo di narrazione, che è piena di colpi di scena e trovate geniali.
    Sleep tight, my dear friend 🙂

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  8. su 30 agosto 2013 a 22:23 Alessandra Bianchi

    @ CLE REVERIES lo so che è non il tuo genere di lettura, perciò ti ringrazio doppiamente!
    E ti auguro una notte serena e ricca di sogni felici.

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  9. su 31 agosto 2013 a 12:51 numeronove

    Ciao, sono arrivato qui per curiosità e scopro un mondo di scrittura molto bello. Comincero’ a leggere Un sogno americano dal primo post. 🙂
    A presto.
    Tony

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  10. su 31 agosto 2013 a 18:16 Cybermax

    Arriva il week-end e Alessandra ci ammalia con le sue parole e i suoi scritti.

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  11. su 31 agosto 2013 a 19:25 Alessandra Bianchi

    @ NUMERONOVE benvenuto nel mio blog!
    Grazie per l’attenzione e buona lettura.
    Ciao, Tony!

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  12. su 31 agosto 2013 a 19:28 Alessandra Bianchi

    @ CYBERMAX sono lusingata ^^
    E domani tornerà “Il fattore B”.
    Ti auguro un bellissimo sabato sera.

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  13. su 31 agosto 2013 a 19:46 salvatore rizzi

    Trovarsi in certe situazioni è difficile, anche perchè complesso in tutti i sensi. Dipanato con la tua solita maestria. Saluti da Salvatore.

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  14. su 31 agosto 2013 a 19:55 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI un “ben tornato” anche a te, amico Sar, e grazie!

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  15. su 31 agosto 2013 a 20:03 salvatore rizzi

    Ricambio…..!

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  16. su 31 agosto 2013 a 20:23 ventidiprimavera

    uhm…
    per ora Liz ha rinunciato verso Patsy alla sua vendetta..
    ma che succederà in futuro, Patsy riuscirà a stare dalla
    parte ora di Liz per quanto riguarda Phil…
    intrignte quanto sottile, ma credo che ci saranno
    diversi colpi di scena..
    Un abbraccio gtande
    Michelle

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  17. su 31 agosto 2013 a 20:27 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI purtroppo le vacanze volano…

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  18. su 31 agosto 2013 a 20:31 Alessandra Bianchi

    @ VENTIDIPRIMAVERA mi auguro davvero che i colpi di scena non manchino, fino all’ultimo capitolo.
    Bisous, chèrie * _________________ *

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  19. su 31 agosto 2013 a 22:46 Mari

    Rileggendo….sempre splendido ciò che scrivi…
    Buonanotte, sogni delicati

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  20. su 1 settembre 2013 a 09:16 ombreflessuose

    Mai mettere due donne coalizzate contro qualcuno
    E’ facile aver la meglio sull’ altra quando c’ è in gioco la vita
    Phil è forte, preparato, losco, assassino, ma chissà, stavolta, come finirà..
    Chapeau
    Baci, baci
    Mistral

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  21. su 1 settembre 2013 a 12:36 Alessandra Bianchi

    @ MARI ti auguro una domenica meravigliosa, MIA guerriera!

    "Mi piace""Mi piace"


  22. su 1 settembre 2013 a 12:39 Alessandra Bianchi

    @ OMBREFLESSUOSE credo – e spero – che ci saranno molte sorprese.
    Baci e abbracci, Mistral, e grazie*

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  23. su 1 settembre 2013 a 13:19 wolfghost

    E’ comprensibile che Patsy la pensi così, dopo essersi data per spacciata a causa di Liz. Come si chiama più la sindrome per cui si inizia a parteggiare per il proprio sequestratore? Bene, quella. Tuttavia chissà che succederebbe, o che succederà, alla prova del nove…

    http://www.wolfghost.com

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  24. su 1 settembre 2013 a 13:24 Alessandra Bianchi

    @ WOLFGHOST di Stoccolma.
    E questo sarà il grande interrogativo, caro lupo.

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    • su 1 settembre 2013 a 17:48 wolfghost

      In realtà ero quasi convinto che fosse Stoccolma, ma… volevo evitare brutte figure 😀

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    • su 1 settembre 2013 a 17:54 Alessandra Bianchi

      @ WOLFGHOST tu non fai mai brutte figure, lupissimo!

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      • su 4 settembre 2013 a 12:40 wolfghost

        uh, lo dici te! 😀

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      • su 4 settembre 2013 a 14:18 Alessandra Bianchi

        @ WOLFGHOST beh, come tutti noi 😛

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  25. su 1 settembre 2013 a 16:12 numeronove

    Letti tutti i capitoli, devo dire che la storia e’ affascinante nel suo orrore e intrigante nel susseguirsi della comparsa dei personaggi, sia per chi ha un ruolo ben preciso che per chi si trova in situazioni da scoprire meglio.
    Aspetto il seguito con curiosità e attrazione. 🙂

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  26. su 1 settembre 2013 a 16:40 Alessandra Bianchi

    @ NUMERONOVE ciò dimostra un vero interesse!
    Grazie di cuore ^^

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  27. su 3 settembre 2013 a 17:20 univers81

    Mantieni saldo fascino, stile e intrecci con questa puntata. Il veleno di una come Liz prima o poi sarà a effetto boomerang, spero. Leggeremo in seguito. Un caro saluto. Univers

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  28. su 3 settembre 2013 a 18:13 Alessandra Bianchi

    @ UNIVERS11 nella mia mente, sono presenti molti cambiamenti di scena.
    Grazie e un caro saluto al mio “vecchio” amico di Splinder!

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I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

    Odio
    la falsità, la cattiveria, il razzismo
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