L’arco era fatto di legno di tasso. Phil Weir sapeva che racchiudeva in sé due caratteristiche importanti: a un tempo era elastico e resistente. Permetteva di scagliare le frecce con potenza e precisione. Phil lo saggiò, flettendolo, quindi scelse un bersaglio e tirò. La freccia si conficcò nel punto esatto dove aveva mirato. Soddisfatto, andò a recuperarla. Era un’arma pericolosa quanto una pistola, soprattutto in quella valle. Al momento opportuno Sugar avrebbe scoperto di aver commesso un terribile errore. Non avrebbe mai dovuto sfidarlo: si era scelto l’avversario sbagliato. Phil non avrebbe avvisato la polizia. Non voleva avere contatti con un mondo che disprezzava e che aveva lasciato per sempre. I due banditi avrebbero dormito il sonno eterno nella Green Valley.
Si arrotolò uno spinello. In linea di principio, era sempre stato contrario alla violenza; tuttavia esistevano dei limiti che non potevano essere oltrepassati impunemente. La valle rientrava in questo campo. Aspirò una boccata e come sempre si sentì subito calmo e rilassato. Vedeva ogni cosa con sorprendente chiarezza. Il piano si delineò nella sua mente quasi da solo, come se godesse di vita propria.
In un primo momento aveva pensato di usare l’ascia: ma questo avrebbe implicato uno scontro a distanza ravvicinata; con l’arco, invece, sarebbe stato in grado di colpire da lontano. Ciò avrebbe comportato una notevole diminuzione dei rischi.
Phil aveva già ucciso un uomo. Ancora adesso a volte si svegliava di soprassalto dopo aver sognato di ripetere quell’azione. La scena era sempre uguale: lui stava a gambe aperte sulla sua vittima agonizzante, risentiva gli orribili gemiti e osservava di nuovo quegli occhi terrorizzati fissi su di lui. Perché non ti decidi a crepare? Era la stessa cosa che aveva pensato quella sera. Sembrava che quel bastardo si fosse aggrappato con le unghie e con i denti agli ultimi brandelli di vita che gli rimanevano. Vai all’inferno, fottuto figlio di puttana!
Phil si svegliava in preda all’ansia. Il cuore batteva forte, e aveva voglia di vomitare. Scendeva dal letto e usciva. Si accendeva uno spinello e scrutava il cielo stellato. C’erano sempre le stelle sopra la Green Valley. Si incamminava verso il ruscello, mentre gradatamente i battiti del cuore diminuvano e lui ritrovava la compostezza. Allora sorrideva. Perché era contento di avere ammazzato quella carogna.
La famiglia di Phil Weir non era ricca. Suo padre lavorava come operaio in una fabbrica di elettrodomestici. Era benvoluto dai padroni, che gli avevano promesso di assumere suo figlio in qualità di apprendista. A Phil non piaceva quel futuro. Andava bene a scuola; non studiava molto, però aveva un’intelligenza superiore alla media. Weir voleva diventare ricco, indossare abiti eleganti e camicie di un bianco immacolato. Sognava un’automobile veloce e una ragazza bionda al suo fianco. Magari un’attrice. Se fosse andato a lavorare in fabbrica, avrebbe avuto un catorcio di macchina come quella di suo padre e una moglie sciupata e insignificante come sua madre.
Fu Rachel a cambiare quel grigio futuro. Era la mamma del suo migliore amico. Un giorno Phil era andato a trovarlo, ma lui aveva accompagnato il padre a Boston. Phil stava per essere congedato dalla cameriera, quando era arrivata Rachel. Dapprima si era stupita che suo figlio frequentasse un pezzente, poi quel ragazzino l’aveva incuriosita. Phil le aveva raccontato che giocavano insieme a basket e che erano diventati amici perché un giorno lo aveva salvato da una banda di teppisti. Rachel aveva annuito. Sapeva che suo figlio era debole e pauroso. Invece, negli occhi di Phil c’era una luce speciale. Malgrado la differenza di età e di condizione sociale, non era affatto intimidito: al contrario, sembrava sicuro di sé fino all’arroganza. Rachel lo aveva sedotto, si era innamorata di lui e gli aveva pagato gli studi. Senza il suo aiuto, non sarebbe mai diventato un brooker.
Phil aveva ucciso suo marito quattro anni dopo.
Sebbene non amasse Rachel, Paul Douglas era geloso e possessivo. L’aveva fatta pedinare da un investigatore privato e aveva avuto la conferma di quello che sospettava da tempo: sua moglie lo tradiva con un ragazzo. Messa alle strette, Rachel aveva confessato, implorandolo di perdonarla e promettendo di non farlo mai più. Paul l’aveva massacrata di botte.
Weir lo aveva seguito per tre giorni, studiando le sue abitudini. Tutte le sere, verso le nove, Paul Douglas usciva per portare fuori il cane di Rachel. Phil lo aveva affrontato, aveva dato un calcio al cane per farlo scappare, e gli aveva conficcato un pugnale nel ventre. Poi aveva rigirato la lama. Erano sotto a un lampione. La luce era più che sufficiente per vedere l’espressione del viso di Paul. Phil aveva aspettato fin quando non era stato certo che quel bastardo fosse morto.
Phil Weir si rialzò, prese l’arco e si diresse verso l’albero. Aveva scavato una buca sufficientemente larga per nasconderlo. Una volta ricoperta di terra, avrebbe sfidato chiunque a trovarlo.
Era a metà strada, quando sentì un rumore di passi.
Qualcuno si stava avvicinando da dietro.
Weir rifletté rapidamente: era meglio affrettarsi per guadagnare il rifugio, oppure usare l’arco? Non si sentiva ancora pronto per la resa dei conti; inoltre, come già era successo con il marito di Rachel, voleva avere il vantaggio della sorpresa. Pensò che era ancora in tempo: solo pochi metri, poi avrebbe gettato l’arco nella fossa. Sarebbe tornato più tardi per cancellare ogni traccia. Nel frattempo, avrebbe cercato di distrarre Sugar. Era un maestro anche in questo.
Ma proprio in quell’istante, una mano si posò sulla sua spalla.
Gran bel pezzo. E’ inutile ma questa di Phil mi ha sempre stimolato. Ricca di sorprese, analisi acute dell’anima umana, un narrare fluido e piacevole.
Chi sarà mai che mette una mano sulla spalla a Phil?
Aspettando la prossima puntata,
un grande abbraccio
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Questo flash back ci voleva! Necessario per capire meglio chi è Phil. Una persona intelligente ambiziosa, ma passaguai!
Cosa combinerà adesso in questa situazione balorda?
Anche lui ha un piano, il suo è lucido e attento. Vedremo come andrà!!!
Di chi è quella mano? Non so fare supposizioni. 😉
Buonaserata, …. e stammi bene! *_______*
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@ NEWWHITEBEAR grazie mille, amico mio!
Phil rientra in assoluto fra i miei personaggi preferiti, assieme a Carrick, Alex Alliston e Matrioska. Rispetto a loro, forse ha un animo più complicato.
Alla prossima, per scoprire a chi appartiene la mano.
Un caro abbraccio.
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@ CLE REVERIES come ho già scritto, rispondendo a newwhitebear, Phil Weir è un uomo complesso, difficile da capire. E’ molto intelligente, ma anche sognatore; sa essere dolce ma pure spietato. Scopriremo che a volte farnetica, però conosceremo anche altri aspetti…
Good evening, honey*
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Buona notte etanto relax per il weeked !
*____*
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@ CLE REVERIES grazie, darling: ricambio l’augurio ^^
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Che tipo Phil! Approvo la scelta dell’arco, in quell’ambiente è l’ideale…
E quella mano? ecco, mi lasci come “color che son sospesi”…
Bravissima la MIA strega!
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@ MARI eh, sì, proprio un “bel tipo” 😛
La mano? Presto, avremo una risposta.
Grazie, MIA guerriera!
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Grazie a te che mi regali queste letture, questi momenti di relax….una compagnia preziosa…baci
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@ MARI è molto bello sentirsi dire cose simili!
Bacioni*
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ma io devo andare a dormire……..farò sogni orribili?? un abbraccio, d
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@ DANIELARANUCCI spero di no, cara 🙂
Baci!
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Una luce “speciale”, eh? Classico esempio in cui la particolarità non implica bontà.
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E’ un vero piacere fare la conoscenza di PHIL!
Baci
Giò
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Scrittura perfetta e terribile.
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@ BRUMBRU esatto!
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@ ROSAOSCURA nella fattispecie direi che il piacere è anche suo 😛
Bacioni, Giò ^^
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@ DOMENICA LUISE “terribile” mi piace molto!
Grazie*
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Stavolta, quoto, newwhitebear, perchè condivido il dire. Saluti dal vecchio Sar.
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goodnight my witch….
Kiss
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@ SALVATORE RIZZI newwhitebear è sempre molto buono con me, e tu altrettanto!
Un sorriso per una serena notte.
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@ MARI goodnight my blonde warrior!
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Io userei l’arco per le stesse ragioni di Phil, ma occorre avere fermezza, precisione e sangue freddo. Ammazzare un uomo non è semplice, né facile se non hai l’ indole predisposta a farlo, e il nostro Phil con la sua esperienza passata non è impreparato
Penso che adesso in poi la storia sarà ancora più interessante e avvolgente
Aspetto con piacevole ansia il seguito
Brava , bravissima
Abbraccione
Mistral
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Buon venerdì……! Sar…..
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Bel tipo Phil…quello che ci vuole per chi ha invaso con le peggiori intenzioni il terreno altrui.
Pensavo, mentre leggevo quest’altra accattivante puntata, che a volte conquistiamo, tra le tribolazioni, situazioni di pace e serenità che poi vengono puntualmente disturbati da qualcuno o qualcosa. ma forse è il sale della vita…insomma…senza quegli intrusi forse i tre rischiavano di annoiarsi nella valle solitaria. Forse…
Complimenti per la fluidità del testo.
Marirò
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@ OMBREFLESSUOSE condivido i tuoi pensieri sull’arco e vedo che hai inquadrato Phil Weir molto bene.
Ti ringrazio, cara Mistral!
Bacione ^^
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@ SALVATORE RIZZI e a te buon sabato!
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@ ILI6 ti ringrazio per i complimenti.
Concordo: i due banditi hanno scelto l’ospite peggiore.
Non si annoieranno di certo, amica Marirò… puoi scommetterci 🙂
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…poso la mano sulla tua spalla per dirti buonanotte…..
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@ MARI e io avverto il calore della tua mano.
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Continua la raccolta….Quante puntate ancora? Mi piace, sì mi piace davvero….
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@ SUZIEQ11 ancora molte, cara…
Sono contenta che ti piaccia ^^
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Puntata molto piacevole e ricca di particolari molto ‘prelibati’ per il proseguimento di certe vicende e rapporti tra alcuni dei principali personaggi che tiri in ballo. Un saluto, a presto.
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@ UNIVERS mi auguro che la storia non ti deluda in seguito!
A presto.
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Interessante e splendido il ritmo narrativo di questo racconto
che si legge Tutto d’un fiato sempre di più, coinvolgente,
stimolante, insomma ricco di sorprese, come la conoscenza
di Phil e la sua storia di gioventù…
Complimenti cara, bellissimo!
Michelle
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@ MICHELLE Phil in effetti ha una gioventù un po’ particolare alle spalle, e come sempre il futuro è figlio del passato.
Grazie, tesora!
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