Per alcuni la noetica è una nuova entusiasmante scienza, l’ultima frontiera dell’uomo, più importante della conquista dello spazio. Per molti è un confuso miscuglio di esoterismo, magia e New Age a buon mercato.
Fra le “rivelazioni” di tale disciplina ne rientrano due, la prima delle quali alquanto sconcertante: l’anima possiede uno spessore materiale, non è cioè puro spirito. Sembra che sia stata “pesata” grazie al contributo di una persona morente e a macchinari fantascientifici. Non esistono prove al riguardo.
La seconda “rivelazione” prende in esame il pensiero collettivo in presenza di un avvenimento che colpisca l’immaginazione di una vasta parte di una popolazione o di più di una. La morte di J.F. Kennedy, Neil Armstrong che cammina sulla superficie lunare; molti anni dopo, l’attentato alle due torri. Il pensiero di una moltitudine concentrato sullo stesso fatto produce reazioni concrete, fisiche.
Un cultore di noetica avrebbe interpretato in questo modo la reazione della folla alle parole di Eltsin. Mentre sopraggiungevano uomini, donne, vecchi, ragazzi, quasi magicamente richiamati dall’appassionato discorso di Boris, la popolazione moscovita raccolta davanti al parlamento cominciò a erigere barricate; ma elevò anche un muro diverso, metafisico, davanti ai carri armati che affluivano sempre più numerosi, e condizionò la mente dei soldati.
In realtà, esiste una spiegazione più pratica. Il golpe era stato preparato in maniera perfetta, tuttavia soltanto a livello tecnico. Tempi d’azione, dislocazione delle forze speciali, l’impiego delle divisioni Tamanskaya e Kantemirovskaya, il raid in Crimea per mettere fuori gioco Gorbaciov, la costruzione di 250.000 paia di manette.
Non si era tenuto conto, però, di un fattore importante: l’umore del popolo russo. La maggioranza approvava le riforme del segretario generale, condivideva l’apertura al mondo occidentale, non rimpiangeva il clima di cupa paranoia dei tempi di Andropov. Benché qualche anno più tardi diverse opinioni sarebbero cambiate, in quell’estate del 1991 la maggioranza desiderava libertà, benessere, liberazione dai lunghi tentacoli del KGB che tutto controllava, facoltà di esprimere la propria opinione. Ciò che Gorbaciov stava realizzando o almeno tentando di fare.
Inoltre, Boris Eltsin aveva dato un’impressione ben diversa dal tentennante Gennadij Janaev, e questo aveva infuso coraggio e determinazione.
E, indotta o meno dal pensiero collettivo, la reazione ci fu.
Alcuni mezzi corazzati si posero in difesa del parlamento con le armi puntate verso l’esterno.
Il Gruppo Alpha, compatto, si rifiutò di sparare sulla folla.
Il generale Pavel Sergeevic Gracev dichiarò che non avrebbe eseguito gli ordini e si schierò dalla parte di Eltsin. Pochi mesi più tardi Boris lo ricompensò nominandolo ministro della Difesa. Gracev non diede grande prova di sé: durante l’invasione della Cecenia, quando ordinò il fallimentare attacco alla città di Grozny era completamente ubriaco. In seguito, Eltsin lo allontanò. Grachev concluse la propria carriera accusato di corruzione nonché di essere il mandante dell’assassinio di un giornalista che aveva indagato su di lui. Il tribunale, comunque, lo assolse. In ogni caso, il suo appoggio alla causa di Gorbaciov fu di notevole importanza, visto che aveva combattuto in Afghanistan ed era uno degli ufficiali più influenti dell’Urss. Infatti, il suo esempio fu seguito da altri.
Miloslav Pomarev si allontanò furioso per conferire con il maggiore generale Viktor Karpuchin, suo superiore diretto. Lo seguì un esiguo gruppo di fedelissimi.
Da un telefono protetto situato in una delle case sicure di Sasha, Yarbes riferiva gli avvenimenti a Patrick Keynes, il quale era in costante contatto con il direttore della CIA. A sua volta, William H. Webster comunicava le notizie a Bush.
Sasha aveva interpellato Putin. Era irritato per la nuova comparsa del cekista americano, ma da Dresda Vladimir gli aveva ordinato di obbedire all’agente della CIA e senza fiatare. Sasha fece buon viso a cattivo gioco e consegnò i suoi preziosi laptop a Yarbes e Weber. Lebedev e l’inglese poi si erano diretti alla Lubjanka, mentre Yarbes si era installato nell’abitazione. Sasha mandò i suoi uomini alla Duma: venne organizzata una catena umana che in tempo quasi reale forniva i dati relativi all’evolversi della situazione. Che al momento era di stallo.
Il primo impulso di Nadiya fu quello di scappare.
Avevano capito che non era un’infermiera.
Ma, sebbene fosse stata curata con competenza e avesse in corpo una forte dose di antidolorifici, non era certamente in grado di correre. Si voltò lentamente. I due agenti la fissavano. Nadiya si domandò quale sarebbe stata la punizione. Scrollò le spalle. Niente in confronto a quanto avrebbe dovuto subire al momento stabilito da Pomarev. Era perfettamente a conoscenza dei metodi che venivano usati a Lefortovo. Poteva solo augurarsi che eccedessero in violenza, così sarebbe morta prima di impazzire.
Notò che l’uomo più giovane la scrutava con una strana espressione compiaciuta. Era naturale: pregustava ciò che di lì a breve sarebbe accaduto. Nadiya non ignorava che per molti tormentare una bella donna rappresenta una fonte di godimento, e nel novero c’erano anche Monica Squire e lei stessa.
Fu l’agente anziano a parlare. “Ci faresti un piacere, compagna?”
Nadiya gli rivolse uno sguardo interrogativo.
“Abbiamo fame!”, esclamò lui in tono risentito. “Là fuori giocano alla rivoluzione, credono di abbattere il Palazzo d’Inverno. Potresti dire a qualcuno di mandarci salsicce e pane nero, prego?”
Lei trasse un sospiro di sollievo. I due non avevano guardato in viso l’infermiera, che probabilmente non conoscevano neppure. “Provvederò subito, compagno.”, rispose sorridendo.
Scese la scala con il cuore leggero.
“Mi chiamo Ivan!”, le gridò dietro il giovane.
L’errore che aveva commesso il generale Vladimir Kryuchkov era dovuto alla convinzione, in altri tempi valida, che, poiché era il presidente del KGB, egli era intoccabile. Di riflesso, non aveva tenuto conto che la Lubjanka era pressoché deserta. Gli agenti della seconda direzione centrale erano fuori, per le strade di Mosca, e, sebbene lui non lo sapesse, stavano cambiando idea.
Erano rimaste poche guardie e qualche vecchio funzionario. Al centralino, era scoppiata una crisi di panico, e molti operatori avevano abbandonato spaventati l’edificio. Come spesso succede nei periodi di confusione, giravano, incontrollate, strane voci. Una di esse – peraltro assolutamente infondata – riguardava la divisione Tamanskaya, che stava per arrivare e che avrebbe assalito la Lubjanka.
Ciò permise a William Weber di entrare nel suo ufficio. Kryuchkov era sul punto di congedare Lebedev e guardò sbalordito l’uomo del SIS britannico. Come aveva fatto a entrare nel palazzo e, soprattutto, come era riuscito a giungere fino al suo studio? Dov’erano le sue guardie del corpo?
Lo avrebbe scoperto in seguito e paradossalmente la sua futura riabilitazione dipese proprio da chi aveva fatto in modo che Weber varcasse quelle porte proibite.
Almeno fino a quel momento, Weber non correva eccessivi rischi. Data l’immunità diplomatica, qualora fosse stato arrestato, sarebbe stato espulso dall’Unione Sovietica ma non torturato né ucciso.
Weber alzò le mani con i palmi rivolti verso Kryuchkov. “Sono disarmato.”, disse con calma. “E non ho alcuna intenzione di farle del male.” Indicò la grande scrivania del capo del KGB. “Senza contare che in quei cassetti ci saranno sicuramente una o più pistole. Se lo desidera, mi spari. Come credo saprà, sono un funzionario dell’ambasciata britannica. Le chiedo soltanto di ascoltarmi.”
Miloslav Pomarev osservò in silenzio il maggiore generale Viktor Karpuchin, quindi annuì.
Non aveva mai avuto dubbi.
Ogni operazione presenta qualche incognita. Ma ogni uomo forte supera qualsiasi incognita.
L’indomani tutto sarebbe finito.
Ancora realtà storica ben miscelata con la fantasia di scrittrice tanto che non si distingue dove finisca la prima e cominci la seconda.
Atro bel e intrigante capitolo che ci sta accompgnando verso una fine che non riesco ancora a immaginare.
Un caro abbraccio
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Per primo? Capita.
Storicamente ancora una volta ineccepibile. Interessante la nota sulla neoetica, che da una spiegazione, per lo meno emotiva alle ore convulse di quel momento. Il tempo trascorso tra i moti di ottobre del ’17 e quella sorta di rivoluzione, avevano attraversato uno dei periodi più oscuri e sanguinari della lunga storia russa. Viene sempre il tempo per un popolo di voler cambiare, anche radicalmente, il proprio futuro. Questa volta non per tornare indietro ma per andare avanti su di una strada già tracciata o comunque indicata.
Le risposte date furono proprio in quella direzioni. Andare avanti, lasciandosi alle spalle i rigurgiti di un passato non più amato, anzi detestato.
Il disegno di Putin prende forma. Sembra una resa, ma il futuro gli darà ragione e a volte la presenza del nemico può giovare inaspettatamente anche a chi dovrebbe contare gli alberi della Siberia.
Si dice che la fortuna aiuta gli audaci. Anche chi non ha più nulla da perdere, a quanto pare.Qualcuno ci aveva azzeccato. 🙂
Per gli irriducibili inizia il principio della fine. Mi auguro che abbiano la dignità di affrontarla.
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@ NEWWHITEBEAR uh che bei commenti! Mi ripagano alla grande! La storia è complessa e articolata – appunto tra fantasia e realtà – e scriverla non è esattamente semplice.
La fine non è ancora vicinissima…
Grazie e un caro abbraccio.
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@ CAPEHORN secondo di un soffio 😛
La tua è un’analisi completa e ineccepibile.
“Il disegno di Putin” prende forma: confermo. Vladimir ha scelto strade tortuose e talvolta incomprensibili ai più; ma alla fine ha ottenuto ciò che inizialmente non voleva. Che, però, come sappiamo, lo porterà molto molto in alto.
Il tuo finale credo sia dedicato a Pomarev… sarà irriducibile fino all’ultimo.
Mi è oscuro il paragrafo precedente – quello sugli audaci -, ma si sa che spesso non brillo per intuizione 🙂
Ti ringrazio, Cape!
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Se non é audace Nadiya, chi lo é? Si gioca il tutto per utto nella fuga e a due passi dalla meta, sembra che la dea bendata le volga le spalle, ma … la fame il più delle volte non fa vedere bene e q
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….uesta volta … meno male.
nb: mi é sfuggita una Ti e la risposta é in due parti perché … non so perché . Forse é la tastiera che mi sta abbandonando.
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Dimenticavo: LodiLodiLodi al Duca Conte Brumbardo de’ Brumbis. Ci ha azzeccato in pieno !!!
🙂
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@ CAPEHORN sono proprio lenta di comprendonio 😛
Grazie per la risposta.
Beh… Il Duca Conte ha sempre ragione!
O quasi 😀
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Già, quasi
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Per Marx, la rivoluzione doveva avvenire in Inghilterra, la forzatura da parte Bolscevica, fece l’inverso, anche per questi motivi, tutto crollò a favore del capitale pure lì. La mancata attuazione del liberalismo, non del liberismo, portano a ciò, come la storia insegna…etc. Quindi, oggi ci teniamo questa realtà negativa a mio avviso. Il prosieguo storico, forse, prima o poi, ci dirà altro….etc. Sempre capace e brava. Saluti da Salvatore.
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@ SALVATORE RIZZI un applauso al tuo commento!
Buona serata, “vecchio” Sar*
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Davvero interessante la ricostruzione storica! Certamente non c’è a rigore bisogno della noetica per spiegare quanto successo dopo l’accorato appello di Eltsin che, probabilmente, ha semplicemente catalizzato una reazione popolare che stava già avvenendo. Ma noi occidentali usiamo troppo la dualità: forse non è giusto dissociare il fenomeno noetico dalla spiegazione sociale, forse sono due facce dello stesso avvenimento…
Ho sorriso alla parte del racconto dedicato a Nadiya: mi è parso di vederla! Che sospirone di sollievo! 😀
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST caro lupo, anch’io credo alla tua tesi. E mi piace anche il passo successivo, in cui poni sulla bilancia i due diversi aspetti. Mi rende davvero lieta l’attenzione con cui leggi i miei post 😛
Sospirone di sollievo anche per me! Credimi, anche se quello che dico può apparire ridicolo 🙂
Ma io, prima di scrivere, non so mai cosa succederà…
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ahah ma è bellissimo questo! Godi della sorpresa quanto noi! 😀
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST esatto! 😛
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Ti dirò la verità…ho letto questo epsodio questa mattina appena sveglia ma ho volutamente aspettato la sera per lasciarti il mio commento. Passare da te a quest’ora di ogni sera è come un rito, come una coccola…
La tua bravura è “impressionante”, mi domando come fai…ma tu lo sai bene!!!!
Portare avanti questa storia non è per nulla facile…sei un fenomeno!
…e che sollievo per Nadiya! speriamo bene!
Un bacio alla MIA strega
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@ MARI MIA guerriera, mi fanno molto piacere entrambe le cose!
Il tuo rito mi infonde serenità, e ciò è vero.
Il sollievo per Nadiya è reciproco; in quanto agli elogi non posso che dire che ancora una volta mi hai fatta arrossire!
Baci * ____________ *
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Sei grande nel trattare i fatti storici di quel momento, ed è “un’impresa” difficile concatenarli alla finzione del romanzo! Pregevole è anche il tuo modo disinvolto e al contempo rigoroso di scriverli.
A leggerti non ci si può mai annoiare. Brava! ^_____^
Brava anche nel mantenere il “climax” come fai con Nadiya, lasciando qualcosa di non risolto dopo aver sciolto i dubbi del capitolo precedente. Ci leghi magicamente!
Un abbraccione *_____*
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Sei stata bravissima anche sulla scelta della richiesta dei due militari. Non di una banale aspirina, come ho pensato io e che da noi è molto frequente, ma di cibo per ricordarci che i russi molto spesso hanno questa impellenza. 😉
Buona giornata!
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Per altri la “noetica” è sconosciuta. Ci tenevo a dirlo, prima di iniziare a leggere. Ecco. 🙂
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P.s.: pardòn. Ne avevo sentito parlare, ma non sapevo che si chiamasse noetica. Procedo nella lettura, se Iddio vuole.
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Finalmente. Oh, su Nadiya stavolta ci ho azzeccato. Non l’avevano riconosciuta…
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Un saluto dal vecchio Sar.
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@ CLE REVERIES il cibo era, ed è, un argomento assai importante in Russia.
Ti ringrazio di cuore, proprio di cuore, per le tue care parole!
Io garantisco sempre impegno, poi i risultati dipendono da vari fattori.
Un grandissimo abbraccio, mia cara amica 🙂
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…noi ti vogliamo bene proprio per questo 😀
Le tue qualità secondo me sono rare, non vanno più di moda!
Il gusto dell”approfondimento, l’impegno, la costanza, la tenacia di mantenere il proprio rigore logico, sono gemme rare!
… e noi le abbiamo trovato in te!
Grazie! :_D
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@ CLE REVERIES adesso mi hai commossa!
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…bèh, non ti mettere a piangere adesso!
Forse ci vuole prorpio un bacino prima della ninna nanna, vediamo se fa effetto 😀 !
Buona serata e … poi buona notte!
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@ CLE REVERIES my biggest hug, honey!
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@ BRUMBRU beh, un po’ l’ho spiegata, anche se l’argomento sarebbe più ampio e complesso.
Su Nadiya ci hai preso in pieno!
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Si, ma anche se l’hai spiegata, tendenzialmente non ci credo lo stesso.
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@ BRUMBRU io sono alquanto scettica. Mah, vedremo: se sono rose fioriranno.
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@ SALVATORE RIZZI un sorriso per te, “vecchio” e saggio Sar * _________ *
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Intrecci storici e romanzati, una competenza narrativa che mi stupisce ogni volta. Tanto di cappello a te carissima, alla tua passione e ad una storia interessante. Nadiya si salverà e Monica? Come fanno a scegliere una professione così a rischio, ma gli agenti segreti esistono e sanno di essere sul filo del rasoio.
E’ sempre un piacere leggerti.
ti lascio un abbraccio
annamaria
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Sei molto gentile, ciao….!
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@ ANNAMARIA49 spirito d’avventura, desiderio di servire la propria patria, molto denaro…
Presto sapremo anche di Monica.
Grazie, cara Isabel!
Un bacione.
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@ SALVATORE RIZZI sono sincera.
Ciao ^^
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Ti rileggo prima di addormentarmi, come libro che si sfoglia e si posa sul comodino a farmi compagnia….buonanotte MIA strega…
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@ MARI non esiste complimento più bello!
Baci dalla TUA strega * ______________________ *
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Se fosse una serie tv, traslata da questa narrativa, la puntata seguente sarebbe tra le più interessanti per capire il culmine finale. Come giustamente anticipi tu, non è ancora dietro l’angolo l’ultimo capitolo. Però qualcosina si delinea, ma credo che sorprese non mancheranno di certo ancora. L’ho già scritto che Weber è personaggio tosto e tra i migliori? Un caro saluto.
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@ UNIVERS sì, ricordo bene che Weber ti è sempre piaciuto.
Spero che le sorprese siano buone.
Grazie e un caro saluto a te!
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Sospirone unanime per Nadiya. Ora m’intriga scoprire cosa succederà quando rivedrà Monica, perché mi pare altamente probabile che accada. Nadiya ama Monica, direi (del resto chi non l’amerebbe…), ma non mi pare ricambiata. Monica l’ha “amata” per necessità, trovando la chiave giusta in quei momenti difficilissimi, grazie alla sua grande intelligenza e al suo coraggio (figlio della sua paura). Non credo però abbia tutta questa voglia di portarsela con sé (ammesso che riesca ad andarsene da lì). Mah, vedremo.
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@ KRIS domande molto interessanti, che presto avranno una risposta.
P.S. Nel post sopra, sei citata ^^
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Ogni volta che Ti leggo resto impressionata, sia storicamente,
sia come narri ogni particolare, riuscendo a inserire ad ogni
episodio la giusta voglia di leggerti e (ri)leggerti ancora….
Sembra che Nadiya sia riuscita a scappare, vediamo ora
cosa sucederà…
Un abbraccio cara!
Michelle
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@ MICHELLE le tue parole mi fanno un enorme piacere! Oggi ho avuto vari problemi, però mi auguro di riuscire a rispettare il consueto appuntamento domenicale con la “Lubjanka”.
Bisous * ____________ *
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