Elizabeth si svegliò per prima, uscì e si recò al ruscello. D’inverno, una volta alla settimana riempivano una tinozza d’acqua e la facevano bollire; ma era più piacevole lavarsi all’aperto, in mezzo alla natura. Si spogliò completamente e si immerse fino al collo. L’acqua era gelida e per un attimo le tolse il fiato; incominciò a insaponarsi, cercando di ignorare i brividi e dopo qualche minuto si sentì meglio.
Quella notte aveva fatto un sogno strano. Era stato così vivido che le era sembrato di viverlo veramente. Nel sogno, attirava Patsy al ruscello con una scusa qualunque, poi la spingeva nell’acqua, si metteva a cavalcioni sopra di lei e la immobilizzava. Patsy scalciava furiosamente, ma Elizabeth era più forte e non aveva problemi a tenerle la testa sotto. La lasciava andare solo quando capiva che era morta. Nel sogno aveva svolto anche dei ragionamenti logici: l’avrebbe seppellita in un luogo isolato e, quando Phil fosse tornato con le provviste, gli avrebbe detto che Patsy se n’era andata. Ma c’era un problema: Phil non era uno stupido e non le avrebbe mai creduto. Patsy non era il tipo di donna disposta ad affrontare una camminata interminabile su e giù per le montagne. Se avesse voluto davvero lasciare la valle, si sarebbe fatta portare in paese con il pick-up. Era una storia che non reggeva.
Mentre lavava i capelli, Liz ripensò al sogno. Non avrebbe mai ucciso una persona, questo era fuori questione; ma in quei momenti si era sentita felice. A dispetto dei discorsi di Phil sulla loro unione perfetta, avrebbe preferito vivere da sola con lui. All’inizio era stato diverso: aveva creduto nelle sue parole, perché le condivideva. Pensava che un amore a tre fosse un atto di libertà; detestava le convenzioni ed era sicura che in quella valle si sarebbe sentita libera ed avrebbe affrontato ogni nuovo giorno con la consapevolezza di aver compiuto la scelta più giusta.
La gelosia si era insinuata simile a un viscido serpente. Elizabeth aveva tentato di scacciarla. Se Patsy fosse stata diversa, forse ci sarebbe riuscita. Ma Patsy apparteneva a una classe sociale più elevata, e non mancava di farlo notare, anche se in maniera molto sottile. Era un atteggiamento malizioso che contrastava con i loro principi e le poneva su un piano di competizione. Patsy cercava di mostrarsi superiore agli occhi di Phil. Per questo motivo la irritava quando si metteva quelle stravaganti scarpe o si presentava tutta agghindata con la gonna lunga e una camicetta elegante. Liz si vestiva in modo pratico: pantaloncini corti o blue-jeans e semplici canotte. Patsy voleva apparire diversa, era una radical-chic e probabilmente la disprezzava. Quando erano a letto assieme sosteneva di amarla; ma non c’erano sentimenti fra loro, solo l’intesa sessuale. Inoltre, Patsy non era adatta a quella vita. Liz aveva pensato che non avrebbe resistito a lungo e che un giorno li avrebbe lasciati, poi aveva capito che non sarebbe successo. Patsy era innamorata di Phil e non si sarebbe mai staccata da lui.
Guardò le montagne illuminate dal sole. Il cielo era perfettamente limpido, l’erba ancora verde, il paesaggio talmente bello da far male al cuore. Quel luogo era il paradiso terrestre e avrebbe voluto condividerlo solo con l’uomo che amava.
All’improvviso capì che se non poteva avere Phil tutto per sé, l’unica alternativa accettabile era che fosse lei la numero uno. Ed esisteva un modo per riuscirci. Patsy spesso diventava capricciosa e intrattabile, era pigra e si rifiutava di svolgere i compiti più impegnativi. Elizabeth reagiva aggredendola, però era un grosso errore. Phil non sopportava i litigi e così finiva per irritarlo. Doveva essere più scaltra: sopportare in silenzio le lamentele di Patsy, sobbarcarsi tutto il lavoro con il sorriso sulle labbra e dimostrarsi sempre disponibile nei confronti di Phil. Se lui avesse voluto fare l’amore, lo avrebbe accontentato anche se in quel momento non ne aveva voglia. Se l’atmosfera fosse stata tesa a causa di Patsy, avrebbe detto una battuta scherzosa.
Phil era quasi sempre allegro, ma nei suoi rari momenti di malinconia lo avrebbe abbracciato e stretto forte a sé. Prima o poi lui avrebbe notato quanto era diversa da Patsy, e il loro legame si sarebbe rafforzato. Liz voleva arrivare al punto in cui lei avrebbe deciso se Patsy poteva fare sesso con lui e, in ogni caso, dopo che lo avesse fatto lei.
Uscì dall’acqua e si asciugò strofinandosi vigorosamente. Era soddisfatta del suo piano e certa che con un po’ di pazienza sarebbe riuscita a realizzarlo. Avrebbe incominciato quella sera stessa.
Jack Straw era nato e cresciuto ad Ashbury. Mentre i suoi coetanei passavano il tempo davanti ai computer, giocando a basket o strimpellando musica, lui si dedicava ad attività molto più redditizie. Aveva rubato il primo portafoglio a quattordici anni e ammazzato la prima persona a sedici. Era privo di istruzione, ma possedeva un’intelligenza diabolica. Non aveva scrupoli, perché era uno psicopatico. La polizia non gli aveva mai messo le mani addosso: solo gli stupidi si facevano prendere. Aveva rapinato piccoli negozi, distributori di benzina, bar e ristoranti.
Aveva spacciato eroina di pessima qualità. Poi era passato alle banche. E aveva commesso l’unico errore della sua vita, scegliendosi come socio un idiota. L’ultimo colpo era fallito per colpa di Tom che si era fatto cogliere dal panico. Erano morti due agenti, e adesso tutte gli sbirri della California li stavano cercando. Jack aveva consultato una carta geografica. A poche ore di macchina c’era una valle isolata: se fosse riuscito a raggiungerla, si sarebbe rintanato lì per qualche mese. Quando le acque si fossero calmate, avrebbe deciso cosa fare. Poteva andare in Canada oppure in Messico, o forse addirittura in Sudamerica. Prima, però, doveva svanire per un po’ di tempo, e quella valle gli era sembrata perfetta. Affrontò il viaggio di notte e riuscì a evitare tutti i posti di blocco. Era sempre stato fortunato.
Si fermò in un paese sperduto per bere un caffè. Anche se le televisioni avevano mostrato il suo identikit, non pensava che lo avrebbero riconosciuto: si era tagliato i capelli a zero e aveva una fisionomia piuttosto comune. Era di statura media e non aveva né cicatrici, né segni particolari sul viso. Stava per risalire sulla Chevrolet, quando vide un uomo alto che attraversava la strada. Sembrava una specie di hippy. Il suo sesto senso lo mise immediatamente in guardia; si disse che forse, forse, quell’uomo non abitava da quelle parti. Aspettò che uscisse dall’emporio: era carico di provviste. Lo guardò avviarsi verso un pick-up, e capì che aveva trovato la persona giusta. Avrebbe scommesso la testa di Tom che l’hippy veniva dalla valle che lui stava cercando.
Tuttavia esitò un attimo di troppo. Il tizio stava già sistemando la spesa nel bagagliaio, fra un momento sarebbe ripartito, e non aveva senso seguirlo senza avere la certezza che fosse diretto veramente lì. Ma l’hippy attraversò nuovamente la strada ed entrò da Sally. Jack tirò un sospiro di sollievo. Si sarebbe bevuto una birra con lui ed avrebbe appreso quello che voleva sapere.
“Tu aspettami qui.”, disse a Tom.
Poi si diresse a sua volta verso il bar.
Questa valle così bella, descritta come un paradiso da te, inizia ad attirare
per ragioni diverse da Phil altra gente
Entrano in scena due personaggi: Jack e Tom, ma credo che Tom sia solo marginale
Mi piace come come hai narrato il sogno di Elizabeth, sembrava sconfinare nella pura realtà.
Ti seguo sempre con piacere.
Kisses
Mistral
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Che bei ricordi! Questa di Phil mi era piaciuto tantissimo e ora rileggendola ne comprendo i motivi.
Analisi profonde della psicologia umana, azione e astuzie sono gli ingredienti di questa tua nuova fatica che ci riproponi. La scrittura mi sembra ancor più brillante, più matura e scorrevole, Buon segno.
Liz, Patsy e Phil un bel terzetto ma in agguato c’è Jack,
Complimenti.
Aspetto il seguito.
Un caro abbraccio
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L’amore e l’ambiente, mi hanno preso, perchè amo le montagne e non solo. Sempre brava. Saluti da Salvatore.
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@ OMBREFLESSUOSE hai ragione, Mistral: quello che conta è Jack.
Sono davvero felice che tu mi segua!
Bacini*
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@ NEWWHITEBEAR le tue parole mi fanno estremamente piacere. Sono molto legata a Phil, e in una mia personale classifica questo racconto rientra fra le mie quattro storie preferite, assieme a “Matrioska”, “Alex Alliston” e “Il crepuscolo della Lubjanka”.
Un caro abbraccio.
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Alex Alliston è il mio preferito. Carrick il mio idolo… ahahaha
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@ BRUM lo sapevo! 😛
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@ SALVATORE RIZZI io prediligo il mare, anche se amo pure le montagne e i laghi. Grazie, Sar, e buona serata!
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Scrivi da incanto, è risaputo, ma io te lo ripeto! 😀
Dalla bella descrizione del paesaggio del precedente post e dalla calma apparente che lì vi regnava, siamo passati ad un quadro un po’ fosco. Un sogno torvo e liberatorio, un progetto meschino per una egemonia di possesso e al progetto abbozzato ai danni dei tre da parte di due malvagi delinquenti che hanno al loro attivo una “bellissima” losca carriera.
Potrebbe finire qui e sarebbe già una magnifica opera! ;-D
….ma…. vediamo cosa hai in serbo!!! ^____^
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Ecco l’osservatore! mmmm….intrigante, psicologicamente stuzzicante….
Sai sapientemente tirar fuori il bello e il brutto dei tuoi personaggi….questa è una delle cose che mi piace di te!
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@ CLE REVERIES ti ringrazio infinitamente!
Certe ripetizioni fanno piacere 😛
Sì, è vero: il quadro ora è più fosco, sia per il progetto meschino, sia per l’apparizione di Jack Straw.
Comunque, non finisce qui 🙂
Lots of love.
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@ MARI ecco l’osservatore, cara Marina!
Riguardo al tuo graditissimo complimento, potrei dire che anche nelle storie di fantasia cerco di basarmi sulla vita reale, che come ben sai è composta di cose belle e brutte, come i personaggi che descrivo.
Bacissimi dalla TUA strega.
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Le cose belle e le cose brutte, il bello e il brutto delle persone: il mio problema più grande è accrgermi del brutto quando è ormai tardi….
Bacissimi alla MIA strega!
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@ MARI però, quando capita, fammi un fischio!
La TUA strega interverrà*
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Grazie! Tvb
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@ MARI anch’io. Tanto.
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@ SHOE HEEL LIFT thank you!
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Un racconto straordinario, avvincente, in una valle cosi
bella, dove non tutto sembra scorrere con tranquilità..
un sogno che tormenta e s’insinua nei pensieri di Liz
da farle escogitare un piano per avvicinare molto di
più phil, chissà se poi ci riuscirà…
Ma sembra che i veri guai inizieranno con l’arrivo di Jack
e del suo compagno Tom…
Un abbraccio tesoro e dolce proseguo di giornata….
Michelle
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Liz voleva arrivare al punto in cui lei avrebbe deciso se Patsy poteva fare sesso con lui e, in ogni caso, dopo che lo avesse fatto lei.
M’intriga, ma scommetto che l’immaginavi. Ormai ci sono dentro anche qui.
Scusa la presenza poco puntuale, per via di quel periodo intensino che ti dicevo…ma ci sono. Come potrei non esserci?
Dunque vediamo un po’ stavolta…sul collo da dietro all’improvviso va bene???
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Amo pure il mare…ma…di più la montagna….ciao, Ale…
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@ VENTIDIPRIMAVERA due donne e un uomo… coabitazione difficile, cara Michelle. Se in più ci mettiamo la presenza di Jack Straw, l’atmosfera cambia, tendendo al cupo.
Un bacio grande, grande, grande!
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@ KRIS sì, lo immaginavo.
Tanti saluti da Monica, amica mia.
La prospettiva è più che intrigante ^^
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@ SALVATORE RIZZI il mondo è bello proprio per questo: sai che noia, altrimenti?
Ciao, “vecchio” Sar!
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Rileggendo….un bagno così è da provare!!!
Ciao MIA strega fai bei sogni…
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@ MARI piacerebbe anche a me.
Farò bei sogni e veglierò sui tuoi 🙂
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M’incanta la tua capacità d’indagine interiore, il tuo scavare nelle psiche dei personaggi che sembrano venirci incontro e farsi un poco nostri, in letteraria condivisione. Brava sempre.
‘Notte.
grazia
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Vedi, donna di poca fede? Mi sono fermata qui e mi sono ripromessa di seguirti per benino, anche perché ho trovato davvero di mio gusto questa storia e queste montagne….e pazienza se è a puntate.. 😛
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Riesci a trattare con naturalezza un argomento davvero delicato, i personaggi sono subito ben delineati e nel lettore susciti genuino interesse. Eppure queste storie estreme, normalmente, non mi attirano, tu però sei talmente brava. Complimenti.
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@ GRAZIAGARDENIA il tuo è un grandissimo complimento! Ti ringrazio tanto.
Un sorriso per una bella serata*
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@ SUZIEQ11 spero che la storia ti piaccia.
Un abbraccio 😛
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@ DOMENICA LUISE grazie di cuore, cara!
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Poi … non dire … A , ma nessuno mi aveva avvisato.
😛
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si aggiungeranno due uomini al triangolo? sapremo, ma le intenzioni non sembrano essere delle migliori per nessuno. Certi sogni sono indice di desideri…
In attesa della terza puntata, ti saluto con simpatia.
🙂
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@ CAPEHORN a causa della mia età, ormai avanzata, non recepisco 😀
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@ ILI6 concordo sui sogni e confermo il resto. Nella prossima puntata sapremo.
Ti saluto con altrettanta simpatia 🙂
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Una prima carrellata di buoni personaggi, alcuni promettenti, e descrizioni davvero convincenti. Cos’altro possiamo chiedere di più? Ottima puntata di base. Un saluto.
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@ UNIVERS il tuo giudizio mi rende molto lieta!
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