Il generale Boris Nikolaevic Vatutin, direttore delle Operazioni del SVR, lesse incredulo la breve nota firmata da Putin, e lasciata sulla sua scrivania, che autorizzava il capitano Stavrogin a prendersi un mese di ferie.
Era a un tempo perplesso e contrariato.
Entrambe le reazioni nascevano dallo stesso motivo: il presidente lo aveva scavalcato senza neppure prendersi la briga di informarlo in anticipo. Il generale si alzò e andò alla finestra. Guardò la neve scendere dal cielo e intanto rifletteva. Non era il tipo d’uomo da lasciarsi sopraffare dalle emozioni, quali che fossero: ira, paura, risentimento, frustrazione. In questo aveva preso da suo padre, l’eroe di Stalingrado: il comandante del Fronte Sud-Ovest Nikolaj Vatutin. E, come l’illustre genitore, era abituato a ponderare ogni questione, valutandola non per ciò che “sembrava” ma per ciò che “era”.
Tornò alla scrivania e osservò pensoso un rapporto che in teoria non avrebbe dovuto riguardarlo, ma che un collega e amico del FSB gli aveva fatto pervenire la sera prima. Benché fosse un’ora tarda, Vatutin come d’abitudine stava ancora lavorando. Sua moglie, ormai, non protestava più.
Ora lo esaminò nuovamente.
Era accaduto qualcosa di strano. Di molto strano.
Il mattino precedente, Martin Yarbes, famigerato cekista della CIA, era arrivato a Mosca provvisto di documenti perfetti, sebbene falsi, e il personale dell’aeroporto aveva finto di non vederlo, a causa di ordini giunti dall’alto. A semplice titolo informativo era stato seguito con discrezione. Si era appurato che aveva cenato in un ristorantino con il presidente della Russia e che nel corso della serata era sopraggiunto il capitano Stavrogin.
Poche ore più tardi il capitano veniva gratificato con una licenza che non gli spettava. Tutto questo, si disse Vatutin, non era affatto casuale. Esisteva un preciso nesso che collegava i quattro avvenimenti: la presenza a Mosca del direttore della CIA, l’incontro con Putin in un locale assai modesto e fuori mano, la convocazione di Stavrogin e il mese di vacanza. Aveva tutta l’aria di un’operazione all’estero, gestita personalmente da Putin, e dalla quale l’SVR era indebitamente e volutamente escluso.
Boris Nikolaevic Vatutin escludeva a priori un’accusa di avventurismo. Putin era troppo freddo, calcolatore e abile per cadere nella trappola che gli americani avevano preparato per Nikita Kruscev. Quello che invece non escludeva affatto era che si stava preparando un’azione congiunta, o qualcosa di simile, con la CIA.
Questo era inaccettabile. Vatutin detestava gli americani e rimpiangeva i tempi in cui il vecchio e glorioso KGB li combatteva in ogni angolo del mondo.
La CIA era un’associazione a delinquere. Allende era uno dei tanti nomi che gli venivano in mente, ma quante erano state le vittime di quei cekisti? Il primo capo di Langley si era avvalso dell’operato degli scienziati tedeschi che per conto della I.G. Farben avevano creato lo Zyklon-B, ottimamente utilizzato ad Auschwitz. Non avrebbe mai collaborato con loro!
Una telefonata effettuata con un apparecchio ultra sicuro gli permise di apprendere che Yarbes avrebbe preso il volo della British Airways per Londra-Heathrow quel pomeriggio stesso. Naturalmente, gli ordini non erano cambiati: si sarebbe dovuto fingere che fosse chi sosteneva di essere. Cosa andasse a fare in Gran Bretagna gli era indifferente. Però voleva scoprire quello che portava con sé, di qualsiasi cosa si trattasse.
Chiamò l’autista personale e fissò l’orario in cui si sarebbe fatto condurre all’aeroporto di Domodedovo.
Si presentò in largo anticipo rispetto al volo. Il responsabile del FSB di Domodedovo lo accolse con stupore, poi lo ascoltò freddamente. “Impossibile.”, dichiarò dopo che Vatutin gli disse ciò che voleva da lui. “E ora, generale, ho molto lavoro da svolgere. Se vuole scusarmi…”
Vatutin non accettò il commiato. “Lei sa chi sono io?”, gli chiese con calma.
“Certamente, generale!”
“Lei conosce il ruolo che ricopro?”
L’uomo non rispose. Era una domanda retorica. Si limitò ad annuire.
“Bene.”, disse Vatutin. “Io ho la facoltà di impartirle questo ordine. E lei ha l’obbligo di obbedire.”
Era un’affermazione alquanto dubbia, e Vatutin lo sapeva.
L’ufficiale del FSB posò una mano sul telefono.
“Mi ascolti con molta attenzione.”, disse Vatutin indicando l’apparecchio. “Se lei telefonerà a chicchessia, trasgredendo a un mio preciso comando, le posso garantire che domani si troverà a dirigere gli inservienti che puliscono i bagni di Chabarovsk, in Siberia.”
L’uomo del FSB tolse la mano dal telefono, tuttavia non sembrava per nulla convinto. “Io ho anche la facoltà di farla promuovere.”, continuò Vatutin. “In cambio, le chiedo poco. Due sole cose: una breve perquisizione. Valigia. Borsa. Sicuramente ci sarà un doppiofondo in una delle due. E discrezione. Massima discrezione. Sto agendo in base a una disposizione personale e privata del presidente Putin. Il presidente non vuole che la faccenda trapeli, e lui soltanto sa il perché. In quanto al cekista americano, con lui sarete gentili e cordiali. Se troverete dei documenti – come è pressoché certo -, li fotograferete, dopodiché tante scuse e arrivederci.”
Vatutin era perfettamente consapevole di correre un enorme rischio. Non aveva alcuna autorità sul suolo russo. Se Putin fosse venuto a conoscenza di quella iniziativa, di sicuro non ne sarebbe stato entusiasta. Avrebbe potuto destituirlo, degradarlo, o peggio ancora. Ma l’uomo del FSB finiva il suo turno di lì a un’ora. E purtroppo per lui sarebbe stato vittima di un pirata della strada. Se i subalterni avessero parlato, la colpa sarebbe ricaduta sullo sfortunato ufficiale.
“Domani stesso lei sarà promosso.”, concluse. Altro non aveva da aggiungere.
Si augurò di averlo finalmente persuaso. Lo fissò, in silenzio. Vatutin conosceva a fondo gli uomini. Era il suo lavoro. Intuì che il suo interlocutore era in preda a forti dubbi. Era ancora titubante, ma la prospettiva di una promozione e il timore di sgradevoli conseguenze stavano inclinando il piatto della bilancia nella direzione da lui voluta.
Dopo un momento, l’altro annuì. “Saremo estremamente cortesi.”, affermò. “Io, comunque, non risponderò di questa iniziativa.”
“Naturalmente.” D’altro canto, gli sarebbe stato molto difficile farlo dal luogo dov’era diretto.
Quella sera, il generale Boris Nikolaevic Vatutin studiò con la massima attenzione il “Rapporto B”. Capì il senso della missione di Stavrogin.
E decise di sabotarla.
IL FATTORE B 3
27 luglio 2013 di Alessandra Bianchi
46 Risposte
Per l’immagine ne parleremo quando questa piattaforma si deciderà a funzionare!
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Ciò vale anche per i tags, però mi sto veramente stancando! Peggio di Splinder!!!!
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opssss! Mi spiace per i problemi di WP! E chi l’avrebbe immaginato? 😐 Spero ti si risolvano presto…
In quanto alla “puntata”, la definirei una “puntata-ponte”: l’introduzione di un nuovo personaggio che probabilmente entrerà prepotentemente nella trama del romanzo.
… e comunque, sugli americani… non è che mi senta di dargli troppo torto… 😛
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST nemmeno io avrei immaginato tali disguidi!
Sugli americani… come dargli torto, caro lupo?
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Mi spiace per le immagini e i tags ma funzionano. Unica avvertenza è un po’ complicato capirne come operano. La traduzione italiana non aiuta, l’originale inglese è alquanto dubbio.
Chiusa la parentesi WP, passiamo a questo terzo capitolo, che dà un colpo d’ala alla storia e fa intuire molti colpi di scena e situazioni ingarbugliate.
Sicuramente rispetto ai primi due che erano partiti in sordina, questo ha un suo respiro autonomo e importante.
Vedremo cos’è questo fattore B. Non so il perché ma mi suona familiare.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR per quello che riguarda WP non capisco, ma mi adeguo 😛
Il fattore B è alla base di questo racconto. Credo che più avanti avremo riposte più precise.
Un grande abbraccio.
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Dopo un mommento, l’altro annuì …
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@ CIELI VERDI grazie mille!
E… radiosità.
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Ogni volta il piacere di leggerti si rinnova e lo stupore aumenta….
Sei bravissima a “gestire questi uomini” 🙂
Sei sempre di più la MIA strega-scrittrice!
Un bacio
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@ MARI sono veramente onorata di essere la TUA strega-scrittrice!
Due baci**
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Indomita e forte…e coccolona….per una buonanotte alla MIA strega
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@ MARI e che i sogni più dolci siano i tuoi!
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… “Io anche la facoltà di farla promuovere.”, …
… “Io (ho) anche la facoltà di farla promuovere.”, …
… “Ho anche la facoltà di farla promuovere.”, …
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@ CIELI VERDI sono proprio una capra!
Ancora grazie.
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Sempre un intreccio, foriero di fatti nuovi, fattore B, compreso. Saluti domenicali da Sar.
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Un po’ faticoso (per me) leggere di questi intrighi, ma come letto dai tuoi commentatori, anch’io aspetto con piacevole curiosità sviluppi sul Fattore B
Besos rinfrescanti
Mistral
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C’é chi vuole mettere la polvere sotto il tappeto e chi no.
Si rispolverano vecchi trucchi e ancor più vecchie usanze, ma chi dice che il vecchio non paghi?
Anzi é proprio il vecchio sistema che farà muovere gli scenari futuri e come sempre saranno ricchi d’ogni cosa.
Proprio una bella e calda estate di letture ingolosenti.
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@ SALVATORE RIZZI grazie e un caro saluto, Sar!
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@ OMBREFLESSUOSE so che preferisci altri generi, perciò ti ringrazio doppiamente.
Un bacione, amica Mistral*
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@ CAPEHORN capisco il tuo ragionamento e lo condivido.
L’unica domanda che mi pongo è “chi è nel giusto?” (per gli interessi della Russia, ovviamente).
Più avanti, forse, avremo risposte.
Un sentito grazie e l’augurio di una buona serata!
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Forse la risposta l’ha data Richelieu, quando scrisse “Il latore della presente ha fatto ciò che ha fatto, per il bene dello Stato” (Non saranno le parole esatte, ma il senso c’é tutto).
“I Tre Moschettieri” non sono solo una bella lettura per i giovani.
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@ CAPEHORN preciso, Mastro Cape!
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🙂
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Bazzeccole
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Stasera ti lascio una canzone che mi piace, oltre ad un bacione…
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@ MARI che magnifico regalo, MIA guerriera!
Due bacioni ^^
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Il fattore B!
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@ SILVIO BERLINI direi… indiscutibile 😛
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Il fattore 2B!
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@ SILVIO BERLINI oh, yes!
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L’ultimo fattor!
http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRosgENXvaFHGvA78Xtjryj6nSghyPaIlS8ZWOd5XlpqW5-bctr
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@ SILVIO BERLINI vedo che siete in perfetta forma 🙂
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Ahahah! “che forte che se”i! ho iniziato bene la giornata, grazie, MIA strega
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Uhm. La faccenda si complica. Oramai sono già in troppi a saperla, questa cosa.
Spietato e furbo, Vatutin. Vedremo cosa accadrà…
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La police criminelle local à Cannes
Après une enquête minutieuse et après avoir constaté «femmes» (soi-disant écrivains) qui aiment la ville de Cannes;
immédiatement après le vol sérieux dans cette ville, à la recherche des objets volés, nous ordre (la dame qui prétend savoir comment écrire):
1) supprimer la photo dans l’en-tête de ce blog qui apporte notre ville de Cannes.
2) de revenir immédiatement, tout ce qui a été volé
3) d’effectuer une période de réadaptation à un véritable écrivain littéraire: Mme Licia Troisi.
Lire, paraphé et signé,
Le commandant de la police locale criminelle à Cannes
Le Monde
http://www.lemonde.fr/societe/article/2013/07/29/butin-record-pour-le-braquage-de-bijoux-au-carlton-de-cannes_3454678_3224.html
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@ MARI ne sono contenta 😛
Un abbraccissimo.
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@ BRUM a me Vatutin piace proprio per questo.
Mi auguro che accadano cose interessanti…
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@ La police criminelle local à Cannes
ahahah fortissimo!
Però:
1 mi rifiuto
2 non ho mai rubato niente
3 non amo molto le capre 😀
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Un caldo abbraccio in questa fresca serata e di splendide stelle…
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@ MARI quello che ci voleva, dopo la pessima giornata di oggi…
Un bacione grande!
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Scusami sono in ritardo, ma col cel sono riuscita solo a leggerti.
Sono tre settimane che mi chiedo, come molti, cosa intendi col fattore b. Se è nel titolo significa che è qualcosa che conta tantissimo, ma la curiosità è tanta.
Siamo all’inizio, siamo alla presentazione dei personaggi chiave che sono tuttida scoprire.
Buona nuova settimana ,mia cara e splendido agosto con tanto sole preso bene! 😉
Un abbraccio e un grazie *………….*
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Interessante e curiosa puntata, che sa di altri
intrighi… con l’introduzione di Vatutin…
Ti seguo cara..
Un abbraccio e radioso mprosego di giornata!
Michelle
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@ CLE REVERIES conta tantissimo perché rischia di destabilizzare l’Europa. Di più non posso dire 😛
Un grande abbraccio a te, amica cara!
E grazie*
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@ VENTIDIPRIMAVERA sono sempre felice di vederti, chèrie!
Ti ringrazio e ti abbraccio ^^
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Questa terza puntata decolla su certe tematiche e certi ritmi a te cari e congeniali. Sono quasi certo che mi divertirò e mi appassionerò nel continuare a leggerne i successivi risvolti. Il generale Vatutin potrebbe essere il mio nuovo idolo. Un saluto.
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@ UNIVERS mi auguro di cuore che ciò accada!
Un sorriso*
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