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LA VALLE DI PHIL 6 »

IL KARMA DI GIORGIO

21 maggio 2013 di Alessandra Bianchi

Il Karma di GiorgioQuando Giorgio sentì squillare il telefono, prima ancora di sollevare la cornetta e di riconoscere la voce del dottor Roberti, seppe con assoluta certezza che Lorella aveva il cancro.
Non aspettava una chiamata del medico a quell’ora, e nemmeno in quel giorno: l’esito degli esami era previsto per l’indomani; e nei lunghi anni seguenti si interrogò spesso su quella consapevolezza estrema: non era stato attraversato da un dubbio, neppure da un forte dubbio, bensì raggiunto dalla sicurezza ineluttabile che dall’altra parte del filo c’era il dottore, e che veniva a portargli notizie di morte.
Naturalmente ci furono anche altre domande, tuttavia erano quelle banali, per quanto tristi, che in questi casi si fanno tutti. Avrebbe potuto riassumerle con un’unica parola: perché? Perché doveva capitare proprio a una donna bella e gentile di venticinque anni? Perché doveva succedere quando dopo tanto penare finalmente aveva trovato un posto di lavoro? Perché la sorte si era accanita contro una maestra che amava i bambini e gli animali? Perché proprio a sua moglie?
Poi finì anche il tempo delle domande.
Giorgio rimase appeso ai ricordi, come un palloncino quasi sgonfio che il vento si ostina a trascinare stancamente.
I ricordi, però, erano belli.
Non aveva che l’imbarazzo della scelta.
Aveva stabilito un metodo: ogni sera, mentre consumava la cena, si concentrava su un momento del passato, e lo ricostruiva nella sua mente. Era un disegnatore tecnico, perciò possedeva una mentalità scientifica. Gli attimi che decideva di rivivere non erano affidati al caso: li selezionava secondo un ordine temporale, quasi volesse rivedere, sera dopo sera, tutto il film della sua esistenza. Non ignorava che in questo modo si faceva soltanto del male, e che sarebbe stato meglio dimenticare; ma non era interessato a conoscere altre donne, e le soddisfazioni professionali non riuscivano a colmare il grande vuoto della sua vita. A volte, deviava dal percorso che aveva stabilito di seguire per tornare su un momento particolare, una serata speciale. Però accadeva di rado. Molto spesso rivedeva i suoi occhi, dolci e profondi, e sognava il suo sorriso. Era un sorriso unico, inconfondibile, che non avrebbe mai scordato.
Malgrado la sua formazione tecnica, credeva nel Karma, e nei momenti di maggiore sconforto pensava che dopo quell’infinito crepuscolo avrebbe avuto in dono un’esistenza più felice.
Lorella amava la cucina giapponese, e quando, una volta al mese, la portava nel suo ristorante preferito, lo sguardo di lei era simile a quello di una bambina che un mago buono ha condotto nel paese delle fate. Una sera, in quel ristorante, Lorella aveva pianto. Era successo dopo che lo aveva momentaneamente lasciato; e da quelle lacrime dense di rimpianto era nato il loro amore definitivo.
Al mattino, prima di recarsi al lavoro, mentre facevano colazione, conversavano a lungo, e Giorgio ricordava in ogni singolo dettaglio l’intelligenza delle sue osservazioni e il modo animato con cui le sosteneva. Talvolta lei si lagnava perché lui mangiava troppo avidamente. “Sembra quasi che tu abbia paura che qualcuno ti porti via il piatto!”, escamava un po’ irritata. A quelle parole, lui sorrideva: Lorella aveva ragione. Era sempre stato un suo difetto.
Trascorsero molti anni; ma il gelo interiore di Giorgio non trovò mai una nuova primavera. Era sempre inverno. Di quelli duri, rigidi, che non hanno pietà della terra, degli uomini e degli animali. Quelli investiti dalla tramontana, e sovrastati da cieli lividi e ostili.
Una notte, Giorgio si svegliò di soprassalto: aveva avuto un sogno da incubo, nel quale rammentava distintamente che aveva saputo del male incurabile di Lorella prima che suonasse il telefono. Forse solo un attimo prima, una frazione infinitesimale di tempo, tanto breve da non lasciar spazio non a un pensiero, o a una parvenza appena abbozzata di pensiero, bensì a un unico, terribile, presentimento.
Un istante dopo era arrivata la conferma.

Quel giorno compiva cinquant’anni. Non avrebbe mai saputo dire se prese quella decisione per un gesto di puro masochismo, oppure se in qualche modo rappresentasse una sorta di pellegrinaggio rituale; un viaggio negli abissi del passato.
Alle sette di sera varcò la soglia del ristorante giapponese. Erano cambiati i proprietari, tuttavia il locale era uguale ad allora. Ordinò sushi e sashimi.
Mentre mangiava, una ragazza entrò nel ristorante. A quell’ora era ancora vuoto; ma fra tutti i posti disponibili scelse un tavolino vicino al suo. Non consultò la carta e chiese un piatto abbondante di alghe. Poi anche lei optò per sushi e sashimi.
Lorella adorava le alghe.
Giorgio alzò lo sguardo dal piatto per incrociare il suo. La ragazza, o piuttosto la giovane donna dato che dimostrava circa venticinque anni, non abbassò gli occhi, che erano dolci e profondi, e ricambiò lo sguardo.
Cenarono in silenzio, mentre man mano arrivavano altri clienti. Ogni tanto Giorgio la osservava di sottecchi. Sebbene si rendesse conto della differenza di età che li separava, per la prima volta da quando era mancata Lorella si sentiva attratto da un’altra donna. Forse perché le assomigliava vagamente? Scosse la testa. Lorella era bionda e non bruna; inoltre la sconosciuta era molto più alta.
L’unica cosa che le accomunava era lo sguardo.
Sciocchezze!, si disse. Era semplicemente un frutto della suggestione causato dalla magia di quel locale, dove aveva trascorso serate indimenticabili, sebbene ormai fossero avvolte nella nebbia di un lontano passato.
Cambiò corso ai suoi pensieri, meditando sulla giornata di lavoro che lo attendeva il giorno dopo. A un tratto, inaspettatamente, lei si rivolse a lui. “Ma non ci siamo già visti da qualche parte?”
“Non saprei…” Giorgio esitò per una frazione di secondo, poi si lanciò. “Però, potremmo rivederci qui. Vorrei invitarla a cena. Mi sembra di capire che lei ama la cucina giapponese.”
Lei sorrise. “Perché no?”, rispose. “In effetti, mi piace moltissimo. Ma posso dirle una cosa senza che lei si offenda?”
“Certo.”
“Guardi che nessuno è qui per rubarle il piatto. Dovrebbe mangiare in maniera meno avida.” Rise. “A questa condizione, accetto!”

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Pubblicato su racconti | Contrassegnato da tag karma | 54 commenti

54 Risposte

  1. su 21 maggio 2013 a 15:48 danielaranucci

    meraviglioso!

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  2. su 21 maggio 2013 a 16:32 Univers

    E certamente romantico. Brava. Ma questi sono solo ‘antipasti’, no?
    Un saluto.

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  3. su 21 maggio 2013 a 16:38 newwhitebear

    Dire molto bello è riduttivo. Un racconto che prende l’anima e la trascina nel vortice dei ricordi di Giorgio, nel suo credere al Karma, alla reincarnazione della persona amata.
    Il finale è il sugello di un percorso di introspezione sul personaggio e sul dolore per la perdita della moglie.
    Complimenti
    Un grande abbraccio

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  4. su 21 maggio 2013 a 17:23 Alessandra Bianchi

    @ DANIELARANUCCI grazie di cuore!

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  5. su 21 maggio 2013 a 17:25 Alessandra Bianchi

    @ UNIVERS beh, sì, in attesa dei romanzi. Però so che molti lettori preferiscono i post “singoli”.
    Buon proseguimento di giornata, amico mio, e grazie!

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  6. su 21 maggio 2013 a 17:29 Alessandra Bianchi

    @ NEWWHITEBEAR sono veramente lusingata.
    Ti ringrazio! Dimostri sensibilità e grande attenzione. D’altro canto, non è da oggi che ti conosco…
    Un caro abbraccio.
    P.S. Io un po’ ci credo nel Karma.

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  7. su 21 maggio 2013 a 17:46 ombreflessuose

    La morte strappa anche i fiori giovani e belli senza avere nessuna pietà
    né per chi porta con sé, né per chi resta.
    Giorgio, dopo tanto freddo, forse, ha ritrovato un raggio dell’amore perso
    Un racconto che penetra nel cuore e nell’anima
    Bravissima
    Abbraccione
    Mistral

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  8. su 21 maggio 2013 a 18:31 annamaria49

    Un incanto, un racconto dolcissimo che mi ha preso il cuore. La narrazione vellutata e ben condotta mi ha trascinata via e sono entrata nella storia che, pur se triste, ma la vita ha di questi risvolti, purtroppo, ho letto con piacere. Nel finale ho colto come un dono per l’uomo ancora innamorato di sua moglie, il dono è forse una figlia che possiede l’anima di sua madre e la sua spiritualità, chissà?
    Bravissima, ti lascio un abbraccio.
    annamaria

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  9. su 21 maggio 2013 a 18:58 Cle Reveries

    Sono ancora indecisa, non so se questo racconto a lieto fine mi sarebbe piaciuto di più con una conclusione diversa.
    Aspettami e ci ripenso dopo averlo riletto……
    ^……*.

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  10. su 21 maggio 2013 a 19:05 kris

    Emozione.
    Grazie.

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  11. su 21 maggio 2013 a 19:09 malosmannaja

    25 + 25 = 50. non so se c’entra, ma l’ho pensato (dunque per me c’entra).
    : )
    ottimo racconto circolare, intriso di sentimento e presentimento: per quanto sviluppata nell’arco di poche righe, la figura di giorgio possiede un suo inverno psicologico tridimensionale, come pure è pudicamente tratteggiata con silenzio straziante la morte di lorella prima e i “molti anni” tra il prima e il dopo. il lieto fine resta in qualche modo *sospeso* e non disturba.
    insomma, notevolissima suggestione.

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  12. su 21 maggio 2013 a 19:52 Alessandra Bianchi

    @ OMBREFLESSUOSE il destino scaglia i suoi dadi a caso, cara Mistral. Se così non fosse, molte ingiustizie sarebbero evitate. Ci sono in giro esseri perfidi, felicemente appagati, e uomini buoni, travolti dalla malasorte.
    Grazie, Mistral!
    Grande bacio ^^

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  13. su 21 maggio 2013 a 19:55 Alessandra Bianchi

    @ ANNAMARIA49 il finale è aperto, lasciato alla fantasia di chi legge. Io ne ho uno chiaro in mente, però lo tengo per me.
    Ti ringrazio, amica Isabel!
    Abbraccio più che ricambiato*

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  14. su 21 maggio 2013 a 19:57 Alessandra Bianchi

    @ CLE REVERIES per una volta che sono buona… 😛

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    • su 21 maggio 2013 a 23:27 Cle Reveries

      … ma tu sei sempre buona, anche quando sembri spietata. Qui, secondo me, hai pensato alla metempsicosi che ci lascia la magia giusta per sognare, Ma è una storia molto amara, per chi come me non crede alla reincarnazione. Come vedi l’ho riletto e ho capito che con me la magia non poteva funzionare. 🙂
      Un bacio e buona notte

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      • su 22 maggio 2013 a 08:50 Cle Reveries

        Un abbraccio e felicissima giornata, bella e spensierata!
        Tanti sorrisi 😀

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      • su 22 maggio 2013 a 17:18 Alessandra Bianchi

        @ CLE REVERIES questa è una chiave di lettura, darling, però ne esiste almeno un’altra, che uno spirito pragmatico sicuramente sceglierebbe: una pura e semplice coincidenza.
        Bacioni 😛

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      • su 22 maggio 2013 a 22:22 Cle Reveries

        … e io che sono pragmatica avrei preferito un finale più verosimile.
        Per esempio, che Giorgio ancora in preda alle sue crisi avesse avuto le allucinazioni al ristorante rivedendo sua moglie, così come la rivedeva da venticinque anni :-D.
        Un abbraccio e uona notte

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  15. su 21 maggio 2013 a 19:58 Alessandra Bianchi

    @ KRIS che bello rivederti!
    Grazie a te * ________________ *

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  16. su 21 maggio 2013 a 20:02 Alessandra Bianchi

    @ MALOSMANNAJA benvenuto nel mio blog!
    Se l’hai pensato, ciò significa che sicuramente c’entra. D’altra parte, i numeri sono importanti, in vari sensi.
    Sono contenta che tu abbia apprezzato questo scritto.
    Buona serata.

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  17. su 21 maggio 2013 a 20:12 ventidiprimavera

    Un fondo di malinconia e di sentimento in questa
    piacevolissima lettura, nell’immersione di Lui nei ricordi,
    ancora inamoratissim di Lorella…

    e chissà, se questa ragazza porterà un nuovo sorrido
    nellla sua vita..

    Un bacione cara a presto!
    Michelle

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  18. su 21 maggio 2013 a 20:18 Alessandra Bianchi

    @ VENTIDIPRIMAVERA il finale è libero, come ho scritto rispondendo all’amica Annamaria. Io ne ho uno in mente, ben preciso, ma lascio che ciascuno scelga il suo.
    Ti abbraccio forte, Michelle, e ti ringrazio ^^

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  19. su 21 maggio 2013 a 20:24 salvatore rizzi

    Quoto, ombreflessuose, e ti saluto….. Salvatore….!

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  20. su 21 maggio 2013 a 20:35 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI mi piace questa tua nuova abitudine 🙂
    Ciao!

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  21. su 21 maggio 2013 a 21:01 Mari

    Questa è la magia dell’amore, la magia che in qualche modo fa tornare le persone, fa riessere e rivivere le emozioni…bellissimo!
    Baci dal divano… 🙂

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  22. su 21 maggio 2013 a 21:08 Alessandra Bianchi

    @ MARI la tua è la mia interpretazione, anche se i racconti non andrebbero mai spiegati.
    Dopo questo post, nutro forti dubbi sul senso di proseguire “serie” che, a quanto pare, interessano molto meno ma che però mi costano fatica e sudore.
    Un grande grazie e baci… sul divano 😛

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    • su 21 maggio 2013 a 21:16 Mari

      Mi piacciono le “serie” che diventano romanzi, mi piacciono i racconti che restano post o diventano romanzi….mi piace quel che scrivi….perché fare una scelta? Ciao MIA scrittrice….

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  23. su 21 maggio 2013 a 21:38 Alessandra Bianchi

    @ MARI sei molto, molto cara!
    Ma sai quanto ci metto a scrivere un racconto? E, quanto, invece, a realizzare un capitolo della “Lubjanka”? Poi molti vengono qui e nemmeno si accorgono che è stato postato; altri scompaiono per settimane. (E anche mio nonno ormai saprebbe che posto la “Lubjanka” solo di domenica).
    E chi mi paga per fare un lavoro così impegnativo?
    Baci*

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  24. su 21 maggio 2013 a 23:36 kris

    Io, anche in natura volendo 🙂

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  25. su 22 maggio 2013 a 09:12 brumbru

    Complimenti. Non c’è altro da dire.

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  26. su 22 maggio 2013 a 11:25 salvatore rizzi

    Altrimenti si rischia di dire cose, usuali, quindi cambio. Ciao….

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  27. su 22 maggio 2013 a 15:43 Valentina

    Molto bello. Anche se la storia è piuttosto diversa mi ricorda un film con la Paltrow.
    Ciao da Vale

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  28. su 22 maggio 2013 a 17:20 Alessandra Bianchi

    @ KRIS 🙂

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  29. su 22 maggio 2013 a 17:21 Alessandra Bianchi

    @ BRUMBRU prendo e porto a casa, naturalmente ben contenta.

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    • su 23 maggio 2013 a 09:46 brumbru

      🙂
      A casa hai il cestino vuoto e non sai come riempirlo?

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      • su 23 maggio 2013 a 19:55 Alessandra Bianchi

        @ BRUMBRU ahahah 😛

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  30. su 22 maggio 2013 a 17:23 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI e io quoto il tuo cambiare!
    Ciao ^^

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  31. su 22 maggio 2013 a 17:26 Alessandra Bianchi

    @ VALE non ci avevo proprio pensato. Che bel film: mi è piaciuto moltissimo.
    Un caro saluto, Valentina!

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  32. su 22 maggio 2013 a 19:56 salvatore rizzi

    Non avevo dubbi, salutoni!

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  33. su 22 maggio 2013 a 21:48 Mari

    beautiful dreams, my witch!

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  34. su 22 maggio 2013 a 22:03 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI fra noi ci intendiamo 🙂

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  35. su 22 maggio 2013 a 22:05 Alessandra Bianchi

    @ MARI lots of love, honey*
    Your witch.

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  36. su 23 maggio 2013 a 16:46 suzieq11

    Lo definirei un racconto all’inverso, mi spiego: il morto c’è stato subito e così ci siamo tolto il pensiero, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. Poi piano piano si riavvolge il filo dei ricordi fino ad arrivare all’incontro fatale. Un finale lieto….ma è poi un finale? O forse è un inizio?
    Dico questo perché di solito tu inizi in modo splendido per poi finire in tragedia; questa volta hai fatto il contrario, l’hai fatta morire subito per poi farla tornare, in un certo senso.
    Ovviamente mi piace molto.
    Besitos

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  37. su 23 maggio 2013 a 19:58 Alessandra Bianchi

    @ SUZIEQ11 che commento strepitoso!
    Elogi a parte (che comunque fanno sempre piacere), hai analizzato in modo splendido questo racconto.
    Besos ^^

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  38. su 25 maggio 2013 a 15:50 RosaOscura

    VERAMENTE BELLO!

    I “ritorni” sono sempre meravigliosi…

    Baci

    Giò

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  39. su 25 maggio 2013 a 20:27 Alessandra Bianchi

    @ ROSAOSCURA grazie, carissima Giò!
    Bacioni.

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  40. su 27 maggio 2013 a 11:38 wolfghost

    Bello, molto curato: assieme alla trama non hai trascurato alcuna parte psicologica, e questo mi ha… sottratto conclusioni, perché le hai messe te 😀
    Sai, mi è successo a volte di incontrare persone che incredibilmente somigliano, per “usi e costumi” piuttosto che per aspetto, a qualcuno che avevo conosciuto molti anni prima. E’ come se… la vita fosse una ruota che ripresenta ciclicamente personaggi simili negli stessi luoghi.
    Ricordo ad esempio di una bella ragazza – avrà avuto poco meno di 30 anni – che amava ballare in discoteca, non andava lì per fare conoscenze, anche se inevitabilmente le accadeva, ma proprio perché le piaceva ballare e aveva un modo suo di farlo. Diventammo amici ma, dopo qualche tempo, per motivi che non sto qui a scrivere, ci allontanammo. Già in precedenza lei meditava di trasferirsi altrove e… credo che in effetti l’abbia fatto. Erano altri tempi: non c’era facebook, Internet era usato molto meno, i numeri di cellulari erano forzatamente cambiati se cambiavi gestore, insomma… non ne seppi più nulla.
    Dopo parecchi anni però, penso in uno degli ultimi periodi in cui andavo nelle discoteche, vidi una giovane ragazza più o meno abbigliata nella stessa maniera, nello stesso locale, ballando al medesimo modo, con gli stessi modi di fare. A differenza del tuo racconto io non la avvicinai, era davvero troppo più giovane di me (e conta che mia moglie ha dodici anni di meno, per dire quanto puoi immaginare che fosse vero), e posso dire che non mi interessava nemmeno farlo, semplicemente… rimasi colpito dalla ciclicità della vita, arrivando ad immaginare che, da qualche parte, ci fossero “altri me” che si aggiravano per la mia o altre città… 🙂

    http://www.wolfghost.com

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  41. su 27 maggio 2013 a 19:56 Alessandra Bianchi

    @ WOLFGHOST caro lupo, il tuo è un commento spettacoloso 😛

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  42. su 4 giugno 2013 a 13:04 marta

    e’ difficile trovare persone competenti su questo argomento, ma sembra che voi sappiate di cosa state parlando! Grazie

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  43. su 6 giugno 2013 a 09:36 Alessandra Bianchi

    @ MARTA grazie a te e benvenuta nel mio blog!

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  44. su 6 giugno 2013 a 11:44 ditta-trasloco

    Grazie all’autore del post, hai detto delle cose davvero giuste. Spero di vedere presto altri post del genere, intanto mi salvo il blog tra i preferiti.

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  45. su 6 giugno 2013 a 16:53 Alessandra Bianchi

    @ DITTA-TRASLOCO ti ringrazio!

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  46. su 15 novembre 2013 a 16:41 Patrizia M.

    Un racconto triste e molto dolce nello stesso tempo, che ti lega parola dopo parola fino ad arrivare ad un finale che riporta il sorriso.
    La fedeltà di Giorgio per la moglie nonostante gli anni passino inedorabili dopo la sua morte ed un incontro particolare proprio nel locale fa lei adorato e le sue stesse parole sul modo vorace di mangiare di Giorgio!!!
    Molto bello,fine, delicato, cara Alessandra!!
    Ciao ciao e buona serata. Pat

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  47. su 15 novembre 2013 a 17:05 Alessandra Bianchi

    @ PATRIZIA M. questo è un racconto che ciascuno può interpretare come preferisce. Una fortunata coincidenza… oppure il karma…
    Grazie, cara Pat!

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I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

    Odio
    la falsità, la cattiveria, il razzismo
    Amo
    scrivere al pc, scalza e con una bottiglia di acqua minerale Evian a portata di mano. Guardare le stelle di notte. Esplorare i boschi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia
    La mia musica
    Jethro Tull, Led Zeppelin, Jefferson Airplane, Pink Floyd, Grateful Dead, Rolling Stones, Alanis Morissette, Kate Bush, Cranberries, Metallica, Crosby Stills Nash & Young, Doors
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    Mondo senza fine, Delitto e Castigo, Il Signore degli Anelli, Il Maestro e Margherita, Una Giornata di Ivan Denisovic, Il Vecchio e il Mare, L'Ombra del Vento, Il Pendolo di Foucault, La Collina dei Conigli, Il Potere della Spada, I Pilastri della Terra, L'Idiota, Tutti gli uomini di Smiley, La Variante di Luneburg

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