Dmitry Timofeyevich Yazov si affacciò alla finestra del suo ampio studio, situato all’ultimo piano del ministero della Difesa.
Sebbene i più lo considerassero un individuo mediocre, era stato proprio Gorbaciov ad affidargli quel prestigioso incarico, favorevolmente impressionato dal suo operato in Cecoslovacchia e successivamente nell’estremo oriente dell’Unione Sovietica. Di origini siberiane, aveva comunque combattuto con valore contro la Germania di Hitler.
Tornò alla scrivania e scrutò l’ultimo rapporto che aveva ricevuto. Le notizie erano buone. Secondo i suoi ordini, le potenti divisioni Tamanskaya e Kantemirovskaya stavano prendendo possesso di Mosca; Gorbaciov era agli arresti in Crimea; e il Gruppo Alpha aveva circondato il parlamento.
Il ministro della Difesa dell’Urss era soddisfatto. Il piano, preparato alla perfezione, prevedeva l’azione congiunta dell’esercito, del KGB e del suo braccio armato. Si trattava di reparti superbamente addestrati, che avrebbero obbedito agli ordini e svolto nel migliore dei modi il proprio compito.
Il Gru dipendeva dal dicastero di Yazov, mentre il KGB, che in teoria avrebbe dovuto rispondere al Soviet Supremo, in realtà godeva di vasta autonomia; ma sulla seconda direzione centrale egli avrebbe messo le mani sul fuoco.
Dopo essersi versato una generosa dose di vodka, sollevò il ricevitore e telefonò a Kryuchkov per annunciargli che ormai si trattava di una questione di ore. Poi tutto sarebbe finito.
Come di consueto, per le strade di Mosca c’erano molti anziani, e alcuni di essi guardavano con sgomento ciò che stava accadendo davanti ai loro occhi, mentre con la memoria tornavano a una terribile estate di cinquant’anni prima.
In quell’estate, i carri armati tedeschi avevano devastato l’Unione Sovietica, fino ad arrivare, ai primi di dicembre, alle porte della capitale.
Lì, però, furono fermati.
Adesso, invece, i poderosi mezzi blindati percorrevano le strade della città, diretti al parlamento, l’unico centro di potere che non era ancora caduto nelle mani dei golpisti. Lo spettacolo, benché agghiacciante, era tuttavia anche vagamente irreale, dato che a fianco dei carri armati transitavano tranquillamente le macchine dei cittadini, persone che probabilmente non sapevano ancora nulla di quanto stava succedendo e che si stavano recando al lavoro. Pensavano che quella fosse un’esercitazione, malgrado fosse strano che si svolgesse proprio nel centro. E se accesero la radio – i pochi che ne possedevano una – non appresero niente di particolare, almeno per diversi minuti.
Infine, Kryuchkov aveva impartito l’ordine di far cessare le riprese televisive e i notiziari: al momento le emittenti trasmettevano musica classica, intervallata ogni tanto da spezzoni del discorso di Janaev, soprattutto i passi in cui rassicurava i Paesi Occidentali sostenendo che le riforme sarebbero continuate.
Nel frattempo, davanti alla Duma, la folla aumentava, e tutti videro l’uomo corpulento che con agilità insospettata balzava su un carro.
Ironia della sorte, pochi anni più tardi quello stesso uomo, dopo aver dichiarato che la pazienza era finita, avrebbe ordinato ad altri carri armati di sparare contro i deputati di sinistra guidati da Ghennadi Zyuganov.
Ma quel giorno il suo intento era assolutamente diverso.
Boris Eltsin parlò senza l’ausilio di un microfono: con voce chiara e ferma, lesse il documento di condanna del colpo di Stato che sua figlia Tatiana aveva battuto a macchina, poi proclamò lo sciopero generale e invitò tutta la popolazione di Mosca a scendere in piazza per difendere le istituzioni e restituire il potere a Gorbaciov. “Questo si chiama folle avventurismo!”, tuonò.
Accanto a lui, il conducente del carro armato, dopo avergli stretto la mano, si era tolto l’elmetto e lo ascoltava. La folla accolse il suo intervento con entusiasmo.
Non così Miloslav Pomarev.
Ma non sarebbe stato certo quel politicante da strapazzo a cambiare il corso degli eventi! Di lui Pomarev sapeva che era ancora peggiore dell’ex segretario generale; i due si erano scontrati fra loro varie volte, ma non perché Eltsin si opponesse alle assurde decisioni di Gorbaciov, bensì per l’esatto opposto: pretendeva che le riforme venissero fatte più in fretta e non si accontentava della glanost e della perestroika, voleva di più.
Il maggiore del Gruppo Alpha si voltò verso i suoi uomini. “Preparatevi a sparare!”
Capì subito che qualcosa non andava. L’umore era cambiato. Pomarev ripeté il comando.
Nessuno obbedì.
Pomarev sibilò: “Disobbedire a un ordine è un caso di grave negligenza. Può portare alla corte marziale.”
Lo fissarono in silenzio.
Il maggiore estrasse la pistola e la puntò a caso su uno di loro, un sergente.
Il sergente lasciò cadere per terra il fucile.
Quando gli comunicarono che il colonnello Piotr Ivanovic Lebedev si era presentato a rapporto, Kryuchkov accolse la notizia con fastidio. Lo aveva convocato lui, è vero, ma il rezident di Londra era in ritardo e, in ogni caso, l'”arruolamento” di Patrick Keynes era l’ultima cosa che lo interessava in quel momento. Nonostante le rassicurazioni di Yazov, si sentiva inquieto. Se poi, stando alla denuncia della segretaria, Lebedev era veramente colpevole, ormai questo contava poco: Gorbaciov era fuori gioco. Di cosa avrebbe potuto informarlo Lebedev che l’ex segretario non sapesse già? In altre circostanze gli avrebbe rivolto alcune domande, ciò che Novikov e Golubev avevano tralasciato di fare. Perché non aveva informato subito il suo superiore quando era avvenuto il primo contatto con l’americano? Per quale ragione si era attardato a stendere un rapporto che avrebbe dovuto preparare già a Londra? E dal tenore delle risposte avrebbe capito se il colonnello mentiva.
Ma la sua mente vagava in tutt’altra direzione.
Ciò nonostante, acconsentì a riceverlo, trascurando un fatto importante che un uomo più accorto di lui avrebbe invece preso in considerazione.
Nadiya Nicolajevna Drosdova trasse un profondo respiro e raggiunse i due agenti della seconda direzione centrale. Contava sulla circostanza che poiché svolgevano quel noioso compito a turni era pressoché impossibile che conoscessero tutte le infermiere. Inoltre, quasi certamente non conoscevano lei. Per contro, avevano visto passare l’infermiera soltanto pochi minuti prima. Non era detto, però, che l’avessero osservata con attenzione, intenti com’erano a parlare del colpo di Stato. L’agente più anziano stava scuotendo la testa. Nadiya lo sentì dire che Kryuchkov aveva commesso un grave errore. “Non è mai stato un genio.”, affermò. “Neppure quando comandava a Yazenevo. A quei tempi, Andropov lo bacchettava spesso. E’ un mistero che sia diventato presidente del KGB.”
L’altro, invece, sprizzava fiducia ed entusiasmo. Fu lui ad aprire la porta per consentire a Nadiya di uscire.
La giovane si allontanò di qualche passo con il cuore che batteva forte. Non poteva muoversi con scioltezza: sperava che non se ne accorgessero. Davanti a lei c’era la scala che l’avrebbe portata al piano inferiore. A quel punto, andarsene dalla Lubjanka non sarebbe stato un problema. Immaginava che l’edificio fosse semivuoto. La gran parte degli agenti era fuori, in azione, e i pochi che erano rimasto a presidiare la Lubjanka sicuramente seguivano ciò che stava accadendo. Nessuno avrebbe badato a lei.
La mossa successiva sarebbe stata rintracciare Monica Squire, il che peraltro era più facile a dirsi che a farsi. Intanto, comunque, sarebbe stata libera.
Si sforzò di camminare con calma, senza affrettare il passo.
Mise un piede sul primo gradino.
“Un momento!”, la fermò l’uomo più anziano.
Tra storia reale e storia di fantasia si sviluppa questa puntata che osserva i retroscena di un tentato golpe (reale) e il suo sviiluppo visto con gli occhi della fantasia. E ci riesci perfettamente mescolando la fiction con la no fiction.
Dunque Nadiya è a un passo dalla libertà ma … sul più bello c’è un imprevvisto. Cosa sarà? Come andrà a finire?
Aspettando la prossima puntata, un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR nel prossimo capitolo credo che mi prenderò alcune “forti” libertà. A parte questo, il resoconto storico è scrupoloso, se mi è consentito dirlo. Grazie di cuore per il tuo commento!
E un grande abbraccio.
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…un momento!.. sei un fenomeno! Mi hai lasciato con il fiato corto, mentre già “vedevo” la libertà di Nadiya…
Bravissima…un bacione
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@ MARI “un momento!”
Non credo di essere un fenomeno :-P, ma queste cose mi piacciono 😀
Due bacioni e grazie**
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… non so sei sadica o altro!!!
…. non si fa così.:-(
Per questa volta ti perdono 🙂
Quindi Nadya deve ancora penare, anche se mi piacerebbe che l’anziano agente le chiedesse di dargli un’aspirina per il suo mal di testa.
Ma c’è sempre l’altro problema, quello di trovare Monica.
… la cosa è rimandata alla prossima puntata! 😉
Un salutone e buona notte! *______^
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@ CLE REVERIES non sei la prima a dirmi che sono sadica 😀
Sono lieta del tuo perdono, però non garantisco di migliorare 😛
Baci tanti e grazie!
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Naaaaaa, l’agente anziano non si è accorto di nulla. Le sta solo chiedendo un’informazione…. 🙂
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La “Storia “, anche questa volta non si presenta paludata e in polpe, tanto da apparire se non fastidiosa, almeno noiosa. Anzi, il contrario. Ci ricorda quei giorni, quelle ore con rapide ed incisive pennellate di ricordi.
Preparazione e metodo, fanno merito. Punto.
Tensione alta,altissima per un finale scoppiettante in cui nulla é scontato, se non gravi indizi inducono a pensare una grama fine per la “Iena”, che come tale non si arrenderà facilmente. Ingloriosa per il capo del KGB. Se i suoi sottoposti lo considerano un fesso, un motivo ci sarà. Poi loro sono del KGB, se non lo sanno loro .. 🙂
Per Nadyia, mi sa che i brutti sogni non sono ancora terminati. Rimarranno tali? Diventeranno incubi? Oppure… .
Si apre un’altra settimana d’attesa tra squarci di sole e nubi castigatrici.
Tempo perfetto per un finale travolgente.
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Secondo me, potresti riscrivere la storia dell’ex URSS, in modo efficace e migliore dell’accaduto, sin qui. Saluti da Sar.
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Mi aspettavo quel “un momento!” 😀 Anche se, sono pronto a scommetterci, non sarà una cosa così terribile come si potrebbe supporre 😉
Davvero le cose andarono così e Eltsin sconvolse un colpo di stato solo con la forza delle parole contro i carri armati??? 😮
http://www.wolfghost.com
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@ BRUMBRU è possibile… ma anche no 😀
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Ci avrei scommesso…. 🙂
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@ BRUMBRU 😛
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@ CAPEHORN naturalmente, non posso fare anticipazioni, però una cosa è certa: Pomarev non si arrenderà facilmente.
In quanto ai congiurati, presi nel loro insieme, formavano un ben misero gruppo, anche se all’epoca terrorizzarono il mondo.
Grazie mille, Cape!
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Non vale! A lui un piccolo aiuto l’hai dato! 🙂
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…vidiossso !!!
😀
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@ BRUMBRU ma piccolo piccolo…
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@ SALVATORE RIZZI troppo buono, amico Sar.
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@ WOLFGHOST già, lupissimo: andò proprio così. Io citerei anche la noetica. Le parole di Eltsin, raccolte dal grande popolo russo e trasmesse, formarono “materia”.
Se ti aspettavi quel “un momento”, significa che mi conosci veramente bene 😛
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Noetica o desiderio del popolo incarnato in un leader… il risultato è stato lo stesso. In effetti però il riferimento alla noetica è interessante 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST ed è sviluppato nel capitolo successivo.
Certo è che anche un'”icona” è assai importante.
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Constatazione e basta! Ciao.
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@ SALVATORE RIZZI beh, grazie!
Un caro saluto.
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Quanti ricordi di storia, narrati divinamente…
in quanto a Nadiya, accidenti, l’hanno fermata, chissà cosa potrà succedere…
speriamo che riesca a farla franca, come dicono qui da me…
Sono riuscita a passare, per un altro saluto cara Alessandra,
ora ci sentiremo al mio ritorno, e leggerò quello che per ora
mi perdo..
Un abbraccio affettuoso, e buona settimana!!
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA anch’io spero che Nadiya riesca a farla franca. Lo so, chérie, che dipende da me… ma quando scrivo divento un’altra persona 🙂
Sono felice del tuo passaggio e mi auguro di riservarti una sorpresa.
Un bacione!
E grazie ^^
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OT …passando in per di là, non c’è gran folla ad acclamar chi fu per me chi più non è….
Ahahah! Non ho resistito, scusa….
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@ MARI 😀
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La puntata è indubbiamente impeccabile, eccezionale e non mancano altri misteri da svelare o dipanare nel proseguimento… sicuro che Nadiya la spunterà a suo favore, ti saluto. Alla prossima.
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Sai ho ricordato quel giorno in cui prese il potere Eltsin, hai descritto alla perfezione il susseguirsi degli avvenimenti. I carri armati, la popolazione, la vita che in parallelo scorreva. E Monica dov’è? Mentre Nadiya è colta da un imprevisto. Sei abilissima a mescolare storia reale con avvenimenti romanzati. Al prossimo capitolo, cara Ale.
un abbraccio
annamaria
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@ UNIVERS grazie dal profondo del cuore!
Presto sapremo di Nadiya. Un caro saluto.
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@ ANNAMARIA49 io ero una ragazzina, però ricordo ancora tutto.
Credo che l’angoscia che provai sia alla base di questo lungo racconto.
Monica sta per arrivare a Mosca.
Ti ringrazio e ti abbraccio.
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dreams only beautiful things…
la tua guerriera
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@ MARI bacioni, mia guerriera!
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Ritmo frenetico di lavoro, letto velocemente, rileggerò.
Ma ci sono!!!
Abbracciatona!
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Hi girl!
How are you? 🙂
love and smiles!
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@ KRIS mi fai felice!
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@ CLE REVERIES hi woman ^^
I’m tired.
Lots of love * ___________________ *
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Anything wrong?
A more smile may be a very good medicine in cases like that.
So “tenderly” smile! ^————–*
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Riletto con più calma, finalmente.
Eltsin che salta sul carro era forse l’unica cosa che mi era rimasta impressa nella mente di quei giorni, o poco altro. Adoro questo mescolarsi di fatti reali e immaginari ma assolutamente credibili.
Quanto a Nadija, sì potrebbe anche essere che il soldato le chiede che ora è o qualcosa del genere. Ma più che altro mi piacerebbe sapere se tu sapevi già, quando scrivevi “Un momento!”, quello che poi accadrà.
Anche sadomaso??? Sempre più interessante 🙂
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@ CLE REVERIES the bad weather, but your smile makes me happy 😛
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@ KRIS vuoi la verità? No, non lo sapevo e non lo so neppure adesso.
Beh, sì: quella di Eltsin è un’immagine forte, di quelle che passano alla storia.
Sadomaso? No comment 😀
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Posso solo dire con sollievo che ho trovato qualcuno che sa realmente di cosa sta parlando! Lei sicuramente sa come portare un problema alla luce e renderlo importante. Dovrebbero leggerlotutti per capire questo lato della faccenda.
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@ VALENTINA grazie!
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Ho trovato questo blog su google, sto leggendo con gusto tutti i post che riesco… il blog e’ semplicemente fantastico, complimenti.
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Pensavo di mettere il vostro logo sul nostro sito con il vostro link per dar modo ai nostri visitatori di conoscere il vostro blog. Cosa ne pensi?
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@ FREELANCE DESIGNER grazie mille!
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@ ELENA ti sarei veramente grata ^^
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