Quando riprese i sensi, la confusione e il senso di smarrimento lasciarono subito il campo al terrore. Una paura indicibile, senza nome, nera come la notte più cupa. Sovrastava il dolore fisico e si accompagnava all’asfissia. Non era in grado di ragionare, ma comprese istintivamente che stava per morire. Lottò contro il panico, sebbene fosse impossibile: quando aprì gli occhi per guardare e la bocca per respirare, si ritrovò cieca e ingoiò terra che le scese in gola, soffocandola.
Reagì d’impulso. Dove non poteva arrivare la sua parte cosciente, arrivò l’istinto primordiale di sopravvivenza, che accomuna uomini e animali fin dalla notte dei tempi. Incominciò disperatamente a raspare con le mani; poi sferrò una serie di calci con le gambe robuste. Ma era allo stremo delle forze. Si abbandonò alla morte, e la sua anima sembrò entrare in un tunnel fatto di oscurità che l’avrebbe condotta lontano, sottraendola al panico e a quell’orribile prigione di terra.
Poi ebbe una visione. Un uomo e una donna: alto e vigoroso lui, bionda ed esile lei. Sorridevano e si baciavano. La rabbia subentrò alla rassegnazione, un’ira violenta e incontrollabile scacciò il terrore. Riprese a lavorare febbrilmente con le mani; si inarcò per dare la massima forza alle cosce. Il movimento fu trasmesso ai piedi, che colpirono senza sosta come un martello. La terra umida si smosse; infilò un dito in un piccolo varco, lo allargò. Poi lavorando con le unghie liberò uno stretto passaggio. Sputò tutto quello che aveva in bocca, accostò le labbra al pertugio e respirò avidamente. L’ossigeno le invase il cervello, stordendola. Per un momento non ricordò più nulla; ma subito si riprese e continuò ad allargare quella via di uscita.
Quando fu sufficientemente ampia, si issò fuori a forza di braccia.
Rotolò sul terreno, scossa da una tosse irrefrenabile. La testa le bruciava come se fosse uscita da un forno, l’orecchio destro pulsava, trasmettendole vampate di un dolore talmente atroce che desiderò di morire. Si mosse a quattro zampe per allontanarsi da quel luogo infernale; però lo sforzo fu eccessivo: dopo pochi metri, un velo impenetrabile le oscurò la vista. Tentò di gridare, ma fu scossa da un tremito convulso e perse i sensi.
Riprese conoscenza gradualmente.
Risalì dall’abisso, e l’ascesa fu accompagnato dal risveglio della nausea e del male fisico. Non un solo punto del suo corpo ne era esente.
Pianse lacrime di frustrazione. Si accasciò di nuovo, incapace di resistere, come una piccola barca scossa dai furiosi marosi dell’oceano. Riprese a tossire convulsamente. Alla fine, vomitò.
Poi vide l’acqua. Strisciando raggiunse il ruscello. Si lasciò cadere dentro, quasi per fare ritorno al liquido amniotico, per dissolversi e dimenticare.
Occorse molto tempo prima che riuscisse a formulare un pensiero cosciente.
E fu quel pensiero, intriso d’odio e di desiderio di vendetta, che la ricondusse alla vita.
Liz ricordava molto poco di quel giorno.
Sapeva di aver strappato la pistola dalle mani di Phil. Il suo intento era stato quello di darla a Sugar, in modo che potesse difendersi. Si era innamorata di lui, nel momento in cui aveva capito che Weir era un egoista. Phil parlava di amore libero, di ideali condivisi, di assenza di gelosia: ma era facile nelle sue condizioni. Phil non aveva un rivale; non avrebbe mai visto un altro uomo prenderla fra le braccia. Lei, invece, era costretta a dividerlo con una donna arrogante e viziata. Per molto tempo aveva accettato quella situazione, poi non aveva più retto. Il fascino di Sugar aveva fatto il resto. Era un fuorilegge privo di scrupoli, ma era anche forte e deciso, sicuro di sé e non perso in un mondo di utopie hippy. Era certa di piacergli e intuiva che, se fosse diventata la sua donna, sarebbe stata l’unica.
Quando Patsy l’aveva afferrata per i capelli, la pistola le era sfuggita di mano. Avevano lottato, la bionda aveva cercato di scappare; ma lei l’aveva inchiodata a terra e aveva incominciato a strangolarla. Quello era l’ultimo ricordo cosciente. Altro non c’era nella sua memoria, benché sapesse che Phil le aveva sparato.
Pensava di essere stata molto fortunata, visto che non era morta.
Però ignorava cosa fosse successo.
Se lo avesse saputo, avrebbe sorriso per l’ironia della sorte.
Patsy era molto meno potente di Liz, e la disperazione non bastava a invertire le loro forze, né a renderle almeno uguali; non sarebbe mai riuscita a liberarsi dalla stretta micidiale che la stava uccidendo. Elizabeth le aveva imprigionato le gambe in una morsa d’acciaio. La pressione alla gola la soffocava e incominciava a vaneggiare. Tuttavia, l’angoscia le diede l’energia necessaria per un ultimo tentativo di ribellione che salvò paradossalmente la vita alla sua rivale. Phil aveva messo il colpo in canna e aveva abbassato il braccio all’altezza della nuca di Liz. Già faceva pressione sul grilletto, quando Patsy diede uno scossone che spostò sia pur di poco Elizabeth. Fu la sua fortuna: anziché perforarle il cervello, il proiettile le distrusse l’orecchio in un delirio di sangue e di dolore che le fece perdere i sensi inducendo Phil a crederla morta.
Weir la portò nella foresta. Poi tornò per prendere Sugar. Scavò due fosse, gettò dentro i cadaveri e li ricoprì di terra. Andò a cercare il corpo inanimato di Tom e lo sepellì dove lo aveva ucciso.
Si ripulì nell’acqua limpida del ruscello. Nessuno li avrebbe mai trovati.
Liz poteva solo immaginare in modo approssimativo quello che era accaduto.
Ma il passato non le interessava.
Contava soltanto il futuro.
Perché gliela avrebbe fatta pagare.
Capitolo altamente drammatico che hai gestito con molta perizia e abilità nelle descrizioini di chi si sente abbandonata dalla vita e riesce a trovare lo spiraglio per sopravvivere.
Veramente ottimo è il racconto della disperazione di Liz e di come sia riuscita a uscire dalla buca nella quale si trovava sepolta.
Aspettiamo la prossima puntata.
Un caro abbraccio
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Sei grande! Mi fai quasi rabbia……
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@ NEWWHITEBEAR effettivamente è un capitolo drammatico… e non è finita qui…
Ti ringrazio di cuore!
Un grande abbraccio.
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@ SUZIEQ11 grazie infinite, cara amica.
Mi hai fatta arrossire.
Un bacione ^^
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Mi è mancato il fiato! oddio…sei pazzesca! hai descritto tutto talmente bene che mi è venuto meno il respiro…
Cosa dire alla MIA strega??? Sei fantastica!
Un bacino
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@ MARI la TUA strega ringrazia tantissimo la SUA guerriera!
Due bacini**
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Resuscitata!!
Questo sì che è un colpo da maestro di thriller!
E a livello letterario hai magistralmente legato tutto: rewind, azioni, sentimenti.
Alla prossima puntata (e non farci aspettare) 🙂
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@ ILI6 sono lusingatissima!
Cercherò di non farti aspettare troppo.
Un sorriso, cara ^^
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Impensabile!
… rasenta l’inconcepibile, l’orrido e il miracoloso!
Descrizione favolosa!
Storia torbida che si annuncia già dal terzo capitolo!
Sequenze perfette da vero maestro del thriller!
…. ti stai superando!
Vediamo un po’ come andrà a finire.
…intanto
Un sorriso e un abbraccio *…………..*
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@ CLE REVERIES darling, davvero ti sono molto grata!
Ma, devo aggiungere che sono anche imbarazzata per i commenti ricevuti finora. Poi va a finire che mi monto la testa 😛
Scherzo. Sono consapevole dei miei limiti.
Kisses*
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…. io ti conosco, ho la mia deformazione professionale che non fallisce mai.
… e poi un po’ di ottimismo aiuta sempre, no?
I limiti ci sono pertutti, ma sono lì per essere superati!
Incrocio le dita per te.
e…. vai avanti, tanto ci stiamo noi che ti leggiamo!
Un abbraccione
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@ CLE REVERIES “voi che mi leggete” siete fantastici!
Se tu sapessi quante ore buie tu, e altri cari amici, avete rischiarato*
Deformazione professionale?
La curiosità uccise il gatto 😛
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Allora Liz è viva…
Tutto diventa ancora più intrigante e interesante..
e certo che, di suspence e di sorprese ci riempi…
Altra impressionante e coinvolgente puntata, e
piano piano Ti seguo…
Buon prosego di serata amica mia…
Michelle
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Mi pare tu voglia, ricordarci, le situazioni concrete che accadono nel mondo, più chiaro di così? Saluti da Sar.
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@ VENTIDIPRIMAVERA Liz è viva! E avida di vendetta. Era lei “l’osservatore”. Grazie e bisous, chèrie * ____________ *
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@ SALVATORE RIZZI il mondo è brutto e cattivo. Non rammento in quale film c’è questa frase. Però, è vera.
Un salutone, Sar ^^
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Colpo magistrale alla Hitchcok.
Mi hai colto di sorpresa, non ci pensavo minimamente
Mi metto comoda, prevedo fuochi d’artificio da qui in avanti
Bravissima
Baci, baci
Mistral
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Una puntata che resta nella memoria, gestita molto bene, solida, evocativa. E funziona per il proseguimento della storia, il che è imprescindibile. Un abbraccio.
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Cavolo… credevo di aver saltato un capitolo dove qualcuno fosse stato sepellito vivo… l’ho perfino cercato! 😀 Poi, andando avanti, ho capito 😉 Che colpo di scena! Questo era davvero imprevedibile e… spiega assolutamente tutto 😉
http://www.wolfghost.com
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@ OMBREFLESSUOSE credo proprio che ci saranno davvero molti fuochi d’artificio 😀
Mettiti comoda che ti offro un drink 😛
Grazie e un forte abbraccio, cara Mistral.
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@ UNIVERS sono lieta del tuo giudizio!
Ricambio l’abbraccio ^^
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@ WOLFGHOST che grande complimento mi hai fatto!
Ti ringrazio, caro lupo 😛
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Lui era un egoista. Certamente. Ma le voleva bene. Lei, invece, è una falsa. Poteva semplicemente dire a Weir che non le stava bene quella situazione…ed andarsene, invece di tradirlo.
Ecco. Si sappia. 🙂
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@ BRUM un’analisi molto profonda!
E assai sensata.
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Bah!
Questo è il vero sogno americano!
(Cliccare qui in basso, please)
Salutazioni a Mr.Weir e Miss Liz.
Cordialità a Voi
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@ LORD NINNI preferisco una grigliata di pesce 🙂
Radiosità.
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